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Autore: Irish_Dreamer    05/06/2016    3 recensioni
Mi Sun è una ventenne incasinata, piena di sogni per lei impossibili e un po' pessimista. Lavora in un bar insieme alla sua amica Myung-Ok e a una vecchia conoscenza ritrovata. Una serie di sfortunati (o fortunati) eventi la porteranno a conoscere dei ragazzi "particolari", a prendersi una cotta per uno di loro e trovare amici veri e, dopo una lunga serie di delusioni, finalmente troverà il grande amore. Ma non sarà tutto semplice come sembra, un segreto si nasconde dietro l'angolo.
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“Credi di riuscirti a liberare per stasera o devo arrendermi a vederti alla fine del tour?” “Prometto di passare a salutarti, ora devo scappare a dopo”.
Ultimamente le mie telefonate con Jinyoung finiscono sempre così, lui che scappa dopo una promessa che puntualmente non riesce a mantenere. Non mi arrabbio con lui perchè so quanto duramente stia lavorando per il concerto ma mi rende triste non poterlo vedere praticamente mai. A parte qualche pausa pranzo quando siamo a lavoro i nostri momenti da soli sono decisamente sotto zero, nemmeno più i nostri soliti pigiama party. Non che lui non lo desideri, in realtà vorrebbe scarrozzarmi ovunque, ma non voglio essere motivo di distrazione.
Per l'intero mese sono andati da uno studio all'altro a registrare programmi, hanno vinto un mucchio di premi e Mark mi ha chiamato praticamente in lacrime dopo ogni vittoria. In questi giorni mi preoccupo molto per lui, lo sento nervoso per qualche motivo esterno al gruppo ma non vuole mai dirmi cosa succede. Si limita a chiamarmi tutte le sere appena tornato a casa, mi dice qualcosa della sua giornata e poi resta zitto a ascoltarmi, a volte mi addormento con il telefono sul cuscino, e quando mi sveglio dopo un paio di minuti lui è ancora lì in silenzio.
Spesso Junior si innervosisce per queste telefonate perchè vorrebbe chiamarmi e trova sempre occupato, così puntualmente va in camera di Mark e gli strappa il telefono, litigano una decina di minuti e poi finalmente Junior è libero di salutarmi. In un certo senso queste scenette sono piacevoli, mi fanno sentire come se fossi con loro a divertirmi.

“Disturbo?” “Ehi Mark! Pensavo proprio a te, entra” “Dovresti mettere qualche foto qui dentro di tutti noi insieme, o di te e Junior magari” mi dice osservando le pareti spoglie dell'ufficio. “Non sarebbe molto saggio, certe cose meglio tenerle fuori dall'ambiente lavorativo” “Ma è solo per ricordarti di noi” “Infatti guarda qui” gli dico porgendogli il mio portafoglio. Nella tasca principale porto sempre una foto di tutti noi insieme, l'abbiamo scattata al compleanno di Jaebum. Quella foto mi fa ridere un sacco, io e Jackson abbiamo le facce sconvolte perchè avevamo appena fatto pace, Jb sembra soddisfatto e Junior mi fissa con l'espressione da cactus perchè ci avevano chiamato coppietta, li altri intorno fanno espressioni orribili. Forse è la peggiore che abbiamo ma è la mia preferita.
“Mi Sun è terribile, e poi non ne hai nemmeno una solo tua e di Junior”. Arrossisco al pensiero che Mark scopra che nel medaglione che ho al collo c'è una nostra foto appena svegli dopo una delle mie notti preferite. “Già, dovrei stamparne una hai ragione” “E ne dovresti fare anche una con me e Jackson” “Certo”.
Continuo ad aggiornare le schede dei trainee mentre Mark resta a gironzolare per l'ufficio, di colpo si siede accanto a me e sbuffa.
“Mark, si può sapere che hai?” “Niente” “Niente un corno, sono settimane che sei strano. Ora è il momento di dirmi che problema hai” “Non è un vero e proprio problema. E' che... da quando sei fidanzata con Junior non hai mai tempo per noi. Ci manchi, e soprattutto mi manchi.” Non alza nemmeno gli occhi da terra mentre lo dice, ha la sua solita espressione affranta. “Non starai esagerando? Abbiamo praticamente un'ora libera al giorno e maggior parte la passo con tutti voi, la sera parliamo più noi due di quanto faccia con Junior, vuoi farmi sentire in colpa per quei dieci minuti che dedico solo al mio ragazzo?” “Non è questo, è che il nostro rapporto è cambiato. A volte vorrei che tornasse tutto come prima, che tu non stessi con lui.”
L'ultima frase mi fa gelare il sangue nelle vene, “Non puoi pensarlo davvero, quanto puoi essere egoista?” “SI! Voglio essere egoista almeno una volta, voglio indietro la mia amica, la mia sorellina e anche Jackson lo vuole. Mi sono scocciato di sentire cose sulla vostra relazione, mi sono scocciato di doverti dividere perennemente con Junior. Se fossi stata la mia ragazza non ti avrei mai obbligato a scegliere tra me e i tuoi amici!” “Jinyoung non mi obbliga a fare nulla e io non ho scelto un bel niente. Sto con voi e sto con lui, quindi piantala di dire cazzate”.
Sento che il nervosismo accumulato in questo periodo sta ribollendo pronto ad esplodere, Mark mi guarda con aria di sfida. “Allora sei tu che non ci calcoli perchè non ti serviamo più?” “Mark, esci fuori dal mio ufficio” “No. Rispondimi prima” “Perfetto, me ne vado io. Non ti azzardare ad avvicinarti a me fino a che non ti sarà passata l'idiozia”. Mi fiondo verso la porta ma qualcuno dall'esterno la apre prima che io possa toccare la maniglia.
“Interrompo qualcosa?”. Proprio quello di cui avevo bisogno, una dose della mia droga preferita. “No, Mark stava andando via” rispondo mentre sto imbambolata. Junior si ferma a fissare Mark fino a che quest'ultimo non esce dall'ufficio biascicando un ciao. “Che diamine aveva?” “Non lo so, ha iniziato a dire un mucchio di cose senza senso. Ma tu sei qui! Quanto mi sei mancato”. Mi avvinghio al suo collo e affondo beatamente il naso nella maglietta, quanto desideravo sentire questo odore. “Ehi, anche tu mi sei mancata, però mi stai soffocando”. Cerco di ricompormi senza successo perchè ho ancora l'espressione sognante. “Quanti minuti abbiamo prima che tu fugga via?” “Tutta la serata, mancano un paio di giorni al concerto e dobbiamo riposare” “Appunto, ti lascio riposare” “In realtà avevo intenzione di riposare a casa tua se non hai niente in contrario”. Mi fa uno di quei sorrisini sghembi che adoro, gli prenderei le guance a morsi se potessi. “Quindi sei tutto mio per tutta la sera e la notte?” “Si, e ti prego andiamo a cenare perchè sto morendo di fame”.
Prendo le mie cose dalla scrivania e usciamo dalla JYP in fretta e furia, non voglio sprecare nemmeno un minuto del nostro tempo. Mi sento esaltata all'idea di averlo vicino, non riesco ancora a crederci. “Hai finito di fissarmi?” mi avvicino e faccio toccare il mio naso con il suo “No, se ti fisso che fai?” gli dico con aria minacciosa. “Questo!” mi afferra per la vita e mi abbassa in dietro, mi da un bacio sul collo da bollino rosso e poi mi ritira su. “Hai dimenticato che le mi doti da ballerina non sono magnifiche, il casquet non è il mio forte” “Non ero interessato a quello, anche se un giorno prima o poi mi piacerebbe ballare con te” lo trascino per la strada di casa mia ignorando la richiesta. “Piuttosto che pensare a queste idiozie, evita di fare certe cose in pubblico” “Se fosse per me potrei mettere anche in prima pagina la nostra relazione, sei tu che fai tanto la sostenuta” “Certo, non vedo l'ora di dare scandalo!”.
Entriamo in casa dove tutto tace, i miei saranno andati in giro chi sa dove. “Che ti va di mangiare?” “Pizza!” “Allora ordina quella che vuoi, in cucina c'è il numero della pizzeria. Io vado a farmi una doccia veloce!” Lo abbandono alla sua telefonata e mi tuffo sotto l'acqua calda, mi serve per calmarmi. Nonostante la presenza di Junior la rabbia per le cose dette da Mark non mi passa. Come possono i miei amici sperare che io sia infelice pur di avermi con loro? Vado in camera avvolta nel mio accappatoio blu super soffice e sul letto mi trovo Junior steso ad aspettarmi. “Ehi, non eri di sotto a ordinare la pizza?” “Fatto, arriva tra un'ora perchè ci sono molti ordini” “Ah! Tanto non abbiamo fretta dormi qui”. Prendo la camicia da notte e il resto, vado a cambiarmi in bagno e poi mi fiondo sul letto.
Junior si è già infilato il suo pigiama e sta sotto le mie coperte, mi accoccolo vicino a lui felice di poterlo finalmente abbracciare. “Che vogliamo fare per ingannare l'attesa?” lo guardo sarcasticamente e gli rispondo: “Io un paio di idee ce le avrei”. Si avvicina a mezzo centimetro dal mio viso, “Ah si? Tipo?” “Tipo mi piacerebbe fare l'amore con il mio ragazzo se non è troppo sfinito”. Si siede immediatamente e si sfila la maglietta, tanto ne ha un'altra sotto, gli piace solo prendermi in giro. “Non sono mai abbastanza sfinito per quello! Credi che mi stanchi così facilmente?” “Junior, smettila di parlare e usa quella bocca per cose più utili”. Si blocca per un istante sbalordito, poi mi risponde: “Agli ordini” e sparisce con la testa sotto le coperte. Ecco...Questo calma decisamente più di una doccia.

 

Dopo aver fatto l'amore ha sempre i lineamenti dolci e distesi, è carinissimo guardare quell'espressione sfatta e tenera. Mentre sono intenta a godermi questi momenti suonano alla porta. “Vado io che tu ti devi ancora ricomporre” mi dice, e scende a prendere la pizza.
“Mi Sun, mi sa che devi scendere anche tu” mi urla spazientito dal piano inferiore. Mi infilo di nuovo la camicia da notte e scendo chiedendomi quali problemi avrà con il fattorino. Poi capisco, il problema è che alla porta c'è Mark. “Vai in cucina ad apparecchiare, ci penso io” gli dico mandandolo via.
Mi appoggio alla porta per far capire a Mark che non ho intenzione di farlo entrare nemmeno morta. “Che ci fai qui?” “Volevo chiederti scusa per oggi” “Mmm okay” “Che ci fa lui qui?” “Passa una serata con me, ci sono problemi? Avrei dovuto chiedere il tuo permesso?” Sgrana gli occhi sconvolti, per un attimo sembra di nuovo il Mark cucciolino che conoscevo. “No mi dispiace, non sono affari miei. Mi dispiace aver esagerato oggi, e anche stasera. Ti lascio alla tua serata sperando mi perdonerai. Mi manchi tanto Mi Sun, qualsiasi cosa accadrà sarò sempre amico tuo”. Mi prende una mano e se la porta alla bocca, mi lascia un bacio sul palmo e mi sorride timido. Rispondo al sorriso e stringo la mano che tiene ancora stretta la mia. “Anche io sarò sempre tua amica, ti prometto che dopo i primi concerti ci vedremo più spesso”. Annuisce e mi lascia, lo osservo andare via senza voltarsi e mi chiedo se torneranno mai a comportarsi da persone normali. Ma alla fine quando mai lo hanno fatto?
In cucina Junior mi fissa in modo interrogativo. “Che voleva Mark?” “Scusarsi per delle cose che ha detto oggi” “Ovvero?” “Niente di che, lui e Jackie si sentono un poco abbandonati e esagerano” “Quei due mi snervano. Dovrebbero smetterla di starti incollati, sei la mia ragazza”. Mette il broncio per finta fino a che non lo strapazzo di abbracci, solo allora ritorna a sorridere. Dopo mangiato ci infiliamo di nuovo nel letto e nel giro di tre minuti lui crolla, deve essere stanco da morire. Mi fermo a guardarlo dormire, potrei farlo per tutta la notte. Ha tutto quello che ho sempre cercato, mi sento così fortunata ad averlo con me.

 

Il giorno dopo

Sono al bar con Myuni a prendere il caffè e ad aggiornarci sulle ultime novità. “Non riesco a credere che Mark sia impazzito in quel modo” “Non dirlo a me, gli volevo tirare il computer dell'ufficio in faccia” “E Junior?” “Prima o poi lo pesterà a sangue, speriamo non accada”. Ridiamo entrambe immaginando la scena inverosimile di Junior che picchia qualcuno, è troppo elegante per fare risse. “Che programmi hai per oggi?” “Sono completamente libera, pensavo di fare un po' di shopping se ti va, poi il pomeriggio vado a vedere le ultime prove dei ragazzi. Domani è il grande giorno!” “Giusto, il concerto è domani. Saranno emozionatissimi” “Si, Junior stamattina si è svegliato con l'ansia e ha iniziato a camminare nervosamente per casa mia fino a che non l'ho minacciato di rompergli una gamba” “Ma povero! Un minimo di comprensione almeno” “Non alle cinque di mattina...”. La mia suoneria interrompe la piacevole chiacchierata, è Jackson. “Ehi Jackie” rispondo, dalla voce capisco che qualcosa non va. “Tranquillo, arrivo subito”.
“Myuni mi dispiace, devo scappare. Non ho capito bene cosa sia successo ma non sembra nulla di buono”. La saluto velocemente e mi infilo in un taxi, arrivata all'ospedale c'è Mark giù ad aspettarmi.
“Mark! Che è successo?”. La sua espressione è terrorizzata “Non lo so, un attimo prima stavamo provando e quello dopo Jb era a terra. Ora è di sopra ma non ci dicono ancora nulla, domani abbiamo il concerto come faremo senza di lui?”. Lo abbraccio per tranquillizzarlo, “Dai saliamo in camera, magari ci sono novità. Non ti preoccupare”. Mi faccio trascinare dalla mano tremante di Mark, non la lascio nemmeno quando entro nella camera affollata di gente.
“Ehi, si può?” Sei facce si girano verso di noi. “Che ci fai tu qui?” mi dice Junior, evidentemente innervosito per la mano di Mark che stringe la mia. “Mi ha chiamato Jackson e sono corsa, ero così preoccupata”. Junior fulmina Jackson con lo sguardo ma non me ne preoccupo, mi avvicino a Jb che è steso nel letto con la faccia dolorante. “Non dovevi venire, sto bene non sento nemmeno più dolore” “Credo sia grazie agli antidolorifici, se fossi in te starei fermo” “Ma no, per domani sarò già pronto per il concerto”.
“Non credo” esordisce una voce sconosciuta, “Dovrai stare a riposo per qualche settimana” continua l'infermiera. Il terrore si impossessa dei volti dei ragazzi, li vedo perdere colore uno ad uno. “Mi Sun, cerca di calmare Jackson, lo sai come reagisce alle cose” mi sussurra Jb in modo che possa sentirlo solo io. Annuisco lievemente e prendo Jackson per il braccio, “Dai andiamo a prendere un poco d'aria”. Mi segue come un automa senza dire una parola.
“Ehi, ti senti bene?” “Si... credo di si. Ma cosa facciamo adesso?” “Non ti preoccupare si riprenderà presto” “Non capisci, questo concerto era il suo sogno. Il primo concerto in Corea, non sarà mai lo stesso senza di lui”. I suoi occhi iniziano a farsi lucidi, gli accarezzo la guancia per calmarlo ma lui continua a parlare, “Non posso salire sul palco, senza di lui. Nessuno di noi può farlo, non siamo i Got7 senza Jb” “Lo so Jackie, ma non potete annullare tutto. Magari tra un paio di date si riprenderà e tornerà tutto normale. Però ora non puoi entrare in panico, calmati ti prego”. Sembra convincersi e si appoggia alla mia spalla, lo stringo forte. E' una situazione terribile, proprio il giorno prima del concerto. “Come faremo a stargli vicino se dobbiamo andare in giro tra concerti e meeting?” “Di certo non sarà solo, tra dottori e l'agenzia avrà tutto quello di cui ha bisogno, e se dovesse servire qualcosa ci sono sempre io”.
Alza la testa e mi guarda riconoscente, nello stesso momento i ragazzi escono dalla stanza. “Andiamo a casa Jackson, Jb sta riposando e dovremmo anche noi” dice Bam Bam prendendolo per mano. Le espressioni di tutti sono affrante ma Junior sembra più strano del solito, mi avvicino per prendergli la mano ma si scosta. “Che ti prende adesso?” “Niente” “E perchè fai così, cercavo di consolarti”. Mi sento sempre più confusa, mi afferra il braccio e mi porta un po' più in là. “Cerchi di consolarmi? Per cosa? Per il fatto che la mia ragazza si preoccupa di tutti tranne che di me?” “Cosa stai dicendo?” “Ieri Mark, poi Jackson, alla fine ti ricordi che esisto anche io?” “Junior sei serio? Andiamo, Jackson reagisce sempre esageratamente, lo sai meglio di me che doveva essere calmato!” “Anche io! Anche io sono nel gruppo e sono preoccupato! Anche per me domani sarà difficile. Mi chiedo se tu stia con la persona giusta”.
Il discorso mi sembra sempre più inverosimile “Cosa stai cercando di dirmi Junior?” “Potresti anche stare con Mark, sembrate così carini quando vi tenete per mano. Se con Jackson non è andata perchè è gay magari con lui andrà meglio” “Junior... ti droghi?” “Mi drogo un cazzo! Anche se stai con me Jackson viene sempre prima, non è mai cambiata la situazione... Sarò sempre secondo a lui per te. Qualsiasi cosa succeda il tuo primo pensiero è sempre lui, poi ti ricordi di me. Sai che c'è? Io me ne tiro fuori. Goditi la tua friendzone con Jackson”.
Sono così confusa da quello che ho appena sentito che lo vedo allontanarsi e non riesco a dire nemmeno una sillaba, spero stia scherzando ma non è così. Mark si avvicina e mi appoggia una mano sulla spalla “Non ti preoccupare, si calmerà e chiederà scusa. E' solo nervoso e reagisce male”. Scosto la mano dalla mia spalla e vado nella direzione in cui ho visto sparire Junior, lo trovo un paio di corridoi più in là seduto con la testa tra le mani. “Jinyoung... che ti prende?”. Si gira con uno sguardo carico di cattiveria che non avrei immaginato mai di vedere negli occhi che tanto amo.
“Mi prende che non voglio più stare con te. Meglio che finisca adesso prima di combinare qualche guaio, forse non ne valeva così tanto la pena”.
Quella che scappa senza rispondere ora sono io, mi giro velocemente per non fargli vedere le lacrime che scendono e corro verso l'ascensore. Per un attimo spero di sentire dei passi dietro di me o una mano che mi blocca, ma questa volta non c'è nessuno a impedirmi di andare via.

 

Il concerto

Dopo una notte insonne passata a chiedermi cosa ho sbagliato Jb mi ha chiamato chiedendomi di accompagnarlo al concerto, starà nel pubblico e salirà solo per i saluti ma non gli va di stare solo. In realtà sospetto che voglia la mia compagnia solo per distrarsi dal pensiero di non potersi esibire.
Quando inizia il concerto sento un nodo alla gola, oggi avrei voluto passare la giornata dietro le quinte ad aspettare il mio ragazzo e a festeggiare, invece sono qui e mi limito a fissarlo tra tante altre ragazze senza che lui lo sappia. Nello stesso momento in cui lo guardo mi rendo conto di essermi sbagliata ancora sul suo conto, quando diceva che mi avrebbe visto anche tra migliaia di persone non mentiva. Mi fissa negli occhi per alcuni secondi che sembrano interminabili poi ritorna a cantare come se nulla fosse, il desiderio di fuggire mi pervade.
Una mano si appoggia alla mia, “Andrà tutto bene” mi volto a fissare Jb e a sorridergli. In una situazione del genere è lui a preoccuparsi per me quando dovrebbe essere il contrario, gli sorrido annuendo e continuo a guardare il concerto.
Dopo la fine e i saluti di Jb sul palco lo raggiungo dietro le quinte per recuperarlo e riportarlo in ospedale ma una parte di me spera di incontrare Junior e dirgli qualcosa. Tra decine di persone riesco a trovare il malaticcio seduto su una poltrona con la faccia dolorante e Jackson che gli tiene la mano, sorrido ad entrambi lievemente gelosa di questa sintonia. “Ti aspetto, fai con calma”.
Mi dirigo fuori desiderosa di aria fresca e di tranquillità che evidentemente non sono destinata ad ottenere perchè appena esco per andarmi a sedere trovo Junior sulla panchina. Le mie gambe si rifiutano di muoversi, resto impalata vicino all'uscita a fissarlo. Sembra percepire qualcosa perchè si gira verso di me e fa una faccia strana. Prendo finalmente coraggio e mi avvicino, automaticamente faccio per abbracciarlo ma mi blocco a metà strada ricordandomi di ieri. “Jinyo...” “NO” mi interrompe, “Lasciami stare per favore, ci siamo divertiti parecchio in questi mesi ma è tutto. Smettila di seguirmi, non renderti ridicola”.
Senza darmi nemmeno il tempo di rispondere si alza e ritorna dentro, mi siedo sulla panchina con la frustrazione che si è impossessata di me. “Andrà tutto bene” mi ripeto ad alta voce. Provo a convincermi ma mi chiedo: “Quando?”.

  
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