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Autore: Scarlett Carson    05/06/2016    1 recensioni
- Crossover con il film Amori e incantesimi 1998 -
Fanfiction Dramione
Hermione Granger sa di essere un eccellente strega ma vorrebbe tornare a studiare ad Hogwarts per l'ultimo anno. Ma, nell'attesa una piacevole sorpresa la attende.
E se Hermione avesse nascosto le sue vere origini? Se avesse nascosto a tutti la vera origine dei suoi poteri e la verità sulla sua famiglia?
Genere: Commedia, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto, Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo 09.

 

Appena se ne accorsero, gli aghi caddero dalle loro mani, si guardarono sbigottite.

“Jimmy” iniziò a dire Jillian. Gli occhi, sempre privi di vita di Jimmy si girarono in direzione della voce che aveva udito, in direzione di Jillian e, con uno scatto, le mise le mani al collo, come per finire quello che aveva interrotto.

“IO VOGLIO CHE TU DIVENTI MIA MOGLIE!” le urlò contro.

“Dimmi di sì, dimmi che mi sposerai!” aumentando sempre più la presa. Hermione afferrò la prima cosa che le capitò a tiro: una padella. Mentre l'uomo continuò a ripetere la stessa frase, come una cantilena, Hermione cercò di stordirlo con la padella, affinché mollasse la presa su sua sorella. Ma finì con l'ucciderlo di nuovo, con un colpo ben assestato alla testa.

Poco dopo si ritrovarono in giardino, sotto la pioggia che cadeva incessantemente, a scavare una buca. Una volta che si accertarono che fosse abbastanza fonda e grande ce lo gettarono dentro, assicurandosi che fosse davvero morto.

“Sappi che non approvo i tuoi gusti in fatto di uomini” le disse Hermione mentre riempirono la buca, pestando poi bene il terreno a piedi nudi per assestarlo. Nel frattempo, aveva smesso di piovere. Hermione di guardò attorno per assicurarsi che né Ron ed Harry e nemmeno Malfoy si fossero accorti di quello che era successo nelle ultime ore.

Per fortuna, l'insonorizzazione aveva funzionato.

“C'è una cosa che vorrei dirti, Hermione”

“Cosa?”

“Grazie, per essere mia sorella” e la abbraccio, chiaramente sollevata che fosse tutto finito.

“Sì, adesso cerchiamo di dimenticare questa storia, va bene?”

“E che cosa diremo alle zie?”

“Niente, non diremo niente”

“D'accordo” e rientrarono in casa.

 

Il mattino dopo, si ritrovarono di nuovo tutti a colazione, come il mattino precedete. Le zie, con la signora Malfoy erano appena tornate e avevano deciso di fare colazione insieme.

Hermione e Jillian erano inquiete. Continuarono a fissare il punto in cui avevano seppellito Jimmy, notando con orrore che una pianta di lillà stava crescendo proprio in quel punto.

“Cosa ti è successo, Jilly?” chiese Jet notando il livido sull'occhio della ragazza.

“Nulla, sono caduta” disse solo.

“Non preoccuparti cara, un po' di artemisia rimetterà tutto a posto” le disse Frances e andò in serra a prenderla.

I ragazzi avevano notato che erano ancora più strane.

“Cosa avete fatto ieri?” chiese Ron per spezzare quel silezio che lo opprimeva.

“Le zie hanno aperto un negozio e vogliono che lavoriamo lì con loro” disse Hermione, facendola passare per una cosa normalissima.

“Magnifico! Quando apre il negozio?” chiese Narcissa.

“Oggi” risposero in coro.

Tornate le zie, mentre medicavano Jillian, ricordarono alle ragazze una cosa importante.

“Oggi pomeriggio, nella sala conferenze del paese decideranno, come ogni anno, i membri della catena telefonica della città” iniziò Jet.

“Cosa sarebbe?” chiese la signora Malfoy.

“È un assemblea cittadina dove si ritrovano per decidere chi, tra tutti noi abitanti, è la persona più responsabile” ripose Jillian, mentre veniva medicata.

“Cioè la persona più conosciuta in paese. È per le emergenze cittadine, come quando nevica o succede qualcosa. Decidono chi ha il compito di lanciare l'allarme tramite telefono. E poi le altre chiamano le successive in lista” continuò Hermione.

“Ma noi non veniamo mai scelte e potete immaginare il perchè” continuò Jillian.

“Perchè siete due streghe” disse per rispondere Draco.

“Ma voglio che ci andiate lo stesso, tutte e due” disse Frances.

“Volete accompagnarci? È tra poco, visto che starete qui per un po'” intervenne Jillian ed Hermione lanciò un occhiataccia alla sorella: voleva evitare una figuraccia di fronte a loro.

“Perchè no? In fondo, cosa abbiamo da fare! Vieni anche tu, Draco, non è vero?” disse Harry.

“Sì, Potter” rispose.

Hermione li guardò stranita: “Da quando sono amici quei due?” pensò, ma preferì lasciar perdere. L'importante e che non si fossero accorti di quello che era successo.

 

Durante l'assemblea, erano presenti per lo più donne, o meglio ragazze tutte molto vicine come età a Jillian ed Hermione. Jillian si era astenuta dalle elezioni, ma avrebbe assistito la sorella. Tutti i presenti erano solo testimoni e curiosi: chi per sapere a chi rivolgersi e chi semplicemente scommetteva su chi e con quale ordine avrebbero scelto le ragazze.

Tra le ragazze c'era molto trambusto per i tre ragazzi che erano venuti a stare lì, soprattutto per il ragazzo dai capelli biondo platino.

“Fai sempre questo effetto, Malfoy?” chiese Ron sottovoce e, per tutta riposta ricevette uno sguardo molto divertito ma, allo stesso tempo, anche un po' annoiato.

“Silenzio, per favore” disse una ragazza posta di fronte a tutti.

Harry, Ron e Draco erano in piedi contro il muro, davanti a loro, sedute, c'erano Jillian ed Hermione.

Molte aveano notato il ritorno di Jillian ed Hermione, mentre venivano scelti i nomi, si sentivano per tutta la sala commenti molto sarcastici.

Fino a che non udirono la ragazza davanti a loro confidare alla vicina:

“Lo sai che si sono fatte sbattere fuori dai Freak” disse sogghignando.

I ragazzi si guardarono perplessi: quel commento li avevano lasciati interdetti, non ne capivano il senso, ma una steccata al viso ammutolì quella ragazza. Nessuno aveva visto da dove o come fosse partita, ma qualcosa diceva ai quei tre che c'entravano le due ragazze di fronte a loro. Infatti sentirono Hermione intimare Jillian si smetterla.

“Cosa? Non sono stata io” le disse sorridendo.

“Bè io non mi sono mossa, quindi” disse ridendosela sotto i baffi anche lei.

“Ed infine” continuò la ragazza con l'assegnazione di un altro membro “oh, sono felice di annunciarvi il primo nome sulla lista. La prima persona responsabile è... un momento” si interruppe. La ragazza ricordava di aver scritto il suo stesso nome come prima della lista, come era sempre stato per tutti gli anni ed invece era comparso un altro nome che non era il suo.

“La prima persona in lista per la catena telefonica è Hermione Owens” tutti ne rimasero pietrificati, soprattutto tre ragazzi dietro di loro.

Soltanto una stava applaudendo: Jillian.

“Wow! Sei stata scelta, Hermione” battendo le mani, poi si avvicinò alla sorella e le sussurrò: “ora sono stata io”.

 

***

 

“Owens?!” la fermarono i tre in coro.

“Hermione, perchè ti ha chiamata così e non col tuo cognome?” chiese Ron.

“Ron, mi dispiace avervi omesso questo piccolo particolare ma Owens è il mio cognome” disse loro.

“Tu questo lo chiami piccolo particolare?” intervenne Harry.

“Insomma quante storie! È solo un ridicolo cognome” sbottò Draco. Non voleva dare a vedere che anche lui era rimasto di sasso, ma come aveva detto, era solo un cognome, non significava mica nulla, o no?

“Il biondo ha ragione” disse Jillian, intervenendo in soccorso “quante storie per un cognome! È solo che ha dovuto modificarlo per esigenze personali”.

Grazie, Jilly” pensò la ragazza.

“Mi dispiace, ok? Ma come hanno puntualizzato Draco e mia sorella, è solo un cognome! Non c'è bisogno di fare una scenata!” ormai Hermione stava per perdere la pazienza e, prendendo sua sorella sotto braccio, andò via.

“Perchè ha chiamato Malfoy per nome?” fu l'unica cosa uscì dalla bocca di Ron, voltandosi verso Draco che aveva assunto un sorriso di quelli suoi: beffardo.

 

“Basta non reggo più questa situazione!” si sfogò Hermione mentre entrarono in negozio. Erano loro due sole.

“Fammi capire: passi sopra al fatto che abbiamo ammazzato, non una, ma ben due volte una persona e non passi sopra a questa situazione? Perchè non vuoi dire loro la verità? Cosa te lo impedisce?” disse Jillian, interdetta.

“Non lo so!” disse rispondendo un po' a tutte le domande “ho paura, ho tanta paura che mi lascino sola. Non voglio che mi giudichino anche loro” disse ormai in lacrime.

“Be teoricamente, da quanto mi hai detto, quello biondo lo ha sempre fatto”

“Sì, è vero, ma questo sarebbe troppo. Non so perchè ma non voglio che sappia niente, lui più di tutti”.

“Perchè hai paura che ne parli troppo in giro o c'è un altro motivo?”

“Un po' tutt'e due le cose” disse iniziandosi a calmare tra le braccia di Jillian.

“Carotina. Asciuga le lacrime arrivano clienti” le disse dopo un po' e si prepararono a servire la gente.

“Buongiorno” disse una signora, entrando esitante.

“Buongiorno” disse Hermione raggiante.

“Benvenuta all'Emporio delle sorelle Owens” continuò Jillian.

“In cosa possiamo essere utili?”

 

“No, no, Harry sono stufo delle sue bugie!” Ron era fuori di sé. Si erano ritrovati a fare un giro in centro: Draco aveva voglia di mele verdi.

Stavano mangiando tutti e tre seduti davanti al loro negozio, le guardavano servire le clienti, inizialmente incerte poi sempre più curiose. Arrivarono anche due signore per aiutarle.

“Se vuoi sapere qualcosa, Lenticchia, chiedi alla gente. Sapranno qualcosa” disse poi all'improvviso Draco, ricordando la prima volta che l'aveva vista.

“Dici che potrebbero sapere qualcosa?” chiese Ron scettico.

“Te l'ho detto cosa mi hanno detto appena ho chiesto” rispose lui, detestava ripete le cose.

“Tentar non nuoce” di intromise Harry ed iniziarono a chiedere alla gente che incontravano.

Chiesero di tutto.

Aveva iniziato Harry, perchè lui e Draco erano convinti che avesse combinato un casino, chiedendo se erano andate al loro negozio, in modo molto innocente.

La risposta che ricevette Harry da un'anziana fu incredibilmente... bizzarra:

“Dovrebbero arrestarle, in quel negozio fanno strane cose con le placente”.

“Le placente?” chiese Ron, parecchio disgustato.

“Sì, dolcetti canditi alla placenta. Ed è per questo che le zie non invecchiano, ve lo dico io non invecchiano!”

Toccò poi a Draco che non gli fu difficile chiedere ad una delle ragazze presenti quella mattina a quella riunione cosa sapesse di loro. Accanto a lei c'era il suo fratellino più piccolo che rispose lei al suo posto, dato che era incantata ad ammirare il suo interlocutore.

“Ad Halloween saltano dal tetto e volano e poi quando si arrabbiano quelle ti lanciano addosso una fattura!”.

“Non mi sorprenderei se cercassero di ammaliare un uomo per poi trovarlo morto in un fosso. Stai attento” gli disse poi la ragazza, era chiaro che non voleva che non ci avesse nulla a che fare.

“Sara, non è vero. Solo che per un qualche sortilegio potrebbero stringervi la mano e così morire” disse poi la ragazza accanto a lei.

I ragazzi erano sempre più straniti dalle varie teorie.

“Così è questo che la gente penserebbe di noi” disse Draco.

“Sentiamo ancora un parere” propose Ron, stavolta toccava a lui.

Chiese ad una donna anziana intenta a leggere un giornale. E la risposta, forse, fu anche più bizzarra delle altre.

“Vedete chiunque osasse innamorarsi di una Owens, bé godrebbe brevemente dell'euforia del suo amore per poi finire tre metri sotto terra”.

Draco, che aveva notato una delle signore che lavoravano con loro al negozio, decise di andarle incontro, seguito da Ron ed Harry e chiedere ancora. Qualcuno così a contatto con loro saprà pur qualcosa, si era chiesto.

“Streghe sì, ma non malvagie. Ad esempio oggi sono venuti alcuni psicopatici chiedendo sacrifici animali, sacrifici umani, balsami o creme al sangue di vergine. Il fatto è che la diversità fa paura”.

 

Nel frattempo, giunsero le dirette interessante del chiacchiericcio. Jillian andò a fare una commissione ed Hermione, dopo aver salutato la sua collega, lì guardò come per voler dire loro cosa stessero combinando. Erano proprio vicini al negozio che ormai era chiuso.

Prima che la ragazza potesse dire qualsiasi cosa, arrivò un uomo che chiese se poteva avere un parere.

“Mi dica Duait” rispose lei.

“Ecco sarei potuto andare da un medico qualificato per curare la mia alopecia. Il fatto è che questo shampoo più ne uso e meno funziona. Non fa niente”.

“Bè non funziona perchè non va passato sulla testa” rispose lei.

“Ma se non va usato sulla testa, dove va usato?” chiese sempre più perplesso.

I ragazzi non aveano niotato particolari problemi di alopecia nell'uomo ed erano curiosi anche loro della risposta che avrebbe dato Hermione.

“Cerchi di ricordare” le disse, guardandolo prima negli occhi e poi, con lo sguardo indicargli una parte del corpo che era meglio non nominare.

L'uomo capì. “Errore mio” disse correndo poi via per la figura.

“Ecco”.

Arrivò Jillian con la spesa e, notando una certa tensione, chiese ad Harry e Ron se la aiutavano con le borse della spesa. I due ragazzi accettarono e precedettero Draco ed Hermione sulla strada di casa.

“Sono sotto osservazione adesso?” chiese lei dopo un po'.

“Capirai, Owens, che tutto questo ci sembra quanto meno ridicolo” disse lui marcando bene il suo vero cognome.

“Ci sono persone qui che dicono un sacco di cose su di voi, cose assurde e ridicole, ma mi piacerebbe sapere, così come anche ai tuoi amici, dove sta la verità è dove la menzogna”.

Hermione era rimasta di sasso: mai e poi mai si sarebbe aspettata un discorso del genere proprio da Draco Malfoy.

“La gente qui parla molto e a volte esagera” disse, non sapendo cosa dire per una volta nella sua vita. Si sentiva strana stando sola con lui, ma non pienamente a disagio. Si convinse che era per il fatto che non voleva che sapesse la sua vera storia.

“Almeno dimmi se Silente sapeva di te” chiese anche se era più un ordine che una domanda.

“Sì” disse solo. Iniziava a temere quel furetto platinato perchè era maledettamente serio.

“Perchè non me lo dici guardandomi negli occhi” disse poi, fermandosi di fronte a lei, impedendole ogni via di fuga, obbligandola ad obbedire.

Con timore si voltò ed alzò lo sguardo su di lui, alzando la testa, fino ad arrivare ai suoi occhi celesti, come il cielo quando incontra l'oceano. Lo guardò, ammirando ogni particolare di lui che non aveva mai notato per via dei suoi pregiudizi: i capelli biondo chiaro da parer quasi bianchi alla luce del sole, i lineamenti da uomo ormai, la mascella serrata per la tensione ed il suo sguardo fatto serio.

Le ci volle tutta la sua forza di volontà per non abbassare lo sguardo e continuare a guardarlo.

“Sì, lui sapeva” trovò il coraggio di dire, sperando che lui, soddisfatto, continuasse per la sua strada, ma non lo fece. Anzi, il ragazzo, poco convinto, si avvicinò a lei, per guardarla meglio negli occhi, suscitando così uno sfarfallio nel corpo della ragazza.

“Davvero? Solo lui? Nessun altro?” continuò lui, sempre più vicino. Arrivando ad avere gli occhi l'uno nell'altra. Si era dovuto abbassare parecchio per arrivare alla sua altezza.

“Sì, solo lui” disse ormai con la voce ridotta ad un sussurro, sapendo che avrebbe comunque sentito benissimo.

Fu lui ad interrompere quel contatto visivo, un po' troppo ravvicinato per i gusti della ragazza, dopo pochi minuti dalla sua affermazione, continuando poi per la strada di casa.

Il cuore di Hermione poté tornare ad un battito quasi normale: non si era resa conto che aveva fatto un balzo accelerando così la sua corsa.

Era un emozione che, sapeva, nemmeno con Ron aveva mai provato.

“Allora vieni?” chiese lui dopo che aveva preso le distanze, ed Hermione ne era dispiaciuta; riprese a camminare ammirandolo da dietro.

Che mi succede?” chiese tra sé, ritrovandosi con una mano alzata verso lui, quasi lo volesse anche toccare.

“Perchè mi sento così?”


Spazio Autrice:
Eccomi di ritorno! Mi scuso per la prolungata assenza :) 
Allora come vi pare questo capitolo? Vi piace?
Ringrazio chi ha aggiunto la mia storia nelle varie categorie e chi commenta i capitoli ! Vi ringrazio, non immaginavo sarebbe piaciuta così tanto ;) 
Invito sempre a lasciarmi qualche commentino qui sotto ;) 
Alla prossima
Kiss Kiss
Scarlett

 

  
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