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Autore: thanksfornothing    05/06/2016    2 recensioni
Non è mai semplice vivere quando ci si sente solo una persona a metà. Ma quando la metà di Brittany troverà quella di Santana, riusciranno a legarsi o l'essere state delle semplici metà per troppo tempo renderà impossibile la loro unione?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Noah Puckerman/Puck, Quinn Fabray, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana, Puck/Quinn
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Brittany’s prov.

“l’uomo, considerato come persona, è al di sopra di ogni prezzo, ossia non può mai essere considerato come un mezzo, spiega Kant…”
Oh mio Dio, che noia!
Non capisco perché mi sono iscritta a questo stupido corso di filosofia. Non ci capisco praticamente nulla! Sembra quasi che la professoressa sia entrata in una dimensione a parte!
Sta farfugliando cose del tipo “ho solo due certezze :il cielo stellato sopra di me la legge morale dentro di me spiegazione” oppure “la ragione è come una colomba che vuole volare senza ali” da quando è iniziata la lezione.
Secondo me la prof sta dando i numeri. A furia di ripetere sta roba insensata ha perso completamente i lumi.
E poi è anche l’ultima ora, andiamo, chi sceglierebbe di fare come corso facoltativo filosofia?! E per di più con la consapevolezza che si tiene solo all’ultima ora?! Andiamo è da folli!
E invece no! La mia amica, Quinn la sapientona, riteneva fosse fondamentale iscriverci a questo corso perché “Britt, studiare il pensiero degli altri, aiuta a sviluppare meglio il tuo. E noi tra un anno saremo fuori da qui, ci serve avere più armi possibili per affrontare il mondo li fuori!”
Andiamo! Ma chi ci crede a queste stronzate?! Poteva inventarsi una scusa migliore!
Tanto lo sapevo bene che era impossessata da questa strana malattia chiamata “ambizione”. Voleva diventare l’avvocato migliore di tutti e per questo, si serviva di ogni corso che la potesse aiutare ad affinare la sua razionalità e la sua astuzia.
Perché mi ritrovavo seduta all’ultimo banco ad ascoltare i deliri di quella vecchia se non condividevo affatto il pensiero di Quinn?!
Oh beh, facile! Quella st—mmmh non fatemi dire brutte parole!! Aveva usato la mia arma da “occhi dolci” contro di me! Vi rendete conto?! Aveva usato il mio marchio, l’arma con la quale ero riuscita a scampare alle peggiori punizione, contro di me, la sua inventrice! Era incredibile!
Non resistevo più!
Ormai la lezione stava raggiungendo picchi di follia mai toccati, dovevo andare via di lì!
In più non facevo altro che pensare ad un paio di occhi neri come la pece, profondi come l’intensità delle tenebre. Ad un dolce sorriso e a quelle splendide fossette che si formavano accanto alle sue labbra carnose. Non riuscivo a non pensare a quelle stesse splendide labbra ad un centimetro dalle mie. Non capivo più niente. Volevo solo lei in quel momento.
Volevo correre da lei e baciarla in ogni parte del corpo. Volevo solo coccolarla e vedere spuntare il suo magico sorriso mentre le facevo il solletico.
Non avrei resistito fino alla sera.
Sarei morta prima per l’agitazione.
Iniziai a farmi mille scenari nella testa, di me e Santana nella mia camera.
Il suo splendido corpo nudo che ansimava sotto il mio… che chiamava a gran voce il mio nome…
“Britt, la smetti di agitarti?! Non riesco a seguire!” Quinn che era seduta all’ultimo banco accanto a me, mi diede una gomitata.
“Ahi Quinn!”
“Ehi, lì dietro, se non vi interessa, potete anche accodarvi fuori, non ci offendiamo” ci richiamò acida la prof.
Colsi l’occasione al volo.
Mi alzai di scatto, presi la cartella e mi diressi verso la porta.
La prof e l’intera classe rimasero a bocca aperta. Nessuno di certo si aspettava che prendessi la prof in parola. Ma non ce la facevo più. Mi scoppiava la testa.
Aprii la porta e feci per uscire, poi feci un passo indietro “Quinn, ti aspetto nel parcheggio. Buona noia ragazzi!” detto questo, chiusi la porta e me ne andai, lasciando la prof ancora esterrefatta.
“Pierce, di certo questo non è il migliore dei modi per iniziare l’anno!” mi urlò l’insegnante, ma ormai camminavo già felice per i corridoi.
Mi diressi verso la palestra della scuola.
Decisi di passare il resto dell’ora lì, avrei confluito tutte le mie energie in qualcosa di costruttivo. Ultimamente la Sylvester mi stava col fiato sul collo. Le nuove reclute erano davvero penose, e faceva affidamento su me e Quinn per vincere l’ennesimo campionato nazionale.
Iniziai con un po’ di riscaldamento muscolare, feci partire la base e provai la coreografia che stavamo montando per le provinciali. Improvvisai qualche passo dove la coreografia era rimasta ancora incompleta e provai ad aggiungere qualche salto, alternandolo a qualche passo di danza contemporanea che avevo imparato a scuola di ballo.
Quando finì la musica ero senza fiato. Avevo eseguito ogni passo con tutta me stessa, senza pensare a quanta energia stessi impiegando.  Come se in ogni passo, fosse racchiusa tutta la mia essenza, tutta la mia vita.
Mi distesi per terra e chiusi gli occhi.
Mi tornarono in mente le immagini della sera prima.
Santana distesa al suolo ed io che correvo per salvarla.
Inevitabilmente mi chiesi come sarebbero andate le cose se anche quella volta fossi arrivata in tempo.
Pensai a mio fratello Jake, al mare di sangue in cui stava annegando. Pensai all’abisso in cui era sprofondato prima della soluzione finale.
Mi ritrovai a pensare, che forse, anche Santana stava nuotando in quell’abisso.
 Forse erano solo miei film mentali.
 Forse avevo collegato male i pezzi del puzzle.
Ma se non fosse stato nulla, sicuramente Puck non sarebbe salito sul primo aereo.
Sicuramente Santana non sarebbe stata sola.
Sicuramente non sarebbe impallidita vedendo la Sylvester.Sicuramente il professor Shuester non le avrebbe chiesto di non sparire ancora.
Ed era quell’ancora che la spaventava a morte.
Calde lacrime le scesero ripensando alla mora così piccola ed indifesa in quel triste letto d’ospedale e un sorriso amaro le si formò sul volto quando ripensò alla felicità con cui,prima la stava rincorrendo nel cortile della scuola.
Non capiva perché, ma ormai, tutto ciò che riguardava Santana, suscitava in lei reazioni strane, forse eccessive.
“Pierce! Hai finito di usurpare la mia palestra con il tuo lurido sudore da unicorno impazzito?” ovviamente era la Sylvester. Che tempismo quella donna! “fatti una doccia e poi ti voglio immediatamente nel mio ufficio. Ti do esattamente 5 minuti a partire da adesso!”
Ecco, ci mancava solo la coach. Sempre la solita fortuna.
Chissà cosa aveva sconvolto la sua giornata, ma perché dovevo essere proprio io la poverina di turno che doveva subirsi le sue sfuriate? Perché proprio quella giornata?!
un po’ risoluta mi alzai e feci come mi aveva praticamente ordinato.
 
*tock-tock*
“entra pure Pierce” rispose secca la coach, togliendosi gli occhiali e posando il giornale che stava leggendo, seduta dietro la sua immensa scrivania. “siediti pure.”
Mi sedetti in silenzio di fronte a lei ed attesi che parlasse.
“Pierce, mi spieghi per quale assurdo motivo il tuo sedere era nella mia palestra e non su una sedia di qualche aula? È lì che dovrebbe essere anche in questo momento” Sento puzza di ramanzina in arrivo!!
E adesso come le spiego che sono stata buttata fuori da un corso facoltativo! Come minimo mi ammazza!!
“Mi scusi coach, non volevo sporcarle la palestra, ma vede… sono stata cacciata dalla lezione e non sapendo che fare, ho pensato che un po’ di allenamento extra per le provinciali mi sarebbe stato utile!” Ecco, si brava Brittany! Sposta l’attenzione sul tuo impegno nella squadra, vedrai che ne uscirai viva… o almeno con meno danni possibili… si spera!!
“Pierce, non è questo il modo per iniziare l’anno! Sai che per restare nella squadra bisogna mantenere una media alta e tu non sei mai stata un’alunna modella. Ti ho permesso di restare in squadra perché il consiglio è sempre stato accomodante nei tuoi confronti data la tua situazione. Ma quest’anno è il tuo ultimo anno, o almeno ce lo auguriamo tutti, così non dovremo più vederti saltellare per i corridoi come un cavallo impazzito o con un enorme punto interrogativo sulla fronte durante le lezioni. Perciò dai una bella carica a quel criceto che ti ritrovi al posto del cervello e convincilo a mettersi in moto!” cerco di sorvolare sulla parte degli accomodamenti, visto che in questa scuola, importa veramente a pochi di me. Pochissimi professori sono andati oltre, forse soltanto il professor Schuester, ma neppure lui si è prodigato più di tanto per me. Non mi hanno mai bocciato perché semplicemente mi hanno sempre reputato una stupida e mi hanno promossa per compassione, quindi meglio lasciar perdere il discorso.
“Cercherò di impegnarmi e dare il massimo coach!” che balla! Cercherò di impegnarmi al massimo nel copiare senza farmi scoprire al massimo!
“E per quanto riguarda la squadra, data la tua assenza agli allenamenti di ieri, dubito tu stia dando il massimo Pierce…” oh no! È vero! Mi ero totalmente dimenticata di aver fatto assenza per l’anniversario della morte di Jake. Complimenti Brittany! Ti sei appena buttata la zappa sui piedi!
“… Ti auguro che almeno tutte queste distrazioni ti stiano portando a qualcosa di positivo…”
Okay, non riesco a capire cosa stia insinuando la coach…
“M-mi scusi, ma non credo di comprenderla…” ma che fai Pierce?! Non puoi balbettare proprio adesso! Le hai praticamente fatto capire che ti ha in pugno!
“allora,vediamo se riesco ad esprimermi meglio… ho notato che sei in contatto con una vecchia gloria di questa scuola” iniziò lei
“Si sta forse riferendo a Santana?” domandai non capendo la natura di quella conversazione
“Sveglia come non mai Pierce, complimenti!” rispose lei con sarcasmo
“in realtà noi non siamo proprio in contatto… noi-“
 “Ascolta, non mi interessa come vi conosciate o dove vi rotoliate nel vostro tempo libero, che Dio mi scampi da queste visioni oscene” mi interruppe come suo solito “voglio solo che tu stia attenta a lei. Capito Brittany?”
 Mi fece quasi paura, ed il fatto che mi avesse chiamato per nome, sottolineava che la questione fosse seria. La Coach non ci chiamava mai per nome. In realtà anche sentirsi chiamare per cognome era raro, preferiva inventare ogni volta nomignoli offensivi.
Annuii semplicemente senza capire perché la Sylvester mi stesse facendo quel discorso. Io e Santana non eravamo nulla, perché stava riferendo a me quelle cose? Perché non a Puck?
“Bene Pierce, ora, per favore, porta quella tua espressione dubbiosa fuori dal mio ufficio. Mi fa impressione!”
Certo che quella donna era ricoperta di delicatezza dalla testa ai piedi! Come faceva a crescere una figlia, era ancora un mistero.
 
Mi diressi all’uscita ed attesi Quinn vicino alla macchina. Le avrei dato il solito passaggio. Erano questi i patti tra di noi. La mattina guidavo io e la sera lei .
Data la mia guida diciamo così, un po’ troppo sportiva, e la facilità con cui tendevo ad ubriacarmi, era meglio che guidasse miss prudenza di sera, specialmente quando tornavamo da qualche party.
Ed eccola che arriva! La mia migliore amica!
Mi fa ancora strano vedere quanto abbia in pugno la nostra scuola. Basta un suo sguardo e le persone rigano dritte. Il suo tipo di “dominio” è diverso da quello che adottano i giocatori di football. Lei non ama terrorizzare le persone, tranne quando si tratta di far allenare le cheerios, lì si che mi fa paura, nonostante la conosca da una vita.
Lei è quel tipo di persona che se ne frega delle piramidi sociali, semplicemente da rispetto e pretende rispetto. E si incazza da morire quando le cose non vanno così,specialmente con quegli sbruffoni  della squadra di football che spintonano le persone per i corridoi senza apparente motivo. Ecco perché è temuta ed amata allo stesso tempo.
“Ciao Q.” la saluto felice e mi sporgo per darle un bacio sulla guancia. Lei mi scansa abilmente ed entra in macchina sbattendo la porta.
Ecco, ci siamo! È in arrivo la seconda ramanzina della giornata. È meglio prepararsi ad abbassare lo sguardo e ad annuire colpevole.
Entro in macchina anche io e metto in moto.
10-9-8-
Esco dal parcheggio dell’istituto guardando Quinn di traverso attendendo che inizi a parlare
7-6-5-4-
Vedo che ha le braccia serrate sulla pancia ed uno sguardo assassino che punta dritto davanti a se
3-2
Storce il muso
1
Prende un bel respiro e…
0!
“Brittany Susan Pierce! Ma ti pare questo il modo di comportarsi! Farsi sbattere fuori da un corso facoltativo?! No dico Britt, ma che ti salta in mente?! Posso capire che capiti durante quelli obbligatori perché a volte c’è veramente da addormentarsi, ma in quelli facoltativi non puoi permettertelo! Sono crediti extra Brittany! E ti servono per il college se vuoi diplomarti entro la fine di quest’anno scolastico!”
Ecco! Ha sparato la bomba tutto d’un fiato come suo solito. È rossa come una Ferrari!
“Scusami Q… lo so, ho esagerato, ma non riuscivo più a stare chiusa in quel banco…”
“Me ne sono accorta! Ti muovevi come se avevi un prurito tra le gambe!”
Giro immediatamente la faccia dal suo lato e le sorrido maliziosa
“Un momento Britt… avevi veramente un prurito tra le gambe?!” mi guarda sconvolta
“Brittany!” mi rimprovera dandomi uno schiaffetto sul braccio “Sei una pervertita!”
“ma andiamo Quinn, non esagerare! Mi stavo annoiando a morte e sai che quando succede la mia mente viaggia in luoghi strani”
“Si come no, luoghi strani! Diciamo pure tra le mutande di qualcuno! Perché sei una pervertita!”
“ahahha non è vero Quinn!”
“andiamo, chi era stavolta? Qualche giocatore di football? O alle nuove reclute delle cheerios? Ho notato che quest’anno hai partecipato alle selezioni con un certo interesse…”
“Quinn sei fuori strada, e poi smettila di descrivermi come una ninfomane! Ho partecipato “con interesse” alle selezioni, come dici tu, perché quest’anno il livello era talmente basso che mi sono divertita un sacco guardandoti mentre tentavi di tenere a bada la Sylvester!”
“mmmh… okay, potrei anche crederti visto che quest’anno siamo veramente rovinate! Dovrebbero consegnarmi il premio nobel per la pace per aver impedito un omicidio di massa quel giorno! La Sylvester non riusciva neppure più ad inventare nuovi insulti per questo fosse disgustata”
Scoppiammo entrambe a ridere ricordando quel buffo giorno.
“Santana” sussurrai
“Mmmh?” mi domandò Quinn
Tossii lievemente e poi ridissi “Santana. Pensavo a lei oggi durante la lezione”
“Vi ho visto come vi osservavate stamattina nei corridoi Britt, ti stava praticamente mangiando con gli occhi!”
“Sul serio?” domandai piena di speranze con un sorriso a 32 denti.
“Andiamo! Non si è neppure accorta di me!” rispose quasi offesa
“Oh, ma Puck sicuramente!” ribatto sicura di aver centrato
“Si, si , è vero. Ma ora stiamo parlando di te.” Si voltò nella mi direzione “Britt sei presa sul serio? Tu non hai idea della fama che ha quella Santana nel nostro liceo. Era una vera mangiatrice di uomini! Questo prima di fare coming-out, certo! Da allora tutte le sue attenzioni e le sue abilità si sono concentrate sulle ragazze del liceo e anche su quelle delle feste alle quali si imbucava.”
“Quinn, frena. Non ho detto che mi sono innamorata di Santana Lopez, sposarla ed andare a vivere in una bela casa al mare con tanti bambini. Ho semplicemente detto che non mi è del tutto indifferente e non parlo solo del lato fisico… e a quanto pare, anche lei è dello stesso pensiero.”
“Lo so Britt, ma voglio solo che stai attenta. È la prima volta che ti piace una ragazza veramente e non voglio che tu ci resti male, capito Britt? Non ci metto nulla a farle pentire di essere tornata al McKinley!”
Mi risponde facendo una faccia buffissima, che dovrebbe servire ad enfatizzare la sua minaccia, ma in realtà la rende ancora più dolce
“Perché ridi?” mi domanda
“Eh?! No niente. È solo che sei carina quando entri in modalità mamma chioccia!” le faccio una linguaccia “ahia!” mi colpisce. Non si leverà mai il vizio di picchiarmi mentre guido. Prima o poi finiremo fuori strada!
 
(quella stessa sera a casa di Brittany)

Okay. Santana ha detto che sarebbe passata verso le 20:00.
Guardo per l’ennesima volta l’orologio nel salotto. Sono le 19:30.
La zia è già uscita per il suo turno serale al lavoro. Mi sono anche fatta preparare qualcosa di buono da mangiare, magari riesco a convincere Santana di rimanere per cena.
Mi guardo intorno. La cucina ed il salotto sono perfettamente ordinati. Lucy è impegnata a giocare nel cortile col cane della vicina.
Mi guardo di nuovo allo specchio.
È snervante questa situazione. Non ho potuto indossare nulla di particolare ne truccarmi in modo eccessivo perché sono a casa mia, e nessuno si veste come se dovesse andare a ballare solo per stare seduto comodo sul divano di casa propria.
Ho optato per degli shorts grigi da tuta particolarmente corti, una maglia a mezze maniche bianca con uno scollo a V ed i capelli sciolti che mi ricadevano ad onde sulle spalle.
Una matita azzurra che mi risaltasse gli occhi ed un filo di lucidalabbra.
Più di questo non ho potuto osare, ma risulto comunque vagamente carina, per fortuna!
Faccio l’ennesimo giro per la casa per controllare che tutto sia al suo posto.
Guardo la sveglia 19:55
Santana starà arrivando.
Faccio entrare Lucy in casa e le faccio un po’ di coccole mentre aspetto.
*Ding-Dong*
Il campanello.
Panico.
Respiro profondamente e mi preparo ad aprire.
Qualsiasi corso di preparazione sarebbe risultato vano a tale vista.
Santana Lopez di fronte a me in tutta la sua bellezza.
Indossava un vestito nero a tubino che le fasciava perfettamente tutte le forme. Un paio di scarpe nere con la tacco a spillo e delle calze a microrete.
Improvvisamente senti la gola secca e deglutii vistosamente.
Cercai di portare lo sguardo all’altezza del suo volto. Mi soffermai sulle labbra. Erano rosso fuoco. Il rossetto le faceva sembrare ancora più grandi e morbide. Avrei voluto affondarvi i denti dentro ed inavvertitamente mi passai la lingua sulle labbra. D’un tratto faceva veramente caldo! Meno male che la porta era aperta!
Provai a prendere controllo di  me facendo salire più su il mio sguardo, che inevitabilmente fu catturato da due perle nere che brillavano.
Mi persi totalmente nel contemplare la due che avevo avanti a me.
Mi si avvicinò con un sorrisino perfido e soffiò “Ciao Britt-Britt”
La guardai sconvolta. Ormai le mie facoltà mentali erano fuori uso.
Deglutii più volte e poi risposi tentennante “C-ciao Santana. V-vuoi entrare?”
Lei fece una leggera risata ed entrò guardandosi intorno.
Io rimasi immobilizzata, ancora a contemplare l’entrata dove una volta c’era quella meravigliosa creatura. Non poteva essersi vestita così! voleva farmi morire!
Mi ripresi sentendola ridere ancora
“C-che ridi?” domandai un po’ imbarazzata
“Tu! fissi la porta come se fosse l’oggetto più interessante che tu abbia mai potuto vedere!” rise di nuovo
“non esattamente la porta” mi sfuggì
“come?” mi domandò Santana estremamente divertita da tutta quella situazione
“No niente!” risposi portandomi una mano dietro la nuca super imbarazzata “Seguimi, Lucy è di là nel salotto”
Neppure il tempo di finire la frase che Lucy si era cimentata nella nostra direzione, abbaiando gioiosa verso Santana.
“Lucy! Cucciola mia! Quanto mi sei mancata!” Santana le fece qualche carezza mentre Lucy le faceva le feste.
Almeno ha avuto il buon senso di non abbassarsi per accarezzarla, altrimenti si che sarebbe stata la mia fine! Anche se… non mi sarebbe dispiaciuto del tutto…
Basta! Concentrati Britt! Sembri un adolescente in balia degli ormoni!!
Un momento… ma io sono un adolescente in balia degli ormoni!! Come faccio a contenermi?!
Okay, okay, ci sono. Devo solo ritrovare l’uso della parole mentre Santana si china lievemente per continuare a coccolare Lucy.
Cazzo!! No. No. No. Ti prego!! Basta!!
Santana si volta nella mia direzione e mi osserva “Britt, è tutto okay? Sembri un po’ accaldata…” pronuncia quell’ultima parola con tanta sensualità da sentire già un lago rovente tra le mie gambe.
“N-no, no. Tutto bene, tranquilla.”
Col cavolo tutto bene! Ho bisogno di acqua! Immediatamente!
sto andando  a fuoco!
“Posso offrirti qualcosa?” le domando. Mi serviva una scusa per uscire da quella situazione il prima possibile.
“Un bicchiere d’acqua magari. Stasera fa particolarmente caldo”
Eh, a chi lo dici!!!
Mi dirigo nella cucina passando prima per il salotto.
Santana mi segue silenziosa guardandosi attorno, quasi studiando ogni particolare.
Si sofferma su una foto in particolare.
“Che carina Britt! Questa sei tu? sei praticamente identica ad’ora, solo un po’ più alta e con la faccia meno sporca!”  dice divertita
Ecco! Era giunto il momento in cui quella foto sarebbe scomparsa da casa.
Me la scattò mio padre quando avevo 3 anni. Era una domenica e papà aveva deciso di portare me e Jake al parco a fare una passeggiata. Per concludere la bella mattinata, papà ci aveva comprato il gelato. Io avevo preso il cono più grande e lo avevo fatto riempire tutto di cioccolato, il mio gusto preferito. Solo che quel giorno faceva particolarmente caldo e nel tentativo di mangiare il gelato prima che si sciogliesse, mi ci ero praticamente fiondata con la faccia sopra e papà aveva pensato bene di farne una foto ricordo.
Ero praticamente rossa dall’imbarazzo.
C’era una bomba sexy nel mio soggiorno che rideva di una piccola me ingorda.
Mi fiondai in cucina  a prendere l’acqua, misi tutto su di un vassoio e tornai nel salotto.
Mi misi a ridere e le risposi “Sono sempre stata golosa delle cose a cioccolato”
Lei mi fece uno sguardo eloquente  e poi si mise a ridere
Cavolo! Ho incasinato ancora di più la situazione!
“Ehm… non intendevo in quel senso!!” cercai di giustificarmi immediatamente.
“Ehy Britt, rilassati, sei troppo tesa!”
Si certo, come no! Non aveva lei davanti agli occhi quella visione magica.
“Comunque ti stanno molto bene i capelli sciolti. Ti risalto gli occhi e il sorriso”
Mi feci ancora più rossa per il complimento e abbassai lo sguardo dall’imbarazzo.
“Anche tu sei molto… ecco… molto… “ cosa le dico ora! Non posso rischiare di essere volgare!!
“Sexy?!” mi suggerisce lei maliziosa, vedendomi in evidenti difficoltà.
“Si! Cioè, io volevo dire elegante …ma sexy rende meglio l’idea”
Mi si avvicinò pericolosamente fissandomi con uno sguardo da pantera predatrice.
Si sedette sul divano di fronte a me lentamente accavallando le gambe, sporgendosi in avanti per prendere dell’acqua.
Andiamo! Come si fa ed essere così fottutamente sensuali mentre ci si versa un po’ d’acqua?! È impossibile!
Okay Lopez, se è così che hai deciso di giocare, lo farò anche io.
Mi piazzo di fronte a lei, dandole le spalle e mi chino in avanti per prendermi anche io un bicchiere d’acqua. Avverto un paio d’occhi che bruciano sulla mia figura, mi volto velocemente e la scopro a fissarmi il sedere.
Ben fatto Brittany!
Mi siedo accanto a lei e poggio una mano sulla sua gamba scoperta, disegnando con le dita il motivo delle sue calze.
“Allora, dove te ne vai così ben vestita stasera?”
La vedo boccheggiare un paio di volte prima di rispondere. Non si aspettava tanta audacia da parte mia.
“A-al  Betrayal, non so se conosci, si trova sulla residenziale… c-ci vado con Puck”
“Si, si. mi ci sono intrufolata un paio di volte con Quinn. È un locale molto gettonato… insomma, se cerchi determinate cose…” soffio l’ultima parte, spostando i capelli da un lato lasciando scoperta una buona parte del collo.
“Ah si? e tu cosa cerchi Brittany?” Mi risponde spavalda Santana, risvegliandosi dalla sua trance. Poggia la sua mano sulla mia che non aveva mai smesso di accarezzargli la coscia e si fa più vicina al mio volto.
Il fiato mi si mozza in gola. È terribilmente sexy!
Sento il suo respiro farsi sempre più corto mentre mi si avvicina sempre più.
Vedo il suo sguardo spostarsi freneticamente tra le mie labbra ed i miei occhi. Istintivamente mi mordo il labbro superiore e la fisso negli occhi.
Blu nel nero.
Mi sporgo in avanti per colmare finalmente lo spazio che ci separa
*KEEP HOLDING ON*
Sobbalzo per lo spavento e mi allontano.
Di nuovo quella maledetta suoneria!
Guardo Santana nella speranza che non dia peso a quella telefonata e torni a concentrarsi su di me, ma ovviamente le cose non vanno così.
Mi guarda con aria di scuse mentre tira fuori il telefono dal… ma un momento… Santana non aveva una borsa….OH MIO DIO!!!
AVEVA IL TELEFONO INCASTRATO TRA LE TETTE!!! MA PORCA…!!!
Come faccio a sbollire se ha appena infilato una mano tra le tette per rispondere ad una cazzo di telefonata?!
Seguo attentamente con lo sguardo la sue dita che lentamente scompaiono all’interno della scollatura prosperosa e poi riemergono con quell’aggeggio infernale che non smette di suonare.
“Puckerman” quando risponde Santana ha un tono di voce molto basso e roco, tanto da farmi rabbrividire
Credo di avere ancora la bocca spalancata a causa dello spettacolo al quale ho appena assistito, perché Santana mi sorride maliziosa e avvicina la sua mano libera al mio mento,facendovi una lieve pressione.
Inizia a disegnarmi piccoli cerchi concentrici sulla punta del mento mentre continua a conversare normalmente con Puck.
Deglutisco a fatica immobilizzata da quel lieve tocco mentre seguo ipnotizzata il movimento delle labbra di Santana, ed osservo le lievi fossette che le si formano intorno alla bocca mentre sorride.
Sono così carine che mi viene da morderle.
Non do il minimo peso alla conversazione che sta avendo. Ormai il mio cervello ha fatto le valigie e si è trasferito su un altro pianeta.
Santana conclude la telefonata e mi guarda un po’ dispiaciuta.“Purtroppo ora devo andare”
Improvvisamente vengo catapultata nella realtà. Non voglio che vada via. Non voglio che vada via prima di aver assaggiato quelle labbra che sono così invitanti.
La osservo mentre si alza e si sistema il vestito.
Purtroppo non posso fare nulla per fermarla, quindi sconfitta mi alzo anche io e la accompagno silenziosamente alla porta.
“Non essere triste Britt, non sto mica sparendo! Sto solo andando in un locale” disse facendomi l’occhiolino
“Andiamo Lucy!” Santana richiamò il suo cane che prima di andare via mi fece le coccole. Meno male che c’era Lucy a darmi un po’ d’affetto!
Santana si sporse verso di me e mi lasciò un bacio all’angolo della bocca.
“Ci vediamo presto Britt-Britt” soffio sulle mie labbra, prima di staccarsi ed allontanarsi definitivamente da casa mia.
“Ciao San “ sussurrai a mia volta, ma ormai era troppo lontana per sentirmi.
Chiusi la porta di casa e mi lasciai scivolare contro sconsolata.
Ripensai alle ultime parole di Santana
“sto solo andando i n un locale… ci vediamo presto”
Quello era un invito in piena regola!!
Mi alzai di scatto e corsi verso il telefono di casa. Composi freneticamente il numero della mia migliore amica che ormai conoscevo a memoria ed attesi.
“Ehi ma tu non dovresti strusciarti su una bella moretta a quest’ora?” mi rispose allegra Quinn
“Fabray non è il momento di fare ironia! Vestiti carina, o meglio, svestiti, stasera si va a ballare!”
“Ma…?!Che?! Dove?!”
“Troppe domande! Ti aspetto qui fra 20 minuti, ti spiego tutto in macchina. Ti voglio bene, a dopo!”
Staccai il telefono prima che potesse dirmi altro e mi fiondai in camera per prepararmi.




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Friaria's corner
eccomi qui col nuovo capitolo!
Anche questo un po' lunghetto ma spero non vi sia dispiaciuto!
Qui l'unica che ha il diritto a dispiacersi è la povera Britt che viene continuamente interrotta nel momento clou dal pessimo tempismo di Puckerman!
Chissà cosa avrà intenzione di fare Brittany adesso. Spero siate abbastanza incuriositi da aspettare il prossimo aggiornamento per scoprirlo.
Intanto ringrazio tutti coloro che silenziosamente mi leggono, e coloro che invece mi stanno accompagnando in questo viaggio misterioso con fantastiche recensioni. Siete fondamentali per me! Mi state facendo credere veramente tanto in questa mia prima FF.
Spero di sentire le vostre opinioni anche per questo capitolo.
Come al solito chiedo scusa per eventuali errori, ma se mi soffermo troppo a correggere temo di non aggiornare più! XD
Appuntamento al prossimo aggiornamento.
Bacioni :*
F

 
   
 
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