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Autore: SVDW    06/06/2016    5 recensioni
Siamo alla fine del terzo libro , immersi nel pancione di Mrs Grey e nel controllo di Mr Grey, ora alle prese con gravidanze, ormoni e biberon.
Riuscirá il loro passato, soprattutto quello di Christian, a non contagiare il suo futuro da papá?
L'amore platonico che lega Christian ed Ana diventa ogni giorno più saldo, indivisibile, forte, un amore che permette di tralasciare anche un passato difficile e un futuro pieno di punti interrogativi.
Genere: Erotico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anastasia Steele, Christian Grey, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Bondage, Contenuti forti
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Angolo lettrice : Ciao a tutti (: volevo dirvi che la storia continuerà sviluppandosi sulle conseguenze di ciò che avete già letto, anche se non insisterò con capitoli e capitoli su questa vicenda, perché non è il tema principale della storia che voglio raccontare. Spero comunque di non deludervi.. Fatemi sapere e grazie di cuore! POV Christian Tutto il resto delle persone sparisce dalla mia vista, ora annebbiata. Mia madre é confusa, ed Ana chiede a tutti di lasciarci un momento soli, inventandosi un improvviso mal di testa. Nessuno é troppo convinto, ma ci lasciano li fuori da soli sommersi di regali e pacchi. Il sangue smette di affluirmi al cervello, le mie nocche diventano bianche , tanto le sto stringendo. Strappo via il libro dalle mani di Ana ed apro il libro furente, in cerca di un qualcosa, un indizio che mi indichi che si tratti veramente di quel che penso che sia. Alla terza pagina trovo un biglietto con una calligrafia, disordinata e quasi incomprensibile . "Congratulazioni per il bambino, mia piccola Anastasia... Ti mando questo libro sperando che il tuo bambino diventi tanto miserabile quanto lo è tuo marito , tanto bugiardo e lurido da rovinare la tua piccola insulsa vita, sempre che io non ve lo porti via prima... A proposito, sei sicura che non sia io il padre? A presto, piccola puttanella." No. No. Non mio figlio, non mia moglie. Bastardo figlio di puttana!! Come osa anche pensare una sola parola di quello che ha scritto? Ana mi passa una mano sui capelli ritmicamente per tranquillizzarmi, perché sa già che non manca tanto alla mia esplosione, quando dovrebbe essere il contrario , in fondo lei é incinta e a rischio. No non posso neanche pensare alle ultime due righe di quel fottuto biglietto. Il mio bambino , la mia Ana... Mi alzo di scatto, noncurante di tutto , con un fuoco estraneo che si propaga in ogni singolo organo del mio corpo. Poi prendo Ana per mano e la faccio entrare in casa, mente piange disperata. Bel marito di merda che sono. le prendo il viso tra le mani e la bacio dolcemente, poi mi chino e le accarezzo piano la pancia, bagnandole il vestito con qualche lacrima sfuggita. Ma devo essere forte per la mia Ana e per mio figlio, così mi alzo in piedi e asciugo le guance zuppe di mia moglie. Vederla così mi uccide, e in questo momento voglio solo ucciderlo quel fottuto bastardo. < Per favore Christian, rimani qui..> implora lei, ma non posso devo andare prima che le mani di quel lurido verme arrivino anche a sfiorare mia moglie. < Ana ti prego, vai nella mia vecchia camera, ci sono delle felpe e un pigiama, questa notte dormirai qui. Non devi pensare a niente capito? Solo a stare tranquilla per Teddy, perché se vi succedesse qualcosa non me lo perdonerei mai!!> lei fortunatamente annuisce e mi bacia l'ultima volta, pregandomi con lo sguardo di stare attento. Vado verso la macchina e con una brusca partenza vado verso l'incognito. POV Anastasia Decido di non raccontare niente alle nostre famiglie, e di celare ciò che è successo con una debole scusa, dicendo che Christian doveva urgentemente tornare in ufficio per un guasto generale, e comunicandogli che avrei passato la notte lì. Kate capisce che qualcosa non va così propone di continuare a scartare i regali, e mio malgrado non posso dire di no dopo tutto quello che hanno fatto per noi... Così mi stampo un sorriso finto in volto e mi circondo di tutine, ciucci e sonaglietti, ringraziando ed abbracciando a turno tutti i membri della famiglia, fino a mezzanotte inoltrata, quando gli ospiti tornano a casa e Grace propone di prepararmi un tè, ed accetto di buon grado sperando che mi rilassi. Il mio pensiero é fisso a Christian, controllo il telefono ogni minuto e piano piano sento che qualcosa in me si spezza; anche il mio Teddy se ne è accorto e comincia ad agitarsi dentro di me. < Ana , che cosa é successo realmente? Conosco Christian e non l'ho mai visto tanto infuriato. Anche se ho fatto finta di niente davanti agli altri, ho percepito una tensione particolare, mi sbaglio?> Grace inclina la testa con un sorriso triste e mi porge la tazza di tè, per accomodarsi poi sul divano accanto al mio. Faccio un respiro profondo e le racconto in breve cos'é realmente successo, sentendomi subito meglio quando le lacrime riprendono a rigarmi le guance. E butto fuori tutto... Mesi di paure, tensioni, insicurezze.. Grace rimane in silenzio, accogliendo le mie lacrime, i miei singhiozzi ed accarezzandomi la pancia come volesse proteggerci, poi sento il suo petto gonfiarsi e capisco che sta piangendo in silenzio insieme a me. < Bambina mia mi dispiace da morire.. Non so neanche cosa dire... Vedi, ora devi solo pensare alla salute tua e del bambino, il nostro Christian é un uomo adulto, responsabile e forte, non devi preoccuparti per lui. É tutta la vita che ti aspetta e non metterà a repentaglio la sua incolumità per fare una stupidaggine, capito? Ora ci siamo qui io e Carrick, e qualunque cosa accada sarete sempre in un angolo speciale del nostro cuore, Ana! Tu hai donato la vita al mio bambino perduto, e tra non molto gliene donerai un'altra, per cui tutto quello che posso fare per ringraziarti é tenerti al sicuro..> le sue parole e la sua voce mi calmano immediatamente, ed in pochi secondi mi ritrovo stretta a mia suocera, con la testa sul suo petto ed il viso nell'incavo del suo collo. Vorrei tanto ci fosse mia madre, e mi odio per quello che sto per dire, ma non credo lei capirebbe questa situazione ora. Lei é praticamente all'oscuro di tutti i demoni e le paure del mio bambino perduto, così rimango stretta a Grace per quella che mi sembra un'eternità. < Grazie Grace, davvero > le dico tra i singhiozzi, cercando di mostrarmi forte ma la linea rotta che é la mia voce me lo impedisce. Lei mi bacia la guancia e mi aiuta ad alzarmi, mi accompagna nella vecchia cameretta di Christian e chiude la porta dietro si sè. Vado nella cabina armadio, scalcio le scarpe , sfilo il vestito e prendo una maglietta e un paio di calzoncini di Christian, e non riuscendo a restare qui da sola busso alla porta della camera di Mia. < Avanti!> il suo entusiasmo mi fa sorridere ed entro cauta, quasi con la paura che non voglia che violi la privacy della sua camera. Camera non é la parola che descrive al meglio la camera di Mia. Castello di Barbie Malibu però forse si. Due tende rosa confetto ornano il baldacchino di un letto enorme che torreggia al centro della stanza, le pareti sono tappezzate di foto e quadri astratti, un divano con una chaise-longue lunga quanto la Florida giace sotto ad una libreria colma di libri, tra i quali individuo Henry James, Hemingway e Jeoffrey Chaucer. Però... Il lampadario di cristallo illumina l'immensa moquette rosa pallido e dalla parete a vetro la luna riflette i lapislazzuli che contornano il muro dietro al letto. chiede inquisitoria, alzando gli occhi dal libro di cucina che tiene un mano, e si appoggia con la schiena alla spalliera del letto. < Si , sono questi stupidi ormoni della gravidanza..> mento toccandomi il ventre < posso dormire qui con te?> le chiedo. Lei sorride e batte la mano sul letto accanto a sè, invitandomi ad entrarci. Mi infilo sotto le coperte ed appoggio la testa sulla sua spalla. Mia non dice niente, semplicemente mi accarezza la pancia e sento che subito Teddy si tranquillizza tra le mani della zia. Mi sento spezzata, distrutta. E non per i tacchi, o per la lunga giornata. No . Mi sento cosi perché per qualche istante ho pensato di non poter mai riuscire a toccare il mio bambino, o che mi separassero da Christian. Christian. Dove sarà ora? Ricaccio bruscamente indietro le lacrime e mi accoccolo di più a Mia, scivolando in un sonno tormentato.
   
 
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