C’erano tante cose che
Jason Anderson
non avrebbe mai dimenticato: la morte del suo migliore amico per
esempio o l’emozione
che aveva provato vincendo la sua prima gara in F1, ma se
c’era una cosa sopra
tutte che gli sarebbe sempre rimasta impressa a fuoco nella mente era
il giorno
in cui si era innamorato di sua moglie; avrebbe potuto descrivere con
precisione ogni singolo dettaglio di quel pomeriggio e mentre osservava
le due
più grandi gioie della sua vita giocare nel giardino del
ranch si lasciò andare
ai ricordi…
<< Dai
amico…non
vorrai lasciarmi solo con quelle… >> Jason
aveva riso prima ancora che
Deus finisse la frase:<< Quelle cosa? Andiamo Deus tu
adori essere
adulato dalle amiche di tua sorella, ti venerano >> sul
viso dell’altro
era comparso il suo solito sguardo furbo:<< Non posso
negare che hai
ragione Anderson, davvero…solo che da quando
c’è Gwenny… >>
<< Non chiamarla
così >> gli aveva intimato dal momento che non
approvava la relazione tra
il suo migliore amico e sua sorella:<<
D’accordo Anderson, ma non cambia
il fatto che da quando sto con Gwen non mi interessano le altre
>> Jason
scosse il capo sapendo bene che uno dei motivi principali che
costringeva
Amadeus Kyle alla monogamia era la sua costante vicinanza e il fatto
che
l’avrebbe ucciso se avesse fatto soffrire la sua
sorellina:<< Ad ogni
modo solo perché io non mi posso divertire non vuol dire che
tu debba fare
altrettanto >> Jason aveva spalancato gli occhi quasi
strozzandosi con la
propria saliva:<< Io cosa? >>
domandò poi guardando il suo amico
che guidava tranquillo verso casa sua:<< Andiamo Anderson
non dirmi che
non c’è nemmeno una di quelle graziose fatine che
ti attira…voglio dire Cindy e
Leslie… >> sentendo nominare le due migliori
amiche della sorellina di
Deus, Jason, scosse il capo:<< Hanno quattordici anni
Kyle, io non mi
faccio le ragazzine >>
Tuttavia dovette
palesemente ricredersi quando, entrando nel soggiorno di casa Kyle, un
piccolo
tornado dai capelli neri e due enormi occhi da cerbiatto gli si
gettò al collo
sorridendo:<< Jason allora Deus ti ha convinto a venire!
>> quando
quel piccolo corpo caldo lasciò l’abbraccio Jason
alzò gli occhi trovandosi
davanti Patricia, la allora sorellina di Amadeus, con un vestito rosso
a mezza
manica e la gonna ampia che le arrivava al ginocchio, una piccola
cintura di
vernice dello stesso cremisi del vestito le fasciava la vita
delineandone
dolcemente la figura, ai piedi indossava un paio di
décolleté nere dal tacco
basso e una lunga treccia a lisca di pesce teneva in ordine i suoi
capelli
facendola assomigliare ad una bellissima e decisamente attraente
principessa
più che ad una fatina come spesso la chiamava Deus.
<< Ciao
Patricia…
>> mormorò poi sentendo la gola raspargli come
se fosse cosparsa di carta
vetrata, doveva trovare qualcosa da dire, doveva assolutamente aprire
bocca e
dire qualcosa di gentile prima che l’irrefrenabile voglia di
baciare quelle
labbra color cipria si impossessasse di lui:<< Buon
compleanno >>
mormorò a mezza voce cercando di restare
calmo:<< Grazie Jason >> e
lei si alzò in punta di piedi per posare le sue labbra
delicate sulla sua
guancia facendolo deglutire nervoso:<< Mi spiace di non
averti portato un
regalo ma Deus mi ha detto solo mezz’ora fa che…
>> ma il sorriso di
Trish lo bloccò:<< Sei qui, mi basta questo
come regalo >> ma
quando lui fece per risponderle la voce delle amiche di Trish che la
chiamavano
dal terrazzo per il taglio della torta rovinò
l'atmosfera:<< Tu non
vieni? >> gli domandò allora lei guardandolo
con quei due occhioni
spalancati:<< Vado a cercare tuo fratello, arrivo subito
>> replicò
ben sapendo che avrebbe avuto bisogno di qualche minuto per calmare gli
ormoni
e dimenticare il profumo di fresia che emanava Patricia e che lo aveva
avvolto
nel momento in cui lei lo aveva baciato…sfiorandosi la
guancia per un istante
si ritrovò a sorridere come un deficiente…dio
quanto erano morbide quelle
labbra?!
Quando Trish si era
avvicinata aveva trattenuto il fiato, poi quei due petali di rosa si
erano
posati sul suo accenno di barba e lui si era ritrovato nel suo
personale
paradiso dove esisteva solo la deliziosa adolescente mora che ora
insieme alle
sue amiche si stava apprestando a spegnere le quindici candeline di una
monumentale torta al cioccolato, sua zia Julia aveva preparato quella
torta e
lui era rimasto di sasso quando aveva scoperto che era per il
compleanno di
Patricia, quella era la sua torta preferita oltre che quella della
festeggiata!
<< Dai
Trish esprimi
un desiderio! >> << Sì! Soffia
ed esprimi un desiderio! >> si
misero ad urlare felici le sue amiche mentre lei si abbassava sul
dolce, che
cosa poteva volere di più? Il suo desiderio più
grande era in carne ed ossa nel
suo soggiorno in un metro e ottantacinque di boccoli biondi e occhi di
lapislazzulo, il suo unico desiderio era Jason Charles Anderson che ora
la
fissava con quegli occhi bellissimi e famelici resi scuri da qualcosa
che lei,
dati i suoi quindici anni, forse era ancora troppo ingenua per capire.
Poco prima di soffiare
le
candeline alzò gli occhi cercandolo tra gli invitati e in un
istante i loro
sguardi si incatenarono: Jason era appoggiato allo stipite della porta,
leggermente distante dal resto del gruppo e non toglieva gli occhi da
lei,
sembrava leggerle l’anima o, come le ricordò la
parte meno pudica e razionale
di lei, semplicemente la stava spogliando immaginando cose che lei
certo gli
avrebbe permesso di fare senza alcun problema, era persa di quel
diciasettenne
da troppo tempo e non vedeva l’ora di averlo solo per
sé.
<<
Quando ti ho
detto di divertirti non intendevo con mia sorella Anderson
>> la voce di
Deus gli fece voltare appena la testa verso il suo amico che era alle
sue
spalle:<< A parte il fatto che io non sto facendo niente
con Patricia,
devo ricordarti che tu e la mia gemella… >>
Deus rise di gusto:<< Dio
Jas così è troppo facile! >> poi
continuando a ridere aggiunse:<< Avresti
dovuto vedere la tua faccia! >> Jason lo
guardò cercando di mantenere la
calma, odiava Deus quando faceva quei giochetti, soprattutto quando
questi
comprendevano anche Patricia:<< Credi di essere
divertente Kyle? >>
Amadeus lo guardò non capendo la reazione
dell’amico:<< Andiamo Jas sai
che non me la prenderei mai con te, so che non faresti mai nulla con
mia
sorella, com’è che hai detto poco fa?
>> poi sorridendo mellifluo
aggiunse:<< Ah già: io non mi faccio le
ragazzine, quindi posso stare
tranquillo no, Trish è troppo piccola per te
>> Jason cercò di dire
qualcosa, ma vide nello specchio alle spalle di Deus qualcosa che gli
spezzò il
cuore: Patricia era in piedi dietro di lui con in mano due piatti con
due fette
di torta, era in silenzio ma i suoi occhi parlavano per lei , fece per
voltarsi
ma lei posando i piatti sul tavolino si voltò tornando
velocemente dalle sue
amiche.
Continuando a
guardarla
Jason seppe di aver perso ogni possibilità, non avrebbe mai
potuto spiegarle
che quella frase era solo l’ennesima battuta idiota di suo
fratello e che lui
non la considerava solo una ragazzina ma…poi passandosi una
mano nei capelli
sbuffò esasperato: chi voleva prendere in giro Trish non
sarebbe mai stata
sua e uno dei
motivi principali stava in
piedi accanto a lui trangugiando la sua fetta di torta!
Da quella disastrosa
giornata del suo compleanno erano passati ormai due anni, Deus era
diventato un
ottimo pilota di rally e il suo fidato secondo e navigatore era,
ovviamente,
Jason Anderson.
Quanto vederlo insieme
a
suo fratello attorniato da bellissime modelle e donne disposte a tutto
per
averlo facesse male al suo povero cuore innamorato solo Patricia lo
sapeva, ma
ogni volta che ripensava a Jason quella stupida conversazione che aveva
origliato le tornava alla mente e quei tre anni di differenza tra loro
diventavano un abisso.
<< Ciao
Patricia
>> lei si voltò trovandosi a specchiarsi nei
due occhi azzurri su cui
stava riflettendo:<< Ciao Jason >>
mormorò piano cercando di
fuggire quello sguardo da serpente ammaliatore:<< Che
cosa ci fai qui
fuori da sola? >> le domandò poi avvicinandosi
anche lui alla ringhiera
del balcone:<< Pensavo >> <<
Sai credo che domani mattina si
renderà conto di quello che ha fatto >>
commentò lui lanciando uno
sguardo all’interno della casa dove Deus insieme ad un folto
gruppo di amici
stava festeggiando la loro ultima e recente vittoria:<<
Come? Rendersi
conto di cosa? >> lui abbozzò uno dei suoi
meravigliosi sorrisi:<< Deus,
domattina si renderà conto di che giorno è e
verrà da te strisciando in
ginocchio >> lei fece spallucce:<< Capisco
che se ne sia
dimenticato, la corsa, gli allenamenti…è normale
che… >> << Io non
ho mai dimenticato il compleanno di mia sorella >>
mormorò Jason
lanciando un’occhiata alla deliziosa biondina che sedeva
accanto ad Amadeus:<<
Siete gemelli, il giorno del suo compleanno è anche il tuo,
sarebbe impossibile
dimenticartelo >> << Sì, forse
hai ragione >> poi
avvicinandosi le accarezzò i capelli scuri dandole un bacio
sulla fronte e
facendole scivolare un piccolo pacchetto rosso tra le
mani:<< Buon
compleanno Patricia Kyle >> e lasciandola di nuovo sola
tornò alla festa
come se niente fosse.
<< Amore…
>> Jason riaprì
gli occhi guardando il sorriso radioso di sua moglie:<<
Ciao >>
mormorò poi baciandole le labbra e facendole spazio in modo
che lei potesse
sederglisi in braccio:<< A che stavi pensando?
>> gli domandò
accarezzandogli quell'accenno di barba bionda che la faceva
impazzire:<< Ripensavo
al tuo quindicesimo compleanno, a quando mi sono innamorato di te e a
quando ti
ho regalato questa >> le spiegò cominciando a
giocherellare con la
collana che lei portava al collo, un delizioso ciondolo a forma di
mezzo cuore:<<
Non ho mai capito perché tu me l’abbia regalato
sai >> e per la prima
volta dopo tanti anni Patricia diede voce ai suoi pensieri, aveva
adorato quel
regalo quando Jason glielo aveva dato sul balcone la sera dei suoi
diciassette
anni, ma non aveva mai capito il suo significato.