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Autore: Grimilde Deveraux    06/06/2016    0 recensioni
Questo è un racconto a cui sono molto affezionata, non c'è un vero e proprio motivo per cui ho deciso di pubblicarlo, forse solo il fatto che adoro il protagonista e che in questo periodo mi sto concentrando molto su di lui e su altri racconti che lo riguardano...
"Non c’è niente di meglio, donne, alcol e soldi. Questa sì che è vita" e il suo migliore amico lo guardò facendogli l’occhiolino: "Devo ricordarti che quella che hai tra le braccia è mia sorella?" commentò Jason con un sibilo mentre l’altro baciava avidamente le labbra della sua ragazza
Genere: Drammatico, Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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C’erano tante cose che Jason Anderson non avrebbe mai dimenticato: la morte del suo migliore amico per esempio o l’emozione che aveva provato vincendo la sua prima gara in F1, ma se c’era una cosa sopra tutte che gli sarebbe sempre rimasta impressa a fuoco nella mente era il giorno in cui si era innamorato di sua moglie; avrebbe potuto descrivere con precisione ogni singolo dettaglio di quel pomeriggio e mentre osservava le due più grandi gioie della sua vita giocare nel giardino del ranch si lasciò andare ai ricordi…

 

<< Dai amico…non vorrai lasciarmi solo con quelle… >> Jason aveva riso prima ancora che Deus finisse la frase:<< Quelle cosa? Andiamo Deus tu adori essere adulato dalle amiche di tua sorella, ti venerano >> sul viso dell’altro era comparso il suo solito sguardo furbo:<< Non posso negare che hai ragione Anderson, davvero…solo che da quando c’è Gwenny… >> << Non chiamarla così >> gli aveva intimato dal momento che non approvava la relazione tra il suo migliore amico e sua sorella:<< D’accordo Anderson, ma non cambia il fatto che da quando sto con Gwen non mi interessano le altre >> Jason scosse il capo sapendo bene che uno dei motivi principali che costringeva Amadeus Kyle alla monogamia era la sua costante vicinanza e il fatto che l’avrebbe ucciso se avesse fatto soffrire la sua sorellina:<< Ad ogni modo solo perché io non mi posso divertire non vuol dire che tu debba fare altrettanto >> Jason aveva spalancato gli occhi quasi strozzandosi con la propria saliva:<< Io cosa? >> domandò poi guardando il suo amico che guidava tranquillo verso casa sua:<< Andiamo Anderson non dirmi che non c’è nemmeno una di quelle graziose fatine che ti attira…voglio dire Cindy e Leslie… >> sentendo nominare le due migliori amiche della sorellina di Deus, Jason, scosse il capo:<< Hanno quattordici anni Kyle, io non mi faccio le ragazzine >>

Tuttavia dovette palesemente ricredersi quando, entrando nel soggiorno di casa Kyle, un piccolo tornado dai capelli neri e due enormi occhi da cerbiatto gli si gettò al collo sorridendo:<< Jason allora Deus ti ha convinto a venire! >> quando quel piccolo corpo caldo lasciò l’abbraccio Jason alzò gli occhi trovandosi davanti Patricia, la allora sorellina di Amadeus, con un vestito rosso a mezza manica e la gonna ampia che le arrivava al ginocchio, una piccola cintura di vernice dello stesso cremisi del vestito le fasciava la vita delineandone dolcemente la figura, ai piedi indossava un paio di décolleté nere dal tacco basso e una lunga treccia a lisca di pesce teneva in ordine i suoi capelli facendola assomigliare ad una bellissima e decisamente attraente principessa più che ad una fatina come spesso la chiamava Deus.

<< Ciao Patricia… >> mormorò poi sentendo la gola raspargli come se fosse cosparsa di carta vetrata, doveva trovare qualcosa da dire, doveva assolutamente aprire bocca e dire qualcosa di gentile prima che l’irrefrenabile voglia di baciare quelle labbra color cipria si impossessasse di lui:<< Buon compleanno >> mormorò a mezza voce cercando di restare calmo:<< Grazie Jason >> e lei si alzò in punta di piedi per posare le sue labbra delicate sulla sua guancia facendolo deglutire nervoso:<< Mi spiace di non averti portato un regalo ma Deus mi ha detto solo mezz’ora fa che… >> ma il sorriso di Trish lo bloccò:<< Sei qui, mi basta questo come regalo >> ma quando lui fece per risponderle la voce delle amiche di Trish che la chiamavano dal terrazzo per il taglio della torta rovinò l'atmosfera:<< Tu non vieni? >> gli domandò allora lei guardandolo con quei due occhioni spalancati:<< Vado a cercare tuo fratello, arrivo subito >> replicò ben sapendo che avrebbe avuto bisogno di qualche minuto per calmare gli ormoni e dimenticare il profumo di fresia che emanava Patricia e che lo aveva avvolto nel momento in cui lei lo aveva baciato…sfiorandosi la guancia per un istante si ritrovò a sorridere come un deficiente…dio quanto erano morbide quelle labbra?!

Quando Trish si era avvicinata aveva trattenuto il fiato, poi quei due petali di rosa si erano posati sul suo accenno di barba e lui si era ritrovato nel suo personale paradiso dove esisteva solo la deliziosa adolescente mora che ora insieme alle sue amiche si stava apprestando a spegnere le quindici candeline di una monumentale torta al cioccolato, sua zia Julia aveva preparato quella torta e lui era rimasto di sasso quando aveva scoperto che era per il compleanno di Patricia, quella era la sua torta preferita oltre che quella della festeggiata!

 

<< Dai Trish esprimi un desiderio! >> << Sì! Soffia ed esprimi un desiderio! >> si misero ad urlare felici le sue amiche mentre lei si abbassava sul dolce, che cosa poteva volere di più? Il suo desiderio più grande era in carne ed ossa nel suo soggiorno in un metro e ottantacinque di boccoli biondi e occhi di lapislazzulo, il suo unico desiderio era Jason Charles Anderson che ora la fissava con quegli occhi bellissimi e famelici resi scuri da qualcosa che lei, dati i suoi quindici anni, forse era ancora troppo ingenua per capire.

Poco prima di soffiare le candeline alzò gli occhi cercandolo tra gli invitati e in un istante i loro sguardi si incatenarono: Jason era appoggiato allo stipite della porta, leggermente distante dal resto del gruppo e non toglieva gli occhi da lei, sembrava leggerle l’anima o, come le ricordò la parte meno pudica e razionale di lei, semplicemente la stava spogliando immaginando cose che lei certo gli avrebbe permesso di fare senza alcun problema, era persa di quel diciasettenne da troppo tempo e non vedeva l’ora di averlo solo per sé.

 

<< Quando ti ho detto di divertirti non intendevo con mia sorella Anderson >> la voce di Deus gli fece voltare appena la testa verso il suo amico che era alle sue spalle:<< A parte il fatto che io non sto facendo niente con Patricia, devo ricordarti che tu e la mia gemella… >> Deus rise di gusto:<< Dio Jas così è troppo facile! >> poi continuando a ridere aggiunse:<< Avresti dovuto vedere la tua faccia! >> Jason lo guardò cercando di mantenere la calma, odiava Deus quando faceva quei giochetti, soprattutto quando questi comprendevano anche Patricia:<< Credi di essere divertente Kyle? >> Amadeus lo guardò non capendo la reazione dell’amico:<< Andiamo Jas sai che non me la prenderei mai con te, so che non faresti mai nulla con mia sorella, com’è che hai detto poco fa? >> poi sorridendo mellifluo aggiunse:<< Ah già: io non mi faccio le ragazzine, quindi posso stare tranquillo no, Trish è troppo piccola per te >> Jason cercò di dire qualcosa, ma vide nello specchio alle spalle di Deus qualcosa che gli spezzò il cuore: Patricia era in piedi dietro di lui con in mano due piatti con due fette di torta, era in silenzio ma i suoi occhi parlavano per lei , fece per voltarsi ma lei posando i piatti sul tavolino si voltò tornando velocemente dalle sue amiche.

Continuando a guardarla Jason seppe di aver perso ogni possibilità, non avrebbe mai potuto spiegarle che quella frase era solo l’ennesima battuta idiota di suo fratello e che lui non la considerava solo una ragazzina ma…poi passandosi una mano nei capelli sbuffò esasperato: chi voleva prendere in giro Trish non sarebbe mai stata sua  e uno dei motivi principali stava in piedi accanto a lui trangugiando la sua fetta di torta!

 

Da quella disastrosa giornata del suo compleanno erano passati ormai due anni, Deus era diventato un ottimo pilota di rally e il suo fidato secondo e navigatore era, ovviamente, Jason Anderson.

Quanto vederlo insieme a suo fratello attorniato da bellissime modelle e donne disposte a tutto per averlo facesse male al suo povero cuore innamorato solo Patricia lo sapeva, ma ogni volta che ripensava a Jason quella stupida conversazione che aveva origliato le tornava alla mente e quei tre anni di differenza tra loro diventavano un abisso.

<< Ciao Patricia >> lei si voltò trovandosi a specchiarsi nei due occhi azzurri su cui stava riflettendo:<< Ciao Jason >> mormorò piano cercando di fuggire quello sguardo da serpente ammaliatore:<< Che cosa ci fai qui fuori da sola? >> le domandò poi avvicinandosi anche lui alla ringhiera del balcone:<< Pensavo >> << Sai credo che domani mattina si renderà conto di quello che ha fatto >> commentò lui lanciando uno sguardo all’interno della casa dove Deus insieme ad un folto gruppo di amici stava festeggiando la loro ultima e recente vittoria:<< Come? Rendersi conto di cosa? >> lui abbozzò uno dei suoi meravigliosi sorrisi:<< Deus, domattina si renderà conto di che giorno è e verrà da te strisciando in ginocchio >> lei fece spallucce:<< Capisco che se ne sia dimenticato, la corsa, gli allenamenti…è normale che… >> << Io non ho mai dimenticato il compleanno di mia sorella >> mormorò Jason lanciando un’occhiata alla deliziosa biondina che sedeva accanto ad Amadeus:<< Siete gemelli, il giorno del suo compleanno è anche il tuo, sarebbe impossibile dimenticartelo >> << Sì, forse hai ragione >> poi avvicinandosi le accarezzò i capelli scuri dandole un bacio sulla fronte e facendole scivolare un piccolo pacchetto rosso tra le mani:<< Buon compleanno Patricia Kyle >> e lasciandola di nuovo sola tornò alla festa come se niente fosse.

 

<< Amore… >> Jason riaprì gli occhi guardando il sorriso radioso di sua moglie:<< Ciao >> mormorò poi baciandole le labbra e facendole spazio in modo che lei potesse sederglisi in braccio:<< A che stavi pensando? >> gli domandò accarezzandogli quell'accenno di barba bionda che la faceva impazzire:<< Ripensavo al tuo quindicesimo compleanno, a quando mi sono innamorato di te e a quando ti ho regalato questa >> le spiegò cominciando a giocherellare con la collana che lei portava al collo, un delizioso ciondolo a forma di mezzo cuore:<< Non ho mai capito perché tu me l’abbia regalato sai >> e per la prima volta dopo tanti anni Patricia diede voce ai suoi pensieri, aveva adorato quel regalo quando Jason glielo aveva dato sul balcone la sera dei suoi diciassette anni, ma non aveva mai capito il suo significato.

Jason le sorrise baciandole la punta del naso:<< Mi stai deludendo amore mio >> le mormorò poi contro le labbra e fece per baciarla, ma a quelle parole Patricia si scostò come scottata:<< Deludendo? Che cosa vuoi dire? >> inaspettatamente Jason si slacciò il polsino della camicia che indossava arrotolandosi la manica e mostrando a sua moglie un piccolo simbolo nero sul suo polso:<< Cosa c’è? So che hai quel tatuaggio, allora? >> lui avvicinò il polso alla collana di lei facendo combaciare perfettamente le due forme, praticamente il suo tatuaggio era un negativo del ciondolo:<< Ma cosa… >> << Me lo sono fatto il giorno dopo i tuoi quindici anni, ero così convinto che non ti avrei mai avuto e… >> poi stringendola a sé continuò a spiegarle:<< Avevo comprato quel ciondolo per dartelo, ma poi quella stupida conversazione con Deus continuava a tornarmi in mente, continuavo a ripetermi che mi odiavi che non mi avresti mai voluto e che sarebbe stato un regalo stupido, così mi sono fatto quel tatuaggio e ho tenuto quel pacchetto nella tasca della giacca per due anni prima di trovare il coraggio di dartelo, avevo pensato di poter avere una possibilità quella sera, di poterti avere e di poterti finalmente dire tutto, ma poi… >> ricordando bene cos’era successo sei mesi dopo il suo compleanno Patricia annuì triste:<< Poi Deus è morto >> << Sì, ho pensato che non meritavo il tuo amore dopo quello che era successo, ma tu sei sempre stata la parte mancante del mio cuore Patricia, sei sempre stata l’altra metà di me >> sentendo quell’ennesima dichiarazione d’amore Trish si strinse a lui in un abbraccio cercando di fermare le lacrime:<< Ti amo Jason, oggi come il primo giorno in cui ti ho incontrato >> lui le baciò la fronte come quella sera sul balcone:<< Ti amo Patricia >> e non ci fu bisogno di aggiungere altre parole perché finalmente le due metà di quel triste cuore solitario si erano riunite battendo all’unisono la loro gioia.
   
 
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