Pannolini
e furetti di peluche
Harry
si chinò sotto il tavolo cercando di recuperare il furetto di peluche che era
scivolato lì sotto e per il quale Ted stava ora piangendo, puntando i piedini
contro il tavolo e sporgendosi tanto da rischiare di cadere fuori dal
seggiolino. Aveva appena finito di recuperare il peluche quando si rese conto
che i documenti che aveva lasciato sul tavolo erano scivolati a terra,
probabilmente spinti di lato dai movimenti di Ted che, anche se ora stava
stringendo forte il suo peluche stava ancora piangendo calde lacrime di
sconforto.
Raccolse
velocemente i documenti, mescolando tutti i fogli tra di loro ma senza il tempo
di preoccuparsene. Li gettò alla rinfusa nella borsa e tirò fuori il piccolo
dal seggiolino, cullandolo con un solo braccio mentre cercava di versare il
latte nel biberon.
Draco
alzò gli occhi dal suo giornale quando il biberon ormai mezzo pieno finì a
terra rovesciandosi sul pavimento, ma tornò ad abbassarli subito dopo su un
articolo che riguardava Blaise e lo straordinario successo dei suoi libri, gli
occhi socchiusi dalla concentrazione.
Harry
si morse forte le labbra, Ted nel su estremo sconforto aveva di nuovo lasciato
cadere il peluche che era ovviamente finito nella pozza di latte. Lanciò uno
sguardo preoccupato a Draco, prese un respiro profondo e cercò di calmarsi per
poter riprendere in mano la situazione: occuparsi di Ted era suo compito, non
c’erano dubbi che fosse suo dovere.
Lupin e Dora lo avevano affidato a lui
e non sarebbe stato corretto costringere Draco a modificare la sua vita attorno
a responsabilità non proprie. Odiava chiederglielo, odiava quando la sua
disperazione era tanto ovvia che il compagno sentiva la necessità di proporgli
il suo aiuto… eppure ancora una volta aveva fallito.
Un
nuovo respiro profondo e si avvicinò, dovette trattenere il fiato quando i suoi
occhi gli si posarono addosso, ma non c’era nulla di strano in questo o almeno
aveva imparato a non considerarlo come tale dal momento che semplicemente non
poteva farne a meno.
“Potresti
per favore tenermi Ted mentre gli scaldo il latte?”
Draco
mise il giornale di lato e allungò le braccia verso il piccolo, sul viso uno
sguardo perfettamente imperscrutabile, che fosse per nascondere la stizza o
perfino la delusione Harry davvero non sapeva dirlo.
Pulì
in fretta il peluche ma per quanto l’incantesimo fosse stato rapido Ted non
stava già più piangendo, il visino estremamente concentrato sul proprio dito
che, magicamente guidato dalle mani di Draco stava ritagliando l’immagine di un
gattino da una pubblicità sul giornale. Harry sospirò mentre lavava il biberon
e il pavimento, lui quell’incantesimo nemmeno lo conosceva, era sicuro di
averlo visto sul libro che si era comprato, quello sulle magie per i bambini
che da più di un mese era appoggiato sul suo comodino, ma non era nemmeno
riuscito a trovare il tempo di imparare un incantesimo. Frequentare la scuola Auror gli stava succhiando ogni energia, a volte quando era
finalmente riuscito a mettere a letto Ted e aveva finito di studiare riusciva a
malapena a raggiungere il letto prima di addormentarsi, più di una volta Draco
aveva dovuto svegliarlo perché era crollato sul divano o persino sulla sedia.
La verità era che essere Harry Potter lo
costringeva ad impegnarsi il doppio degli altri per dimostrare che se stava
avanzando lo faceva per le proprie capacità e non per il nome… o forse la
verità era che doveva dimostrarlo a se stesso, ma in ogni caso non poteva
permettersi di prendere una valutazione bassa e come se ciò non fosse abbastanza,
aveva deciso di raggruppare gli esami di due anni in uno, così da poter
diventare Auror un anno in anticipo e recuperare il
tempo perso per sconfiggere Voldemort.
Quando
infine Harry portò il biberon caldo a Ted, il gattino di carta stava
saltellando sul tavolo e gli occhioni viola non si staccarono dall’animaletto
se non per il tempo necessario a infilarsi in bocca la tettarella.
Harry
sentì il peso della stanchezza degli ultimi mesi posarsi improvvisamente sulle
spalle: si sentiva inadeguato, si sentiva sbagliato e si sentiva… esausto! Era
stato stupido prendersi Ted in casa, Andromeda sapeva di certo occuparsi meglio
di , eppure…
Draco
gli prese una mano e Harry si costrinse a sorridere, cercando di focalizzarsi
sul presente.
“Siediti
un secondo”
“Devo…”
“Non
mi importa di quello che devi fare, siediti e basta!”
Harry
eseguì, erano le sette del mattino e già stare in piedi era per lui un
sacrificio. Era decisamente a pezzi.
“Volevo
aspettare le vacanze di Natale per parlarti ma è ovvio che a questo punto
posticipare non ha alcun senso… hai bisogno di un aiuto Harry, smettila di fare
l’eroe, smettila di pensare di dover
essere un eroe, sei una persona come tutti noi, è ora che inizi a comportarti
come tale. So che stai lavorando per finire la scuola Auror
un anno prima, smettila! Potrai riprovare fra un anno o due, quando Ted sarà
abbastanza grande da lasciarti perlomeno dormire tutta la notte. Non devi
dimostrare nulla a nessuno, se anche non fai il secchione non succederà nulla,
non ti chiedo di abbandonare qualche materia ma perlomeno smetti di
sovraccaricare il tuo programma di studi con argomenti che non ti sono
richiesti!”
“…
mi dispiace se sono stanco, so che non abbiamo mai tempo per stare assieme e
che continuo a costringerti ad occuparti di Ted ma…”
“E
questo è l’altro problema. So di essere uno stronzo
Serpeverde e ti ringrazio per l’impegno che prendi a ricordarmelo ogni
singolo giorno, ma ho una notizia bomba per te: io adoro Ted. Mi diverte
occuparmi di lui e anche se a volte è esasperante, ti assicuro che vederti
chiedere scusa per ogni suo urletto è ancora peggio. Quindi perché non lasci
che a volte me ne occupi io la notte invece di catapultarti fuori dal letto
come un folletto che ha sentito profumo di oro?! Capisco che voglia occupartene
tu, capisco che tu non voglia che mi senta in dovere di prendermi cura di lui
ma ti amo zuccone, di sicuro non voglio continuare a vederti prosciugare ogni
energia come stai facendo adesso!”
“Ma…”
“Shh, ora sta zitto e pensa bene a quello che ti ho detto”
Harry
restò a guardarlo con tutto lo sconforto che provava ma Draco non si fece
prendere dalla compassione, scoccandogli un bacio sul naso e posandogli il
piccolo fra le braccia, le cui palpebre si stavano già abbassando dalla
stanchezza.
A
Harry non restò altro che godersi il figlioccio che lentamente si addormentava
succhiando felice il suo biberon, mentre Draco finiva per preparargli la
colazione ed estrarre i documenti che aveva infilato in fretta e furia nella
borsa per poi ordinarli e fascicolarli con un incantesimo.
“Draco…”
“Dimmi”
“Puoi
venire qui un momento?”
Draco
sorrise, inginocchiandosi davanti alla sua sedia e accarezzando distrattamente
Ted che era ormai nel mondo dei sogni.
Harry
aspettò che puntasse nuovamente gli occhi su di lui poi avvicinò la fronte alla
sua, nascondendosi dal suo sguardo per trovare il coraggio di dire ciò che
doveva dire:
“Credo
di avere bisogno di te…”
“Bene,
io invece sono sicuro di volerti
aiutare e sono pronto a costringerti, mi sono studiato tutti i libri sui
bambini che hai in casa e ho fatto qualche prova di cambio pannolino sul
furetto di peluche, sono pronto!”
Harry
appoggiò la fronte alla sua spalla, completamente sconfitto, ma Draco si limitò
ad accarezzargli la nuca, impossibilitato a stringerlo a sé dal piccolo Ted.
“…sono
stanco…”
“Lo
so, ne hai tutto il diritto, ma d’ora in avanti cambieremo un po’ di cose e la
prossima settimana la passerai tutta a dormire come un orsetto in letargo
mentre io e Ted andremo per negozi a comprarti un mare di regali di Natale, va
bene?”
“Io
adoro i regali…”
Draco
si mise a ridacchiare, la verità era che aveva un armadio pieno di regali per
Harry, tutte le volte che vedeva qualcosa gli veniva voglia di regalargliela,
ma poi finiva sempre per aspettare una qualche ricorrenza e così i pacchetti si
accumulavano, ma quel Natale aveva deciso che glieli avrebbe consegnati tutti
quanti… più qualche extra che già aveva in mente ma che non aveva ancora avuto
l’occasione di comprare, sarebbe stato un Natale epico! C’era qualcosa di
magico negli occhi del compagno quando apriva un regalo, qualcosa che ti faceva
venire voglia di viziarlo fino alla morte.
“Ora
fai colazione, io metto Ted nel seggiolino della scopa e lo porto all’asilo,
così avrai ancora un pochino di tempo prima di andare a scuola”
Draco
si stava già scostando, ma Harry lo trattenne per il maglione, guardandolo da
sotto in su in un’espressione tremendamente infantile:
“Resta
ancora un po’ per favore, non voglio restare solo… non riesco mai a trovare un
po’ di tempo di stare con te…”
“Non
ti preoccupare, quando ho detto che durante le vacanze potevi fare l’orsetto in
letargo intendevo tra una sessione di sesso sfrenato e l’altra!”
Harry
si mise a ridere ma Draco rubò il divertimento dalle sue labbra per un bacio
appassionato che conteneva un misto di passione e di promesse che gli fecero
attorcigliare lo stomaco.
“Mi
dispiace per…”
“Non
devi, non importa… purché non ti dia fastidio dover condividere un pochino
Ted…”
Harry
chiuse gli occhi, spiazzato dalla propria idiozia, ovviamente sarebbe stato geloso… ma era troppo esausto per fare
l’idiota.
“Grazie”
Draco scosse la testa, serio:
“Non
è la risposta che voglio…”
Harry
sorrise e il suo volto si illuminò, scacciando la stanchezza accumulata e la
marea di pensieri che già stavano tornando a ronzare nella sua testa
sovraccarica:
“Ti
amo”
“Ecco,
così sì che va bene”
…
“Hai
davvero messo il pannolino al furetto?”
“Sì,
beh… con il pannolino ho ancora qualche margine di miglioramento…ma eliminato
il problema della coda, dovrei riuscire a cavarmela”
Harry
scoppiò definitivamente a ridere, cercando di trattenersi per non svegliare Ted
senza tuttavia riuscire a fermarsi, gli occhi pieni di lacrime, ma finalmente
felice.
Draco
sentì un brivido percorrergli la schiena, non sapeva se sarebbe riuscito ad
aspettare fino alle vacanze di Natale per il sesso sfrenato, ma nel vedere
negli occhi di Harry formarsi lo stesso dubbio in uno sguardo malandrino, si
disse che dalla vita non aveva più diritto di chiedere nulla, aveva tutto
quello che avrebbe mai potuto desiderare.
Eccomi qui!
Se questa storiella vi è piaciuta, tornate la prossima settimana, ho deciso di liberarmi di un paio di ficcine che sono pronte da tempo, ma che non mi sono mai decisa a pubblicare… probabilmente mi limiterò alle one shot… ma se vi interessa, tenete d’occhio il lunedì!
Baci8li. Ci.