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Autore: Cipollina    06/06/2016    7 recensioni
Una piccola one shot per il vostro divertimento e il mio massimo piacere. E’ evasa dalla mia mente in un momento di ozio e ho deciso di pubblicarla perché… beh, perché no? ;)
Spero vi piaccia, è un piccolo spaccato della vita domestica dei nostri due piccioncini che si ritrovano alle prese con responsabilità e pannolini, ma che alla fin fine stanno semplicemente imparando ad essere una famiglia.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Teddy Lupin | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
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Pannolini e furetti di peluche

 

Harry si chinò sotto il tavolo cercando di recuperare il furetto di peluche che era scivolato lì sotto e per il quale Ted stava ora piangendo, puntando i piedini contro il tavolo e sporgendosi tanto da rischiare di cadere fuori dal seggiolino. Aveva appena finito di recuperare il peluche quando si rese conto che i documenti che aveva lasciato sul tavolo erano scivolati a terra, probabilmente spinti di lato dai movimenti di Ted che, anche se ora stava stringendo forte il suo peluche stava ancora piangendo calde lacrime di sconforto.

Raccolse velocemente i documenti, mescolando tutti i fogli tra di loro ma senza il tempo di preoccuparsene. Li gettò alla rinfusa nella borsa e tirò fuori il piccolo dal seggiolino, cullandolo con un solo braccio mentre cercava di versare il latte nel biberon.

Draco alzò gli occhi dal suo giornale quando il biberon ormai mezzo pieno finì a terra rovesciandosi sul pavimento, ma tornò ad abbassarli subito dopo su un articolo che riguardava Blaise e lo straordinario successo dei suoi libri, gli occhi socchiusi dalla concentrazione.

Harry si morse forte le labbra, Ted nel su estremo sconforto aveva di nuovo lasciato cadere il peluche che era ovviamente finito nella pozza di latte. Lanciò uno sguardo preoccupato a Draco, prese un respiro profondo e cercò di calmarsi per poter riprendere in mano la situazione: occuparsi di Ted era suo compito, non c’erano dubbi che fosse suo dovere. Lupin e Dora lo avevano affidato a lui e non sarebbe stato corretto costringere Draco a modificare la sua vita attorno a responsabilità non proprie. Odiava chiederglielo, odiava quando la sua disperazione era tanto ovvia che il compagno sentiva la necessità di proporgli il suo aiuto… eppure ancora una volta aveva fallito.

Un nuovo respiro profondo e si avvicinò, dovette trattenere il fiato quando i suoi occhi gli si posarono addosso, ma non c’era nulla di strano in questo o almeno aveva imparato a non considerarlo come tale dal momento che semplicemente non poteva farne a meno.

“Potresti per favore tenermi Ted mentre gli scaldo il latte?”

Draco mise il giornale di lato e allungò le braccia verso il piccolo, sul viso uno sguardo perfettamente imperscrutabile, che fosse per nascondere la stizza o perfino la delusione Harry davvero non sapeva dirlo.

Pulì in fretta il peluche ma per quanto l’incantesimo fosse stato rapido Ted non stava già più piangendo, il visino estremamente concentrato sul proprio dito che, magicamente guidato dalle mani di Draco stava ritagliando l’immagine di un gattino da una pubblicità sul giornale. Harry sospirò mentre lavava il biberon e il pavimento, lui quell’incantesimo nemmeno lo conosceva, era sicuro di averlo visto sul libro che si era comprato, quello sulle magie per i bambini che da più di un mese era appoggiato sul suo comodino, ma non era nemmeno riuscito a trovare il tempo di imparare un incantesimo. Frequentare la scuola Auror gli stava succhiando ogni energia, a volte quando era finalmente riuscito a mettere a letto Ted e aveva finito di studiare riusciva a malapena a raggiungere il letto prima di addormentarsi, più di una volta Draco aveva dovuto svegliarlo perché era crollato sul divano o persino sulla sedia.

 La verità era che essere Harry Potter lo costringeva ad impegnarsi il doppio degli altri per dimostrare che se stava avanzando lo faceva per le proprie capacità e non per il nome… o forse la verità era che doveva dimostrarlo a se stesso, ma in ogni caso non poteva permettersi di prendere una valutazione bassa e come se ciò non fosse abbastanza, aveva deciso di raggruppare gli esami di due anni in uno, così da poter diventare Auror un anno in anticipo e recuperare il tempo perso per sconfiggere Voldemort.

Quando infine Harry portò il biberon caldo a Ted, il gattino di carta stava saltellando sul tavolo e gli occhioni viola non si staccarono dall’animaletto se non per il tempo necessario a infilarsi in bocca la tettarella.

Harry sentì il peso della stanchezza degli ultimi mesi posarsi improvvisamente sulle spalle: si sentiva inadeguato, si sentiva sbagliato e si sentiva… esausto! Era stato stupido prendersi Ted in casa, Andromeda sapeva di certo occuparsi meglio di , eppure…

Draco gli prese una mano e Harry si costrinse a sorridere, cercando di focalizzarsi sul presente.

“Siediti un secondo”

“Devo…”

“Non mi importa di quello che devi fare, siediti e basta!”

Harry eseguì, erano le sette del mattino e già stare in piedi era per lui un sacrificio. Era decisamente a pezzi.

“Volevo aspettare le vacanze di Natale per parlarti ma è ovvio che a questo punto posticipare non ha alcun senso… hai bisogno di un aiuto Harry, smettila di fare l’eroe, smettila di pensare di dover essere un eroe, sei una persona come tutti noi, è ora che inizi a comportarti come tale. So che stai lavorando per finire la scuola Auror un anno prima, smettila! Potrai riprovare fra un anno o due, quando Ted sarà abbastanza grande da lasciarti perlomeno dormire tutta la notte. Non devi dimostrare nulla a nessuno, se anche non fai il secchione non succederà nulla, non ti chiedo di abbandonare qualche materia ma perlomeno smetti di sovraccaricare il tuo programma di studi con argomenti che non ti sono richiesti!”

“… mi dispiace se sono stanco, so che non abbiamo mai tempo per stare assieme e che continuo a costringerti ad occuparti di Ted ma…”

“E questo è l’altro problema. So di essere uno stronzo Serpeverde e ti ringrazio per l’impegno che prendi a ricordarmelo ogni singolo giorno, ma ho una notizia bomba per te: io adoro Ted. Mi diverte occuparmi di lui e anche se a volte è esasperante, ti assicuro che vederti chiedere scusa per ogni suo urletto è ancora peggio. Quindi perché non lasci che a volte me ne occupi io la notte invece di catapultarti fuori dal letto come un folletto che ha sentito profumo di oro?! Capisco che voglia occupartene tu, capisco che tu non voglia che mi senta in dovere di prendermi cura di lui ma ti amo zuccone, di sicuro non voglio continuare a vederti prosciugare ogni energia come stai facendo adesso!”

“Ma…”

Shh, ora sta zitto e pensa bene a quello che ti ho detto”

Harry restò a guardarlo con tutto lo sconforto che provava ma Draco non si fece prendere dalla compassione, scoccandogli un bacio sul naso e posandogli il piccolo fra le braccia, le cui palpebre si stavano già abbassando dalla stanchezza.

A Harry non restò altro che godersi il figlioccio che lentamente si addormentava succhiando felice il suo biberon, mentre Draco finiva per preparargli la colazione ed estrarre i documenti che aveva infilato in fretta e furia nella borsa per poi ordinarli e fascicolarli con un incantesimo.

“Draco…”

“Dimmi”

“Puoi venire qui un momento?”

Draco sorrise, inginocchiandosi davanti alla sua sedia e accarezzando distrattamente Ted che era ormai nel mondo dei sogni.

Harry aspettò che puntasse nuovamente gli occhi su di lui poi avvicinò la fronte alla sua, nascondendosi dal suo sguardo per trovare il coraggio di dire ciò che doveva dire:

“Credo di avere bisogno di te…”

“Bene, io invece sono sicuro di volerti aiutare e sono pronto a costringerti, mi sono studiato tutti i libri sui bambini che hai in casa e ho fatto qualche prova di cambio pannolino sul furetto di peluche, sono pronto!”

Harry appoggiò la fronte alla sua spalla, completamente sconfitto, ma Draco si limitò ad accarezzargli la nuca, impossibilitato a stringerlo a sé dal piccolo Ted.

“…sono stanco…”

“Lo so, ne hai tutto il diritto, ma d’ora in avanti cambieremo un po’ di cose e la prossima settimana la passerai tutta a dormire come un orsetto in letargo mentre io e Ted andremo per negozi a comprarti un mare di regali di Natale, va bene?”

“Io adoro i regali…”

Draco si mise a ridacchiare, la verità era che aveva un armadio pieno di regali per Harry, tutte le volte che vedeva qualcosa gli veniva voglia di regalargliela, ma poi finiva sempre per aspettare una qualche ricorrenza e così i pacchetti si accumulavano, ma quel Natale aveva deciso che glieli avrebbe consegnati tutti quanti… più qualche extra che già aveva in mente ma che non aveva ancora avuto l’occasione di comprare, sarebbe stato un Natale epico! C’era qualcosa di magico negli occhi del compagno quando apriva un regalo, qualcosa che ti faceva venire voglia di viziarlo fino alla morte.

“Ora fai colazione, io metto Ted nel seggiolino della scopa e lo porto all’asilo, così avrai ancora un pochino di tempo prima di andare a scuola”

Draco si stava già scostando, ma Harry lo trattenne per il maglione, guardandolo da sotto in su in un’espressione tremendamente infantile:

“Resta ancora un po’ per favore, non voglio restare solo… non riesco mai a trovare un po’ di tempo di stare con te…”

“Non ti preoccupare, quando ho detto che durante le vacanze potevi fare l’orsetto in letargo intendevo tra una sessione di sesso sfrenato e l’altra!”

Harry si mise a ridere ma Draco rubò il divertimento dalle sue labbra per un bacio appassionato che conteneva un misto di passione e di promesse che gli fecero attorcigliare lo stomaco.

“Mi dispiace per…”

“Non devi, non importa… purché non ti dia fastidio dover condividere un pochino Ted…”

Harry chiuse gli occhi, spiazzato dalla propria idiozia, ovviamente sarebbe stato geloso… ma era troppo esausto per fare l’idiota.

“Grazie”

 Draco scosse la testa, serio:

“Non è la risposta che voglio…”

Harry sorrise e il suo volto si illuminò, scacciando la stanchezza accumulata e la marea di pensieri che già stavano tornando a ronzare nella sua testa sovraccarica:

“Ti amo”

“Ecco, così sì che va bene”

“Hai davvero messo il pannolino al furetto?”

“Sì, beh… con il pannolino ho ancora qualche margine di miglioramento…ma eliminato il problema della coda, dovrei riuscire a cavarmela”

Harry scoppiò definitivamente a ridere, cercando di trattenersi per non svegliare Ted senza tuttavia riuscire a fermarsi, gli occhi pieni di lacrime, ma finalmente felice.

Draco sentì un brivido percorrergli la schiena, non sapeva se sarebbe riuscito ad aspettare fino alle vacanze di Natale per il sesso sfrenato, ma nel vedere negli occhi di Harry formarsi lo stesso dubbio in uno sguardo malandrino, si disse che dalla vita non aveva più diritto di chiedere nulla, aveva tutto quello che avrebbe mai potuto desiderare.

 

 

 

 

Eccomi qui!

Se questa storiella vi è piaciuta, tornate la prossima settimana, ho deciso di liberarmi di un paio di ficcine che sono pronte da tempo, ma che non mi sono mai decisa a pubblicare… probabilmente mi limiterò alle one shot… ma se vi interessa, tenete d’occhio il lunedì!

Baci8li. Ci.

  
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