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Autore: AceDPortogas    06/06/2016    2 recensioni
Un ragazzino piuttosto alto dai capelli rosso fuoco e con il viso completamente coperto di lentiggini, correva nella disperata speranza di riuscire a salire sul mezzo di trasporto. Aveva le gambe lunghe ed i suoi passi lo portarono a raggiungere il vagone in fretta, afferrò la maniglia e con enorme sforzo si issò verso la porta un secondo prima che questa si chiudesse alle sue spalle, per poi cadere rumorosamente sopra Molly, rimasta immobile ad osservare la scena dell’inseguimento. “Ehi, bello, neanche siamo a scuola e già ci provi con nostra sorella?”
[Questa storia, scritta in comune accordo con Queila, si è classificata quarta al “Contest Round Robin– Perché due mani in più servono sempre.” Indetto da grazianaarena sul forum di EFP e portato a termine da milla4.]
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arthur Weasley, Fabian Prewett, Gideon Prewett, Molly Weasley, Nuovo personaggio | Coppie: Arthur/Molly
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
Capitoli:
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Partecipante 1:  AceDPortogas
Partecipante 2:  S.Elric (sul forum), Queila (su EFP)
Fandom o genere della storia : Harry Potter, Genere: Romantico, Sentimentale, Commedia
Personaggi: Molly Weasley, Gideon Prewett, Fabian Prewett, Arthur Weasley, Nuovo Personaggio
Avvertimenti: Missing Moment
Rating: Giallo
NdA: La storia si svolge durante gli anni scolastici di Arthur e Molly e parla di come si sono conosciuti e innamorati. I capitoli sono in tutti 6 e ogni capitolo ha le proprie note (scritte da chi ha fatto il capitolo, come specificato) in fondo, i capitoli dispari (1, 3 e 5), sono stati scritti da S.Elric, e quelli pari (2, 4 e 6) da AceDPortogas.
Abbiamo deciso di comune accordo che la storia verrà pubblicata sul profilo di AceDPortogas.
Titolo storia: About Arthur & Molly


About Dating, Feelings and Families
 
I primi appuntamenti tra i due ragazzi furono particolarmente difficili: entrambi molto nervosi e agitati dalla nuova situazione, non sapevano come comportarsi l’uno con l’altro e per questo risultavano molto impacciati, nonostante fossero amici da anni. Ma il culmine lo toccarono quando festeggiarono insieme il San Valentino che, sfortunatamente, cadeva anche di sabato ed il Preside aveva deciso di organizzare una gita ad Hogsmeade per dare l’opportunità ai propri studenti di divertirsi un po’ (nei limiti del legale e della decenza, s’intende).
Arthur era agitatissimo ma, sotto la guida di Phoebe, cui aveva chiesto aiuto e che, stranamente, aveva accettato di buon grado, aveva organizzato la giornata nei minimi dettagli: avrebbe regalato alla giovane Molly un mazzo di girasoli, i fiori preferiti della ragazza, insieme a dei deliziosi cioccolatini, sarebbero poi partiti alla volta della piccola cittadella, dove avrebbero preso un tè da Madama Piediburro e avrebbero fatto un giro per i negozietti, per concludere la giornata con una sana passeggiata.
Ma qualcosa era andato storto: tanto per cominciare, quando la giovane aveva aperto la scatola di cioccolatini, questa si era rilevata vuota e il ragazzo si ritrovò a maledire nella propria mente il giovane Alec, amante dei dolci, che perennemente faceva fuori tutto ciò che trovava nel suo passaggio. Molly non se la prese per una stupidata del genere, anzi, si disse che fosse meglio così, visto che non voleva ingrassare nuovamente.
Si avviarono poi alla volta del paesello e, giunti alla Sala da tè si erano ritrovati circondati da una mandria di ragazzini che si sbaciucchiavano in ogni angolo possibile immaginabile (e anche non possibile e non immaginabile) e un silenzio imbarazzante erano calato inesorabilmente su di loro. Inoltre, la cameriera, evidentemente alle prime armi, era inciampata solo lei sa dove e aveva versato del tè bollente addosso al giovane.
«Oddio! Scusami, non volevo!» esclamò la ragazza, di un anno o due più grande dei giovani, facendo per pulire i pantaloni ad Arthur, tramite uno straccio, facendolo arrossire all’inverosimile e facendogli balbettare qualcosa che somigliava a un “non preoccuparti, non fa niente”.
Una volta allontanati dal locale, avevano iniziato a passeggiare e, visto il malumore di Molly, il giovane si fece coraggio e le chiese cosa non andasse.
«Cosa succede?! Mi chiedi cosa mi succede?! Quella cameriera ti ha fatto gli occhi dolci davanti a me!» disse infervorata.
«Ma quali occhi dolci, Molly? era solo inciampata! è stato un gesto molto gentile da parte sua v-voler aiutare» le rispose, nuovamente arrossendo al ricordo del suo gesto.
«Sì, aiutare … come no!» rispose, incrociando le braccia, seccata.
«Ho capito … tu … s-sei gelosa!» disse sottovoce, mentre il suo viso diventava sempre più rosso.
«Ma certo che sono gelosa, troglodita!» rispose lei con più enfasi «e te lo devo anche dire!» sbuffò.
Lui, contrariamente a ogni previsione e ad ogni cosa razionale, si mise a ridere «Maddai Molly! Pensi che guarderei un’altra? A m-me piaci tu e lo sai!» disse, balbettando.
A quel punto anche lei sorrise e l’abbracciò, dandogli un leggero bacio sulle labbra «Anche tu mi piaci, Arthur».
Il resto dell’appuntamento passò liscio, fortunatamente ed il loro rapporto nei mesi successivi andò lentamente evolvendosi.
I mesi passavano lenti e, con l’arrivo di giugno, arrivarono anche le prime paure e le prime ansie per gli imminenti esami.
«E se andassero male?» chiedeva Molly in apprensione «non posso deludere i miei genitori con i miei voti, dopo quelli di Fabian e Gideon!»
«Lolly Molly, tranquilla, vedrai che andrà bene! Sei la migliore del corso, come potrebbe andarti male?!» rispondeva tutte le volte il giovane, quasi meccanicamente.
Ed Arthur aveva ragione: finiti gli esami, la giovane aveva ottenuto il massimo dei voti in Incantesimi, Cura delle Creature Magiche e Pozioni, mentre nelle altre materie aveva preso “Oltre ogni previsione”.
Arthur, invece, era riuscito a prendere il massimo dei voi in Babbanologia, Incantesimi e Astronomia, cavandosela anche in Pozioni, materia in cui lui era negato, con un Accettabile, grazie all’aiuto di Molly.
Lasciare Hogwarts per i due ragazzi fu molto difficile, piangeva loro il cuore abbandonare il luogo dove avevano vissuto per sette anni, dove avevano visto nascere il loro amore e dove avevano fatto tante amicizie, ma erano anche desiderosi di iniziare quella nuova avventura insieme.

I primi tempi al di fuori di Hogwarts per i due Grifondoro furono particolarmente strani e difficili. Arthur era riuscito a realizzare il proprio sogno: lavorare presso l’ufficio per l’Uso Improprio dei Manufatti dei Babbani, dove era stato assunto come apprendista poco dopo il suo diploma, mentre la giovane Molly, nonostante i suoi genitori fossero più che contrari a ciò, decise di fare praticantato presso il Paiolo Magico, allora considerato uno dei migliori pub del Mondo Magico, per poter imparare a cucinare.
I due gemelli, al contrario dei genitori della ragazza, si dissero più che contenti di questa scelta e si offrirono volontari più e più volte come cavie per gli esperimenti culinari della sorellina che, ovviamente, non si faceva mai pregare per preparare qualcuno dei suoi nuovi manicaretti ai due Auror.
Nel frattempo, i due ragazzi iniziarono ad uscire sempre più spesso insieme, tanto che quasi ogni momento libero lo passavano insieme e, un giorno, sotto l’insistenza delle famiglie dei due, decisero che fosse arrivato il momento di rendere ufficiale il loro rapporto.
Loro stessi non sapevano come definire quel rapporto complicato, fatto di battibecchi, lettere scritte nella notte, baci e di nuovo litigi; si amavano e questo era un dato di fatto, anche se non se l’erano mai detti a parole, ma c’era sempre qualcosa che li rendeva impacciati l’uno con l’altro.
E di certo il fatto che i due gemelli non perdessero occasione per giocare scherzi al giovane Arthur o per far arrossire la sorellina non aiutava affatto.
Per Arthur, il primo incontro con la famiglia di Molly fu alquanto traumatico: Molly abitava nella periferia di Hastings, una città a quasi due ore da Londra e a circa quattro ore da Ottery St Catchpole, città nella quale abitava la famiglia Weasley. La casa della giovane era quasi totalmente isolata, come la maggior parte delle case dei maghi, al fine di poter utilizzare liberamente la propria magia ed era bella, con bei mobili in mogano, non eccessivamente ricca, ma neanche umile, dal momento che essa era appartenuta alla nonna paterna della giovane, Lucretia Black.
Il padre della ragazza, Reed Prewett, era un uomo abbastanza severo e non vedeva di buon occhio l’infatuazione – a suo dire – della figlia nei confronti di un Weasley, considerato indegno di poter pretendere la mano della giovane (nonostante i due si stessero solamente frequentando, almeno per il momento), mentre la madre, Sheila era di più larghe vedute e, nonostante lei stessa storpiasse un po’ il naso a certi comportamenti della figlia, era ben contenta che la ragazza avesse trovato un bravo ragazzo con cui sistemarsi.(2)
Nonostante Molly avesse avvisato il ragazzo su quanto il padre fosse severo, il giovane si disse pronto ad incontrare la famiglia di lei, in fondo avrebbe comunque dovuto farlo prima o poi, se avesse voluto sposarla e prima lo avesse fatto, meglio sarebbe stato per tutti, si disse.
E continuava a ripeterselo come un mantra, mentre si preparava e si smaterializzava davanti alla casa della giovane che, appena lo vide arrivare, uscì di corsa, correndogli incontro.
«Arthur, finalmente! Sei in ritardo di mezzora, pensavo non saresti più venuto!» gli disse.
«M-ma l’appuntamento era alle otto!» balbettò lui, intimorito.
«E no, caro mio, era alle sette e mezza e te l’avevo anche ricordato questa mattina via gufo!»
«Scusami, Molly cara, è che ero leggermente nervoso e …»
«Tranquillo, Arthur, andrà tutto bene» lo interruppe lei, prendendogli una mano con un sorriso e lui sorrise di rimando, stringendola appena.
«Sei pronto?» gli chiese lei e lui annuì, affermando: «Come dicono i Babbani: Via il dente, via il dolore!».
Lei rise ed i due s’incamminarono alla volta della casa della ragazza e, mentre si avvicinava ad essa, il giovane iniziava a dubitare delle sue stesse parole e stava pensando che, se tutto quello non l’avesse fatto per la ragazza di cui era innamorato, sarebbe già scappato a gambe levate, in barba al suo coraggio Grifondoro!
Si limitò invece a seguire la rossa, lasciandosi condurre all’interno della villa e dando ad un elfo il proprio cappotto, mentre la ragazza urlava: «Mamma, Papà! Arthur è arrivato!».
Poco dopo i due interpellati uscirono dal salottino, mentre sopra le loro teste iniziava a sentirsi lo scalpiccio di piedi e, dopo pochi secondi, i due gemelli li raggiunsero di gran carriera.
«Ehilà, Weasley! Ti sei fatto vedere!» iniziò uno dei due, che il ragazzo non riuscì ad identificare.
«Pensavamo te la fossi già data a gambe!» continuò l’altro, scoppiando a ridere insieme al fratello.
«Gideon, Fabian!» il padre della ragazza li richiamò all’ordine, con sguardo severo, mentre si avvicinava al giovane e gli porgeva la mano, che venne prontamente stretta «E così tu sei il ragazzo che frequenta mia figlia» disse, con voce atona.
«Sì, signor Prewett. Sono Arthur Weasley, è un piacere conoscerla!» rispose il ragazzo, iniziando a sudare freddo sotto gli occhi inquisitori dell’uomo.
«Reed Prewett» affermò l’uomo, lasciando la possibilità alla moglie di fare la conoscenza del giovane.
«Piacere, Arthur, io sono Sheila, la mamma di Molly. Sono contenta di conoscere finalmente il ragazzo di cui la mia bambina parla tanto!» gli disse, stringendogli la mano con calore.
«Piacere di conoscerla, Signora» le rispose lui, arrossendo alle parole della donna.
«Oh, chiamami Sheila, non sono poi così vecchia da essere chiamata signora!» fece lei con un gesto della mano, come a scacciare una mosca fastidiosa.
I sei si ritirarono nel salottino della villa e, mentre attendevano che l’elfo li chiamasse a cena, un fastidioso silenzio si propagò per la stanza, aumentando la già non poca tensione del giovane.
«Allora Arthur, Molly ci ha detto che lavori al Ministero della Magia» iniziò Sheila «cosa fai di preciso?» chiese.
Il ragazzo si voltò verso la bella donna dai capelli vermigli, come la figlia «Al momento lavoro come praticante presso l’ufficio per l’Uso Improprio dei Manufatti dei Babbani» rispose.
«Interessante, sei appassionato di cose dei Babbani?» chiese nuovamente la donna.
«Sì, li trovo fantastici!» esclamò il giovane, con fervore, iniziando ad argomentare le proprie ragioni «trovo che siano molto ingegnosi e che alcuni dei loro oggetti siano veramente utili e particolari, sono stati in grado di sopperire alla mancanza di magia in una maniera incredibile!».
«Hai quindi intenzione di continuare a lavorare lì?» chiese il signor Prewett.
«Sì, sarebbe il mio sogno» esclamò il giovane, contento.
«E credi che con un lavoro del genere saresti in grado di mantenere una famiglia e di dare a mia figlia tutto quello che desidera?» chiese l’uomo, retorico.
«Sì, Signor Prewett. Non permetterei mai a sua figlia di vedersi mancare qualcosa» esclamò il ragazzo.
«Papà! Arthur fa un lavoro di tutto rispetto ed è ben pagato e stimato per i suoi lavori! Non è certo un trafficante!» esclamò la giovane, arrabbiata per il comportamento del padre.
«Reed, Molly ha ragione, non c’è nulla di male nel lavorare per il Ministero, anche tu e i gemelli lavorare come Auror!» esclamò Sheila, dando man forte alla figlia.
La discussione venne interrotta dall’arrivo dell’elfo della famiglia che annunciò, con molta umiltà, la cena, che si consumò in un clima imbarazzante per i due giovani, con i continui scherzi da parte dei gemelli e le frecciatine neanche troppo velate al povero Arthur.
«Allora Arthurino, quando chiederai la mano alla nostra sorellina?» chiese uno, facendolo arrossire e balbettare qualcosa di incomprensibile «ma Lolly Molly, sbaglio o sei ingrassata ultimamente? Non è che tu e Arthurino state combinando qualcosa che non va?» chiese l’altro, impertinente, guadagnandosi un calcio negli stinchi dalla sorellina e un’occhiataccia dal padre.
Arthur (e segretamente anche Molly) fu molto sollevato, quando finalmente poté andarsene da quella casa, non senza aver riscontrato parecchi problemi ovviamente, quali delle ciocche leggermente bruciacchiate, insieme ad altre che si ostinavano pericolosamente a cambiare colore ogni pochi secondi (dovuto a dei incantesimi attuati in contemporanea dai due gemelli che, testuali parole, “non ritenevano il rosso, un colore molto chic”), una botta sul c-ehm fondoschiena dovuto ad una caduta che, non si sa come, i due gemelli erano riusciti a fargli procurare e un alto bisogno di camomilla per distendere i nervi o, in alternativa, un po’ di Fire Whisky per dimenticare.
I due si salutarono sulla soglia della casa di lei, promettendosi di scriversi e dandosi appuntamento per quel venerdì, serata nella quale la giovane avrebbe dovuto conoscere i genitori di Arthur.
Dopo un debole bacio sulla guancia, il giovane si smaterializzò e, arrivato a casa, si gettò nel proprio letto completamente vestito e si addormentò, nonostante i propri capelli sembrassero una di quelle insegne al neon di cui aveva tanto sentito parlare e che, da quel momento, non avrebbe amato più tanto.
Quando, due giorni dopo, la cara Molly si presentò sulla soglia di casa Weasley, non riusciva a credere ai propri occhi e si disse che, sì, avrebbe amato vivere in una casa del genere: allegra, appariscente e leggermente asimmetrica, molto rumorosa e caotica, ma dove ogni cosa gridava la parola “famiglia”.
I genitori e i fratelli di Arthur, tutti maschi, erano sempre allegri ed erano molto divertenti: riuscivano con una semplice parola a farti sentire a casa e, in poco tempo, la giovane si ritrovò a ridere e a scherzare degli aneddoti che Bilius, il fratello più grande, le raccontava sull’infanzia del fidanzato, facendolo arrossire fino alle punte delle orecchie e facendola intenerire.
La madre del giovane, Cedrella Black, s’interessò a tutto della ragazza, dai gusti nei libri al lavoro che faceva, passando per tutte le sfumature del suo carattere e la povera Molly si ritrovò tempestata di domande, mentre Septimus Weasley, il padre di Arthur, era un uomo più tranquillo e taciturno, molto simile nel carattere al giovane, ma non per questo meno partecipe alla conversazione o meno interessato.
La giovane venne condotta dall’allegra famigliola nel “covo” di Arthur e del padre, dove questi tenevano tutte le foto scattate nelle città babbane e dove il giovane aveva raccolto numerosi oggetti babbani. Rimase oltremodo affascinata da tutto ciò e fu felice quando, finalmente, il ragazzo poté mostrarle tutti quegli oggetti di cui le raccontava da ormai più di sette anni, con sguardo felice e orgoglioso, che le fece provare una strana sensazione alla bocca dello stomaco e che la fece arrossire.
Quando qualche ora più tardi, la giovane aveva dovuto tornare a casa, l’aveva fatto con tristezza e controvoglia, ma aveva salutato tutti con calore e gentilezza, dando poi un bacio al fidanzato e ringraziandolo per la splendida serata.

La frequentazione tra i due continuò imperterrita e, presto, entrambi iniziarono a sentire di desiderare di più dall’altro, di desiderare un futuro insieme e, sentivano, che quella fosse la strada giusta.
Nemmeno loro si ricordano tutt’oggi chi dei due disse per primo “ti amo”, ma nessuno dei due avrebbe mai dimenticato quello che era successo nei giorni e nei mesi successivi…
 

NdAceDPortogas:
1. Teoricamente Molly e Arthur avrebbero dovuto sposarsi quasi subito e Molly avrebbe dovuto fare la casalinga ma, a mio parere, deve aver pur imparato a cucinare da qualche parte e deve aver fatto qualche lavoro prima di sposarsi.
2. Il nome Reed deriva dall’antico inglese e significa “dai capelli rossi” ed è, ovviamente, un riferimento alla caratteristica peculiare dei Weasley che, tuttavia, non viene ritrovata nel padre di Molly.

 
Ehilà!
Eccoci di nuovo qui ^^

Cosa ne dite di questo quarto capitolo?
Vi piace come abbiamo sviluppato il carattere di Arthur e Molly e delle loro famiglie? E cosa ne pensate di Gideon e Fabian e delle disavventure del povero Arthur? AceDPortogas si è divertita un mondo a crearle! XD

Ancora una volta, vorremmo ringraziare le 7 persone che ci seguono, chi l'ha messa tra le preferite, le ricordate e chi l'ha recensita ^^ siamo davvero felicissime!

Ora vi salutiamo, vi invitiamo a recensire (siamo davvero curiose di conoscere le vostre opinioni^^) e vi mandiamo un bacione.

A presto,
Queila e AceDPortogas ♥

Questa storia si è classificata quarta al “Contest Round Robin– Perché due mani in più servono sempre.” Indetto da grazianaarena sul forum di EFP e portato a termine da milla4.
Ha vinto un banner (che potrete trovare alla fine del primo capitolo) e il premio speciale.


  
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