Un mese era passato e Sakura presto sarebbe diventata la moglie di Sasuke. Già faceva le prove per il giorno del fatidico "sì" e chi la vedeva la chiamava signora Uchiha. 
Nonostante provasse una gioia immensa nell'essere chiamata in quel modo, l'ansia e la tensione per l'avvicinarsi della data crescevano sempre di più.
Il giorno tanto atteso era ormai giunto e lei si trovava a casa dei suoi genitori, mentre Sasuke a villa Uchiha.
Alle sei di mattina si sarebbe dovuta alzare per iniziare il trattamento di bellezza che Ino le aveva imposto, mentre alle nove sarebbero arrivati la parrucchiera, l'estetista. 
Insomma invece di arrivare tranquilla in chiesa, ci sarebbe arrivata nervosa, isterica e già stanca.
Ino aveva proibito a Sasuke di vederla in quanto testimone della sposa, quindi aveva deciso che i due si sarebbero scambiati un solo bacio con gli occhi bendati.
Sasuke era incavolato e se non se ne andava avrebbe preso Sakura e sarebbero fuggiti in quel preciso istante, dopo aver strozzato Ino.
Quella sera però Sasuke era troppo nervoso, infatti avrebbe picchiato a sangue Naruto se non fosse stato per l'intervento di Itachi. Così prese le chiavi della moto e uscì, diretto a casa di Sakura, con la scusa di non aver salutato Sarada con il bacio della buona notte.
La camera di Sakura era al primo piano, non molto alto, così si arrampicò dopo essersi accertato che la finestra fosse semiaperta. Entrato, vide la sua figura dormire beatamente completamente immersa nelle coperte, le diede un bacio sulla testa e si coricò con lei; solo pochi minuti e se ne sarebbe andato.
Saltò in aria quando dalla coperta uscì Ino anzichè la sua fidanzata.
''Lo sapevo Uchiha! Lo sapevo che ne avresti approffittato!'' urlò lei.
''Tu sei matta, Yamanaka. Che ci fai nel letto della mia fidanzata?'' domandò lui quasi ringhiando.
''Itachi mi ha avvertito e nei minuti che ci hai messo ad arrivare, l'ho mandata in camera mia. Tu non devi vederla: porta male!'' rispose.
Intanto Sakura era entrata, non le importava se portava male, lui era lì e lo avrebbe baciato anche se Ino avrebbe urlato.
''Basta Ino, lo capisco che lo fai per noi, mai ricordi cosa fece Itachi la sera prima del vostro matrimonio? Quindi sparisci e lasciami con il mio fidanzato.'' le urlò lei saltando al collo di Sasuke.
''Bhe... Fate come volete. Dieci minuti Uchiha.'' concesse Ino.
''Basteranno per fare una cosa veloce prima del matrimonio, non è ancora mezzanotte. Quindi sparisci oca.'' disse cacciandola.
Appena chiusa la porta trascinò Sakura sul letto, pronto ad amarla.
''Aspetta, Sasuke.'' sussurrò Sakura.
''Dimmi'' rispose lui iniziando a spogliarla.
''Che ci fai qui?'' domandò lei.
''Non riuscivo a dormire, e se non facevo qualcosa avrei ucciso Naruto. Avevo pensato di passare per salutare Sarada, ma poi ho guardato l'ora ed era presto e ho deciso che sarei passato da te amore mio.'' rispose.
''Oh...'' lo baciò mentre lui entrava in lei molto lentamente. 
Altro che dieci minuti ci impiegarono molto di più, nonostante Ino continuasse a bussare alla porta.
''Ti amo, Sakura.'' disse, lo ripeteva sempre e per sempre glielo avrebbe ripetuto. Lei e i suoi bambini erano la sua vita, sarebbe morto per loro.
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La mattina dopo alle sei precise Ino la buttò giù dal letto. A mezzanotte e un minuto Sasuke l'aveva salutata ad occhi chiusi e lei si era nascosta sotto la coperta.
Ora era più tranquilla, ma una strana sensazione di pericolo si impossessò di lei.
Troppa tranquillità, da quando Madara era stato arrestato loro non avevano più avuto notizie della moglie e per quanto Sakura volesse sentirsi tranquilla, era sempre un po' in ansia. Decise di dirlo a Itachi, se ne avesse parlato con Sasuke lui sarebbe diventato più paranoico di lei.
''Dimmi Itachi, oggi ci sarà la sicurezza?'' domandò.
''Quella sempre, sai ho avuto il tuo stesso presentimento. E poi tu sei incinta, e Ino ha i bambini, ne ho parlato a papà e lui ha chiamato la polizia e la sicurezza. Devi stare tranquilla.'' disse stringendole la mano.
''Grazie.'' sussurrò commossa.
Itachi se ne era andato e poi non aveva capito più nulla, era stata travolta da persone sconosciute.
Finalmente alle nove e mezza era pronta e Sasuke le aveva inviato un sms. *Ti aspetto in Chiesa Amore mio.*
*Allora aspettami, arriverò presto. Ti amo.*.
Era felice, erano felici.
Finalmente era pronta ad arrivare in chiesa: suo padre commosso più che mai, le tese il braccio, sua madre le sistemò la coroncina.
Aveva litigato con Sasuke lui voleva il velo, ma lei no, aveva due figli e non voleva essere ridicola con il velo.
''Sei bellissima!'' disse suo padre quasi piangendo.
''Grazie papà.'' disse abbracciandolo e poi abbracciò la madre che stava per crollare. Le arrivò un sms; era di Itachi.
*Non venire in Chiesa ancora. Avevi ragione era tutto troppo tranquillo.* le scrisse.
*Sto arrivando e niente e nessuno mi impedirà di arrivare da voi.* digitò in fretta.
Aveva il cuore che le batteva a mille. Ripensò a Sasuke e a Sarada. Si fece coraggio e prese il braccio di suo padre. Non disse nulla a loro del messaggio.
Appena uscirono trovarono la scorta e questo la rese un po' più tranquilla.
Quando arrivò però, quello che si trovò davanti le spezzò il cuore: c'era l'ambulanza e anche la polizia.
Scese dall'auto incurante del suo vestito.
Trovò Itachi ferito e corse da lui.
''Dove sono?" chiese con le lacrime agli occhi.
''Sakura...'' sussurrò.
''No, no e no. Non posso averli persi!'' disse disperata, colpendo il petto di Itachi.
''Sakura!" "Mamy" erano loro, ed erano lì sani e salvi, anche se Sasuke era un po' ferito e Sarada aveva il visetto sporco, erano lì.
''Sasuke, Sarada!'' urlò piena di gioia correndo da loro.
''Ehi... Calmati, stiamo bene. E poi non vorrai perdere il bambino con questa ansia. Su su non piangere.'' disse Sasuke baciandola.
''Cosa è successo?'' domandò dopo.
''Madara è riuscito a uscire grazie a Marian, ma ora lui è morto, mentre Marian è lontano da Konoha e dal Giappone.'' le raccontò.
''Perchè era uscito proprio ora?'' domandò.
''Voleva colpirci tutti insieme. Ma ora è finito tutto. Comunque sai che non dovrei vederti?'' le domandò con un sorriso.
''A questo ho già pensato io, nonostante mi trattate sempre da oca. Ho fatto portare un altro abito, quello che avevi scelto per primo. C'è una sarta che ti aspetta. Stessa cosa per te Uchiha. ''Disse Ino, trascinando la sposa.
Sasuke sorrise al fratello, anche lui aveva una moglie impegnativa, proprio come la sua.
Ma amavano le loro donne ed erano finalmente felici.
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Finalmente dopo aver sistemato tutto, Sasuke era sull'altare e attendeva Sakura. 
Quando le porte si aprirono e gli invitati si erano alzati per accogliere la sposa, sentì il suo cuore battere forte.
La vide avvicinarsi a lui e subito abbassò lo sguardo per vedere se sotto quell'abito si vedesse il pancino, suo figlio. Appena incrociò lo sguardo lucido di Sakura si sentì felice come non lo era mai stato.
''Sei bellissima.'' le sussurrò.
''Grazie. Non era questo l'abito, ma forse è meglio così. Quello aveva portato male.'' sorrise.
''Bene siamo qui a celebrare le nozze dei nostri Sasuke e Sakura.'' iniziò il celebrante e così iniziò la messa, anche se né lui e né lei ne capirono molto. Si tennero per mano per tutto il tempo. Vennero dichiarati marito e moglie e quando l'aveva baciata aveva indugiato a lungo.
''Sei bellissima signora Uchiha.'' le disse in sala durante il ricevimento.
''Grazie, signor Uchiha.'' disse offrendogli le labbra per baciarla.
Ancora non sapevano che la vita da sposati sarebbe stata un po' dura, ma si sarebbero amati nella buona e nella cattiva sorte, come avevano sempre fatto nei due anni della loro separazione. Avrebbero avuto ancora un altro paio di figli e Sakura sarebbe diventata un medico e una madre felice. E Sasuke...bhe, lui li avrebbe amati per sempre.

fine.