Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
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Autore: ___Page    07/06/2016    3 recensioni
"-E tu Perona?!- le chiese Kobi, sporgendosi verso di lei.
-Io?!- domandò, sgranando gli occhioni neri, prima di scrollare le spalle -Oh beh io ci penserò quest’anno! Magari trovo qualcosa di motivante!- disse, con un sorriso che era tutto un programma, girandosi verso le amiche che sapevano bene di cosa stesse parlando.
Senza che nessuno lo sapesse, Perona era già diventata qualcosa alla Raftel High School. Da mesi ormai il suo blog andava alla grande e sempre più studenti chiedevano aiuto alla misteriosa quanto famosa Miss Puck, senza restare quasi mai delusi nelle proprie attese.
Ma non aveva bisogno di vantarsi, le andava bene così. Finché avesse avuto Miss Puck, non sentiva il bisogno di essere nessun altro, a parte se stessa."
A grande richiesta, il seguito di Miss Puck, dieci anni dopo.
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Drakul, Mihawk, Perona, Portuguese, D., Ace, Trafalgar, Law/Margaret | Coppie: Nami/Zoro
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
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-Riditemelo un’ultima volta. Perché siamo venute qui per comprare il vestito per il ballo di fine anno e io sto provando dell’intimo di pizzo?- domandò per la terza volta Koala da dentro il camerino.
-Perché arriverà un momento della serata in cui l’abito lo toglierai- le comunicò Bonney, addossata al muro tra il camerino di Koala e quello di Sugar.
-E allora qualcuno potrebbe essere molto felice di quell’intimo di pizzo-  aggiunse Nojiko, seduta sul divanetto fuori da quello di Perona.
-Prude da morire! La sola cosa di cui potrei essere contenta riguardo questo intimo sarebbe toglierlo!- protestò la ragazza e le due amiche più grandi si scambiarono un’occhiata saputa e un ghigno malizioso.
-E a quel punto sarai sulla stessa lunghezza d’onda di Sabo- mormorò Bonney mentre Nojiko annuiva solenne.
-C-c-cosa?!?- esclamò Koala con voce acuta, rischiando di strozzarsi con la sua stessa saliva -Ma cosa vi viene in mente?! Noi non… io e Sabo non abbiamo intenzione di… di…-
-Oh andiamo Koala!-
-Non fingere di non sapere come funziona- l’ammonì Nojiko, incrociando le braccia sotto il seno -Nessuno ha mai intenzione di fare niente ma poi…-
-Che serata indimenticabile!- sospirò Bonney, con l’aria di una a cui avevano appena messo davanti una pizza formato gigante.
-Bonney stai sbavando- l’avvisò la sua migliore amica e la rosa si riscosse subito, tornando in sé.
-È stata la vostra prima volta, Bonney?!- chiese Sugar da dietro la tenda.
-Nah! Né io né Nojiko siamo arrivate illibate al ballo della scuola-
-Uh, “illibate”. Che termine forbito- finse di impressionarsi Nojiko.
-“Forbito” è un termine forbito- ribatté la rosa, puntando l’indice in direzione dell’amica.
-È come “desueto”. Che è un termine desueto- intervenne Perona e tutte scoppiarono a ridere.
Tutte tranne Koala, come scoprirono quando gli anelli della tenda del suo camerino stridettero contro l’asta e la castana ne uscì, incurante di indossare solo un corpetto di pizzo e degli slip abbinati, osservando furibonda le sue amiche.
-Allora! Qualcuno potrebbe rimanere sul pezzo e spiegarmi questa cosa dell’essere sulla stessa lunghezza d’onda e di me e Sabo e… e… Santo Roger! Cosa si suppone che faccia?! Nessuno mi ha mai detto che sarei dovuta essere preparata a questo!- si sfogò, lievemente isterica.
Nojiko e Bonney la guardarono sconvolte mentre Perona ridacchiava, protetta dalla tenda di velluto. Tutti conosceva Koala come una ragazza discreta ma disinibita e a tratti parecchio maliziosa. Nessuno avrebbe mai detto che proprio lei, fra tante, sarebbe andata così in panico per una cosa tanto naturale e destinata a succedere presto o tardi. Ma Perona sapeva che se si trattava di Sabo, le cose cambiavano sensibilmente.
-Per tutti i kami, Koala, ma che ti ha fatto quel ragazzo?- domandò Nojiko.
La castana sobbalzò presa in contropiede, prima di arrossire così tanto da rischiare l’autocombustione. Bonney le si avvicinò, posandole un braccio sulle spalle.
-Non ti preoccupare! Già il fatto che sarà la vostra prima volta lo renderà speciale. E se Sabo è gentiluomo anche solo la metà di Killer allora puoi stare tranquilla-
-Comunque, ricordati che succeda quel che succeda non sarà mai poco romantico come il mio amplesso post-ballo. Io e Kidd l’abbiamo fatto in macchina, in camporella sul retro della scuola, senza nemmeno toglierci completamente i vestiti- elencò Nojiko, distraendosi a ricordare -E lui è stato così rude e animalesco e…-
-Ammettilo che ti è piaciuto- tagliò corto Bonney.
-Da morire!- rispose senza esitazione l’azzurrina.
Ridendo a crepapelle, Perona uscì dal proprio camerino, per potersi vedere meglio nello specchio sul fondo del corridoio delle cabine-prova mentre le tre amiche sgranavano gli occhi, colpite.
-Kami, Perona!-
-Che bello!-
-Sei stupenda!-
L’abito nero la fasciava alla perfezione. Il corpetto senza spalline, impreziosito da una discreta decorazione di pailletes tono su tono, metteva in risalto il seno prosperoso senza essere volgare, la cintura di raso sottolineava la vita stretta e la gonna a balze aveva un che di gotico che era perfetto per la giovane Mihawk.
-Voi dite?!- chiese Perona, esitante, sistemando meglio la gonna.
-Assolutamente sì! Dovresti prenderlo!- annuì convinta Nojiko mentre anche Sugar scostava la tenda del suo camerino.
-Fatti vedere- chiese alla cugina e Perona si girò verso di lei, in attesa di un giudizio che non tardò ad arrivare -Hanno ragione, sei stupenda!- confermò la verdina, sorridendole con affetto.
-Tu quale hai provato?- chiese Nojiko.
-Quello viola- rispose Sugar mentre avanzava verso lo specchio per potersi guardare meglio.
-Tra quelli che hai provato finora è il mio preferito- le disse Koala, ancora in intimo, studiandola da capo a piedi.
-Sono indecisa tra questo e quello nero- ammise la verdina, girandosi di schiena e torcendo il busto per riuscire a vedere il retro del vestito nello specchio.
-Prendili tutti e due!- suggerì Bonney, con un’alzata di spalle -Tanto tu i vestiti lunghi li usi, no?!-
-Sì, ma non è quello. È che anche l’abito di Perona è nero e non voglio rubarle il colore e…-
-Ehi ma che problemi ti fai?!- la interruppe subito la rosa -Se ti piacciono tu prendili, poi il giorno del ballo decidiamo! Tanto io ho anche l’abito che mi ha fatto Nami a casa! Semmai metto quello e questo lo tengo per il matrimonio!-
-A proposito ma non avevi detto che Nami doveva farti un vestito su misura sia per il matrimonio che per il ballo?- chiese Nojiko, corrugando le sopracciglia.
-Sì ma poi è rimasta un po’ incasinata con il progetto per la settimana della moda ed è riuscita a confezionarmene solo uno, che è già tanto. E poi non è che ultimamente l’ho vista ecco…- aggiunse, un po’ desolata.
Le quattro amiche si scambiarono delle occhiate l’un l’altra prima che Sugar osasse fare la fatidica domanda.
-Come sta Zoro?-
In fondo era suo cugino, era normale che fosse preoccupata per lui.
Perona sospirò e si passò una mano tra le ciocche rosa.
-Lo sai com’è fatto no? Finge che vada tutto bene ma in realtà è a pezzi. Si allena e dorme e non mangia quasi niente ma ancora non sono riuscita a scoprire cosa sia successo- spiegò, sedendosi sul divanetto che Nojiko aveva lasciato libero -L’altro giorno si è sfogato con me, sapete come quando ero piccola e parlava a raffica convinto che io non memorizzassi niente di quello che mi stava dicendo?- tutte annuirono -Ecco l’altro giorno ha attaccato con un discorso strano, non è che ci ho capito tanto. Ha detto che era dispiaciuto di essere tornato a casa proprio ora che zio Shanks è andato via e mamma e papà potevano avere di nuovo la loro privacy ma che non se la sentiva di chiedere a Robin, che ha già il suo bel daffare con un bambino per casa…-
-Ma Robin non ha ancora partorito!- protestò Bonney, accigliandosi.
-Non parlava di quel bambino- ribatté Koala, alzando il sopracciglio.
-…nemmeno rompere le scatole a Law e Margaret dopo il casino che è successo tra di loro…-
-Casino?!-
-Law e Margaret erano in crisi?!- domandò incredula Sugar e Perona si strinse nelle spalle.
-Non ne ho idea! Ve l’ho detto non ci ho capito molto! Non era granché in sé! Comunque ho telefonato a Sanji ieri e mi ha detto di stare tranquilla e che ci avrebbe pensato lui. Credo avesse intenzione di parlare con Nami per capire cosa sia successo dato che Zoro si rifiuta di raccontarlo- concluse, con un altro sospiro.
Ci mise qualche istante ad accorgersi degli sguardi delle amiche fissi su di sé e quando alzò il viso per incrociarli fu presa in contropiede dalle loro espressioni sapute e maliziose.
-Oh poverina- mormorò Bonney.
-Ha dovuto telefonare a Sanji. Chissà com’era dispiaciuta- le diede manforte Nojiko mentre Koala e Sugar scoppiavano a ridere sotto i baffi.
Perona sgranò gli occhi mentre le guance le prendevano fuoco.
-Non… non è come pensate! Ehi dai! Chi altro avrei potuto chiamare?!- protestò senza riuscire a fermare le risate delle quattro ragazze -E poi è una cosa vecchia! Era una cotta infantile! Io… non sono innamorata di Sanji, andiamo! Sta anche per sposarsi e poi a me piacciono i mori!- concluse, alzandosi in piedi di scatto.
Bonney, Sugar, Nojiko e Koala smisero all’istante di ridere e assunsero un’espressione molto difficile da decifrare, che la fece sentire terribilmente a disagio. Senza aggiungere altro si fiondò nel camerino con la scusa di togliersi l’abito e si avvicinò allo specchio, posandovi la fronte per rinfrescarla.
Non sapeva perché si sentisse così accaldata, perché si fosse agitata così tanto di fronte all’insinuazione che il suo cuore appartenesse ancora a Sanji. Non era così da anni ormai eppure non aveva mai sentito così tanta urgenza di mettere la cosa in chiaro e si domandò perché senza riuscire a trovare una risposta.
Aveva appena regolarizzato il respiro quando la voce di Sugar la raggiunse attraverso la tenda.
-Allora sicure che questo mi stia bene?- domandò.
-Assolutamente! Questo e quello nero sono i migliori!-
-Okay…-
-Ehi ma la nostra principessa qui sembra particolarmente preoccupata di fare colpo quest’anno- intervenne Bonney -Non è che abbiamo qualcuno da conquistare vero?!-
-Ma c-che d-dici, Bonney! Non è affatto c-così!-
Perona sollevò la testa di scatto, sconvolta. Non le era sfuggita la nota nervosa nella voce di sua cugina, segno che stava spudoratamente mentendo.
Bonney ci aveva preso, Sugar voleva fare colpo su qualcuno e, anziché ghignare soddisfatta, andò completamente in tilt all’idea che quel qualcuno potesse essere Ace.
Il che non aveva senso. Per niente. Erano mesi che lavorava con quel preciso obbiettivo. Sarebbe dovuta essere felice. Dopotutto Ace sarebbe rimasto per sempre il suo migliore amico, anche se si fosse messo con Sugar.
E poi non era nemmeno detto che fosse lui, il qualcuno in questione.
-Ehi!-
Il sussurro di Koala, spuntata improvvisamente nel suo camerino, senza più il corpetto ma con il suo vestitino di cotone addosso, le fece fare un salto di due metri.
-Kami!!!- esclamò la rosa, portandosi una mano tra i seni.
-Scusa non volevo spaventarti-
-Non ti preoccupare. Ero sovrappensiero- minimizzò  mentre la sua migliore amica si avvicinava per slacciarle le stringhe che chiudevano il corpetto del suo abito sulla schiena.
Le sorrise complice, sfruttando il riflesso dello specchio.
-Hai sentito Sugar?- gongolò e Perona deglutì a vuoto -Secondo me parlava di Ace. Il tuo piano sta funzionando alla perfezione-

 
§

 
-Quindi il tavolo prenotato ce l’abbiamo?-
-Affermativo-
-Gli smoking?-
-Io non mi metto lo smoking!-
-Ace, non cominciare-
-Sabo, ne abbiamo già parlato! Io non metto nessuno smoking!-
-Qual è il problema?- chiese Kobi, spostando lo sguardo da un amico all’altro.
-Non c’è nessun problema!- ribatté Ace, piccato e testardo -È solo che lo smoking è una stronzata!-
-Linguaggio- lo ammonì Killer, passandogli al contempo la palla da basket che Ace afferrò appena in tempo perché non gli si stampasse in faccia.
-Kira-kun, sei così sexy quando ti atteggi da Captain America!- commentò Izo, scoccandogli uno sguardo a dir poco famelico che il biondo accolse con la sua proverbiale impassibilità.
-Ehi! Vi volete concentrare sulla partita anziché fare i coglioni?!- abbaiò Kidd in direzione del moro che si girò di scatto verso di lui, per niente impressionato dal tono e dalla stazza del rosso.
-Kidd- lo richiamò subito Killer.
-Io l’ho detto da subito che preferivo fare la cheerleader!- fece presente Izo, con un movimento altezzoso del mento prima di tornare a ghignare quasi sadicamente -Ma se vuoi punirmi non mi tirerò certo indietro Kiddo-kun-
Kidd fu scosso da un tremito, difficile dire se di rabbia o di paura, e aprì la bocca per ribattere, come sempre senza prima pensare o riflettere.
-Chiamami di nuovo così e ti spacco il culo!-
-Non vedo l’ora- soffiò il moro e stavolta il lampo che attraversò gli occhi del rosso fu di autentico panico.
-Com’è che a lui non dici niente?!- si alterò un pochino Ace, riferendosi alla bassa tolleranza di Killer verso l’uso improprio e non giustificato di parolacce e linguaggio scurrile in generale.
Il biondo sospirò, scuotendo la lunga e incolta chioma.
-Mi sono dovuto rassegnare con lui- ammise mentre il rosso si spostava verso bordocampo, masticando insulti tra i denti e borbottando qualcosa riguardo a quanto fosse impossibile giocare una partita decente insieme a loro.
Recuperò il proprio asciugamano e si tamponò il collo mentre si sedeva sul terreno sintetico del campo da basket.
-Comunque sul serio, che cazzo vi prende oggi?! Siete più distratti del solito e tu Ace sei più teso di un c…-
-Kidd! Non t’azzardare!- lo fermò Killer prima che potesse dire qualunque cosa volesse dire e che a quanto pareva solo il suo migliore amico era in grado di immaginare prima che fosse stata detta.
-Non dovrebbe stupirti, Kiddo-kun. Sono tutti elettrizzati per il ballo della scuola- spiegò Izo mentre insieme agli altri lo raggiungeva a bordo campo.
-Tsk- Kidd storse le labbra in una smorfia -Il ballo della scuola… che cazzata! È solo una scusa per farci spendere soldi per noleggiare delle merdose limousine, comprare delle merdose composizioni floreali e i cocktail sono pure analcolici! Il mondo sarebbe un posto migliore senza il fottuto ballo della scuola!-
-Ma davvero?!- domandò Killer, incrociando le braccia al petto e guardando l’amico con uno sguardo eloquente -Eppure io ricordo qualcuno che mi ha chiamato in preda al panico perché non riusciva a fare il nodo alla cravatta, non riusciva a sistemare decentemente i capelli senza usare gli occhiali e aveva paura che la composizione floreale non fosse in tinta con il vestito di Nojiko-
Kidd sgranò gli occhi, colto in fallo, mentre gli altri ridacchiavano sotto i baffi, immaginandosi il loro rosso amico sempre così strafottente in preda al panico per un nastrino su cui erano stati applicati dei fiori.
-Perché hai una memoria di merda- grugnì Kidd dopo essersi ripreso dall’inaspettato attacco alla propria reputazione -Comunque sul serio! Tutto questo non spiega perché Ace è così nervoso! Non ci credo che è solo per quella stronzata dello smoking!-
Ace si girò di scatto verso Killer che sollevò un sopracciglio, interrogativo.
-Ha praticamente anagrammato quello che ho detto io!- protestò il moro, senza riuscire a suscitare la benché minima reazione in Killer.
-Non farci caso Kidd, è solo che non trova le palle per invitare una ragazza. Di cui non mi ha nemmeno voluto dire l’identità tra l’altro- lo schernì Sabo, esibendo uno dei suoi sorrisi da pubblicità del dentifricio.
Ace lo fulminò con lo sguardo mentre Kidd sollevava un sopracciglio.
-Mh?! Ma non andavate tutti e sei insieme con Perona, Sugar e Koala?!-
-Sì ma a quanto pare il nostro Romeo ha messo gli occhi su qualcun’altra ma non è abbastanza uomo da fare il primo passo-
-Ah beh, senti chi parla!-
-Fino a prova contraria io e Koala al ballo non ci veniamo da amici- gli fece presente Sabo, tranquillo nonostante la provocazione.
-Sì e questo perché lei ha preso coraggio e ti ha baciato per prima, quella sera in cui tu ti stavi crogiolando nell’autocommiserazione-
-Ehi! Questo è un colpo basso amico!- si lamentò il biondo, senza realmente offendersi.
In fondo non è che potesse dire che fosse andata diversamente.
-E la fortunata chi è?- s’informò Killer.
-Nessuno!- abbaiò subito Ace -Finitela okay?! Non c’è nessuna ragazza!-
-Undici anni di amicizia con Perona  dovrebbero averti insegnato a relazionarti con il gentil sesso, sai?-
-Ehi aspetta! Non è che è proprio Perona?!- domandò Kidd, colto da improvvisa illuminazione.
Ace sobbalzò, come se qualcuno gli avesse dato la scossa.
-Cosa?! Non d-dire stronzate, Kidd!-
-Linguaggio-
-Beh, non è così impossibile. Alle elementari eri cotto di lei- commentò il rosso stringendosi nelle spalle.
-Eravamo bambini e anche tu eri cotto marcio di Perona!- continuò a ribattere Ace.
-Ma ora non stiamo parlando di me- ghignò Kidd.  
-Oh andiamo! È la mia migliore amica! La adoro ma non in QUEL senso!-
-Se lo dici tu…-
-Non è Perona!- ribadì esasperato Ace, riuscendo a zittirli.
Kidd e Sabo si scambiarono una breve occhiata prima che il biondo prendesse di nuovo la parola.
-Okay, ma chiunque sia dovresti invitarla-
Ace mandò gli occhi al cielo, domandandosi quale kami avesse mai offeso per meritarsi quello.
-D’accordo sentite…- si fermò un istante, stringendosi il ponte del naso tra le dita -Se… se prometto di prendere almeno in considerazione l’idea la finite di rompere?!-
Il silenzio calò per qualche istante sul gruppo di amici, mentre Killer e Sabo piegavano le labbra in un ghigno e Kobi si schiariva rumorosamente la gola.
-Portuguese è innamorato! Che tenerezza!- esclamò Kidd e Ace sgranò gli occhi, indignato.
-Io non sono… non ho mai… Ehi!! E finitela!!!- protestò mentre le risate degli amici si facevano sempre più forti.
Il ragazzo li osservò omicida qualche istante, prima di scattare in piedi e allontanarsi a passo di carica, tra l’infastidito e l’imbarazzato, il viso bordeaux.
-Ace! Ehi dai! Torna qui, non fare lo tsundere!- protestò Sabo, senza riuscire a calmarsi e tornare completamente serio.
Inutile dirlo, Ace non lo degnò nemmeno di una risposta mentre attraversava indefesso il campo da basket.
-E comunque alle ragazze lo smoking piace!- urlò ancora il suo miglior amico.
-Fottiti!-
-Linguaggio Ace!-
Le risate decuplicarono mentre Izo si sdraiava su un fianco e posava la mano sul palmo, godendosi la visuale del lato B di Ace, prima di sospirare.
-Sapevo che rinunciare allo shopping con le ragazze una volta tanto non era un errore- 
  
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