Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Scarlett Carson    07/06/2016    1 recensioni
- Crossover con il film Amori e incantesimi 1998 -
Fanfiction Dramione
Hermione Granger sa di essere un eccellente strega ma vorrebbe tornare a studiare ad Hogwarts per l'ultimo anno. Ma, nell'attesa una piacevole sorpresa la attende.
E se Hermione avesse nascosto le sue vere origini? Se avesse nascosto a tutti la vera origine dei suoi poteri e la verità sulla sua famiglia?
Genere: Commedia, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto, Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 10.

 

Arrivate a casa, dopo aver cenato, Hermione era distesa sul suo letto a pensare a quello che era successo, non molto tempo prima, con Malfoy.

Li aveva scoperti indagare sulle sue origini. Non si sarebbe potuta nascondere in eterno questo lo sapeva, ma sperava ancora di poterlo tenere segreto ancora per un po'. Non le piaceva tenere nascoste le cose ai suoi amici, ma era complicato per le da spiegare la sua situazione. La cosa più buffa era che non riusciva a smettere di pensare alla conversazione con Malfoy: lui era cambiato, più maturo e più umano.

Le sembrava così diverso dal solito Draco Malfoy, il mangiamorte, il principe delle serpi, il purosangue che odiava a morte tutti i babbani e i maghi figli di essi. Ora queste cose non le pensava più. Le balenò nella testa anche la frase che le aveva detto Jillian, ovvero se le piacesse, ma come poteva dirlo così basandosi solo sull'apparenza, ma non si sentiva pronta a dire davvero: no non mi piace affatto!

Sentiva che voleva conoscere il nuovo Draco Malfoy, stare più tempo con lui, anche se sarebbe stato impossibile, specialmente con Ron ed Harry nei paraggi. Specialmente con Ron nei paraggi! Eh già, avrebbe dovuto risolvere una piccola questione anche lui: voleva troncare con lui. Voleva che smettesse di credere in un ritorno di fiamma, perchè quella fiamma nel suo cuore non si era mai del tutto accesa.

Quando pensava a Ron, il che accadeva molto di rado da quando si erano allontanati quell'estate, non aveva le palpitazioni, sentiva solo un velo di agonia. Lui era molto morboso nei suoi confronti e lei non lo sopportava; le dava fastidio persino la sua gelosia. Era così che si era resa conto che lui non era mai stato davvero un amante per lei, solo un caro amico, come Harry.

Invece, quando pensava a Draco, o quando lo aveva rivisto lì, si sentiva strana, come se qualcuno l'avesse lanciato un Imperio per obbligarla a guardarlo e, quando si era allontanato poco prima, si era sentita improvvisamente sola. La fragranza di mele verdi che le aveva mandato in tilt il cervello si era affievolita lasciando spazio solo alla fredda brezza oceanica.

“A me lui piace allora, ma come è possibile?” sussurrò a se stessa.

 

Draco Malfoy era seduto sul davanzale della finestra della sua stanza buia, con lo sguardo rivolto verso l'oceano, ma ben presto si spostò alla casa a fianco.

Da quando aveva rivisto la mezzosangue, si era incantato a fissarla ogni volta che poteva, come se volesse memorizzare ogni suo lineamento.

Non l'aveva mai guardata come una ragazza, eppure non riusciva più a smettere di ammirarla. Si chiedeva se le avesse lanciato una sorta di sortilegio perchè più la guardava più provava una voglia irresistibile di stringerla forte a sé; non poteva credere che quell'imbecille di Ronald Weasley l'aveva potuto fare, che l'avrebbe potuta avere tutta per lui. Al solo pensiero, gli veniva voglia di sottrargliela da sotto al naso, senza farsi troppi problemi. Quando stavano parlando, poco prima, si era avvicinato d'impulso, così come d'impulso si era allontanato capito il rischio che avrebbe potuto correre; aveva lottato con tutto se stesso per non saltarle addosso, facendosi schifo anche da solo. Non poteva certo pretendere che, dopo tutti quegli anni a chiamarla sanguesporco, l'avesse trattato come se nulla fosse!

Eppure lo desiderava con tutto se stesso: lei, con un profumo così dolce da stordirlo, era riuscita a mettere a suoi piedi lui, il principe delle serpi. Era stato proprio quel suo profumo ad istigarlo ad avvicinarsi sempre più al suo viso, così come fu il suo cervello ad intimarlo di ritornare sui suoi passi. Se non ci fossero stati San Potter e Lenticchia, forse non si sarebbe fatto scrupoli.

“Maledetta mezzosangue, cosa mi hai fatto!”

 

Occhio di tritone, zampa di rana, lingua di cane e pelo di pipistrello”

Scaglie di vipera e sangue d'orbettino”

Il cedro delle Barbados è ingrediente sopraffino”

Sale ruvido come i capelli di un navigatore”

Tappare il tutto e lasciar agire subito il frullatore!”

 

Così le sorelle Frances e Jet Owens recitarono mentre versavano gli ingredienti nel contenitore; quell'intruglio che, grazie alla magia, il frullatore amalgamò tutti gli ingredienti. Una sonora risata rimbombò in tutta la casa a mezzanotte, svegliando così le nipoti che sentirono stavano scendendo le scale, anche se non sapevano cosa stata per accadere davvero.

Jet e Frances si sentivano un po' in colpa per quello che stavano per fare ma sapevano che era per il loro bene e che delle piccole questioni andavano risolte immediatamente. Il loro istinto mai le aveva tradite.

 

“Giù dal letto! Giù dal letto!” iniziò a cantilenare Jillian accovacciata vicino al corpo della sorella addormentata. La stuzzicava per far si che si svegliasse. Alla fine, dopo non poca insistenza, ci riuscì. Hermione si chiedeva perchè l'avesse svegliata, poi guardò la sorella con uno sguardo in visibilio. Quando sentì il casino che stavano facendo le zie, capirono.

“Margarita di mezzanotte!” dissero all'unisono, piene di gioia e si precipitarono giù.

Era una delle loro tradizioni di famiglia.

La musica di sotto era già accesa, un vecchio giradischi stava riproducendo una vecchia canzone di Harry Nilsson. Appena scesero dalle scale, le zie erano già pronte e porsero i bicchieri alle due ragazze prima ancora che scendessero dall'ultimo gradino. Si misero a ballare attorno al tavolo fino a che i loro bicchieri non furono completamente vuoti.

Ormai tutte e quattro completamente ubriache, si sedettero al tavolo e le zie misero in tavola una bottiglia di tequila.

Risero, scherzarono, si ricoprirono di insulti per tutto il tempo, finchè le zie non si misero a cantare.

Non fu la loro performance a ridestarle ma più la canzone stessa: era la canzone di Elvis Presley, la stessa che aveva intonato Jimmy prima che tentasse di uccidere Jillian.

Le due sorelle si guardarono stranite, voltarono la bottiglia per vedere l'etichetta e con orrore videro che era la stessa con cui avevano drogato Jimmy.

“Dove avete preso questa bottiglia?” chiese Hermione.

Le due zie non risposero, intente a cantare.

“DA DOVE VIENE QUESTA BOTTIGLIA?” urlò allora la ragazza.

“L'abbiamo trovata in giardinoooo” dissero sempre cantando “qualcuno l'ha lasciata lìììì”. Nell'esatto momento in cui Jillian sentì la parola giardino, afferrò la bottiglia e la ruppe dentro al lavandino.

“Dannazione” sussurrò.

“Che cosa succede?” si alzò allora Jet. Fu come se lo stato di ubriachezza fosse sparito.

“Cosa sta succedendo in questa casa? Che ti prende Jilly? Hermione? Sta succedendo qualcosa in questa casa me lo sento.” finì di dire Jet.

“Si sente un odore particolare in questa casa ed è l'odore delle stronzate pesanti” continuò Frances.

“Non so di che parli” rispose Hermione ma in quel momento la scopa cadde a terra con un tonfo che fece sobbalzare Hermione e Jillian.

“Era la scopa. Vuol dire gente in arrivo” spiegò Jet.

“C'è stato un problema ma lo abbiamo risolto” tagliò corto Hermione.

“Meritiamo una spiegazione” disse Frances, ma nessuna nelle due proferì parola.

“Giusto. Forza Jet andiamo” e se ne andarono via lasciandole sole.

Le due sorelle si guardarono.

“No, no. Non è possibile e non pensarci nemmeno” disse Jillian capendo le intenzioni della sorella e rispondendo alla sua domanda non espressa: le zie avevano davvero capito tutto?

“Allora come è finita qui questa maledetta bottiglia, Jilly!”

“Dico solo che è impossibile”.

Intanto, sulla tomba di Jimmy i lillà iniziarono a sbocciare.

 

“Andarsene così significa dare loro una bella lezione” disse Jet.

“Una lezione che devono imparare” continuò Frances.

“E con i ragazzi. Come la mettiamo?” chiese una terza donna.

“Basterà dare loro questo” disse Jet porgendo alla donna tre fili appartenente ad una vecchia corda.

“Fallo mettere loro al polso e dì loro che li proteggerà”

“Non fargliela togliere finché non saremo di ritorno. Staremo via per poco tempo. Giusto quello che serve” concluse Frances e con buio della notte, se ne andarono.

 

***

 

Il mattino seguente, le due sorelle avevano comunque tutti i postumi di una sbornia. Erano in giardino e, come al solito, i ragazzi e la signora Malfoy erano con loro a fare colazione.

“Dimmi che hai trovato l'aspirina, carotina” disse Jillian con il viso fra le mani.

Entrambe avevano un gran mal di testa.

“Nemmeno per idea” ripose la sorella.

I ragazzi le stavano guardandosi chiedendosi cosa era successo per ridursi così.

“Cosa sono quei cosi che avete al polso?” chiese loro Jillian.

“C'è lo ha dato la signora Malfoy” disse Harry.

“Da parte delle vostre zie” concluse la donna.

Le due sorelle si guardarono stranite da quella rivelazione ma pensarono che non fosse poi così importante.

Narcissa aveva promesso di non rivelare nulla di quello che aveva saputo dalle due donne se non fosse stato strettamente necessario.

“Perchè non sono ancora qui?” chiese Hermione notando la loro assenza.

“Sono partite” disse loro la donna.

“Cosa? E dove sono andate?” disse Jillian d'un tratto ridestata.

“Mi ha lasciato un messaggio per voi: risolvete i vostri casini” disse.

“Quali casini? Che succede?” chiese subito Ron preoccupato.

“Nulla di cui preoccuparsi, Ronald. Cose di famiglia” disse solo Hermione.

“Accidenti, bella pianta di lillà” disse poi Draco all'improvviso.

“Non abbiamo piante di lillà” gli rivelò Hermione.

“E quella laggiù cos'è, mezzosangue?” disse indicando un punto dietro di loro.

Quando la videro le sorelle notarono un particolare che le fece gelare il sangue nelle vene: erano nel punto esatto dove avevano seppellito Jimmy.

Si alzarono di scatto ed andarono verso la pianta.

Appena arrivate, Jillian si avventò sul di essa.

“Smettila, Jimmy! Smettila subito!”

“Jilly, calmati” disse Hermione, fermando la sorella.

“Le sta facendo crescere lui!” le rispose.

“Sì ma ora calmati o si insospettiranno tutti” disse, indicando con lo sguardo il tavolo che avevano appena lasciato.

“Ok, oddio!” disse, con orrore facendo voltare Hermione verso i lillà “i suoi stivali!” indicando le punte delle scarpe da cowboy, che Jimmy era solito a portare, spuntare da l terreno per poi sprofondare.

“Sta resuscitando, Hermione!”

“Vieni torniamo di là, me ne occuperò più tardi” disse mentre tornavano dagli altri.

 

La giornata passò, come ormai era di consueto per Hermione Owens, come tutte le altre, con una sola eccezione: si sentiva un enorme peso. Non poteva andare avanti così, Jillian e le sue zie avevano ragione, ci aveva pensato molto.

Sulla strada del ritorno dal negozio, ormai iniziava a calare il sole,con Jillian prese una decisione.

“Ho intenzione di dire loro la verità” disse lei guardando davanti a loro i tre ragazzi parlare come grandi amici.

“Era ora, carotina: cosa ti ha fatto cambiare idea?”

“Quello che è successo stamattina, le zie hanno ragione, meritano tutti una spiegazione”

“Che intendi?” chiese la sorella visibilmente preoccupata. Temeva potesse svelare loro quello che fino a quel momento avevano tentato di nascondere.

“Ho intenzione di dire loro chi sono, perchè è giusto che sappiano” disse solo.

“So che vuoi dire, e sono d'accordo ma non dirai anche di Jimmy” disse lei, iniziando ad alterarsi.

“Potrebbero aiutarci a capire che succede!” disse lei, sapeva che avrebbe intuito le sue vere intenzioni.

“No, invece! È fuori dalla loro portata! Devi lasciarli fuori! O vuoi che si mettano in pericolo per colpa nostra?” le disse.

“Davvero? Eppure non hai esitato a trascinare me nei tuoi casini” disse lei, iniziando ad arrabbiarsi.

“Smettila, non voglio litigare con te” disse facendo per allontanarsi ma Hermione la prese per un braccio.

“Non scappare come sei solita a fare, Jilly! Affronta il problema invece”

“Parli proprio tu che non hai voluto dire della maledizione della nostra famiglia a quei ragazzi? Di cui di uno sei perdutamente innamorata ma non lo ammetterai mai!” i toni iniziarono a farsi sempre più duri e accusatori.

“Bè io sono stufa di riparare a tutti i tuoi casini!”

“Bene, si hai ragione hai perfettamente ragione! Sono un unico grande disastro! Io almeno ho vissuto la mia vita ed è per questo che mi odi!”

“Io non ti odio Jilly!”

“Sprechi tutte le tue energie a cercare di essere una persona, davanti a loro, che non sei! Ma non ci riuscirai mai, perchè noi siamo diverse! Ho sempre voluto avere almeno la metà dei tuoi poteri! Essere migliore di quello che sono davvero!”

“Io gli parlerò e dirò ogni cosa. Farò quello che mi va di fare, sarò me stessa! Perchè da quando sono qui, da quando lui è qui, ho sempre voluto essere sincera. Adesso non ho più paura di farlo. Se non ti sta bene, vattene!”

“D'accordo” disse e si liberò dalla sua presa e la precedette.


Spazio Autrice:
eccomi qui, stavolta dopo soli due giorni! Sono andata un pò avanti con la storia, quindi ho deciso di aggiornare ;) 
Allora che ne dite di questo nuovo capitolo?? 
Cosa accadrà ora? avete dei sospetti? ;) 
Ringrazio chi commeta i capitoli e chi visualizza soltanto ;) 
Grazie anche a chi continua ad aggiungere, ad ogni capitolo, la storia tra le seguite (siete tantissimi xD), preferite e ricordate ;) 
Alla prossima 
Kiss KIss
Scarlett

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Scarlett Carson