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Autore: SVDW    07/06/2016    5 recensioni
Siamo alla fine del terzo libro , immersi nel pancione di Mrs Grey e nel controllo di Mr Grey, ora alle prese con gravidanze, ormoni e biberon.
Riuscirá il loro passato, soprattutto quello di Christian, a non contagiare il suo futuro da papá?
L'amore platonico che lega Christian ed Ana diventa ogni giorno più saldo, indivisibile, forte, un amore che permette di tralasciare anche un passato difficile e un futuro pieno di punti interrogativi.
Genere: Erotico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anastasia Steele, Christian Grey, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Bondage, Contenuti forti
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POV Christian Sento dei rumori. La testa mi scoppia e non ho le forze neanche per pensare a quel bastardo di Jack. Mi ha rinchiuso qui uno dei suoi scagnozzi dopo che l'ho trovato in casa mia e l'ho quasi ammazzato di botte. Continuo a pensare a quanto abbia fatto bene a dare la serata libera a Taylor e Mrs Jones mentre noi andavamo al baby shower a casa dei miei, e mi sento in colpa da morire per non aver parlato ad Ana dei miei sospetti su Jack, sulla scarcerazione avvenuta in chissà quale modo e chissà per quale ragione, ma avevo paura di farla stressare, di farla impaurire, di mettere in pericolo il bambino. Invece ho fatto di peggio, l'ho delusa. Sarà arrabbiata, impaurita, e ha tutte le ragioni del mondo. Quando ho visto Jack in casa mia, la prima cosa a cui ho pensato é stata ora lo uccido. Ma non potevo rischiare di passare la vita in galera e non conoscere mio figlio, così l ho riempito di botte mentre Taylor, Sawyer ed altri tre dei miei ragazzi sorprendevano i suoi uomini entrando dal garage. E che io sia dannato se quel bastardo non porterà per sempre i segni dei miei pugni sulla faccia. È stato un momento, un lampo , mi sono avventato su di lui scaraventandolo a terra. E quei coglioni dei suoi uomini non hanno neanche pensato che io avessi chiamato i rinforzi. Idiota. Solo perché ho guidato io fino a li, ha pensato che sarei stato solo. Sento ancora rimbombarmi nelle orecchie il rumore dei suoi denti che saltano sul pavimento e l'odore del suo sangue. Dio, la più grande soddisfazione della mia vita vedere che lo portavano via svenuto quei due imbecilli che erano con lui... La più grande dopo Ana ed il bambino. Mi mancano così tanto quei calcetti che tira quando sente la mia voce, mi manca la risata di Ana, il suo sorriso, fare l'amore con lei.. Sento dei passi. Passi leggeri, lo capisco dal pavimento che non si piega sotto al peso dei passi come sempre quando ci sono i "rapitori" in casa, e poi sono usciti perché ho sentito la porta sbattere in modo frenetico parecchio tempo fa. Non so chi mi ha portato qui, nè da quanto tempo sono rinchiuso, e nessuno mi ha ancora fatto del male, semplicemente mi lasciano mangiare e poi mi legano ancora sul letto, quei due col passamontagna. Non ho neanche le forze per tentare di scappare. Qualcuno smuove la porta e riesce ad aprirla. Un angelo. Ana. POV Anastasia Christian. Il mio Christian. Le lacrime mi inondano le guance, il cuore mi martella nel petto e le gambe minacciano di cedere dall'emozione e dalla felicità. Corro verso di lui senza emettere un suono, lo stringo forte a me e lo slego. < A.. Ana...> sento la sua voce come un sussurro lontano.. É l'ultima cosa che sento insieme ad urla e sirene, e mi sembra di essere ancora una volta vittima di Jack, esattamente come successe l'altra volta. Urla, sirene, Christian, la paura di perdere Puntino. Un movimento nella mia pancia mi costringe ad aprire gli occhi bruscamente ed ad alzarmi. La testa mi gira , ma un odore familiare mi riporta alla realtà. Christian. É addormentato sulla poltrona accanto a me, il suo respiro regolare, fresco di doccia, con una polo ed un paio di jeans. Mio Dio é perfetto. Mi allungo a prendere un bicchiere d'acqua ed il mio movimento gli fa aprire gli occhi. < Buongiorno >lo saluto allegra, non contenendo la felicità di averlo accanto a me, sano e salvo. < Ana, Gesú, sei sveglia piccola! Come ti senti? Sono due giorni che sei incosciente, e stavo iniziando a perdere le speranze..> l'ultima frase si spezza insieme alla sua voce e i suoi occhi emanano preoccupazioni e paure. < Sto bene, Christian... Ma che è successo?> chiedo curiosa. Non voglio obbligarlo a parlare, ma ne sarei felice. Passiamo un'ora a parlare, lui mi racconta tutto quello che é successo, ed io gli racconto dei suoi, del terrore in cui abbiamo vissuto tutti in questi giorni, di come sono arrivata lí... la sua voce é tradita da una nota di risentimento, così annuisco , gli prendo una mano e lo attiro verso di me, gli butto le braccia al collo e lo bacio riversandovi dentro tutto quello che abbiamo passato questi ultimi giorni, cercando di recuperare il tempo perso, le sue mani sul mio viso, le mie intrecciate nei suoi capelli. Qualcuno bussa alla porta , costringendoci a separarci riluttanti. < Buongiorno Mrs Grey, come si sente?> chiede la dottoressa Greene esaminando la mia cartella clinica. < Benissimo.> é la pura e semplice verità. < Bene, i valori sono nella norma, e come ho detto a Mr Grey, può tornare a casa già da oggi pomeriggio, ma mi raccomando, si riposi e niente sforzi fino al parto!> la sua voce é risoluta e questo mi fa sorridere, la ringrazio mentalmente per non avermi fatto la predica, poi lei gira i tacchi e se ne va lasciandomi tra le tanto agoniate braccia di mio marito. La sua mano scende fino alla mia pancia, dove un calcetto la accoglie immediatamente. < Oh, ti é mancato papà Teddy?> chiede Christian con voce dolce, e nei suoi occhi vedo tutta la paura immediatamente dissolversi e trasformarsi in qualcosa più simile alla serenità. Il giorno dopo. POV Christian Mi sveglio nel mio letto, con mia moglie accoccolata sulla mia spalla, la mia mano sulla sua pancia, e penso che solo ora mi rendo conto di quanto veramente io abbia rischiato di perdere. Ana mi ha detto che ho passato lí dentro più di una settimana, e non riesco neanche a capacitarmi di quanto io sia stato fortunato ad avere una moglie così coraggiosa, che ha rischiato tutto pur di venire a salvarmi il culo, e ci é riuscita alla grande! É riuscita ad entrare proprio nel momento in cui ero solo, cosa che non succedeva praticamente mai, ma soprattutto se da un lato vorrei lincenziare Sawyer e Taylor per non averla controllata, dall'altro lato vorrei ringraziarli per non aver detto ad Ana che sia loro due che la polizia avevano già controllato in quel casolare con scarsi risultati, perché il destino ha voluto che quel giorno io fossi stato portato chissà dove in un furgone con quei due bastardi ricercati. Ricordo poco di quei giorni. Forse il mio cervello sta cercando di rimuovere e lo spero veramente con tutto il cuore. Ho parlato anche con i miei genitori ieri, in ospedale e mi hanno raccontato la loro versione dell'agonia di Ana, ed al sentire quelle parole sono morto mille volte. Mia madre naturalmente mia madre ha passato il pomeriggio tra lacrime e singhiozzi, mentre mio padre la tranquillizzava con gli occhi lucidi a sua volta. Un movimento accanto a me mi riporta alla realtà, la mia Ana si sta svegliando. É così bella e rilassata, una visione eterea. La sua pelle nueva riscaldata dai raggi del sole che entrano dal vetro, le guance rosee e le labbra leggermente gonfie e rosse. Lei apre gli occhi, sorride e si stringe a me, così ne approfitto per baciarla, prima lentamente, intrecciando le mie dita nei suoi capelli e facendo ascendere l'altra al suo seno, poi il bacio si trasforma in qualcos'altro, si fa intenso, le dimostro quanto mi è mancata e poi la giro su un lato ed entro dentro di lei senza troppi preamboli, facendola mia con spinte decise e ferme. Lei geme e si stringe a me, inarcando la schiena e chiedendomi di più, ma la sensazione che provo in questo istante é indescrivibile.. Mi è mancata così tanto che non mi trattengo ancora per molto, le stringo il seno ed entrambi veniamo gridando versioni incomprensibili dei nostri nomi. Le bacio la testa e lei scende per andare al bagno, lasciandomi nudo nel letto a riprendere fiato. < Cosa vuoi fare oggi , piccola?> chiedo aspettando che Ana si ranicchi ancora contro di me. Il suo profumo mi inonda le narici. < Innanzitutto colazione! > ridacchia allegra. Quel suono mi scalda l'anima. La prendo in braccio e scendo le scale, mettendola a terra una volta in cucina. La squadro da cima a fondo e faccio un cenno d'approvazione di fronte a quella striminzita camicia da notte di pizzo. Spero che né Ethan né Elliot la abbiano vista così. Anche incinta di 9 mesi per me é la cosa più bella del mondo. < Cosa c'é, non approvi Mr Grey?> alza un sopracciglio con tono di sfida. Mi allungo, le do una sonora pacca sul sedere, facendola ridere ed avvicino la mia bocca al suo orecchio. < Usa ancora quel tono di sfida e ti prendo qui sul bancone della colazione!> la avverto con tono autoritario, sapendo quanto le piaccia. < E perché non lo fai allora?> < Oh lo farei, se non fossi incinta di 9 mesi e non volessi che né tu né mio figlio abbiate fame..> mia moglie e mio figlio non passeranno mai quello che ho passato io. Mi godo in giardino la colazione preparata da mia moglie, con le gambe nude allungate sotto al sole, ed Ana appoggiata a me sul dondolo, le nostre mani intrecciate sul suo pancione. avvicino la bocca all'ombelico di Ana e ricevo un calcio in risposta. Non mi abituerò mai a questa sensazione di pura felicità, mia moglie vicino a me e mio figlio che scalcia al suono della mia voce. Il trillo di un telefono mi costringe ad alzarmi riluttante, e quando io ed Ana leggiamo il messaggio i nostri sguardi si incrociano ed il mio cuore manca un battito.
   
 
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