{Sleepy Kiss}
353 parole
353 parole
Ymir si stropiccia gli occhi, sente ancora il fiato mancarle, ma non si lamenta della fatica perché, è da sempre così, ogni sforzo viene sempre ripagato quando si tratta di Krista.
Averla sentita piangere al telefono è bastato per far correre la mora a casa sua ed è così abituata a scalare il suo balcone che oramai si sente invincibile e non le importa se il padre della bionda possa accorgersi di lei.
«Ora dimmi che cos'è successo.»
Bisbiglia piano, non è molto brava a consolare le persone, ma a Krista basta poter affondare la testa contro il su petto e così i singhiozzi si fanno più saltuari.
«Sono confusa.»
Ansima senza dire nulla di più; sa che Ymir odia quello che lo stupido "gruppo di ricovero" continua a ripeterle, ma per Krista non è così semplice; il credo che il padre le ha insegnato non accetta amori come il suo, ma non per questo la bionda riesce a rinunciare alla propria fede o ai sentimenti che prova per Ymir; si ripete che sono entrambi elementi importanti nella sua vita e non vuole dimenticare, anche se i suoi genitori sono chiaramente contrari all'influenza che Krista subisce in sua presenza.
«Devi fare solo ciò che senti, Krista.»
Le parole di Ymir la portano a respirare lentamente, cerca di riprendere controllo di sé ed è felice, perché la più grande si dimostra sempre l'aiuto di cui lei ha bisogno e in questo momento desidera solamente ringraziarla.
«E' l'espressione da "voglio un bacio", quella?»
Il suo sarcasmo la fa ridere, non trattiene un sorriso sollevato e pur di anticipare le sue azione, si sforza di raggiungere pigramente le sue labbra in punta di piedi, sfiorando la sua bocca con la propria in un bacio dettato più dall'inerzia perché è ormai calata la notte e il sonno inizia ad avere la meglio su di lei.
«Ora sdraiati, me ne vado quanto ti sei addormentata.»
Quando Ymir la accompagna, Krista la vede un po' come un principe, non dei più composti o posati, ma pur sempre il suo principe ed è questo ciò che interessa alla piccola Lenz.
Averla sentita piangere al telefono è bastato per far correre la mora a casa sua ed è così abituata a scalare il suo balcone che oramai si sente invincibile e non le importa se il padre della bionda possa accorgersi di lei.
«Ora dimmi che cos'è successo.»
Bisbiglia piano, non è molto brava a consolare le persone, ma a Krista basta poter affondare la testa contro il su petto e così i singhiozzi si fanno più saltuari.
«Sono confusa.»
Ansima senza dire nulla di più; sa che Ymir odia quello che lo stupido "gruppo di ricovero" continua a ripeterle, ma per Krista non è così semplice; il credo che il padre le ha insegnato non accetta amori come il suo, ma non per questo la bionda riesce a rinunciare alla propria fede o ai sentimenti che prova per Ymir; si ripete che sono entrambi elementi importanti nella sua vita e non vuole dimenticare, anche se i suoi genitori sono chiaramente contrari all'influenza che Krista subisce in sua presenza.
«Devi fare solo ciò che senti, Krista.»
Le parole di Ymir la portano a respirare lentamente, cerca di riprendere controllo di sé ed è felice, perché la più grande si dimostra sempre l'aiuto di cui lei ha bisogno e in questo momento desidera solamente ringraziarla.
«E' l'espressione da "voglio un bacio", quella?»
Il suo sarcasmo la fa ridere, non trattiene un sorriso sollevato e pur di anticipare le sue azione, si sforza di raggiungere pigramente le sue labbra in punta di piedi, sfiorando la sua bocca con la propria in un bacio dettato più dall'inerzia perché è ormai calata la notte e il sonno inizia ad avere la meglio su di lei.
«Ora sdraiati, me ne vado quanto ti sei addormentata.»
Quando Ymir la accompagna, Krista la vede un po' come un principe, non dei più composti o posati, ma pur sempre il suo principe ed è questo ciò che interessa alla piccola Lenz.