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Autore: Caskett_94    08/06/2016    2 recensioni
Seguito alla 8x22... Sette anni dopo. Questa fanfiction è arrivata un po' per volta nei giorni di vuoto misto a tristezza successivi al Series Finale. Per me ci sarebbe stato ancora molto da raccontare. Bastava volerlo davvero. Ho una mezza trama in testa ma sto costruendo di volta in volta le Slice of life e i momenti Caskett che caratterizzeranno concretamente la fanfiction. Buona lettura! E.V.
Genere: Romantico, Slice of life, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Quasi tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Castle e Beckett si stavano confrontando sulla conversazione intrattenuta con Josh, da poco conclusasi. Non avevano scoperto molto che potesse essere loro d’aiuto, ma confidavano nel prezioso nome del primario che Josh gli avrebbe fornito nei giorni seguenti.
« Bene... io direi di distrarci un po’ da tutta questa faccenda. Se mi lasci guidare la tua auto ti porto in un posto stupendo» propose Castle con gli occhi che brillavano.
«La tua euforia non promette niente di buono...» lo smorzò la moglie. Beckett conosceva a memoria il significato di quell’ espressione vispa  di Rick. Sapeva che Castle indossava quello sguardo solo in due occasioni: durante una partita a laser tag e quando doveva provare un nuovo videogioco. Insomma, sì, Rick era adorabile quando faceva così ma Kate non aveva intenzione di prendere parte a nulla del genere!
«Avanti, Kate... Non puoi spegnere così il mio entusiasmo, sono sicuro che ti piacerà, abbiamo ancora del tempo libero prima di andare a pranzo. Non costringermi ad andarci da solo oggi pomeriggio, non voglio che tu ti perda questo momento speciale! » piagnucolò lui.
«Davvero stai giocando la carta “lavoro”? » lo rimproverò.
«Non sto usando nessuna strategia, Beckett. Sono certo che se mi obblighi ad andarci da solo mentre tu oggi sarai alla School Safety, trascorrerai tutto il tempo chiedendoti cosa stia facendo. Credi di essere in grado di tenere una lezione in condizioni del genere? » la sfidò Rick.
 
«Non capisco mai se cedo perché sai creare suspence anche al di fuori dei tuoi romanzi oppure perché... » iniziò Kate.
 
«Ovviamente la seconda opzione: perché sono irresistibile!» concluse lui, precedendola. 
 
Kate scosse la testa. Suo marito era davvero irrecuperabile. O forse quella irrecuperabile era lei? Talmente ubriaca dell’ essenza di quell’uomo da non percepire più il confine tra la normalità e l’insensatezza. Una sensazione di vuoto sotto ai piedi, qualcosa di molto simile al volare ma a differenza del volo non aveva luogo nel cielo, bensì in uno spazio surreale, possibilmente ancora più infinito del cielo. E di un blu ancora più spettacolare di tutte le sfumature che il cielo possa mai assumere. Il blu dei suoi occhi.
 
Kate cedette, consegnando le chiavi a Castle che le acciuffò vittorioso. Partirono poi alla volta di... Del “posto stupendo” che Rick non aveva intenzione di rivelarle fino al momento dell’arrivo, ma che lei in base al tragitto intrapreso individuò essere localizzato nei pressi di Central Park. La sua intuizione fu esatta... Solo per quanto riguardava la zona però.
« No, davvero?» commentò Beckett indignata.
«Cosa?» rispose Castle, fingendo di non capire.
«Vorresti dirmi che questo evento così speciale dovrebbe svolgersi al Ferrari Store di New York?! È questo il posto stupendo dove dovevi portarmi?!» dichiarò lei.
«Non essere prevenuta, Kate... Non sai ancora di che cosa si tratta!» cercò di persuaderla lo scrittore.
«Mi spiace, Castle, ma da uno scrittore mi aspettavo qualcosa di un tantino più romantico...» lo prese in giro lei.
«Non sarà romantico ma è di sicuro d’effetto. Dai, seguimi!» disse Castle sempre più euforico.
Kate lo seguì rassegnata.
 
Rick fece il suo ingresso trionfante all’interno del negozio, mentre Kate stette alle sue spalle incuriosita. Dovette ammetterlo a sé stessa.
 
Lo scrittore si diresse verso il bancone dove venne accolto dall’espressione gentile di una giovane commessa.
«Buongiorno, ho ordinato circa un mese fa un articolo dal vostro sito internet. Dovrebbe essere arrivato» si rivolse Castle alla ragazza con un sorriso così grande da fare invidia allo Stregatto di Alice in Wonderland.
«Verifico subito... Nome?» chiese la commessa dirigendosi verso il magazzino.
«Richard Castle» rispose lui crucciato.
La giovane sparì dietro la porta.
«Sono finiti i tempi in cui le ragazzine ti riconoscevano per strada...» lo prese in giro Beckett.
«Non dire nulla, è uno scandalo che non mi abbia riconosciuto nemmeno dopo averle detto il nome!» commentò Castle infastidito.
 
La commessa del negozio tornò poco dopo.
«Ecco qui la fattura, signor Castle. Il mio collega arriva subito con la confezione» lo informò la giovane dirigendosi verso la cassa e consegnandogli il documento. «Sono  405,50 $» decretò poi.
Kate strabuzzò gli occhi alle spalle del marito, il quale immaginava ridacchiando la sua reazione.
«Carta di credito» comunicò Castle soddisfatto alla commessa.
«Rick... Mi devo preoccupare?!» chiese Kate ignara di ciò che Castle stava pagando.
«Certo che no! Vedrai come sarà divertente vedere Reece e Jake sfrecciare con la loro prima Ferrari!» rivelò finalmente Rick.
« Tu sei completamente pazzo! Cosa intendi per “sfrecciare”?» gli chiese Beckett allibita.
«Suvvia, Kate, è metaforico!»la tranquillizzo.
In quel momento arrivò il magazziniere con lo scatolone contenente la riproduzione fedele di una Ferrari rossa fiammeggiante.
«Ecco qui... “Ferrari California” modello 12V , elettrica. Dotata di pedale con acceleratore e di freno elettrico e di due sedili forniti di cinture di sicurezza!» annunciò fiero il magazziniere.
«Ti ho lasciata senza parole Beckett? » le chiese Castle, vedendola portarsi una mano sulla bocca in segno di sorpresa.
«Rick, è stupenda! I gemelli impazziranno!» gridò Kate, lasciandosi coinvolgere dalla sorpresa che davvero non si aspettava.
 
Castle raccolse lo scatolone aiutato da Beckett e lo trasportarono fino alla loro auto.
«Non possiamo tornare a mani vuote da Lily però» gli fece notare Kate.
«È presto in arrivo una sorpresa anche per lei, non adesso però. Oggi dovrà accontentarsi di qualcosa di meno esigente. Hai qualche idea? Io mi sono sforzato troppo nell’ immaginare quanto bello sarebbe stato dal vivo questo piccolo gioiellino!» confessò Castle alla moglie che lo guardava scuotendo la testa mentre lui abbracciava soddisfatto lo scatolone.
«Mah... visto che i gemelli sfrecceranno al parco con la loro nuova Ferrari, perché non dotare Lily di un paio di pattini per sfrecciare accanto a loro? Ah, ovviamente sarà compito di papà Richard correre senza sosta per tutto il parco per supervisionarli!» propose Kate.
«Non mi credi in grado? Ho ancora un fisico atletico, nonostante l’età avanzi» scherzò Rick, facendo il finto offeso.
«Ti credo , Castle. Allora ti prendo in parola!» concluse Kate ridacchiando.
La tappa successiva fu infatti il non lontano Disney Store di Times Square, dove poterono acquistare pattini, casco e ginocchiere per Lily, il tutto rigorosamente coordinato.
«Soddisfatta di come abbiamo riempito le ore che ci separavano dal pranzetto insieme?» chiese Rick alla moglie, che camminava aggrappata con un braccio alla vita del suo uomo  e con l’altro faceva dondolare la shopper decorata con la sagoma di Mickey Mouse avanti e indietro. Si sentiva come una bambina felice dopo aver trascorso tutto quel tempo tra un’infinità di giocattoli, in compagnia del suo compagno di giochi preferito.
«Non potevi organizzare di meglio, Rick. Sei un papà favoloso, ma soprattutto un marito straordinario.  Per stare in tema, credo che tu provenga dal Paese delle Meraviglie. Spero di non svegliarmi mai da questo sogno» rispose lei appoggiando la testa alla sua spalla.

   
 
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