Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: 18Ginny18    08/06/2016    2 recensioni
Molti segreti le sono stati celati... Loro dicono "per il bene comune"... Ma a quale prezzo?
Piccolo assaggio:
Albus sapeva di dover fare in fretta. Non sarebbe stato facile far allontanare la bambina dai Potter, prima dell'arrivo dei mangiamorte. Voldemort li avrebbe trovati.
Genere: Malinconico, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley, Nuovo personaggio, Sirius Black, Sorpresa | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, James/Lily, Sirius/Lily
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie '~The Black Chronicles~'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


 
Capitolo 20 - PUGNALATA AL CUORE
Aveva girato per tutti i vagoni in cerca di Cedric. Non riuscì a trovarlo e si unì ai suoi amici, come ai vecchi tempi. Si era lasciata cadere sul sedile dello scompartimento, con le cuffie nelle orecchie e chiuse gli occhi, trasportata dalla dolce melodia della sua canzone preferita. Pian piano si lasciò invadere da uno strano calore e si addormentò. 
- Corri... - sussurrò una voce nel buio. 
Non capiva da dove provenisse. 
- Corri... - ripeté la voce. 
Ginevra iniziò a cercare la fonte di quella voce. Attorno a lei c'era solo il buio. 
- Corri! 
Non capiva perché, ma anche se avesse voluto dare ascolto a quella voce, le era impossibile muovere un muscolo. Era come pietrificata. 
Poi sentì una forza estranea spingerla in avanti che riuscì a sbloccarla. - Scappa! 
Diede ascolto al suggerimento e si lanciò in una corsa senza meta. Non osava voltarsi per vedere da cosa stesse scappando, un po' per paura ma anche perché sapeva che non avrebbe visto altro che buio. 
Davanti a sé apparve una porta dalla quale proveniva un sibilo.  
- No! Non avvicinarti - l'avvertì la voce estranea ma allo stesso tempo familiare. 
Lei si fermò. 
La porta si aprì scricchiolando e Ginevra venne invasa dai brividi quando udì quel tono inquietante. - Vieni... Vivremo in eterno... Vieni... - ripeteva la voce sibilante. 
- Non ascoltarlo! Scappa! - urlò invece quella voce amica. 
Ginevra riprese a correre inseguita da una risata agghiacciante. Poi cadde nel vuoto, ma qualcuno l'afferrò per la spalla. 
Riaprì gli occhi incontrando quelli verde smeraldo del fratello. 
Non riuscì a trattenersi. Gettò le braccia intorno al collo di Harry e si lasciò sfuggire un singhiozzo. 
Il suo respiro era irregolare e si sentì come se avesse davvero corso tutto il tempo. Come se quello non fosse stato affatto un sogno. 
- Va tutto bene, Gin - cercava di rassicurarla Harry. 
Lui si sentiva un po' a disagio, non sapeva affatto come comportarsi in un momento come quello. In un modo impacciato la strinse a sé e ricambiò l'abbraccio. Ginevra tremava come una foglia e gli dava l'impressione che avrebbe pianto da un momento all'altro. 
'No', pensò Harry 'Ginevra non piangerebbe mai! Non lo ha mai fatto'. 
Le accarezzò i capelli. - Sei al sicuro. Non preoccuparti. 
La ragazza si scostò leggermente dal fratello senza però sciogliere l'abbraccio. Si diede della stupida per aver reagito in quel modo!  
- Scusa - singhiozzò asciugandosi gli occhi con il dorso della mano. 
Un miagolio la fece voltare verso il gatto nero al suo fianco che le diede un colpetto affettuoso sul braccio con il muso. Aveva il pelo morbido e nero, due particolari occhi azzurri e le orecchie a punta. Era un regalo da parte di Remus, per farsi perdonare per quello che le aveva fatto qualche mese prima. Lui non riusciva a capire che non c'era alcun motivo di sentirsi in colpa, dato che Ginevra sembrava non essere infetta dal gene del lupo mannaro. Non c'era verso: malgrado i continui sforzi di convincerlo che lei stava benissimo, si tormentava da solo. La storia era sempre la stessa; alla fine di ogni tentativo Ginevra chiudeva gli occhi e lo ignorava. Remus continuava a borbottare in preda al rimorso. 
Il suo respiro aveva ripreso il giusto ritmo. 
Con un sorriso sulle labbra grattò la testolina del suo amico a quattro zampe.
- Ti senti meglio? - le chiese Harry. 
Lei, un po' imbarazzata, annuì. 
- Era... un brutto sogno? 
Quella domanda riuscì a farle trattenere il respiro per qualche secondo. - A volte mi prendo uno spavento per nulla - disse Ginevra, ridendo falsamente ilare e con lo sguardo perso in un punto indefinito. - Il fatto è che... sembrano così veri. 
Doveva dare l'impressione che stesse per esplodere in una crisi di pianto da un momento all'altro perché Harry l'abbracciò nuovamente. Non che la cosa dispiacesse a uno dei due, ma da quando avevano scoperto di essere fratelli ogni gesto sembrava un po' strano. Si sentivano entrambi impreparati, incapaci di fermare i loro istinti che stavano entrambi scoprendo di avere. Era una bella sensazione sapere che lui ci sarebbe stato sempre per lei, così come lei ci sarebbe stata sempre per lui. 

A qualche vagone di distanza, un ragazzo avvenente e dal sorriso gentile conversava animatamente con una ragazza dai capelli corvini e l'aria da civettuola. Tra una risata e l'altra lei trovava la scusa di poggiare la sua mano sul ginocchio di lui, apparentemente senza malizia. 
- Sai, Ced... - esordì la ragazza iniziando a giocherellare con le dita. - Ma io ti piaccio? 
- Certo che mi piaci, Cho. 
Il padre di Cedric, il signor Diggory, e il padre di Cho erano vecchi amici dai tempi della scuola. I due ragazzi si erano spesso incontrati per i corridoi e avevano condiviso qualche estate insieme alle loro famiglie, di conseguenza Cedric e Cho si conoscevano fin da quando erano bambini, ma tra loro non c'era mai stata altro che amicizia e a lei evidentemente non bastava più. 
- Intendevo non come amica - chiarì Cho con un sorriso esitante.
- Oh - disse Cedric, arrossendo. - Cho, scusa ma io ho già una ragazza... Oh, cavolo! Gin! - esclamò poi alzandosi di scatto. - Mi avrà cercato! 
Stava per uscire dallo scompartimento per andare dalla sua fidanzata, ma Cho glielo impedì.
- È da più di due ore che siamo qui, non credo che ti stia ancora cercando. Non vorrai lasciarmi sola, vero? - chiese sfoggiando la sua abilità di attrice con un'espressione ferita.
Cedric, troppo buono e ingenuo per credere che la Corvonero stesse fingendo, si risedette al suo fianco. 
Cho sorrise. Poi, come colta da un'illuminazione, disse: 
- Ho una sorpresa per te. 
Dalla borsetta blu che portava con sé tirò fuori un sacchetto e lo porse al ragazzo. 
- Grazie, Cho. Non dovevi - disse regalando un sorriso raggiante alla ragazza, facendola arrossire. 
Dal sacchetto tirò fuori un biscotto con delle goccioline di cioccolato sopra. 
- Li ho fatti ieri insieme a mia madre e dato che a te piacciono molto i biscotti... ho pensato di portartene un po'. Dai! Assaggialo.
Il Tassorosso, ignorando le intenzioni della ragazza, ne addentò un pezzo. Lei lo guardava con soddisfazione. Passarono un paio di secondi prima che la ragazza tornasse a parlare. - Allora? 
Cedric le rivolse lo sguardo. Nei suoi occhi nocciola era presente una strana luce. 
Cho si sporse verso di lui, i loro visi si facevano sempre più vicini. Chiunque fosse passato davanti allo scompartimento, come Draco Malfoy e Blaise Zabini, in quel momento avrebbe visto il contatto tra le loro labbra. 
I due Serpeverde non credevano ai propri occhi. All'inizio Draco non aveva riconosciuto i due, ma quando Blaise aveva richiamato la sua attenzione facendogli notare che il ragazzo di sua cugina stava baciando un'altra... be', potete immaginare quello che pensò vedendo quella scena.
Avrebbe voluto irrompere lì dentro e picchiare "quell'idiota schifoso, figlio di una buona donna", l'impulso era forte. Poi i suoi pensieri andarono a Ginevra. Come poteva quello tradire lei?! Era più che certo di averla vista qualche ora prima cercare il suo "ragazzo" senza trovarlo. 
'È ovvio! Stava con quell'oca!' pensò mentre la rabbia si accavallava in lui in attesa di uscire. 
- Che facciamo? - chiese Blaise, distogliendo l'istinto omicida che faceva la corte al suo amico. - Lo diciamo a Gin?
Ecco come una domanda può far crollare tutto. E la risposta non era lontanamente facile... 
- Non lo so, Blaise - ammise a pugni stretti. - Non lo so. 
L'indecisione dei due durò per tutto il viaggio. Quando il treno si arrestò alla stazione di Hogsmeade, furono quasi tentati di dirlo a Theodore ma sapevano entrambi che lui non avrebbe esitato un attimo a dirlo alla ragazza. Non era mai stato in grado di celare nessun tipo di sentimento o segreto davanti a lei. 
Ma ben presto scoprirono che nascondere qualcosa a Ginevra Andromeda Black era una missione impossibile, paragonabile ai rarissimi sorrisi del professor Piton. Li guardava con un'espressione stranita, certa che le stessero nascondendo qualcosa. Affiancata dal "trio dei miracoli"-come Draco aveva soprannominato Harry, Ron e Hermione- li raggiunse. 
- Ciao - disse accennando un sorriso vittorioso. - Avete qualcosa da dirmi? 
- No! Voglio dire... no, assolutamente no. Perché lo chiedi? - disse Draco dissimulando una risatina isterica, passandosi la mano tra i suoi ciuffi biondi. 
Ginevra portò le braccia al petto e inarcò un sopracciglio. I due ragazzi deglutirono.
- Drake, so che mi state nascondendo qualcosa e se non volete che lo scopro da sola, vi conviene parlare adesso. 
- Anche se la cosa non ti piacerà? - le chiese Blaise cercando di non incontrare il suo sguardo. 
Lei annuì e lo esortò a parlare. I due Serpeverde si lanciarono un'occhiata per decidere chi avrebbe parlato e a quel punto Draco prese il coraggio a due mani. 
- Vedi, Gin, - disse - prima... sul treno abbiamo visto Cedric e... lui stava... 
Draco non concluse il discorso perché Ginevra aveva sgranato gli occhi quando alzò lo sguardo. Allora tutti e cinque i ragazzi che le stavano intorno seguirono la traiettoria del suo sguardo. Quello che videro li lasciò a bocca aperta. 
Cho Chang e Cedric Diggory si stavano baciando davanti ad una folla di studenti alquanto sorpresa. 
Draco sentì un dolore alla spalla quando sua cugina lo oltrepassò a passo di marcia, senza accennare di fermarsi. Non appena fu abbastanza vicina alla coppietta, e dopo averli guardati entrambi con sdegno, tirò uno schiaffo così forte sulla guancia del ragazzo che gli fece girare la testa di lato. 
- Mi fai schifo - sibilò a Cedric prima di tornare da suo fratello e i suoi amici. 
- Gin... - tentò Blaise ma lei gli impedì di continuare. 
- Era questo quello che cercavi di dirmi? - chiese rivolta al biondo. La sua voce tremava, ma non sapeva se per rabbia o per altro. Una cosa era certa, per lei era stato un duro colpo. E vedere quell'espressione tra il dolore e la furia deformare il suo viso, per Draco fu come una pugnalata al cuore.
- Mi dispiace.
Ginevra annuì, rassegnata. Durante la Coppa del Mondo di Quidditch aveva notato l'interesse che la Corvonero aveva nei confronti di Cedric, ma non si sarebbe mai immaginata una cosa del genere. Soprattutto non da lui. 
Alcuni studenti iniziarono ad indicarla, altri la guardarono con compassione cosa che a lei non andava giù. Non voleva fare pena a nessuno. 
Mostrò una maschera d'indifferenza sul volto dopodiché s'incamminò verso le carrozze. 





ANGOLO AUTRICE: 
Scusate il ritardo ma avevo da fare. 
Per chi avesse intenzione di uccidermi o incitare una folla armata di forconi e torce: rifletteteci bene... Se muoio non saprete mai come andrà a finire la storia è-é 
Lo so, il capitolo è corto ma vi prometto che i prossimi saranno più lunghi! Grazie a tutti voi e al prossimo capitolo!
18Ginny18
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: 18Ginny18