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Autore: SofyTrancy    08/06/2016    1 recensioni
Ciao a tutti!
Questa è una FF AU sul mondo di Bravely Default, raccontata alternamente dai quattro personaggi principali!
In questa storia troverete tutti i personaggi appartententi al gioco... in vesti molto diverse dalle loro!
Curiosi? Allora iniziate a leggere!
(ATTENZIONE: Possibili SPOILER per chi non ha finito COMPLETAMENTE il gioco.)
(Coppie principali: Ringabel/Edea e Tiz/Agnés)
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Agnés Oblige, Edea, Ringabel, Tiz, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
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Tiz

Quando le tue finte ex ti rovinano la giornata
 

La musica mi trapassava i timpani, mentre me ne stavo seduto al bancone delle bibite della discoteca in cui lavoravo da qualche mese.

Allungai il collo, cercando di vedere la figura di Ringabel.

«”Vado a ballare per cinque minuti e torno.”» sussurrai, scimmiottandolo.

Ogni volta che lo portavo lì era sempre la solita storia: lui si trovava qualche ragazza, ci ballava tutta la notte e poi le dava il mio numero.

Sbuffai, poteva andare peggio di così?

«Tiiiiiiiiz!~» mi salutò una ragazza avvicinandosi.

Oh cazzo.”

Evidentemente si.

«Ciao Airy...– risposi, senza nessun entusiasmo –Che ci fai qui?»

«Sono qui per te no?» disse lei, mostrando il suo sorriso da ragazzina innocente.

Rabbrividii.

«Sto bene da solo, grazie.– risposi prontamente io –E poi non eri con Ringabel?» aggiunsi, ricordandomi che l'albino mi aveva promesso di tenerla lontana da me.

«Ringabel ha ricevuto una chiamata ed è corso via... ha detto che tornava tardi...– si passò la lingua sulle labbra – Quindi ho pensato di stare qui con te...» disse, la voce provocante.

TRADITORE.”

«Ripeto: sto bene da solo, cercato qualcun altro.»

«Oh, dai, non essere così cattivo!!– esclamò lei, sporgendosi sul bancone e avvicinando il suo viso al mio –Che ne dici di passare la serata insieme?» disse poi, sussurrandomi sulle labbra e facendomi l'occhiolino.

Osservai il reggiseno nero, ben visibile sotto il vestito quasi trasparente.

«Perché non fai questa domanda ad una maglietta? Penso che accetterebbe.»

Lei sbuffò, ritirandosi e tornando al di là dal bancone.

Bene, almeno avevo una barriera che poteva proteggermi dai suoi attacchi.

«Sei ancora arrabbiato con me?» disse l'albina, guardandomi con il suo “sguardo da cerbiatto”.

«Non sono mai stato arrabbiato con te.»

«E allora perché non vuoi tornare a stare con me?!» mugolò lei, battendo i piedi a terra.

Sbuffai.

«Quante volte devo dirti che non siamo mai stati insieme?!– sbottai, non sopportandola più –Il fatto che da bambini giocassimo insieme a mamma e papà non significa che eravamo fidanzati!»

«E invece sì!– urlò lei, poggiando le mani sul tavolo e piegandosi in avanti –Me lo hai promesso tu!»

Guardai la posizione in cui si trovava.

Ma quanto è troia?”

Era ovvio che lo faceva apposta!

«Oh, stai pensando cose poco carine su di me a vedermi così?» disse, mordendosi il labbro inferiore.

«Più o meno...» ammisi, omettendo il fatto che non erano le stesse cose che pensava lei.

Lei stava per ribattere, avendo colto il sarcasmo della mia affermazione quando la musica si fermò di botto.

«E ora, la persona che tutti voi stavate aspettando!» si sentì dall'altra parte del locale.

«Che sta succedendo?» mi chiese Airy, rimettendosi (finalmente) in una posizione decente.

«Penso sia arrivata la cantante di questa sera.– le risposi io, scavalcando il bancone e mettendoci sopra il cartellino “Torno Subito” –Doveva essere una certa PinkCandy... volevo andare a conoscerla.» aggiunsi poi.

«Andiamoci insieme!» esclamò l'albina, attaccandosi al mio braccio.

Sbuffai.

Evidentemente non avevo altra scelta.

 

Mi feci strada tra la folla, cercando di vedere la ragazza che stava sopra al palcoscenico ma senza successo.

Eppure la sua voce era così familiare...

«Tiiiiz! Aspettami!!» mi urlò Airy, mentre tentava di seguirmi.

La ignorai, aumentando il passo.

Dovevo vedere chi era su quel palco... dovevo capire perché la sua voce mi intrigava tanto...

«Preso!» esclamò l'albina, afferrandomi nuovamente il braccio.

Sospirai.

«Mettiamoci qui e aspettiamo che la folla diminuisca, poi proveremo ad avvicinarci.» dissi, voltandomi verso di lei.

«Va bene!»

E in quel momento accadde.

Anche se solo per un istante, la voce di PinkCandy si incrinò, e io voltai la testa di scatto verso il palcoscenico.

E allora la vidi.

Agnès era lì, in piedi quasi sul bordo del palco, l'unica posizione in cui io potevo riuscire a vedere lei e lei poteva riuscire a vedere me.

Il suo sguardo era posato su di me, o meglio sul braccio che Airy mi stava stritolando.

Feci un passo avanti, cercando di avvicinarmi a lei e di liberarmi dalla stretta dell'albina.

Ma la castana distolse lo sguardo, finendo di cantare le poche note che le mancavano.

A quel punto si inchinò, evitando di incrociare il mio sguardo.

Infine, si ritirò dietro le quinte.

E in quel momento il mondo mi cadde addosso.

 

«Dove stai andando, tesoro?» mi chiese Airy, seguendomi.

Non risposi.

Dovevo assolutamente raggiungere il camerino di Agnès e spiegarle il gigantesco malinteso che si era venuto a creare.

Osservai l'orologio che tenevo al polso: solo altri 20 minuti e avrei finito il mio turno... magari potevo anche andare a fare un giro con lei...

«Tesoro! Rispondimi!» urlò l'albina, cercando di attirare la mia attenzione.

«Non chiamarmi così!– le dissi io, aprendo la porta che mi avrebbe portato dietro le quinte, verso i camerini, e iniziando a camminare nel corridoio –Devo andare da Agn... cioè PinkCandy.»

La ragazza sbuffò, senza smettere di seguirmi.

«Ma io volevo ballare con te...»

«E io no!» risposi, quasi esasperato.

«Che cos'è tutta questa confusione?»

Mi voltai di scatto, incontrando i meravigliosi occhi della ragazza che stavo cercando di raggiungere.

«Agnès...» iniziai, la voce tremante.

«Sì?» mi chiese lei.

Qualcosa non andava.

Non c'era neanche la minima ombra di rabbia o tristezza nel suo sguardo.

Niente che facesse intendere che ce l'aveva con me...

Le sue labbra si incresparono in un falso sorriso e io ebbi una fitta al cuore.

«Volevi presentarmi la tua ragazza?» mi domandò poi, la voce quasi incrinata.

«N-no lei non è la mia...» iniziai io, allarmato.

«Sono Airy! Piacere!» cinguettò quella.

«PinkCandy, o meglio, Agnès.» rispose l'altra in modo secco.

«Agnès...– dissi io, facendo un passo in avanti –C'è stato un malinteso... se solo puoi farmi spieg...»

La mia voce fu interrotta dallo squillo del cellulare della castana che osservò il numero che l'aveva chiamata.

«Edea?– rispose poi, portandoselo all'orecchio –E' successo qualcosa?»

Ci fu un minuto di silenzio, rotto solo dal brusio della voce della bionda che proveniva dal cellulare.

Agnès sgranò gli occhi.

«Vuoi parlare con Tiz...? Aspetta non importa che ti dia il suo numero... è proprio qui davanti a me...» aggiunse poi, confusa e tendendomi il telefono.

«Pronto?» dissi, dopo averlo afferrato.

«Tiz! R-Ringabel... è-è tutta colpa m-mia...» mi rispose la voce di Edea dall'altro capo del telefono.

«Ringabel? Che cosa è successo?» domandai, perplesso.

La sentii iniziare a singhiozzare.

«L-lui... mi ha difesa...»

«Difesa? E da chi?!» chiesi allarmato.

«Tiz? Tutto bene?» domandò Agnès, notando il mio repentino cambiamento.

«D-da un maniaco.– sussurrò Edea, la voce rotta dal pianto –E' s-stato accoltellato, siamo i-in ospedale... per favore vieni subito...»

Sbiancai, mentre il telefono rischiava di cadermi dalle mani.

«Tiz...?» domandò nuovamente la castana.

«Dobbiamo andare in ospedale. Adesso.» esclamai, afferrandole il braccio e iniziando a correre verso l'uscita sotto lo sguardo perplesso di Airy.

   
 
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