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Autore: Ferula_91    14/04/2009    8 recensioni
Saaaaalve!!! Eccomi pronta con una nuova ficcy...Un'idea che mi è arrivata improvvisa l'altra mattina...Naturalmente i personaggi principali saranno Sakura e Sasuke, ma qui li vedrete un po’ diversi… Non la solita Sakura che sbava dietro al bel moro tenebroso, ma una Sakura e un Sasuke… MIGLIORI AMICI!!!!!Se vi ho almeno un po' incuriositi, non mi resta che dirvi leggete la storia e magari commentate, che non fa mai male a nessuno! Baci8 da Ferula_91
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Pss… Sas’ke? -la voce di Sakura accarezzò l’orecchio del ragazzo disteso sul letto- Sas’ke svegliati, ho sentito qualcuno fuori.

L’Uchiha mugugnò- Sarà qualche animale insonne… -biascicò stringendo ancora di più la ragazza che non aveva lasciato da quando si erano addormentati.

L’altra arricciò i sopraccigli- So riconoscere un animale da una persona che si aggira sul portico! -disse stizzita accendendo la bajour- Ti prego vai a vedere.

Lo guardò implorante mentre l’altro apriva gli occhi infastiditi però dalla luce; ricambiò lo sguardo cercando di trattenersi e non cedere ma poi sbuffò e si alzò grattandosi la testa- Maledette tecniche femminili!

Aprì la porta tastando le pareti fino a che non sbattè contro qualcosa davanti a lui.

- Ma che cazz… Shikamaru! -il moro aveva acceso la luce ritrovandosi di fronte la faccia alquanto assonnata ma anche scocciata del ragazzo.

- Ha incastrato pure te eh? -dedusse riconoscendo nello sguardo dell’Uchiha lo stesso suo- Le donne… che seccatura!

Uno scricchiolio da fuori rapì le attenzioni dei due che si voltarono verso la finestra del corridoio. Si guardarono all’unisono mentre i loro cuori acceleravano il battito.

- Non è un animale… -disse deluso Sasuke.

- Ino mi ha detto che in fondo c’è il ripostiglio con delle spade… -sussurrò avviandosi.

L‘altro alzò un sopracciglio- Sai usare la spada?

- Ho fatto scherma per alcuni anni… Le basi saranno le stesse no? -aprì la porta indicatole dalla ragazza e prese due spade, sicuramente vecchi pezzi da collezione che non avevano trovato posto all’interno dello chalet.

Col massimo silenzio scesero le scale attenti a non far scricchiolare le travi su cui poggiavano i piedi. Aumentando il passo, ma mantenendo lo stesso silenzio, si avvicinarono alla finestra del salotto e guardarono fuori, attenti però a non farsi vedere.

- Ci sono delle impronte di scarpe sulla neve, e sembrano fresche. -bisbigliò Shikamaru reprimendo un fine “merda”.

In quel mentre una figura passò davanti ai due che con uno schizzo si buttarono a terra. La paura stava cominciando a farsi sentire, anche se era dura ammetterlo per i ragazzi orgogliosi. Si guardarono un paio di volte cercando una soluzione, ma invano.

Sasuke guardò per un attimo la spada che stava tenendo fra le mani… Sarebbe riuscito ad usarla con il ladro? Oppure sarebbe rimasto lì fermo impietrito dal terrore?

Si voltò assieme all’altro quando sentì altri cigolii vicino alla porta d’ingresso e in pochi secondi la figura misteriosa si materializzò dietro di essa, scura e minacciosa. Quella stessa persona iniziò a girare il pomello nel tentativo di aprirla.

Sasuke e Shikamaru si alzarono stringendo più che potevano le armi ancora racchiuse nelle loro custodie e con passo felpato si avvicinarono, sentendo però con evidenza le gambe che tremavano.

- Dici di aprire la porta e colpirlo? -chiese il moro in un sussurro quasi inudibile ma che all‘altro arrivò chiaro.

- Potremo accendere le luci… Se è un ladro dovrebbe scappare vedendo che c’è qualcuno nella casa. -ipotizzò Nara appoggiandosi al muro vicino alla porta- Se avesse una pistola e noi gli apriamo la porta potremo fare poco...

L’Uchiha sventolò la spada- Ma noi abbiamo queste e siamo in due- si voltò verso l’entrata e spalancò gli occhi- Shikamaru cazzo non c’è più!

Uno scalpiccio ancora fuori dall’abitazione fece tremare i due. Che intenzioni aveva il ladro?

Si guardarono subito- La porta nel retro! -dissero insieme correndo in cucina, dove si trovava una porta che dava al giardino. Sasuke per poco non si lasciò scappare un urlo: la figura era là, attaccata al vetro nel probabile atto di guardare dentro.

Non stavano assistendo ad un film, non potevano cambiare canale o spegnere la tv, era tutto reale! I lineamenti del volto della figura presero vita a contatto col vetro, però non si riusciva a capire lo stesso che fosse.

- Shikamaru non possiamo rimanere qui in eterno!

Si misero uno ad uno lato della porta- Al mio tre apriamo la porta e quando il ladro entra lo colpiamo con la spada, ok? -bisbigliò l’Uchiha stringendo la maniglia.

- Uno… due… TRE! -aprì la porta e il ladro avanzò incerto. A quel punto Shikamaru cacciò un gridò avventandosi contro quello ma la luce si accese d’improvviso. Una chioma rossa scintillò mentre il castano saltava addosso allo sconosciuto buttandolo a terra.

- G-Gaara? -domandò Sakura togliendo la mano dall’interruttore.

L’Uchiha alzò lo sguardo notando la figura della ragazza in piedi vicino a lui. I suoi occhi poi si spostarono verso la persona schiacciata dal castano che cercava inutilmente di liberarsi.

- Shikamaru togliti o rischi di soffocarlo. -si rivolse poi all’altro- Che cazzo sei venuto a fare qui? -chiese riconoscendolo.

Shikamaru si alzò aiutando Gaara a fare lo stesso. Il rosso guardò prima il moro poi fissò i suoi occhi chiari sulla giovane che sinceramente non sapeva che dire o cosa fare. Lui però non disse nulla, si limitò solo a scuotere il giubbotto spennellato di neve.

- Ti ho fatto una domanda! -ringhiò Sasuke avanzando di un passo, ma fu bloccato dalla rosa.

- Lascialo stare Sas’ke… -guardò poi a Gaara- Se è tornato ci sarà un motivo no?

Fece di tutto per far sembrare il suo tono freddo e indifferente, ma ciò che uscì dalla bocca fu solo un misto di timore ma anche di sollievo. In cuor suo era felice di rivederlo, non tanto perché provasse qualcosa per lui che andava oltre la semplice amicizia, ma perché voleva chiedergli scusa per come si era comportata…

- Io vorrei parlare con Sakura… -fu la debole richiesta di Gaara che non osò rivolgere lo sguardo verso la giovane.

Sasuke strinse i pugni- E credi che io ti lasci da solo con lei dopo quello che volevi farle?

- Non credo di aver chiesto il tuo parere. -commentò acido il rosso.

Il moro spalancò gli occhi avvicinandosi- Brutto figlio di…

- BASTA! -lo fermò la voce di Sakura che si frappose tra i due- Sas’ke rimani qui e tu Gaara vieni in salotto con me. -concluse indicando con un cenno di testa l’altra stanza.

Di fronte all’evidente disaccordo del moro, Sakura sorrise rassicurante.

- Non ti preoccupare, se succede qualcosa ti chiamo.

Shikamaru, che aveva assistito in silenzio alla scena presentatagli, alzò le spalle e con un sonoro sbadiglio si avviò verso le scale.

- Non credo che ci sia bisogno che io rimanga qui ancora.

 

Sakura guardò ancora una volta il rosso mentre prendeva posto su uno dei due divani messi al centro della sala. Non sapeva che dire, pensare o semplicemente come comportarsi. Si sedette comunque davanti a lui incrociando le gambe e le braccia, aspettando che fosse quindi il ragazzo a parlare per primo.

- Mi dispiace per l’irruzione. -disse dopo pochi secondi- Ho provato a bussare ma nessuno mi ha risposto. -continuò a giustificarsi imbarazzato.

- Io… io volevo scusarmi… -disse Sakura passando una mano tra i capelli- Per tutte le cose che ti ho detto. -si zittì un attimo- Io non ti odio, Gaara… Vorrei che tu lo sapessi.

Sentì molto bene il sospiro di sollievo fatto dall’altro.

Ancora il silenzio tornò a regnare sovrano.

- Perché sei tornato? -domandò finalmente la giovane fissandolo.

- Deidara... è qui… -disse semplicemente ricambiando lo sguardo.

A Sakura mancò un battito, ma cercò di non darlo a vedere e nascose la mano che aveva preso a tremare dietro la schiena.

- Da quando? -chiese timorosa di ascoltare la risposta,

- Dal pomeriggio… Alloggia in uno chalet di sua proprietà a un chilometro da qui. L’ho incontrato mentre prendevo l’autobus. -si toccò d’istinto il labbro leggermente gonfio- E’ per questo che sono tornato da te.

Sakura cercò di sorridere ma in quello stesso momento un tonfo dalla cucina colpì l’attenzione dei due ragazzi che si voltarono. La rosa si alzò subito.

- Sas’ke… -disse avviandosi verso la cucina a passo svelto però appena si trovò sullo stipite della porta urlò cadendo a terra.

- Ciao Sakura… -il volto sadicamente sorridente di Deidara si fece largo tra i tre ragazzi entrati dalla porta del retro, lasciata sbadatamente aperta.

Il suo sguardo si spostò verso Sasuke che era disteso a terra probabilmente privo di sensi.

- E’ rimasto lo stesso ragazzino debole di due anni fa… E tu Sakura come hai passato questo tempo lontano da me? -domandò avvicinandosi ancora di più, mentre la ragazza rimaneva immobile e tremante a terra sentendo le lacrime salirle velocemente agli occhi e scenderle poi lungo le guance come lame taglienti.

  
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