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Autore: sabdoesntcare    10/06/2016    1 recensioni
John Watson, innamorato cronico e stanco di rimanere solo e Jim Moriarty, cuore di ghiaccio a causa della sua educazione rigida e crudele.
Due ragazzi diversi con storie diverse, i quali mai avrebbero immaginato che il destino stesse per giocare un curioso scherzo ad entrambi.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Jim Moriarty, John Watson, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Violenza
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Gli anni passarono e il polso di John si riempì di Linee, tutte rigorosamente rosse.
Nessuna di esse era diventata una ferita, eppure per lui era come se l’avessero fatto. Ogni Linea era un amore bruciato in silenzio o consumato e trasformato in una linea nera che inevitabilmente tornava rossa ogni volta in cui chiudeva i rapporti.
Quei segni sembravano simboleggiare i tagli che il suo cuore portava addosso, lo guardavano con l’arroganza tipica di tutte le cose incancellabili, sempre pronte a ricordarti che non si può tornare indietro e che ogni batticuore è destinato a segnarti a vita. Anche se avesse tatuato l’area le Linee sarebbero ricomparse sopra, inarrestabili.
Quell’anno, in una delle ultime sere di vacanze estive si ritrovò in discoteca con un due amici. Il loro unico scopo era quello di passare una serata tra ragazzi a suon di alcol, musica e scherzi stupidi, ma dopo nemmeno un’ora uno dei due si era addormentato per la sbronza e l’altro era corso dietro a una ragazza, lasciando John col bell’addormentato.

“Che idiota” disse sbuffando con la stessa faccia infastidita di quand’era piccolo, nonostante i suoi 18 anni ed il cocktail in mano.
“Qualcuno ti ha lasciato a terra?” disse una voce con accento irlandese dal retro del divanetto, in parte sovrastata dalla musica.
“In pratica sì!” John rise nervosamente, girando il busto verso il ragazzo dietro di lui.
“Oh. Vuoi compagnia?” era un ragazzo di bell’aspetto dall’espressione indifferente, con una camicia bianca parzialmente aperta e le maniche tirate su fino ai gomiti. Evidentemente aveva caldo per via di qualche cicchetto di troppo.

“Se non hai di meglio da fare, perché no”
“Potrei fare altro, ma mi spiace lasciare un ragazzo così carino da solo sul divano.” Il ragazzo sorrise maliziosamente, sedendosi accanto a lui ed offrendogli un bicchierino.
John rimase leggermente spiazzato dalla situazione nonostante non ci fosse nulla di strano, almeno in teoria.
Jim notò la sua espressione e cominciò a ridere, per poi mettergli una mano sulla spalla.
“Non ti mangio mica eh! Era solo un complimento, tutto qui.”
“Ti ringrazio, è solo che… non sono abituato a queste cose.”
“Beh, ti abituerai. Ti va di bere un sorso del mio drink?”
John accettò e mentre offriva il suo al ragazzo notò una cosa strana: non aveva Linee.
Conosceva un mucchio di persone anche molto più grandi di loro che ne avevano solo due o tre, ma nessuna… proprio strano.
In quel momento si sentì felice di indossare la felpa, una differenza così drastica tra le loro braccia l’avrebbe fatto sembrare un debole. Continuarono a bere e parlare, almeno finché l’alcool non rese impossibile fare discorsi sensati. Parlarono dei loro hobby, la musica che ascoltavano, dove amavano andare in vacanza, dimenticando
totalmente di presentarsi.

“Posso sapere come ti chiami?”
“James, ma gli amici mi chiamano Jim”
“Okay Jim, io sono John.”
“Ho detto amici” sorrise sarcastico l’altro.
“Ma che bastardo!” rise John, buttando giù un altro cicchetto.
“Quindi com’è che devo chiamarti?”
“Tu puoi chiamarmi Dio” Jim non riuscì a trattenersi, scoppiando a ridere per la sua stessa idiozia. Il viso era arrossato, aveva decisamente iniziato a bere parecchio prima di vedere John.
“Ma che vuol dire?” anche John scoppiò a ridere, quel tizio era strano ma senza dubbio divertente.
Continuarono a parlare per un’ora e mezza e James - ormai quasi del tutto andato per la sbronza - cominciò a vantarsi delle proprie doti a letto.
“Perché continui a raccontarmi roba simile? Come se ti credessi” John gli rise in faccia, cominciava a trovare divertente provocarlo, finiva sempre per dire cose ancora più assurde.

“Vuoi scoprire la verità di persona?” Jim si avvicinò goffamente a lui, decisamente intontito dai drink. Gli prese con una mano il viso per portarlo più vicino al suo, indugiando con lo sguardo sulle labbra di John per poi sollevarlo ed incontrare i suoi occhi.
“Non lo so… forse.” John non lo respinse, per qualche motivo si sentiva incerto ma attratto dal ragazzo.
Del resto era cosciente da anni della propria bisessualità, sebbene non avesse avuto nessuna esperienza pratica con il sesso maschile.
“Che ne dici di provare allora?” altro sorriso malizioso, John si morse istintivamente le labbra. Era carino, simpatico - per quanto strano - e ci stava provando spudoratamente, perché non farlo?
 
Finirono in macchina di Jim, in pochi minuti i vestiti erano ovunque tranne che sui loro giovani corpi.
Per John fu un’esperienza più che gradevole, se non fosse che non appena finirono Jim si addormentò.
“Poteva anche aspettare due minuti, diamine.” John era mezzo nudo, confuso e con una vaga sensazione di abbandono. Non era abituato ad avere rapporti occasionali ed il fatto che Jim si fosse addormentato non appena finito con lui l’aveva offeso, sebbene il motivo della sua stanchezza fosse ovvio.
Ormai era giunto il momento di andarsene, si rivestì in fretta per poi andare a svegliare l’amico all’interno della discoteca. L’altro si sarebbe svegliato nel letto di qualche ragazza ma almeno quello ubriaco doveva portarlo a casa, prima di tornare alla propria.
 
Si risvegliò la mattina seguente con gli stessi vestiti, un’emicrania lancinante e la voglia disperata di farsi una doccia.
Si alzò per andare in bagno ma come ogni domenica mattina era chiuso dall’interno a causa di sua sorella Harriet che si stava facendo uno dei suoi soliti, interminabili bagni caldi.
“Finirà per invecchiarci lì dentro” grugnì mezz’addormentato dopo aver bussato inutilmente, per poi decidere che se doveva scendere a fare colazione doveva almeno cambiarsi.
Tornò in camera, si tolse la maglietta e… cos’era quello?
Una piccola rosa rossa era comparsa sotto tutte le sue Linee.
A differenza di quella dei suoi genitori, la sua rosa oltre a non essere nera non giungeva a terminare nessuna Linea.
C’era solo quell’unica, piccola, inspiegabile rosa.
John sentì la rabbia annebbiargli il cervello e scese le scale di fretta, senza maglia.

Vide la madre era di spalle, intenta a cucinare la colazione.
“Mamma, mi hai mentito” sibilò.
Sentendo il tono del figlio spense il fuoco e si girò preoccupata.
“Di che parli John? Perché sei senza ma… oh.”
“Non era un tatuaggio. Perché ce l’ho anche io, che vuol dire adesso?” John come la maggior parte dei ragazzi non mostrava spesso il braccio, la madre non credeva si fosse innamorato così tante volte e che tristemente, nessuna di quelle Linee fosse diventata – o rimasta – nera.
Alla fine di quella lunga serie di delusioni, c’era la rosa che anche lei portava.
Un simbolo dolce e che potrebbe cambiare la vita di chi lo indossa, ma che nel caso di John si trovava incompleto: perché tanti amori, per poi avere quella rosa senza la propria Linea?
“Caro, è una bella cosa. Non te ne ho mai parlato perché a pochissime persone appare e non volevo che tu ed Harriet passaste la vostra vita a tentare di farlo apparire sulla vostra pelle. Sei molto fortunato tesoro.”
“Quindi, mamma?”
“Quindi l’unica cosa che mi preoccupa è che quella rosa sia senza Linea. Molto strano.”
“Per favore, dimmi che è successo e basta.”
“Una rosa rossa significa che hai incontrato il tuo unico, vero amore. Una rosa rossa con linea rossa vuol dire che te ne sei innamorato, una rosa nera con linea nera che ricambia. Se la rosa è nera, ma senza linea vuol dire che ti ama, anche se tu non lo ami ancora e che quindi il tuo amore porta una rosa rossa con linea rossa.”
John si sentì svenire.
“Ti prego no…”
“Perché sei così preoccupato?”

 Doveva davvero dire a sua madre che l’unico nuovo incontro del giorno prima era stato un ragazzo col quale aveva avuto un rapporto occasionale in uno squallido parcheggio e di cui non aveva nessuna informazione rilevante se non il suo nome?

 
   
 
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