Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
Segui la storia  |       
Autore: damned88    26/03/2005    2 recensioni
Sento il sapore ferreo ed agrodolce del sangue in bocca, non riesco più a racchiudere la rabbia e la frustazione accumolate in questi ultimi giorni " ..anche questa sera il vento decanta la sua inconsueta melodia.. " Capitolo rivisto e modificato
Genere: Generale, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Un dubbio; un dubbio che mai prima d’ora ha mai preso sostanza nella mia mente, nel mio stesso essere; il dubbio di un prossi

Capitolo n° 11 “ Natura Ibrida “

 

La  risata di Ginevra risuona agghiacciante nel cielo della sera e del tutto   folle a detta dei presenti. Osservo silenziosamente i gesti lenti e maliziosi delle sue mani posarsi sulle labbra sporche di sangue.  Nei suoi occhi brilla una strana luce, una luce a me ignota eppure conosciuta. Non passa molto tempo che la ragazza sbarra gli occhi ormai fissi ed iniettati di sangue; le labbra si deformano in una smorfia spaventata, emettendo un acuto stridio graffiante. Questo è troppo, non resisto più. Mi avvicino pericolosamente alla sua figura per porle un bacio a fior di labbra, sottraendole ogni energia e portandola così allo svenimento. Prima che il corpo di lei possa cadere sul sassoso terriccio del terreno, afferro il corpo sinuoso di lei tra le mie braccia. Il vento si agita furioso tra i rami spogli delle querce dai fusti decisamente contorti, percependone il distinto richiamo.  Eppure nessun altro sembra far caso a quelle urla laceranti. Proprio come mi disse Daniel prima della sua partenza : solo io posso udire la voce profonda del suo animo. Nonostante tutto, mi chiedo ancora  perché solo io debba udire simili lamenti; cavolo è una seccatura senza fine!

Il corpo di Ginevra trema ininterrottamente. La figura da poco arrivata mi raggiunge con passo svelto, mentre Gabriel e Sophira, resosi conto della situazione, abbandonano la loro postazione avvicinandosi titubanti. Mi volto verso l’ultimo arrivato; degli occhi color dell’oro fuso scintillanti come pepite, mi si presentano avanti catturando tutto il mio stupore. Il lungo codino rosso fuoco svolazza del cielo in tumulto riflettendo la luce lunare.

“ Michele, qual buon vento “ pronuncio con voce sarcastica e volutamente ironica, disturbato dall’arrivo del mio eterno rivale.

 Di certo non si può dire che tra me e Michele scorra del buon sangue; d’altronde essendo lui l’Arcangelo capo degli Angeli guerrieri, ci siamo battuti innumerevoli volte. Anche quando io stesso ero in paradiso, tra noi due c’era una inusuale rivalità. , se c’è un qualche cosa che col tempo non è mutato sono i nostri litigi. Comunque, a parte il profondo astio che provo per lui, devo ammettere che il ragazzo sa combattere. E già, il dannato se la cava nello scontro corpo a corpo; anche se difetta un poco in quello spirituale.

Michele mi guarda con aria superiore e puntando lo sguardo verso Ginevra, storce la bocca stizzito “ questa ragazza sta per svegliarsi ed inoltre, il tuo presunto spirito guida ci ha informato del demone..” risponde bruscamente lui. E che caratterino; in fin dei conti non è malaccio; od almeno se confrontato alla maggior parte degli angeli; che strani esseri. In un secondo momento mi accorgo della presenza di Feria “ Dunque alla fine ci hai raggiunto! “ esclamo felice della venuta della donna. Lei mi rivolge un grazioso  sorriso che però, si smorza immediatamente nel scorgere la figura tremante di Ginevra tre le mie braccia. Oddio, me ne ero del tutto dimenticato!

Sophira che fino ad ora è rimasta muta accanto a Gabriele, mi si avvicina e stringendomi come sempre il tessuto della mia camicia nelle sue manine, segue con passo affrettato i miei movimenti. Sento la pelle della ragazza  svenuta farsi bollente tra le mie mani; la fronte aggrottata è pregna di sudore. Spalanco il pesante portone della rocca, oltrepassando la barriera sacra eretta secoli fa.

 Come detto prima, la barriera respinge ogni essere avverso ma dato che le mie azione sono più che benevoli, essa perde effetto anche su di me, il peggiore tra tutti i demoni.

Percorro il lungo corridoio principale, non badando ai diti di polvere deposti sulle statue marmoree siti ai lati del percorso. Mi addentro nella prima porta che scorgo, a destra. Infondo alla stanza, si intravede un vecchio camino di marmo perlaceo, avanti ad esso, è posto un antico divano interamente coperto da un grande telone bianco ormai logoro e sporco. Reggendo il corpo di Ginevra con una sola mano, strattono il pesante lenzuolo scoprendo così l’antica poltrona foderata da pregiato tessuto rosso. Feria nel frattempo, si appresta a procurare dell’acqua con un catino rinvenuto nella stessa stanza. Per fortuna, settimane fa Daniel aveva perlustrato la vecchia abitazione portandoci inoltre vesti, bende e oggetti vari. Poso la dolorante ragazza sul divano  per poi voltarla, e solo allora mi accorgo che le mie mani sono pregne di nuovo sangue fresco. 

Le strappo velocemente la veste azzurra sulla schiena, scoprendo così le magre scapole deformate da due grandi bozze ormai lacerate.

Osservo Ginevra rinvenire improvvisamente; cavolo proprio ora doveva riprendere coscienza?! La sento urlare disumanamente; il vento al di fuori soffia furioso tanto da spalancare le finestre di vetro battuto per poi romperle successivamente.

Ma cosa sta succedendo? “ esclama Gabriele  sconcertato nel constatare la furia della corrente.

“ È Ginevra l’artefice di tutto, queste sono le sue urla per il dolore “ rispondo secco, mascherando la nota ansiosa celata in tutte le mie parole. Un inscrivibile sentimento inquieto si sparge nelle mie vene pulsanti.

Porto le mani sulle ferite della ragazza, pulendole dal sangue con le garze e l’acqua calda portate da Feria. Poi, come successo pochi giorni prima a Sophira, la mia piccola protetta; da quei grandi squarci fuoriescono un qualcosa che mi meraviglia a tal punto da indurmi ad arretrare. Mai prima d’ora avevo assistito o anche solo concepito nulla di simile.

“ Non può essere.. “ mormoro estrefatto, puntando lo sguardo verso le ali di Ginevra; una candida e piumata ereditata dalla stirpe del cielo ed un’altra nera e palmate discendente da quella delle tenebre. Insomma, come diavolo è possibile? Dunque l’amante di Daniel non era una comune mortale?!

Cautamente mi riavvicino al divano e sedutomi accanto a Ginevra, le sfioro la mano accaldata stringendola fortemente nella mia.

Dunque anche lei è come me.. anche lei deve affrontare il mio stesso destino e la mia stessa condanna. Solo ora comprendo le parole di Daniel; solo ora intuisco il profondo legame che lega noi due anime erranti.

 

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni / Vai alla pagina dell'autore: damned88