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Autore: Tessie_chan    11/06/2016    2 recensioni
Mi chiamo Aithusa Duchannes Kuruta, e non sono una ragazza come le altre. Sono una Maga, una Guardiana, e il mio unico scopo è proteggere gli umani,o come li chiamamo noi, i Mortali, dai demoni, dai Rinnegati e da tutto ciò che di oscuro e malvagio ci sia a questo mondo. Oggi ormai ho quasi vent'anni, sono trascorsi dieci anni dal giorno in cui ho perso quasi tutta la mia famiglia nell'attacco al popolo dei Kuruta, e sono sul punto di realizzare il mio destino: affrontare la Brigata dell'Illusione, e fare finalmente giustizia.
E' quasi come una roulette russa. Sto per giocarmi il tutto per tutto, potrei vincere e essere finalmente una donna libera, oppure potrei perdere e morire, abbandonando così tutte le persone che amo al loro destino.
La mia storia comincia cinque anni fa, dal mio esame per diventare Hunter. Perchè è in quell'occasione che ho incontrato le persone che hanno stravolto la mia vita.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Killua Zaoldyeck, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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<< Tess, per favore, vuoi uscire da quella stanza? >>
<< Lysandro, ti ho già chiesto di lasciarmi in pace! >>
<< Ma sei chiusa lì da due giorni! Sono tutti preoccupati per te, e io non so più cosa inventarmi, il tuo comportamento non è per niente normale! >>
<< Non ne hanno motivo! Io sto benissimo, te lo assicuro! >>
Lysandro sbuffò rivolto alla porta << E' questo il punto, è questa la cosa assurda! Stai bene, stai fin troppo bene considerando quello che è successo! Dovresti essere sconvolta, e invece.... >>
<< E invece cosa? >>
<< E invece non fai altro che camminare avanti e indietro per la stanza con le sopracciglia aggrottate e l'indice sul mento, come se stessi cercando di risolvere il mistero del secolo! Per non parlare del fatto che mi hai fatto mandare Gon a riprendere Killua! Ma che diavolo ti passa per la testa?! Davvero pensi che le cose possano non essere come sembrano? >>
<< Lys, per favore, adesso torna di sotto dagli altri, va bene? Sto riflettendo, e gradirei non essere disturbata. >>
Lysandro alzò le braccia al cielo, esasperato, ma obbedì e se ne andò.
Quella donna era davvero impossibile! Non si poteva mai stare tranquilli con lei! 
Lysandro ripensò agli avvenimenti degli ultimi due giorni. Dopo che Masahiro aveva buttato fuori Killua da casa, Aithusa era crollata a terra priva di sensi, secondo Leorio per colpa del troppo stress. Taranis l'aveva portata in camera sua e l'aveva messa a letto, ordinando a tutti quanti di lasciarla riposare tranquilla.
Circa cinque ore dopo Lysandro era salito al piano di sopra per andare a controllare l'amica, ma, a sorpresa, quando aveva provato ad aprire la porta della sua stanza l'aveva trovata chiusa a chiave.
La prima reazione era stata ovviamente farsi prendere dal panico, così Lysandro aveva provato a buttare giù la porta con ogni tipo di magia che conosceva, ma era stato tutto inutile, perchè la porta era stata resa praticamente a prova di bomba. 
Ovviamente, aveva pensato Lysandro. Aithusa non era diventata Maestra mica per niente.
La seconda reazione era stata quella di bussare il più delicatamente possibile e mormorare a voce bassissima, quasi avesse paura di disturbare << Tess? Mi senti? >>
<< Perchè parli così piano? >> aveva gridato perplessa in tutta risposta la ragazza dall'altra parte << Parla più forte! >>
<< Tess! Stai bene? >>
<< Benissimo, perchè? >>
<< Come perchè? Cos'è, sei impazzita? >>
<< No, non sono impazzita! Sto benissimo, non devi preoccuparti! >>
<< Ma come sarebbe? E perchè diavolo ti sei chiusa a chiave in camera? >>
<< Perchè sto pensando. Mi serve silenzio, concentrazione e solitudine. >>
<< Stai pensando!? Cos'è, mi prendi in giro? >>
<< Perchè dovrei? Ti sembra così assurdo che io pensi? >>
<< No! Cioè, sì! Un po'! Oh insomma, tu dovresti stare male, sentirti male, essere arrabbiata! E invece mi dici che stai benissimo, e che stai pensando! A cosa pensi? >>
<< A quello che è successo! Sono sicura che mi è sfuggito qualcosa! Perchè Killua dovrebbe aver voluto fare una cosa simile? Non ha senso! Avrebbe anche potuto chiedermelo gentilmente, mica gli avrei detto di no! >>
<< AITHUSA! >> aveva gridato Lysandro, scandalizzato.
 << Credimi, amico mio. In questa storia c'è qualcosa che non torna, e io voglio vederci chiaro! >>
<< Ti stai davvero chiedendo perchè Killua abbia cercato di usarti violenza?! Sul serio non ti è chiaro il perchè, Tess? >>
Per un attimo la ragazza era rimasta in silenzio, poi aveva detto seria:
<< Lys, se ti dico una cosa, mi prometti che non ne parlerai con nessuno? >>
<< Certo, come sempre. >> aveva risposto Lysandro di getto.
A quel punto Aithusa aveva aperto la porta e lo aveva tirato dentro.
<< Ascolta, Lys. Ho ripensato a quello che ha detto Killua, tu te lo ricordi? >>
<< Be'... sì, più o meno. Ha detto che non voleva farlo, che non era in sé.. >>
<< Esatto! Non era in sé! E' questo il punto! >> aveva esclamato Aithusa con trasporto << Non era in sé, non voleva farlo! E non l'avrebbe mai fatto, a meno che... >>
Lysandro aveva guardato confuso l'amica << A meno che.... ? >> 
<< A meno che qualcuno non l'avesse manipolato! >> aveva concluso decisa la ragazza.
Lysandro a quel punto non aveva più saputo che dire. Aithusa doveva essere impazzita per il dolore, non c'era altra spiegazione. Altrimenti come giustificare il fatto che stava cercando di assolvere quel Mortale dalla sua colpa?
<< Tess... io penso che tu non sia lucida, in questo momento. Vedi complotti dove non ci sono, solo per giustificarlo.... >>
<< Le cose non sono sempre come sembrano, Lys. Io conosco bene Killua, e so che non è uno stupratore. >>
<< In questo caso le cose sono esattamente come sembrano, però! Andiamo, Tess! Credi davvero che qualcuno possa aver in qualche modo manipolato Killua per costringerlo ad aggredirti?! Chi avrebbe voluto fare una cosa simile? E perchè, poi? >>
<< Non lo so. E' la risposta che mi manca, infatti! E' per questo che stavo riflettendo! >> aveva sbuffato Aithusa, e poi lo aveva costretto ad uscire << Ora lasciami sola, devo pensare! E ricorda che hai promesso! >>
<< Lo so, lo so... >>
<< Bravo! E già che ci sei, fammi un favore! >> aveva detto Aithusa sulla soglia della stanza.
<< Cosa ti serve? >>
<< Manda Gon a riprendere Killua, per favore. Non spiegargli perchè, digli solo che ti ho chiesto io di farlo. >>
<< Ma sei impazzita? Vuoi davvero farlo rientrare in questa casa?! >>
<< E' ovvio! Devo interrogarlo, altrimenti non arriverò mai alla verità! >>
<< E se ti aggredisse di nuovo? >> aveva chiesto Lysandro con aria pedante.
<< Gli darò una botta in testa! >>
<< E se tuo padre non approva? >>
<< Non deve saperlo per forza! Io non glielo dirò di sicuro, e tu hai promesso di non parlare! >>
<< E se fossi io a non approvare affatto questa tua decisione? >>
<< Pazienza! Questa è casa mia, comando io, e posso farci entrare chi voglio! Inoltre tu hai promesso che mi avresti sempre sostenuta, o te lo sei dimenticato?  >> Aithusa aveva sorriso con aria furba  << Ora ti vuoi dare una mossa, e toglierti dalla soglia?! >>
Lysandro aveva aperto la bocca per replicare, ma Aithusa lo aveva spinto fuori dalla stanza e aveva richiuso la porta prima che il ragazzo potesse protestare.
Per un momento Lysandro aveva davvero pensato di mandare al diavolo quella peste, e di avvisare il re e la regina di ciò che aveva in mente di fare. Per un momento era davvero stato sul punto di farlo.
Poi però aveva ripensato al discorso sulla fiducia che lui stesso aveva fatto a Re Taranis qualche ora prima, e si era sentito un vero ipocrita. Come aveva potuto pensare, anche solo per un momento, di tradire Aithusa? 
Certo, lei era senza dubbio dispotica, brusca, testarda, prepotente, e aveva decisamente qualche rotella fuori posto, ma era Tess, e solo uno stupido avrebbe potuto decidere di non avere fiducia in lei, o nelle sue decisioni.
E così, sebbene non approvasse affatto, aveva fatto ciò che lei aveva chiesto, perchè aveva fiducia in lei. Gon era partito un'ora dopo, fortunatamente senza fare troppe domande e accontentandosi di quel poco che gli aveva detto Lysandro, e il giorno dopo aveva chiamato per informarlo che lui e Killua stavano per tornare, e che sarebbero arrivati il giorno successivo.
Ma perchè Aithusa mi deve coinvolgere sempre in questi complotti?!
Per non parlare del fatto che aveva trascorso gli ultimi due giorni ad inventare le scuse più ridicole e improbabili per evitare che gli altri intuissero in anticipo le intenzioni della ragazza.... ah, cosa non si fa per gli amici!
Lysandro guardò l'orologio, e sospirò. Ormai dovevano stare per arrivare, doveva essere questione di minuti.
Il problema principale ora sarebbe stato spiegare agli altri come mai Killua sarebbe rientrato nel castello, visto e considerato che era stato bandito neanche due giorni prima...
Accidenti a te, Aithusa! imprecò mentalmente Lysandro avviandosi al piano di sotto, e preparandosi ad affrontare il peggio.
***
Aithusa continuava a fare avanti e indietro per la stanza, sempre più nervosa.
Ormai era da due giorni che andava avanti così. Cercava disperatamente di trovare una spiegazione a ciò che era successo, ma non le veniva in mente nulla.
Killua era stato manipolato da qualcuno, di questo era sicura. Ma le servivano delle prove per dimostrarlo, e soprattutto bisognava trovare il vero colpevole!
Ma chi poteva avercela con lei al punto da sferrarle un colpo così basso? Be', in effetti la lista era bella lunga. Tutta la Brigata dell'Illusione, o almeno quel poco che ne era rimasto, un numero imprecisato di Rinnegati, diversi demoni, l'universo..
Aithusa ripensò a quello che era successo. Killua che l'aggrediva con una crudeltà spaventosa, Killua che subito dopo piangeva disperato, cercando di giustificarsi e giurando che lui non l'avrebbe mai fatto, che qualcuno l'aveva manovrato, lei che lo cacciava dal castello perchè non poteva più tollerare la sua vista, e lei che.... lei che ad un certo punto non ce l'aveva fatta più, ed era crollata per la stanchezza e l'emozione, proprio quello che aveva cercato di evitare con tutte le sue forze.
Aithusa sbuffò, seccata. Solo a ripensarci le saliva un fastidio... era proprio una femminuccia, altro che Maestra!
Fortunatamente si era svegliata appena due ore dopo, ritrovandosi da sola nella propria camera. Le ci erano voluti un paio di minuti per riprendersi e per ricordarsi cosa era accaduto, e quando era tornata lucida la prima reazione era stata rannicchiarsi sotto la coperta, tremante di paura e dolore, cercando di scacciare i brutti ricordi. 
Ci aveva pensato e ripensato, e ogni volta era giunta alla stessa conclusione: quello che aveva fatto Killua era orribile, inaccettabile, inconcepibile... ma soprattutto senza senso.
Perchè fare una cosa simile? Per vendicarsi del dolore che lei gli aveva causato negli ultimi cinque anni? Impossibile. Killua non era il tipo che inseguiva la vendetta, e in ogni caso c'erano sistemi meno complicati.
Forse aveva agito così perchè accecato dalla gelosia? Difficile. Sicuramente Killua doveva essere stato geloso di Lysandro, ma cercare di abusare di lei per questo... il Killua che conosceva non si sarebbe mai comportato così, al massimo avrebbe provato a spaccare la faccia a Lys..... 
No. Nemmeno quell'ipotesi aveva senso.
Allora perchè? Perchè la desiderava, magari? Sì, figuriamoci. Ma gli sarebbe bastato chiedere e basta, quando mai lei gli aveva detto di no! E poi lui non era mai stato violento, non in queste cose almeno.... 
Forse per via di un impeto di rabbia? Ma rabbia per cosa? Era entrato e le era saltato addosso, senza dire una parola, e senza darle il tempo di parlare! Non poteva essere stato preda di un raptus, doveva essere stata una cosa premeditata, per forza.
No no, qualcosa non torna. Manca il motivo. E soprattutto non è una cosa che lui farebbe. Lui è gentile, buono, ha un forte senso della giustizia! Non sarebbe mai capace di una cosa simile!
Però i fatti sembravano dire il contrario. C'era una cosa però, una cosa che Aithusa non capiva.
Perchè Killua continuava a ripetere che non era in sè quando era successo? Continuava a ripetere che non voleva farlo, che era stato manovrato.....
Allora svegliati, stupida che non sei altro! Se continuava a ripeterlo forse era vero! Non ci hai pensato?
Quel pensiero l'aveva colpita come uno schiaffo.
Era davvero possibile una cosa simile? Possibile che Killua fosse stato manovrato, che fosse stato costretto a fare quello che aveva fatto?
Sì, lo era.
E perchè non sarebbe potuto essere possibile? C'era più di un modo, magico e non, per costringere qualcuno a fare qualcosa contro la sua volontà. Lei stessa lo aveva fatto con Hanzo cinque anni prima! E se lo aveva fatto lei, perchè non avrebbe potuto farlo qualcuno molto più cattivo di lei, e che voleva colpirla direttamente? 
Miseriaccia! Allora Killua potrebbe davvero essere innocente!
Con quella nuova consapevolezza Aithusa aveva cominciato a spremersi le meningi, cercando di capire chi avrebbe potuto fare una cosa simile, e aveva chiesto a Lysandro di far riportare Killua al castello. Ormai erano trascorsi due giorni, e ancora non aveva cavato un ragno dal buco.
Il primo pensiero ovviamente era andato alla Brigata. Ma Aithusa non si sentiva tanto convinta. In fondo per manipolare si sarebbe reso necessario per loro avvicinarglisi almeno un po', o comunque usare la magia, ma nessuno della Brigata si era avvicinato a Killua, e tantomeno nessuno di loro lo aveva stregato, di questo era sicura.
Aithusa sorrise. Almeno una cosa buona per Killua l'aveva fatta, facendogli quell'incantesimo di protezione cinque anni prima.
La ragazza ripensò a quell'episodio. Era accaduto quando avevano lasciato casa Zaoldyeck, e si erano separati per seguire strade diverse. Quando erano saliti sull'elicottero che li avrebbe portati all'aeroporto, Aithusa si era fatta prendere dagli scrupoli di coscienza: e se Killua per un motivo qualsiasi fosse stato attaccato dalla Brigata? Lui non avrebbe mai potuto difendersi, era un Mortale! Che ne sarebbe stato di lui?
Così, quando lei e Killua si erano abbracciati per salutarsi, Aithusa ne aveva approfittato. L'incantesimo le era venuto bene ed era molto potente, e rendeva Killua completamente immune alla Magia della Brigata dell'Illusione.
Questo significava che non potevano essere stati loro a manovrare Killua, almeno non direttamente. 
Ovviamente il fatto che non avessero agito loro personalmente non li escludeva dalla lista dei sospetti, anzi peggiorava ancora di più le cose.
Perchè se c'era il loro zampino in quella storia significava che nel castello c'era un traditore, consapevole o inconsapevole che fosse.
Ma chi di loro avrebbe potuto pugnalarla alle spalle in quel modo?
Aithusa sentì dei passi affrettati attraversare il corridoio, ed non ebbe neanche il tempo di allungare la mano verso la maniglia che la porta si spalancò bruscamente, rivelando sulla soglia un Lysandro agitato e con il fiato corto.
<< Tess, devi scendere subito! Gon e Killua sono tornati, e tuo padre lo sta inseguendo per tutta la casa, vuole ucciderlo! >>
<< Dannazione! >> gridò Aithusa, e si lanciò verso il piano di sotto seguito a ruota da Lysandro, e quando piombò in salotto le si presentò davanti uno spettacolo spaventoso.
Killua e suo padre stavano combattendo l'uno contro l'altro. Taranis aveva estratto le sue spade di legno, che erano simili a quelle di Kurapika, solo un po' pù grandi, e menava fendenti potentissimi nella direzione di Killua, che faceva del suo meglio per schivare senza attaccare.
<< Basta! >> gridò Aithusa rivolta al padre << E' tornato perchè io ho voluto così! Smettetela di attaccarlo! >>
<< Mi dispiace tesoro, ma non posso farlo! Non posso tollerare simili delinquenti nella mia casa! >>
Aithusa si incupì furibonda, e con una velocità sorprendente scomparve alla vista di tutti. Taranis si guardò freneticamente intorno, cercando di individuarla... e un attimo dopo era bloccato a terra, con Aithusa che lo sovrastava. La ragazza lo guardava con gli occhi dorati che scintillavano di furia e con i lunghi capelli che le coprivano selvaggiamente le spalle, e gli puntava un pugnale alla gola mostrandogli i denti come un animale.
<< Permettetemi di correggervi, padre. Questa è la mia casa, non la vostra. E in casa mia faccio entrare chi voglio, mi sono spiegata? >>
Taranis fissò oltraggiato la figlia negli occhi, e per un momento padre e figlia sembrarono così simili da fare impressione. Erano entrambi scarmigliati e fieri come animali, ardenti di rabbia e accesi di potere. Sembrava di vedere due leoni che si contendevano il dominio sul branco, due alfa che si battevano per decidere chi dei due è il più forte.
Lysandro sorrise, orgoglioso: non era mai stato così fiero di lei come in quel momento.
Alla fine Taranis sembrò arrendersi, accasciandosi sotto la presa della figlia. Aithusa allora si rimise in piedi e senza distogliere gli occhi da quelli del padre disse << Lys, porta Killua nella sala delle esercitazioni e legalo ad una sedia. Se fa resistenza mettilo fuori combattimento. >>
Lysandro annuì e portò via un incredulo Killua, mentre Aithusa si avvicinava a Selina << Zia, temo di aver bisogno del tuo aiuto. Sei disposta ad accordarmelo? >>
<< Ma certo, Tess. Cosa posso fare per te? >>
Aithusa si avvicinò alla zia e, parlando a voce bassissima affinchè potesse sentire solo lei, le disse << Zia, io credo che in questa casa ci sia un traditore. Qualcuno che probabilmente si è alleato con la Brigata e che ha manovrato Killua affinchè cercasse di violentarmi, per potermi colpire direttamente. >> Aithusa si interruppe per far vagare lo sguardo su tutti i presenti, poi continuò << Se la mia ipotesi è giusta, nessuno dei presenti è fuori dai sospettati. Tu sei la Maga Guardiana del tempo, per favore, aiutami a capire cosa è successo davvero! >>
Selina guardò la nipote come se fosse pazza: davvero quella povera ragazza era innamorata di quel Mortale al punto di voler credere che qualcuno l'avesse manipolato per costringerlo ad aggredirla, al punto di credere che Killua non avesse colpa per ciò che era accaduto?
<< Zia, ti prego! >> supplicò Aithusa, giungendo umilmente le mani.
Selina sospirò rassegnata: a quanto pareva avrebbe dovuto assecondarla, non c'era altro modo per convincerla che le cose erano proprio come sembravano.
<< Va bene, se è davvero quello che vuoi... >>
<< Lo è. >> rispose Aithusa determinata << Gon, vieni anche tu con noi. Mi servirà anche il tuo aiuto. >>
Gon annuì, e i tre si avviarono fuori dal salotto, diretti alla famosa sala delle esercitazioni.
***
Spero solo di non dovermene pentire pensò Aithusa, entrando nella sala delle esercitazioni.
Sapeva di stare facendo la cosa giusta. Se davvero Killua era una vittima innocente di un disegno più grande, allora era suo dovere fare giustizia e punire il vero colpevole di quel misfatto. Ma era anche probabile che fosse Lysandro ad avere ragione, e in quel caso.... non osava immaginare il dolore che una simile consapevolezza le avrebbe causato. 
Aithusa attraversò a grandi passi la stanza, avvicinandosi a Killua, mentre gli altri aspettavano fuori. Il ragazzo teneva la testa china e le braccia abbandonate sui braccioli della sedia, e non si mosse nemmeno quando Aithusa gli fu davanti.
<< Killua. >> lo chiamò Aithusa, cercando di mantenere la voce il più tranquilla possibile.
Killua alzò lentamente la testa, e gli sguardi dei due ragazzi si incatenarono. Aithusa non potè fare a meno di rabbrividire, perchè ogni volta che Killua la guardava si sentiva come se una piuma le percorresse la schiena in tutta la sua lunghezza. Perfino in quel momento Killua riusciva a farle quell'effetto. Era proprio innamorata persa, accidenti a lei!
<< Perchè mi hai riportato qui, Tess? Credevo tu avessi preso una decisione, e che non mi volessi più nella tua vita. >>
Aithusa si sedette su una sedia che era stata sistemata di fronte a lui << Ti ho riportato qui perchè penso che le cose non siano andate come sembra. Sei qui perchè voglio assicurarmi di aver preso la decisione giusta, e per rimediare nel caso io abbia commesso un errore. >>
Killua sgranò gli occhi << Perciò tu... mi credi? >>
Aithusa sospirò << Credo che quello che è successo sia troppo strano per non avere una spiegazione più complessa. In fondo se era solo sesso che volevi, avresti potuto benissimo ottenerlo senza usare la violenza. E sono piuttosto sicura del fatto che tu questo lo sapevi. >>Aithusa si interruppe, facendo finta di non notare le guance rosse di Killua << Eppure mi hai aggredito comunque, e poi ti sei giustificato dicendo che qualcuno ti manovrava. >>
<< Perchè è così! Te lo assicuro! >>
<< Bene, allora. Perchè dunque non mi racconti come si deve quello che ti accaduto? Se prometti di essere sincero, ti assicuro che ti ascolterò nella maniera più imparziale possibile. >>
Killua annuì e cominciò a raccontare << Ero venuto a cercarti per parlare. Io... non riuscivo più a tollerare quella situazione, il vivere sotto lo stesso tetto e non rivolgerci mai la parola... e poi c'era anche Lysandro.... tu sembri fidarti ciecamente di lui, e lo consideri come un compagno d'armi, qualcuno che è al tuo livello, oltre che come l'unico che possa davvero comprenderti. Vederti con lui mi ha ricordato che io non sarò mai come te, e che non potrò mai proteggerti davvero. >> Killua si interruppe, e Aithusa non potè fare a meno di replicare << Ma io non avevo bisogno che tu fossi al mio livello, avevo bisogno solo del tuo amore! Non ho mai voluto un grande Mago al mio fianco, ho sempre voluto solo e soltanto te, il vero te! >>
Killua trattenne il fiato, emozionato, e Aithusa si affrettò a ricomporsi << Forza, continua a raccontare. >>
<< Ero arrabbiato. Ce l'avevo con te perchè mi tenevi a distanza, ma ce l'avevo anche con me stesso perchè, per quanto mi sforzassi, non riuscivo ad essere comprensivo con te, che ti trovavi in una situazione difficile. Provavo una bruttissima sensazione nel petto, che non provavo più da quando avevo smesso di fare il mercenario. Sentivo che la rabbia stava prendendo il sopravvento, e questo non mi piaceva, ma per quanto mi sforzassi non riuscivo proprio a calmarmi. Quando sono entrato nel tuo studio ero davvero furibondo... >>
<< E hai pensato di rifarti su di me? >> chiese Aithusa con voce neutra.
<< No, te lo giuro! Al contrario, quando ti sei avvicinata a me con quell'aria così preoccupata mi sono sentito così sollevato... avevo capito che mi amavi ancora, anche se erano passati cinque anni. A quel punto non ho potuto resistere, e ti ho baciato. >> Killua si bloccò, sconvolto dal ricordo << E poi... >>
<< E poi? >> lo incoraggiò Aithusa.
<< E poi ho perso il controllo del mio corpo. Così, all'improvviso! Era davvero strano, era come se la mia coscienza e il mio arbitrio fossero completamente bloccati, e qualcun altro avesse preso il mio posto. Era lui che mi manovrava, e io non potevo fare altro che stare a guardare, del tutto impotente! Continuavo ad urlare nella mia testa rivolto a lui, gli gridavo di non toccarti, di non farti del male, e lui... lui rideva di me che mi disperavo! Mi diceva che mi avrebbe fatto rimpiangere di essere venuto qui, che non mi avrebbe permesso di coprirmi gli occhi, che avrei dovuto guardare mentre lui... >> Killua smise di parlare, ansimando.
Aithusa fissava il ragazzo con gli occhi pieni di lacrime, profondamente dispiaciuta. Sembrava così sincero...
<< Poi tu mi ha ferito, e a quel punto lui è scomparso così come era arrivato, ed è stato come svegliarsi da un incubo. La prima cosa che ho visto dopo aver ripreso il controllo eri tu che correvi via. Ti ho inseguito, ero così addolorato.... ho provato a farti capire che io non ti avevo fatto nulla, ma eri così sconvolta, non mi hai neanche ascoltato... e mi hai mandato via. Volevo a tutti i costi discolparmi, ma poi... ho pensato a come ti dovevi sentire tu. Per quello che avevi visto, ciò che era successo era inequivocabile. Che motivo avresti avuto di credere ad una storia così assurda? >>
A quel punto Aithusa non ce la fece più: distrusse con un colpo solo le catene magiche che lo imprigionavano, lo fece alzare e lo abbracciò forte, piangendo contro il suo petto.
Killua per un momento rimase immobile, incredulo; poi urlò di gioia e la strinse forte a sé, scoppiando a piangere insieme a lei.
<< Mi dispiace, mi dispiace tanto! Perdonami, dimmi che mi perdoni! >> gridò Aithusa con il viso rigato di lacrime.
Killua gliele asciugò con le labbra, tempestandole il viso di baci << Perdonarti? E cosa dovrei perdonarti, tu non hai fatto niente di male! >>
<< Ma io ho dubitato di te! Mi avevi detto che eri innocente, e io non ti ho creduto! >>
<< Invece lo hai fatto. Mi hai riportato qui, e mi hai ascoltato, nonostante tutto gridasse che io ero davvero colpevole. >> Killua le accarezzò il viso, con gli occhi ardenti << Ti amo così tanto... >>
Aithusa si sollevò in punta di piedi e lo baciò. Killua rispose subito infilandole la lingua in bocca, e il fuoco della passione che li aveva uniti così tante volte divampò forte come la prima volta, lasciandoli senza fiato, mentre le loro lacrime si mischiavano.
Dio, le era mancato così tanto.. come aveva fatto a vivere senza di lui?
Killua le accarezzava i fianchi con le mani tremanti, e Aithusa si teneva in piedi stringendo tra le mani il bavero della sua camicia. Killua si spostò sul collo, baciandole con estrema delicatezza i lividi che le sue mani, e non lui, le avevano causato, e Aithusa trattenne il fiato per l'emozione, dimenticando qualsiasi dolore fisico.
Si separarono dopo un paio di minuti, quando ormai erano sul punto di finire a farlo stesi sul pavimento << Killua... ora no. Dobbiamo ancora capire chi è stato a manipolarti. >> 
Killua a malincuore si staccò da lei << Hai ragione. Tu hai qualche sospetto? >>
<< Credo che sia stato qualcuno del castello. Per manipolarti era necessario avvicinarsi a te, e solo una persona che si trovava qui avrebbe potuto farlo. >>
<< Stai dicendo che... fra noi c'è un traditore? >>
<< Temo proprio di sì. >> sospirò Aithusa, per poi andare ad aprire la porta << Forza, entrate. Abbiamo del lavoro da fare. >>
Gon e Selina entrarono nella stanza, e Aithusa tornò da Killua << So come fare a capire chi è stato. Ma dovrai fidarti di me, e permettere a mia zia di scavare nel tuo passato. Per te va bene? >>
<< Tutto quello che vuoi. >> rispose Killua, tornando a sedersi. 
<< Bene, allora. >> Aithusa si rivolse a Selina << Zia, vorrei che tu pronunciassi l'incantesimo che serve per riportarti con la mente agli eventi passati. Come Maga Guardiana del Tempo, tu sei l'unica che lo può fare. >>
<< Tess, ma ne sei sicura? Quello che vedrò potrebbe non piacerti. >>
<< Pazienza. Non posso permettermi di avere una serpe in seno. Procedi, per favore. >>
Selina annuì rassegnata, chiuse gli occhi e alzò le mani. Dai palmi scaturì del fumo azzurro che la circondò completamente, e la Maga declamò:

Tuono e saetta
il mondo si è fermato
mi servono risposte
ora in fretta 
riportami al passato!

Il fumo scomparve risucchiato dalle mani di Selina, e la donna riaprì gli occhi. Erano completamente blu, senza pupilla, e guardavano davanti a loro senza vedere nulla.
<< Io vedo.. vedo Killua sul tetto. E' da solo, sta guardando le stelle....un'ombra incombe su di lui.... vedo qualcosa di brillante in una delle sue mani... Killua grida.... fa male.... qualcosa è stato insinuato in lui.... l'ombra ride.... ha i capelli lunghi, neri... AH! >>
Selina crollò a terra, sbattendo le palpebre, e Aithusa si inginocchiò al suo fianco << Zia? >>
<< Sto bene. >> la rassicurò Selina, rimettendosi in piedi << Ho perso il contatto, però. Cosa ho visto? Ho detto qualcosa? >>
<< Hai parlato di un'ombra.... un'ombra dai capelli neri, con in mano un oggetto brillante... >> Aithusa si impietrì, a bocca aperta.
Non era la sola. Anche Gon e Killua si erano paralizzati per l'orrore. Anche loro avevano capito.
<< Non è possibile... >> mormorava Gon << Non può averlo fatto di nuovo... >>
<< ILLUMI! >> urlò Killua fuori di sé, correndo fuori dalla stanza. Un secondo dopo anche gli altri lo seguirono.
***
Aithusa e Gon correvano l'uno al fianco dell'altra, cercando di raggiungere Killua, che però era molto più veloce di loro, e li aveva staccati già di un bel po'.
<< Non posso ancora credere che Illumi abbia davvero fatto una cosa così ignobile! >> esclamò Gon senza fermarsi << Sapevo che era un bastardo senza cuore, ma questo... sembra troppo perfino per lui! >>
<< Ora Killua vorrà la sua testa! >> rispose Aithusa << Ma farà meglio a mettersi in fila! Ci sono prima io! >>
Nel castello riecheggiarono urla e colpi terribili. Killua doveva averlo già trovato! Aithusa e Gon accelerarono ancora, e alla fine seguendo le grida arrivarono in salotto.
Killua stava picchiando Illumi senza pietà. Gridava, aveva gli occhi ridotti a degli spilli per la rabbia, e continuava a sferrargli pugni e calci potentissimi, scrollandosi bruscamente di dosso chiunque tentasse di fermarlo, mentre Illumi non solo non faceva alcuna resistenza, ma se la rideva pure.
<< Ce ne hai messo di tempo a capire, fratellino. Devo dire che ti facevo più furbo! >>
<< FIGLIO DI PUTTANA! >> gridò Killua sbattendolo contro il muro << COME HAI POTUTO FARE UNA COSA SIMILE A ME, E A LEI? >>
<< E' stato davvero divertente, devo dire! La reazione di Aithusa poi... è stata impagabile! >>
<< Ma cosa succede? Di che state parlando? >> chiese Silva.
<< Te lo dico io, zio Silva! >> intervenne Aithusa, afferrando Killua per le spalle per farlo smettere << Illumi ha piantato uno dei suoi spilli nel corpo di Killua, e poi ha manovrato il suo corpo per costringerlo a usarmi violenza. >>
<< CHE COSA? >> gridarono tutti i presenti, increduli.
Aithusa si avvicinò minacciosa a Illumi, che stava sputando del sangue per terra << Adesso tu mi spiegherai! >> disse e, dopo averlo afferrato per le spalle, lo sbattè contro il muro, sguainò la sua spada dorata e gliela piantò in profondità nella spalla, inchiodandolo alla parete.
Illumi lanciò un urlo di rabbia e dolore, e lanciò uno sguardo omicida alla ragazza << Puttanella da due soldi! Questa me la paghi! >>
<< Sta' zitto! >> urlò Aithusa schiaffeggiandolo << Rispondi solo a questa domanda. E' stato Kuroro a chiederti di farmi questo, non è vero? >>
Concorda e Silva lanciarono un urlo di raccapriccio, e Killua gridò << TRADITORE! VIGLIACCO! TI SEI VENDUTO AL NEMICO! >>
<< Sì, è così. Quando Kuroro ha saputo che io mi trovavo qui mi ha proposto un'alleanza. Io avrei dovuto fare la spia per lui, riferendogli tutti i tuoi piani e i tuoi movimenti, e lui in cambio si sarebbe assicurato che tu non sopravvivessi. Ho accettato. Gli ho detto dei progressi che avevi fatto nella magia, dei poteri di tutti gli altri, gli ho riferito del tuo ritorno qui, gli ho detto tutto! E quando tu gli hai rubato quel ciondolo, lui mi ha contattato e mi ha ordinato di fartela pagare nel peggior modo che mi venisse in mente. Così ho ideato questo piano. >> Illumi sorrise << E' stata la più dolce delle vendette. Non mi sono mai divertito così tanto in vita mia! >>
<< Ma perchè ti sei voluto vendicare di me? Cosa ti ho fatto? >> 
<< Cosa mi hai fatto? E lo chiedi anche? Tu hai portato mio fratello lontano da noi! Lo hai irrimediabilmente rovinato! E mi hai anche umiliato davanti a tutti i miei familiari! Non ti perdonerò mai per questo! >>
<< Tu non mi perdonerai? Tu sei un uomo morto! >> urlò Aithusa, puntandogli la mano modificata alla gola, mentre gli occhi le si tingevano di rosso << Non posso tollerare un traditore nella mia casa. E dopo quello che hai fatto a me e a Killua non meriti alcuna pietà. Perciò sarà un grandissimo piacere per me ucciderti! >>
<< Aithusa, ferma! >> gridò Kurapika, afferrandola per un polso.
La Maga si voltò verso il fratello maggiore. Era la prima volta che si rivolgeva a lei dopo quella storia della recita, e ora la fissava con gli occhi spalancati dalla paura.
<< Non ucciderlo, Tess. Sarebbe un omicidio, e lui non ne vale la pena. Ti prego, lascia perdere! >>
<< E tu ti aspetti che io lo lasci andare così, senza dargli ciò che si merita?! >>
<< No, ovviamente no. Fai di lui ciò che vuoi, ma non lo uccidere. Non ne vale la pena. >> ripeté Kurapika.
Dopo qualche secondo Aithusa abbassò la mano. Kurapika aveva ragione, non valeva la pena di sporcarsi le mani con lui. In effetti c'era un'altra cosa che poteva fare, e che lo avrebbe distrutto allo stesso modo....
Aithusa spalancò le braccia, e intorno a lei si accese un alto cerchio di fuoco, che la circondò completamente, dandole l'aspetto di un angelo vendicatore.
<< Io ti maledico. Da oggi in poi non ti sarà più concesso porre fine alla vita delle persone, direttamente o indirettamente che sia. Se mai sarai ancora una volta in qualche modo responsabile della morte di qualcuno, subirai la stessa sorte che avrà subito la tua vittima. Non potrai mai più usare il tuo Nen, pena la tua vita! La mia volontà adesso è realtà! >>
Il fuoco circondò Illumi senza bruciarlo, e l'uomo lanciò un grido così spaventoso che tutti si raggelarono per l'orrore. Aithusa gli strappò la spada dal corpo, e Illumi crollò a terra. 
<< Ora sparisci da questa casa, prima che io ci ripensi! Buttatelo fuori! >> ordinò Aithusa, e Gon e Lysandro lo portarono via.
<< Ma.... ma così non potrà più lavorare! >> si lagnò Kikyo << Se non può uccidere.. >>
Aithusa fissò la donna con un profondo disprezzo negli occhi, e disse << Nemmeno i morti possono farlo, Kikyo-san. Se non vi sta bene la mia scelta, posso sempre rompergli il collo! >>
Kikyo fissò con astio la ragazza, ma non replicò, soprattutto perchè Silva le lanciò uno sguardo che avrebbe potuto fondere il vetro.
Aithusa si voltò verso Killua, e il ragazzo la strinse forte in un abbraccio. 
Taranis si avvicinò ai due ragazzi con aria da cane bastonato << Killua... sono davvero mortificato, non so proprio come scusarmi... >>
<< Non dovete dirlo nemmeno, re Taranis. Voi avevate tutte le ragioni, e io al vostro posto mi sarei comportato esattamente come voi. >>
Taranis abbozzò un sorriso imbarazzato e tese la mano a Killua. Il ragazzo ricambiò il sorriso e accettò la stretta del re, mentre Silva si avvicinava ad Aithusa << Tess, io... non so proprio che dire, sono mortificato per ciò che ha fatto mio figlio... >>
<< Non dire stupidaggini, zio Silva! >>  esclamò Aithusa abbracciandolo << Non è di certo colpa tua se Illumi ha fatto quello che ha fatto... >>
<< Non posso fare a meno di sentirmi responsabile.. >>
<< Basta con queste sciocchezze. Ormai è andata, e l'importante è che tutto si sia chiarito! >> dichiarò Aithusa << Piuttosto, dobbiamo togliere quell'ago dal collo di Killua! >>
<< Gi-ià f-fat-to! >> rantolò Killua, tenendo in mano uno spillo insanguinato che si era chiaramente tolto da solo.
<< KILLUA! >> gridò Aithusa allarmata, correndo verso il ragazzo.
<< Tranquilla, è tutto a posto! >> disse Killua, per poi afferrarla per un braccio e mormorarle all'orecchio << Vieni con me. >> e cominciò a trascinarla su per le scale, diretto alla sua stanza.
Aithusa sorrise, aveva già capito cosa aveva in mente il ragazzo.
<< Non è che ti vuoi approfittare di me, Killua? >> scherzò Aithusa lasciandosi condurre in camera, e chiudendo a chiave la porta.
<< Mi hai beccato. >> mormorò Killua e cominciò a baciarla, infilandole la mano nei capelli << Non ho per niente apprezzato l'interruzione di poco fa. >> disse contro le sue labbra << Credo sia il caso di rimediare, tu che dici? >>
<< Sono d'accordo. >> ansimò Aithusa mentre Killua la prendeva in braccio e la deponeva con cautela sul letto. 
Lei lo tirò sopra di sè e cominciò a sbottonargli la camicia, mentre Killua le sfilava le scarpe e le slacciava i bottoni laterali del vestito. Aithusa gli sfiorò i muscoli del petto e dell'addome, molto più evidenti di quanto non fossero stati cinque anni prima, e lui le accarezzò le gambe fino ad arrivare alla vita, posandole sul collo baci profondi e brevi come i battiti del suo cuore.
<< Killua... ti prego... >> 
<< Lo so. Abbiamo già perso fin troppo tempo. >> dichiarò Killua, e le sfilò il vestito con un movimento fluido, mentre lei gli toglieva la camicia e gli sbottonava i pantaloni.
<< Vedo che non sei più timida come un tempo! >> commentò Killua sfilandole il reggiseno, mentre lei gli abbassava pantaloni e boxer.
<< Diciamo che in questo momento la timidezza è l'ultima delle mie preoccupazioni. >> rispose maliziosa Aithusa, per poi avventarsi sul collo del ragazzo e fargli un bel succhiotto.
Killua ansimò e le sfilò anche gli slip, e si raddrizzò per poterla ammirare << Sei ancora più bella di quanto ricordassi... >> mormorò, per poi scendere a baciarle il petto e i seni, lasciando dei piccoli segni sulla pelle succhiando di tanto in tanto.
Aithusa si contorse sotto quell'assalto erotico spietato << Killua... ti prego... >>
Killua sorrise contro di lei, e cominciò ad entrare molto, molto lentamente. Ma Aithusa non voleva delicatezza, non dopo tutto il tempo che era trascorso, e afferrandolo per le natiche lo esortò ad andare fino in fondo. 
Killua gemette roco e cominciò a muoversi, e Aithusa si affrettò ad assecondarlo. Stavano letteralmente bruciando, come se quei cinque anni non fossero mai trascorsi. Killua aumentò il ritmo, e Aithusa gli graffiò la schiena.
<< Killua... vengo... >> 
<< A-an-ch'io.... >>
Killua accelerò ancora, urlando sempre più forte e godendo delle grida di Aithusa, fino a quando non vennero insieme gridando con tutto il fiato che avevano. Aithusa si accasciò esausta e Killua le posò un bacio sulle labbra.
<< Ti amo. >> le mormorò all'orecchio, mentre lei si rannicchiava sul suo petto e i suoi occhi si chiudevano.
<< Anch'io... >> mormorò Aithusa con voce impastata, lasciandosi poi andare tra le braccia di Morfeo.

   
 
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