La Neve del Monte Argento 

Mi sporsi su quello che sembrava il punto più alto del mondo. 
Anche guardando giù non riuscivo a vedere nient'altro che neve, 
proprio come quella che cadeva leggera su tutto il mio corpo e si scioglieva ben prima che me ne accorgessi. Fiocca, lenta...
Candida e fugace...
Non c'era nulla, niente e nessuno. 
I capelli corvini si stavano scompigliando, agitati da quella tempesta di neve infinita. Non era mai stato "calmo" il monte argento. 
Era più che altro un luogo, una storia narrata dal bianco che circondava e danzava qui sempre. Non aveva un senso preciso. 
Socchiusi i miei lucidi occhi sanguinei mascherati dalla visiera del mio berretto rosso e dalle ciocche dei capelli color cenere. I miei pensieri vennero oscurati da quella distesa di ghiaccio, ormai la neve padroneggiava su tutto. Lì, in quel paesaggio imbiancato che aveva suscitato il mio interesse. 
Una acuta ninnananna mi ritornò in mente, continua ed inquietante. Una città aveva quest'anima e Green ci era andato. 
Per colpa mia. 
Feci un passo avanti, quello che bastava per rischiare di cadere giù. 
Su quella infinita distesa immacolata. Inghiottiva tutto, e tutto veniva trasportato dal vento della tempesta. Quel tappeto spruzzato di argento e celeste. 
Avrei potuto farlo diventare rosso in un lampo, adoro il rosso, dopotutto. 
...sì...
"Una buona punizione" pensai. 
A pochi centimetri dalla morte certa, socchiusi le palpebre e il battito cardiaco accelerò improvvisamente, sentivo come se il sangue stesse per uscirmi dal petto. Quel liquido carminio era la mia unica fonte di calore. Poi soltanto la neve che si posava ovunque sotto forma di piccoli cristalli lucenti. 
-Red...- 
Un gracile sussurro di una voce chiara ed argentina. Mi chiamò e mi paralizzò. 
Non era quella di Green. 
Non avrebbe mai potuto chiamare colui che ha ucciso il suo Pokémon...
Io. Sono stato io. 
...noncurante dei suoi versi straziati.
Lo attaccai a morte. 
Quella voce così piena di energia non poteva essere di Green. 
Ma era una voce, ed era quella di un ragazzo. 
Non mi voltai, lui mi venne incontro, tirando fuori velocemente una Pokéball da cui uscì, in un fascio di luci bluastre, un Pokémon di tipo fuoco, si trovava proprio affiancato al suo allenatore, anche lui travolto dalla neve luminosa. Mi limitai a girarmi verso di lui, scostando la visiera del berretto rosso senza spiccare parola. Lo fissai per qualche secondo, poi tristemente realizzai. 
Voleva lottare. Riuscivo a capirlo vedendo quella determinazione che aveva negli occhi dorati. 



ANGOLO AUTRICE 

Allora...prima Fanfiction sui Pokémon che scrivo, abbiate pietà (?) 
In questa storia (se così si può chiamare) parla della teoria del "Raticate di Green", una delle tante ipotesi riguardanti il silenzio di Red...
Ma più precisamente la mia fiction racconta di come Red, sentendosi in colpa tenta di suicidarsi sul monte Argento, per poi essere fermato da Gold. Evviva la Polishipping (?!) 
Per cuiiii (non so fare i discorsi) spero abbiate apprezzato questo schifo...
Bye bye~