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Autore: Akiko Swift    11/06/2016    1 recensioni
STORIA IN STATO DI REVISIONE.
Immaginate solo per un secondo che Giulietta non sia l'ultima Capuleti, sopravvissuta al massacro.
immaginate che con lei ci sia una bambina identica a lei, una gemella che come lei verrà salvata e nascosta da Corrado.
immaginate che anche Romeo abbia un gemello.
Seguendo gli avvenimenti dell'anime chiudete gli occhi e fatevi guidare da questa nuova storia, aprite il cuore e fate entrare queste parole al suo interno.
spero che vi piaccia e spero di ricevere delle recensioni, positive o negative, in modo da poter avere un vostro parere sulla storia
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Giulietta Fiammata Astro Capuleti, Nuovo personaggio, Romeo Candore Montecchi, Tebaldo Volumnia Capuleti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ed eccomi con un nuovo capitolo...da questo momento la storia potrebbe prendere strade leggermente diverse
dall'anime...
spero che vi possa piacere...ma non vi dico altro, vi lascio al capitolo...ciau ciau 


Capitolo 6°: Un Cuore Spezzato...Una Decisione Presa


Quando, quella mattina, raggiunsi la bibblioteca, accompagnata da Tebaldo, non mi sarei mai aspettata di
vedere i bambini parlare con le figure di Corrado e Francesco. 


Così,  mentre mi avvicinai al tavolo, dove la sera prima avevo lasciato il libro, creai una mia copia, senza
far notare nulla ai bambini.


Subito dopo mi nascosi, lasciando Tebaldo assieme alla copia, ed attesi il momento di entrare in  scena.

-vedo che oggi siete in buona compagnia, ma che ne pensate di continuare la nostra avventura? - in pochi
attimi il mio doppione aveva attirato l'attenzione dei piccoli, così, lasciando che loro si accomodassero, io mi
portai più  vicino alla figura di Corrado, lasciata momentaneamente da sola, mettendomi in ascolto e
aspettando il momento in cui sarebbe toccato a me.


-allora...dove eravamo rimasti...ah si ecco...dopo aver portato in salvo sia Francesco che le due ragazze, quella
sera, nella sala da pranzo, se così possiamo chiamarla, rimasero solamente la giovane incontrata in
prigione e Corrado- come le solite volte, anche la mia copia smise di parlare e mi lasciò la parola, anche
se, per un attimo, rimasi bloccata dove mi trovavo.


L'uomo, vedendomi in difficoltà, si avvicinò e mi prese per mano, portandomi fuori dal mio nascondiglio, lasciando
i presenti sorpresi dalla mia somiglianza con quella che i bambini  condiseravano la vera Violet, ma
Corrado non lasciò loro il tempo di porre domande, anzi iniziò  subito a parlami.


"- che gioia poterti rivedere Violet...ero convinto che foste morti in quella dannata notte- le sue parole mi
portano in dietro nel tempo, così lo guardai negli occhi e sorrisi tristemente. 


-anche per me è bello sapervi sani e salvi...se ripenso a quella notte, penso di essere viva grazie ad un
miracolo...quella notte sia io che mio fratello non eravamo a palazzo, ci trovavamo sul suo cavallo-drago intenti
a sorvolare la città a causa di un mio incubo...quando abbiamo saputo, ci siamo messi alla vostra
ricerca, sperando,  pregando che voi foste ancora vivi- abbassai la testa e rimasi in silenzio, attendendo che Corrado
mi parlasse, ma al suo posto, a pormi una domanda, fu Francesco.


-spiegami una cosa, per quale motivo ti trovavi in quella cella? dov'è  tuo fratello? - sospirai, lasciando le mani
di Corrado e avvicinando avvicinandomi lentamente alla finestra della stanza.


- dopo quella notte abbiamo iniziato a cercarvi, ma un giorno, mentre mio fratello stava cercando un posto dove poter
passare la notte, mi sono trovata circondata da alcuni soldati del tiranno, certi ubriachi e altri lucidi...mi hanno
catturata e in poco tempo mi sono ritrovata in ginocchio, ai piedi di Montecchi...se sono qui devo ringraziare uno
dei figli di quel tiranno...ha chiesto di potermi tenere come cameriera personale...devo la mia vita a
messer Ro...- l'improvviso spalancarsi  della porta ci sorprese e quando mi voltai a vedere chi fosse, rimasi scioccata nel
trovarmi di fronte il volto della piccola Giulietta rigato dalle lacrime, gli occhi nocciola sgranati e increduli a ciò  che aveva sentito.


- Madonna Giulietta cosa...- la voce di Corrado mi riportò alla mente ricordi del passato e come allora mi avvicinai
a lei con una mano protesa in avanti, ma la sua reazione mi bloccò nuovamente. 


Il vederla indietreggiare, il labbro tremante semidischiuso, la consapevolezza di ciò che avevo detto riuscirono a fermarmi.

-n...non può essere vero...dimmi che stai mentendo- provai ad avvicinarmi ancora una volta, però, quando la vidi voltarsi
per scappare, rimasi immobile per qualche secondo, poi mi misi a seguirla, sotto gli sguardi attoniti di Corrado e
Francesco, gli unici a non aver compreso nulla di ciò che era appena successo."


Quando smisi di parlare ripresi una parte del controllo e feci svanire sia Corrado  che Francesco, poi cambiai lo
scenario, stando attenta a far sembrare tutto opera della copia.


Davanti agli occhi dei bambini apparvero le strade deserte di Neo Verona ,illuminate a tratti dalla luce della luna piena.

Come se fossi realmente una delle figure che creo, mi misi a seguire Giulietta mentre la mia sosia riprese a parlare. 

-le due giovani correvano per le strade deserte della città...la prima in lacrime, la seconda in ansia, poiché nessuno
sapeva cosa sarebbe potuto accadere.


Cominciarono a correre fino a quando non raggiunsero il cimitero della famiglia Capuleti -

La copia smise di leggere e lasciò la parola alla gemella,  mentre nell'ombra apparve Romeo.

"- Giulietta fermati, ti prego - sentire la voce di quella ragazza mi faceva provare nostalgia, ma di certo non mi sarei fermata
a domandarle il motivo, non ora che il mio mondo era nuovamente crollato come un debole castello di carte.


Cercai di aumentare il passo, ma qualcosa, o meglio, qualcuno fermò bruscamente la mia corsa.

-G...Giulietta- sgranai gli occhi nel sentire il mio nome pronunciato da quella voce.

Mi staccai bruscamente da colui che mi aveva fermata e indietreggiai.

Sperai, pregai che non fosse realmente lui, ma come potevo dimenticarmi di quei capelli neri come la notte, di quegli
occhi cobalto che avevano rapito il mio cuore.


-messer Romeo...voi qui?- mi voltai di scatto e vidi la figura di Violet avanzare fino a frapporsi fra me e lui.

-Violet...allora sei viva...sono sollevato- quelle parole furono come una conferma a quelle che disse Violet mentre
parlava con Corrado.


-allora è vero...voi siete figlio di Montecchi- le lacrime solcarono copiose il mio volto mentre finivo
di pronunciare quelle parole."


I singhiozzi impedirono a Giulietta di continuare, così guardai la figura di Romeo e decisi di continuare
a raccontare al suo posto.


" mi voltai verso la gemella, tenendo il mio sguardo immerso nel suo.

-Giulietta...torniamo a casa...non siamo al sicuro- le posai una mano sulla spalla, ma venni bruscamente scansata mentre
nei suoi occhi vidi chiaramente due sentimenti forti in contrasto: l'amore per Messer Romeo e la consapevolezza di
ciò che volevano significare i loro cognomi.


-Giulietta...è per caso il mio cognome che causa in voi queste lacrime? non ne vedo il motivo...non dovete temere che
vi accada nulla di ma...- le parole di Romeo vennero bloccate dalla reazione improvvisa di Giulietta.


-questa sarà l'ultima che potremo parlare...so per certa che soffrirò, ma non posso più alimentare il sentimento che nutro
per voi...per te...da questo momento per me voi rappresentate il figlio di chi mi ha privato della mia famiglia...da oggi
per me sarete...sarai solamente uno dei figli di Montecchi- sentirle dire quelle cose fu più doloroso di una spada in
pieno petto, eppure non potevo fare nulla per cambiare ciò che stava accadendo.


- Giulietta...per quale motivo mi parlate in questo modo...non capisco- quando lo vidi avvicinarsi, mi misi tra loro
nuovamente, impedendogli di raggiungerla.


-lo capirete presto...per ora vi prego di non insistere- senza aggiungere altro presi per il polso la gemella e mi allontanai
velocemente da quel luogo ove il passato e il presente, per qualche istante,  avevano cessato di esistere, ove il vento
trasportava il profumo di iris e rose, ove due cuori sono stati costretti a dirsi addio." 


Smisi di parlare, lasciando che le luci si affievolissero, come la fiamma di una candela, e che ciò che avevo creato
svanisse, riportando alla realtà i piccoli ascoltatori. 


Mi nascosi e feci avanzare la mia copia fino al punto in cui mi trovavo, poi avanzai fino a farla svanire, riprendendo
i panni della narratrice.


-bambini voi credete nelle anime gemelle? io ci credo, ma molte volte le persone smettono di credere...una volta, una
persona mi disse che se voglio avere ciò che desidero, non basta aspettare che essa venga da voi...bisogna avere
il coraggio di fare il primo passo...per oggi abbiamo terminato, però ricordate,  il vento può soffiare libero, ma può
capitare di essere portati via dal suo soffio- lasciai che le mie parole avvolgessero tutti, poi raggiunsi Tebaldo con
un piccolo sorriso sulle labbra, anche se nel mio cuore mi sto preparando per un'altra rivelazione dolorosa, così
esco dalla sala accompagnata anche da Cristian...esco tra le mille congratulazioni delle mie colleghe e piccole parole
di sostegno di alcuni genitori che sanno...che conoscono, come me, questo racconto.


Dico solo una cosa...spero che vi sia piaciuto e che continuerete a seguire questa storia...al prossimo capitolo
ciau ciau.

 
   
 
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