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Autore: lolli89    11/06/2016    2 recensioni
James Phelps e la sua ragazza Italiana si trovano di fronte a scelte importanti, che potrebbero cambiare la loro vita... oppure no, potrebbero addirittura dividerli. Cosa sceglieranno di fare? Cosa sarà mai, questo ostacolo tra loro? E se lo supereranno, quali sorprese riserverà la loro storia? Saranno belle, o dovranno superare le avversità? Sarà tutto rosa e fiori, o troveranno anche spine, nel mezzo? Come sempre, quando trovate Xx metteteci il vostro nome, così la storia, spero, sarà più realistica!
Per ora vi lascio nel dubbio, se siete curiosi, leggete!
lolli89
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Phelps, Oliver Phelps
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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<< Happy birthday amore! >>, Xx svegliò James così, gettandogli le braccia al collo non appena aprì gli occhi la mattina del 25 febbraio.
 
 << E tanti auguri per i tuoi trent’anni anche da miniPhelps >>, continuò dopo averlo baciato.
 
 << Grazie a te, e a miniPhelps >>, sorrise, baciando la pancia di lei.
 
 << Ti senti diverso, in qualche modo? >>, domandò Xx curiosa, poggiandosi su un gomito e guardandolo.
 
 << Mmm… no, direi di no >>, rispose allegro, baciandola di nuovo.
 
Xx rispose al bacio con molta passione, cercando di trasmettergli tutto il suo amore.
 
 << Io so come poter iniziare al meglio questa giornata… >>, iniziò lei, levandogli la maglietta del pigiama.
 
 << Show me >>, rispose, guardandola e sfoderando il suo sorriso timido.
 
 << Ok >>, sorrise lei trionfante, mordendosi il labbro inferiore con la i denti, mentre si spostava sopra di lui… provando a chinarsi per baciargli il petto, quel tanto che la pancia ormai ben evidente glielo permetteva… con scarsi risultati. Non riusciva a raggiungerlo, neanche lontanamente, senza sembrare ridicola o impacciata.
 
Xx si rialzò, rossa in faccia e piena di vergogna, senza avere il coraggio di guardarlo in faccia, gli occhi pieni di lacrime che a stento tratteneva.
 
 << I- io vado… da qualche parte >>, borbottò impacciata cercando di filarsela.
 
James la trattenne per il polso, alzandosi dal letto, avvicinandola a sé – ancora lei non riusciva a guardarlo – cercando i suoi occhi.
 
 << Spero che tu non stia tentando di scappare per quello che penso. Amore… doveva per forza accadere prima della fine della gravidanza, non è un problema… almeno non per me >>, le disse, fermandole la testa con le mani, mentre gli occhi di lei guardavano dappertutto tranne che in quelli di James.
 
 << Mi fai sentire ancora più sciocca >>, mormorò lei, fissandogli con interesse le dita dei piedi.
 
 << In questo caso un pochino lo sei. Amore… io ti trovo bella e attraente anche così, non cercare di fare cose che la pancia ti impedisce di fare al momento… possiamo sempre farlo in un altro modo >>, le sorrise incoraggiante, alzandole il mento con due dita.
 
 << Si, beh… visto che è il tuo compleanno volevo fare qualcosa di speciale… >>, fece lei, un sussurro appena udibile, guardandolo negli occhi, diventando ancora più rossa per la vergogna.
 
 << Non importa. Sarà comunque speciale, come sempre >>, sorrise lui, prima di impossessarsi delle sue labbra, baciandola con ardore, chiedendole il permesso di entrare.
 
 
Qualche giorno prima, James aveva partecipato alla sua prima lezione al corso preparto, questa volta dedicata solo ai futuri papà, dove si erano confrontati sulle loro paure ed insicurezze, sulle cose che si vergognavano un po' ad affrontare con le compagne incinte. E l’ostetrica che teneva il corso, ad un certo punto, aveva detto loro che sarebbe arrivato un momento in cui la loro donna avrebbe avuto delle difficoltà a gestire la pancia, che ci sarebbe stato un momento in cui sarebbe stato un intralcio… e aveva detto agli uomini che non dovevano assolutamente permettere che le loro donne la pensassero così, che dovevano aiutarle a superare il momento, di continuare a farle sentire belle e desiderate.
 
 “ Grazie tante, non ci voleva un genio “, si era trovato a pensare James sarcastico tra sé, quando la donna lo disse ai futuri papà in sala.
 
 
Le mani di Xx sul suo torace lo fecero tornare al presente, sorridendo sulle labbra di lei.
 
James la fece stendere con delicatezza sul loro letto, levandole la maglia – sua – che usava come pigiama, abbassandole piano i pantaloni della tuta – sempre suoi -, lanciandoli chissà dove nella stanza.
 
Il ragazzo la stava osservando e baciando come se lei fosse una dea: le leccò e succhiò prima un seno e poi l’altro, slacciando il reggiseno di Xx che finì tra i cuscini del letto, mentre strofinava la sua erezione, ancora rinchiusa nei boxer, contro la sua femminilità e percorreva con una mano il corpo di lei, fino ad arrivare alla sua apertura: calda… scivolosa ed invitante… e con la mano libera la carezzava dietro l’orecchio, la linea del collo… tutti punti che sapeva essere sensibili per lei.
 
James sentì le labbra di lei baciarlo, stringersi sui suoi capezzoli, mentre chiudeva gli occhi per assaporare quelle sensazioni.
 
Xx prese a salire lungo il collo, baciandogli il profilo della mascella con avidità, per poi salire ancora e raggiungere le labbra di lui, strofinandosi sulla barba rossiccia sfatta di un paio di giorni che aveva.
Le mani della ragazza presero direzioni apposte: una salì a spettinargli i capelli, passando prima a strofinarsi sulla sua barba, mentre la seconda partiva dai muscoli delle braccia, scendendo lungo i fianchi con carezze leggere, arrivando al bordo dei suoi boxer, iniziando a levarli con calma.
 
James prese ad aumentare il ritmo e l’insistenza delle sue dita in lei, mentre con la lingua rincorreva quella di Xx, mordicchiandole il labbro inferiore di tanto in tanto.
 
La ragazza, nel frattempo, era riuscita a liberarsi con la mano dei suoi boxer, e con gli occhi vide la sua erezione lucida e gonfia, pronta ad esplodere da un momento all’altro, e con le dita prese a carezzarla, su e giù, dalla punta fino alla base, sfiorando anche i suoi testicoli… mentre Xx si estraniava dal suo corpo, diventato sensibile ai suoi stimoli: per lei esistevano solo le sue mani, la sua lingua e le sue labbra, nient’altro.
 
James sentiva che Xx stava per arrivare al culmine, ma si bloccò, non aveva intenzione di renderle facile quell’orgasmo.
 
 << Questo è giocare sporco >>, miagolò lei, staccandosi per un momento dalle sue labbra, dando una stretta più forte alla base della sua eccitazione, e James trattenne il fiato guardandola negli occhi, che Xx trovò brillanti ed accesi di desiderio… era bellissimo in quel momento.
 
Senza che ci fosse il bisogno di parlare, solo guardandosi, James agguantò la sua mano, che era vicina a fargli avere un orgasmo, e insieme all’altra la portò ai lati del viso di lei, intrecciando le loro dita, mentre con la sua erezione la riempì, la spinta conosciuta, la sua eccitazione in tensione… e Xx la sentiva tutta… farsi strada in lei, pelle contro pelle…
 
Tutto il corpo di Xx si stava preparando a un lacerante, catastrofico piacere… il suo corpo e quello di James erano affamati, si mischiavano, si cercavano… si possedevano, si bramavano l’un l’altra… e James la tenne inchiodata al letto, con le dita che ancora stringevano quelle di lei, che con il busto provava ad alzarsi per andargli incontro… ma senza riuscirci: lui la teneva ferma, mentre ancora spingeva.
 
Arrivò quasi contemporaneamente l’orgasmo, potente come un fiume in piena che esonda e che travolge tutto quello che incontra.
 
 << James! >>, quello di Xx fu quasi un ringhio, che proveniva direttamente dalla gola… mentre tutto il suo corpo era in tensione, dalla punta delle dita dei piedi che si arricciarono, ai muscoli delle gambe che si tesero… mentre con il bacino assecondava i movimenti di lui.
 
 << Xx >>, gemette lui rauco alcuni secondi dopo, tremando da capo a piedi, estasiato… arrendendosi all’orgasmo che travolse anche lui… arrendendosi a quel groviglio di corpi, di gemiti e di sensazioni che erano diventati.
 
 << Dici che è stato… bello lo stesso? >>, fece lui dopo un po', mentre erano ancora sdraiati sul letto a riprendersi.
 
 << Si… carino >>, commentò ironica, soffocando una risata.
 
 James la spiò con la coda dell’occhio: << Mi stai prendendo in giro? >>.
 
 << … no… >>, disse lei, cercando di restare seria.
 
 << Guarda che dopo, quando saremo in macchina, potrei scaricarti alla prima piazzola di sosta che troviamo >>, minacciò lui scompigliandole i capelli.
 
 << Vorrei proprio vedere con che coraggio >>, rise lei.
 
 << Ehi! >>, protestò lui, iniziando a farle il solletico.
 
  << Vieni con me, ti mostro il nostro regalo per te >>, fece Xx indicandosi la pancia, una volta smesso di ridere per il solletico.
 
 << Oh… ma… it’s fantastic! >>, fece James entusiasta: gli aveva regalato un aggeggio che Xx non ricordava neanche come si chiamasse, ma che comunque serviva a lui per la sua chitarra.
 
 << Sono contenta che ti piaccia…. E… ehm… amore… per la cronaca… prima sei stato… come dite voi? Fantastic… o Fabulous, quello che preferisci >>, gli sussurrò lei all’orecchio, mentre lui arrossiva.
 
 << Ora si che si ragiona >>, scherzò James baciandola.
 
 << Viva la modestia >>, sorrise Xx mettendogli le braccia al collo.
 
 << Sono contenta il tuo regalo ti piaccia, comunque… così quando torniamo a casa potrai suonarmi di nuovo qualcosa >>, continuò allegramente Xx.
 
 << Molto volentieri >>, le disse, baciandole il collo.
 
 
 << Happy birthday Oliver! >>, salutò Xx poco più tardi, quando andarono a casa dei suoi genitori, abbracciando anche lui. James e Oliver quando si videro fecero due sorrisi identici e si corsero incontro abbracciandosi, tirandosi pacche sulla schiena e sulle spalle, per poi essere raggiunti dai loro genitori.
 
 << Thanks Xx. Oh, guardati! Sei enorme! >>, commentò Oliver, e Katy gli tirò subito una manata sul braccio, mentre i suoi genitori e James lo guardarono storto.
 
 << Non farci caso. Io ti trovo benissimo invece! >>, salvò la situazione Katy, andando ad abbracciarla.
 
 << Non intendevo enorme enorme. Intendevo che hai una bella pancia, ora si vede proprio, non puoi più nasconderla… ma è normale, tra tre mesi partorirai >>, tentò di specificare Oliver, gesticolando furiosamente.
 
 << Oliver… sul serio, non fa niente, va bene così >>, fece Xx, prima di essere investita dai signori Phelps, e quando si girò, James gli diede una botta sulla nuca.
 
 << Avete le foto? >>, domandò subito sua madre.
 
 << Si, anche stavolta ve ne abbiamo fatta una copia. Una per voi, e una per te e Katy, Oliver. Sono diciannove centimetri e duecentonovanta grammi. Ma probabilmente ora sarà un po' di più… abbiamo sentito il suo cuoricino anche questa volta… ed era proprio scatenato! Si stava succhiando il dito di una mano… poi la dottoressa mi ha detto di carezzarlo… e ha mosso la testa… come se rispondesse alle coccole… e anche con James l’ha fatto… l’abbiamo visto fare! E poi quando lo abbiamo carezzato insieme… sembrava molto felice, si dimenava da matti! Quindi ora mi è chiaro quando si muove o sento colpi, lo fa spesso… >>, stava raccontando Xx entusiasta.
 
 << I can? >>, fece Oliver, avvicinando la mano, e Xx annuì.
 
 << Hi baby… I’m uncle Oliver... >>, fece lui, e poi si bloccò di colpo guardando Xx.
 
 << Era… lui ha…? >>, era piuttosto emozionato.
 
 << Si, ha appena dato un colpo in risposta >>, concluse la ragazza per lui, e Oliver sorrise, felice.
 
 
Quel giorno toccare la pancia di Xx era il passatempo preferito di tutta la famiglia Phelps, nessuno escluso: i loro nonni, zii, cugini, i loro genitori, - Oliver tornava circa ogni ora - … tutta la famiglia, riunita per il compleanno di James e Oliver, voleva vedere la foto dell’ecografia, si facevano raccontare tutto nel dettaglio… e si presentavano al bambino. Non ce n’era uno che non l’avesse fatto… e a Xx non dispiaceva, dopotutto, ma quando arrivò tardo pomeriggio iniziava a diventare veramente snervante.
 
Poi, verso l’ora del thè, Oliver si decise a fare la domanda che tutti quanti, Xx ci avrebbe messo la mano sul fuoco, morivano dalla voglia di fare.
 
 << You have chosen the names? >>, domandò, e ci fu un momento di silenzio totale, tutti gli occhi puntati su lei e James, che arrossirono violentemente.
 
Si guardarono per un secondo, incerti se tenere il segreto anche sui nomi, ma un’occhiata alla stanza bastò a farli desistere subito: li avrebbero tormentati fino allo sfinimento per farsi dire almeno quelli.
 
 << Ehm… yes. If you will be male, will be named Elia Cristopher or Wyatt Enea. If you will be female, will be named Amelia Lexie or Agata Lucy. We are trying to decide between these. Xx wanted the baby had a middle name, as is customary here, and she wanted at least one of them was English, to represent both nations… England and Italy >>, spiegò James.
 
 ( trad: si, se sarà maschio si chiamerà Elia Cristopher o Wyatt Enea. Se sarà femmina si chiamerà Amelia Lexie o Agata Lucy. Siamo indecisi tra questi. Xx voleva che il bambino avesse un secondo nome, come è di consuetudine qui, e voleva che almeno uno dei due nomi fosse inglese, così da rappresentare entrambe le nazioni, l’Inghilterra e l’Italia ).
 
 << Are very beautiful names >>, sorrise Oliver, e tutti gli altri annuirono, molto soddisfatti per i nomi scelti… e per il fatto che fossero due, e che almeno uno dei due fosse inglese.
 
La madre dei ragazzi corse ad abbracciarla: << Are very, very beautiful names… Thanks… it was important for James… and also for us >>, fece Susan, in modo che solo lei e James potessero sentire, dato che il chiacchericcio era ripreso: non servì che aggiungesse altro, Xx aveva capito tutto, e scossò a James un occhiata che stava a dire “ te lo aveva detto io “, anche se poi gli sorrise.
 
 << Ehm… si figuri. Non è stato un peso, ma un piacere per me >>, gli rispose, quando la lasciò andare.
 
 
Tutti avevano portato un regalo per James e per Oliver, ma inaspettatamente tutti avevano portato un regalo anche per miniPhelps: alla sera si trovarono carichi di tutine da neonato, bavaglini, due biberon, varie lenzuola e copertine per la culla e un paio di ciucci.
 
 << Domani dobbiamo andare a scegliere la culla e la carrozzina >>, si avvicinò il padre: stavano andando via, quella sera Oliver e James festeggiavano con i loro amici, e dovevano prepararsi.
 
 << Certo, va bene… ci vediamo domani >>, salutò James, seguito da Oliver, Xx e Katy
 
 
 
 << Ti stai divertendo, amore? >>, domandò Xx sopra il casino della musica e del vociare degli amici di Oliver e James.
 
 << Io si, tu amore? >>, le rispose James, ma senza aspettare risposta la avvicinò a sé, e cominciò a ballare a ritmo di musica con lei, mentre entrambi ridevano come dei bambini, subito seguiti in pista da Oliver e Katy e qualche altra coppia di amici: erano in una specie di Wine bar, e quella sera c’era anche il dj.
 
 << James, vado a sedermi... ho i piedi gonfi, non ce la faccio! Balliamo dopo ancora >>, gli disse lei sfinita dopo il quarto ballo di fila.
 
 << Ti accompagno? >>, domandò James, baciandola.
 
 << Non serve, sono lì sui divanetti, mi vedrai dalla pista. Resta ancora per qualche ballo >>, gli sorrise lei incoraggiante, spingendolo piano verso la pista.
 
 << Ok… faccio un paio di balli e arrivo. Ma… sul serio, non allontanarti da sola… per favore >>, fece più serio: nessuno dei due aveva dimenticato cos’era successo l’ultima volta in un locale del genere, a capodanno.
 
 << Non ti preoccupare, non ho intenzione di ripetere l’esperienza. Se ho bisogno di qualcosa ti chiamo. E comunque se rimani su questa zona della pista mi puoi vedere >>, gli ricordò Xx, baciandolo di nuovo e avviandosi verso i divanetti poco lontani.
 
Xx si tolse le scarpe, che le facevano proprio male – per fortuna aveva quelle di ricambio -, e si stava massaggiando i piedi, bevendo un po' del succo di pesca che avevano ordinato per lei.
 
 << Hi Xx! All right? >>, domandò Matt, un amico di James e Oliver poco dopo, sedendosi accanto a lei.
 
 << Hi Matt. Yes, it’s ok >>, gli rispose un po' a disagio: per tutta la sera non le aveva scollato gli occhi di dosso, e ora era decisamente troppo vicino a lei, per essere inglese e per essere la terza o quarta volta che si vedevano.
 
 << And you, Matt? >>, gli domandò cercando di rimanere distaccata, spostandosi appena sul divano senza dare nell’occhio.
 
 << It’s ok. What are you doing here alone? >>, le domandò.
 
 << I’m a little tired, I rest >>, rispose irrigidendosi, perché Matt aveva allungato un braccio dietro la sua schiena, sul bordo del divanetto.
 
 << Pregnancy how are you? >>, continuò in un tono che non le piaceva per niente.
 
 << Very well, thanks >>, continuò lei, quasi sul punto di alzarsi.
 
 << Where are you going? >>, domandò, prendendole il polso delicatamente, quasi facendolo passare come un gesto casuale.
 
 << I come back from James >>, disse, alzandosi, ma lui la trattenne.
 
 << Come on, give me a little company here >>, fece avvicinando il viso al suo.
 
 << Leave me alone >>, ringhiò cercando di dimenarsi, mentre lui stava quasi per baciarla.
 
 << Have you heard? She said to leave her alone >>, intervenne Oliver, allontanandolo bruscamente da Xx.
 
 << We were not doing anything >>, si giustificò Matt.
 
 << Begone >>, sibilò Oliver.
 
 << Thanks Ollie >>, Xx lo abbracciò
 
 << Stai bene? >>, le domandò premuroso.
 
 << Si… pensavo… pensavo di aver chiarito la situazione con lui già la prima volta che l’ho visto. Faceva domande e aveva atteggiamenti strani… infatti poi era normale… e invece stasera è tornato come la prima volta >>, spiegò Xx.
 
 << Mi dispiace… però non è successo niente >>, fece incoraggiante
 
 << Per fortuna! >>, confermò Xx.
 
 << Che succede? >>, domandò James, arrivando, e Xx passò dall’abbraccio di Oliver a quello del suo ragazzo.
 
 << Matt ci stava provando con lei >>, riassunse Oliver, versandosi qualcosa da bere.
 
 << What?? >>, James era sconcertato, e guardava Xx e poi il fratello, che annuirono, e così Xx gli spiegò cos’era appena successo, di come era arrivato Oliver, e della prima volta in cui si erano visti, in cui aveva fatto domande strane a lei.
 
 << Matt… non ci posso credere! È mio amico da anni! >>, James era esterrefatto.
 
 << Per questo non volevo dirtelo all’inizio… pensavo la situazione fosse risolta… di aver chiarito. Non voglio che tu litighi o perda un vecchio amico a causa mia >>, disse Xx, che lo aveva preso per mano e gli carezzava il dorso.
 
 << Non ti preoccupare. Stai bene tu, si? >>, domandò osservandola.
 
 << Si, non è successo niente >>, rispose, baciandolo.
 
 << Dov’è Matt ora? >>, domandò in un tono che non gli si addiceva molto.
 
 << Non lo so, gli ho detto di andarsene >>, rispose Oliver guardandosi in giro.
 
 << Amore… lascia stare ok? Godiamoci la serata >>, fece Xx, cercando di spingerlo verso la pista da ballo.
 
 << Ma… >>, cercò di protestare.
 
 << Niente ma. Non è successo niente, è il tuo compleanno… finiamo di festeggiare, ok? A Matt penseremo domani >>, continuò Xx imperterrita, cominciando a ballare ancora con lui.
 
 << Non posso lasciarti sola un secondo, in questi posti, eh? Il pancione non ferma nessuno… vedi? Sei bella anche così, cadono tutti ai tuoi piedi >>, sorrise James, provando a recuperare il buonumore.
 
 << Pare di sì >>, gli sorrise Xx allacciandogli le braccia al collo.
 
 << I love you >>, le disse lui, baciandola sulla tempia, e Xx chiuse gli occhi, godendosi il momento.
 
 << Sono molto fortunata James >>, Xx gli baciò il petto sopra la camicia bianca.
 
 
 
 << Buonasera futuri mamme e papà. Siete molto numerosi voi papà, e questo mi fa molto piacere. Questa sera voglio affrontare un tema molto importante… parlo del parto… o meglio della fisica del parto, di quello che accade veramente in quella grande stanza chiamata sala parto. Inoltre vorrei iniziare a spiegarvi gli esercizi di respirazione che vi torneranno utili quando arriverà il momento, e anche voi, futuri papà, dovreste aiutare le vostre fidanzate a farli, questi esercizi… certo, a meno che non siate svenuti prima >>, fece ironica l’ostetrica al corso preparto, un paio di giorni dopo il loro rientro a casa – con culla, carrozzina, passeggino e un piccolo borsone aggiuntivo dove mettere tutte le cose che avevano regalato a miniPhelps -.
 
 
 
 << Beh, fino a pochi giorni fa ero terrorizzata all’idea che ci mancasse tutto per lui… e ora siamo pieni di roba, ci hanno regalato praticamente tutto quello che servirà >>, aveva commentato Xx, il giorno dopo la festa di Oliver e James, la sera, di ritorno da una seduta di shopping prenatale.
 
 << E non sei contenta? Hanno insistito parecchio… >>, domandò James, spingendo dentro casa uno scatolone.
 
 << Tieni giù le mani >>, fece severo subito dopo, quando Xx aveva provato ad aiutarlo.
 
 << Certo, mi piace tutto quello che abbiamo preso >>, sorrise lei, lanciandogli un’occhiataccia, prendendo una borsa da terra.
 
 << Stop. Se ti vede James ti taglia le mani, e io lo aiuterei >>, fece Oliver, che aveva dato una mano al fratello con gli scatoloni, e aveva visto Xx chinarsi per raccogliere la borsa – che prese lui.
 
 << Ricordo a tutti e due che non sono portatrice di handicap. Sono solo incinta, e fino a che la pancia me lo lascerà fare, voglio arrangiarmi >>, fece lei riprendendosi la borsa, ma entrambi i fratelli poterono notare un sorriso spuntare sulle labbra di lei, mentre si girava per entrare in casa.
 
 
 
Qualche futuro papà riuscì a fare un sorriso stiracchiato, ma i più erano terrorizzati.
 
Xx guardò di traverso James, ma le sembrava tranquillo… almeno per il momento.
 
 << In questi casi, credo che un approccio veritiero sia il più utile per voi, per prepararvi. Perciò ora vi mostrerò questo video, è una donna che ha partorito e ha accettato di essere ripresa per scopi accademici. Vi avviso, non è oscurato niente, e vedrete tutto. Questo è un parto naturale… spero che abbiate cenato leggeri >>, concluse allegra, facendo partire il video.
 
Xx guardò di nuovo verso James, e notò che ora era leggermente impallidito, così gli strinse le mani tra le sue, cercando di dargli supporto.
 
 << Andrà tutto bene >>, gli sussurrò all’orecchio, dandogli un piccolo bacio sulla guancia prima dell’inizio del filmato.
 
 << Bene… ci sono domande? >>, chiese l’ostetrica alla fine del video.
 
Xx lanciò una terza occhiata a James, che era impallidito sempre di più a mano a mano che il video andava avanti, e aveva cominciato a sudare freddo.
 
 << Tutto ok? >>, gli sussurrò all’orecchio. James annuì, anche se a scoppio ritardato.
 
 << Voi… avete domande? >>, domandò l’ostetrica, fissando lei e James, che si sentirono improvvisamente osservati. Xx aveva cercato di non farsi vedere, ma aveva evidentemente fallito.
 
 << Ehm… no, tutto ok >>, fece lei in imbarazzo.
 
 << E lei? È il marito? Tutto bene? >>, domandò rivolta a James.
 
 << Oh… yes, cioè sì. Cioè… lei è la mia fidanzata, non siamo sposati… non ancora. Sono… solo un po'… ehm… come dite? >>, James cercò il sostegno di Xx, diventato tutto rosso per l’imbarazzo; anche Xx era tutta rossa, anche se per ragioni diverse… soprattutto per l’allusione di James al fatto di essere sposati.
 
Un signore poco lontano intanto se la rideva sotto i baffi per l’imbarazzo di James e per la sua momentanea incapacità di parlare bene italiano.
 
 << Sentite questo… >>, sussurrò a qualcuno li vicino, e la moglie che gli diede subito una gomitata.
 
 << Senta un po' ha qualche problema lei? È inglese, e allora? Parla bene la nostra lingua, al momento è solo in imbarazzo, e se gli sfugge qualche termine pazienza! >>, sbottò Xx rivolta al signore poco lontano che si fece piccolo piccolo.
 
 << La signorina ha ragione, Pietro. Qui non prendiamo in giro nessuno, men che mai un futuro papà che lo diventa per la prima volta. Anche tu eri così, al tuo primo figlio, se non sbaglio, visto che il corso l’hai fatto con me. Ora chieda scusa al signore >>, si intromise l’ostetrica, riportano la situazione alla calma.
 
 << M-mi scusi >>, fece mesto l’uomo, rivolto a James e Xx.
 
 << Ok, riprendiamo. Come si chiama lei? >>, domandò l’ostetrica a James.
 
 << James. Dicevo del video… è tutto ok, e… ehm… sapevo come avviene, solo… non l’avevo mai visto così… un video vero senza parti oscurate. Sono rimasto… come dite… spiazzato >>, si riprese James, sempre tenendo la mano di Xx.
 
 << Ok. È stato un bene esprimere le sue sensazioni, e probabilmente non sarà l’unico in questa stanza. Qualche altro futuro papà si sente così? >>, chiese l’ostetrica, e parecchie mani si alzarono.
 
 << Molto bene. Ora… credo che abbiate capito, anche attraverso il video, che al momento del parto la donna fa tutta la parte difficile, e deve sobbarcarsi del dolore, e della responsabilità del parto, che tutto vada bene. Responsabilità… lasciamo il termine fra virgolette… di quella se ne occupano le ostetriche… ma siete voi mamme qui stasera che dovrete spingere… o dire alla dottoressa se sentite qualcosa che non va. Di solito tengo questa lezione anche con i papà, per far vedere loro il lavoro che fate… ma anche per ricordare loro che possono fare qualcosa per voi, in quel momento. Certo, non potete dividere a metà il dolore con loro, o non potranno partorire al posto vostro… ma possono tenervi la mano – a proposito, senza anelli o altro, perché più di qualche volta è successo che l’anello di lui, quando lei gli stringeva la mano, gli segava la pelle, e fa piuttosto male…-, o aiutarvi durante il travaglio con gli esercizi di respirazione che tra poco proveremo. In ogni caso non voglio terrorizzare voi mamme… il dolore è sempre soggettivo, c’è chi è fortunata e non ne prova molto, chi invece lo sente eccome… ma li intervengono poi i farmaci. E voi donne… ricordatevi che i vostri compagni non sono fatti di acciaio: voi tirerete fuori una forza che non sapevate neanche di avere… e con ogni probabilità la scaricherete sui vostri compagni che saranno in sala parto con voi, per quelli che assisteranno. Ecco quindi, cercate di ricordarvelo, non sono di acciaio, e potreste anche fargli male. Ora iniziamo con gli esercizi di respirazione… >>, disse l’ostetrica.
 
 
 
 << Come ti è sembrata l’ostetrica? >>, domandò Xx a James in macchina, un’ora più tardi: avevano trascorso l’ultima parte della lezione a provare con gli esercizi di respirazione, e l’insegnante aveva dato come “ compito “, quello di continuare a casa.
 
 << La prossima volta riprenderemo da qui, e poi parleremo del bambino, come cambiargli il pannolino, cosa fare in caso di coliche, come riconoscere il pianto… e l’ultima lezione, invece, vi porteremo a vedere la sala parto, vi spiegheremo cosa mettere nella borsa dell’ospedale e altre cose… alla prossima! >>, fece l’ostetrica, congedandoli.
 
 << Mi sembra che sappia quello che fa… in gamba >>, annuì lui.
 
 << E del video? C’è altro che vorresti dire a riguardo? >>, gli chiese noncurante.
 
 << Ehm… bè… è stata la cosa più sconvolgente che abbia mai visto! Cioè… hai guardato? Tutto? It is… extraordinary that you women can do everything that we saw in the video, during childbrith! Sapevo come funzionava, but seeing… wow >>, fece James, eccitato e sconvolto al tempo stesso.
 
 << Credo di capire quello che vuoi dire. È stato emozionante e terrificante al tempo stesso! Vedremo quando toccherà a miniPhelps >>, fece lei, dando un colpetto alla pancia.
 
 << Già >>, sorrise James, carezzando anche lui la pancia.
 
 
 
 << Xx… hai qualcosa da fare? >>, domandò tranquillo James.
 
 << Mmm… no, pensavo di mettere il pigiama e di starmene tranquilla sul divano… ho dimenticato qualcosa? >>, domandò subito avvicinandosi.
 
 << No, niente… avevo io una proposta da fare per il resto della serata >>, fece neutro.
 
 << Spara >>.
 
 << Sex >>, rispose semplicemente, avvicinandosi, abbassandosi per baciarla, con un sorriso malandrino.
 
 << Tu proponi sesso… sesso o serata sul divano a guardare un film? Che scelta difficile… >>, fece ironica Xx, rispondendo al bacio, tirandogli piano il labbro inferiore, spingendolo verso la loro camera da letto.
 
 << Lo so, faccio domande difficili, alle volte… >>, sorrise lui tra un bacio e l’altro, prendendole il viso tra le mani: erano fermi di fronte alla porta della loro stanza, tutti presi a baciarsi con una passione travolgente, poi i loro sguardi si incrociarono… e Xx si sciolse, perdendosi nel suo sorriso e nei suoi caldi occhi verdi pieni di amore.
 
James aprì la porta dandole una leggera spintarella, e Xx finì contro il muro, mentre le loro lingue continuavano a rincorrersi, le loro labbra a cercarsi e le loro dita ad intrecciarsi.
 
James dopo alcuni minuti le prese le mani e la tirò verso il loro letto, dove la fece stendere dolcemente, quasi fosse una cosa da maneggiare con cura perché estremamente fragile.
 
Con le dita percorse lentamente la curva del fianco di Xx, perdendosi sotto la camicia -la sua, come spesso accadeva da quando era incinta-.
 
 << Credo che dovresti toglierla >>, le sussurrò lui all’orecchio: Xx stava giocando con il bordo della camicia, e lui la stava fissando.
 
 << Tu credi? >>, soffiò Xx, sfiorandogli il petto con la punta delle dita, al di sopra della camicia che indossava.
 
 << Oh… yes. I think so >>, replicò lui, slacciandole i bottoni.
 
 << Ok >>, sorrise, iniziando a sbottonarsi la camicia dall’alto, e incontrando a metà le mani di lui, partite dal basso.
 
Il ragazzo le tolse la camicia, gettandola da qualche parte nella stanza, e prese a osservare Xx: ne contemplava ogni centimetro… i suoi occhi percorrevano il suo corpo, come se potesse vivere di quello.
 
Xx era un po' imbarazzata da questo suo modo, e cercò di coprirsi, ma James le prese le braccia portandogliele in alto, bloccandogliele con una mano, continuando a guardarla… e poco a poco Xx smise di essere imbarazzata, e iniziò a sentire invece una sensazione meravigliosa percorrerla, attraversanrla…
 
 << Vedi? Non ti devi vergognare… non con me >>, le sorrise, notando che si stava rilassando, e riprese a baciarla, levandole il reggiseno, sfiorandole la schiena nuda con le dita… respirando sul suo collo…
 
James, sempre tenendole le braccia ferme sopra la testa, scese baciandole il collo, leccandolo in certi punti… andando ancora più giù, fino a baciarle e succhiarle i seni: prima uno e poi l’altro, mentre con la mano libera andava su e giù lungo il fianco: la sua bocca continuò la sua discesa, sorridendo al pancione di Xx, cominciando a baciarlo e accarezzarlo, le dita delle mani allargate.
 
 << Come sta il mio miniPhelps? O la mia… >>.
 
 << Sta ballando >>, rise Xx.
 
 << Ballando? Oh… yes…wow. Lo sento >>, James fece un sorriso enorme, mentre suo figlio -o sua figlia -, faceva le capriole dentro la pancia di Xx.
 
 << Probabilmente le piace già fare l’amore >>, buttò li Xx.
 
 << Non se ne parla proprio, almeno per altri vent’anni >>, disse lui seccamente, avvicinando le labbra alla pancia, e Xx ridacchiò.
 
La ragazza si alzò in piedi e James con lei, erano vicini ma solo il pancione di Xx arrivava a toccare il ragazzo (James andò di corsa a prendere la macchinetta per immortalare quel preciso momento): lei, sorridendo felice a quella scena, gli tolse la camicia, baciandogli il petto, mentre le sue sita scivolarono verso i jeans.
 
James gettò la testa indietro, e Xx ne approfittò, per carezzargli il collo con la lingua, per scendere poi di nuovo verso i piccoli ciuffi di pelo sul petto.
 
 La ragazza si inginocchiò davanti a lui, levandogli la cintura e abbassando i jeans e i boxer insieme, alzando poi lo sguardo per guardarlo: la stava fissando, lo sguardo torbido, le labbra socchiuse mentre inspirava bruscamente.
 
Xx prese a leccare la sua erezione, alternando carezze con la lingua a movimenti con le mani, che andavano su e giù, al ritmo del suo respiro accelerato, fino a poi prenderlo in bocca, nascondendo i denti sotto le labbra, succhiando… all’inizio piano, poi sempre più forte, mentre le mani gli carezzavano la base dell’eccitazione e i testicoli, dove la pelle era molto sensibile.
 
James si stava arrendendo al su tocco, mentre dalla sua bocca uscivano dei gemiti bassi, gutturali, e lei continuava ad accarezzarlo con la lingua. Continuò così ancora per qualche minuto, James stava quasi per scoppiare, quando…
 
 << Fermati. Non voglio venire così >>, e la fece alzare, facendola sedere sul bordo del letto.
 
Le sue dita partirono dal centro del pancione di Xx, muovendosi verso il basso in cerchio, levandole con uno strattone i pantaloni e le mutandine, scivolando dentro di lei con due dita. Xx si lasciò andare a un gemito di passione.
 
Le dita di James scivolarono dentro e fuori di lei, andando a toccare ripetutamente quel punto dolcissimo, mentre con la mano libera le tormentava ancora prima un seno e poi l’altro.
 
Le sue dita erano delicate e seducenti e le facevano ribollire tutto il corpo. Xx sentiva l’ondata del piacere che stava arrivando andare fino quasi al centro del suo corpo, e quando James sostituì la sua bocca alle dita, succhiando, leccando e baciando piano il centro della sua femminilità, Xx gettò indietro la testa, spingendo così il capezzolo ancora più contro la sua mano, ansimando forte il suo nome, travolta dall’orgasmo.
 
Dopo un minuto, senza che lui se ne rese conto, Xx si abbassò di nuovo sulla sua erezione, e guardandolo con aria di sfida riprese da dove si era interrotta, succhiando la sua erezione, baciandola, tormentandola con le dita delle mani… e poco dopo venne anche lui, gridando forte il suo nome, mentre affondava le mani tra i capelli di lei.
 
Quando si fu ripreso, fece sedere di nuovo Xx sul bordo del letto.
 
 << Mettimi le gambe attorno alla vita >>, ordinò lui, che era ancora in piedi, e chinò il busto verso di lei, riprendendo a baciarla, una mano tra i suoi lunghi capelli, l’altra sotto la sua schiena, mentre dolcemente entrava dentro Xx.
 
 << Wonder >>, bisbigliò lei, chiudendo gli occhi, godendosi il momento.
 
La stava possedendo piano, lentamente, quasi avesse paura di disturbare il suo bambino.
 
 << It’s ok? >>, domandò lui, guardandola.
 
 << Yes… again >>, lo incitò lei, stringendo di più le gambe attorno a lui, spingendo anche lei contro James, afferrandogli le braccia, sentendo i muscoli in tensione.
 
 << Harder, please. Do not hurt me >>, supplicò lei, guardandolo negli occhi, per poi dargli un bacio lascivo, invadendo la sua bocca con la lingua.
 
James grugnì iniziando a muoversi sul serio, un colpo dopo l’altro, affondando in lei, con determinazione, perdendosi tra i suoi baci, la sua lingua che giocava con la propria, le sue labbra che mordicchiavano piano il labbro inferiore, le sue spinte con il bacino, una mano affondata nei suoi capelli, scompigliandoli tutti, l’altra che saliva e scendeva sul suo collo… fuori dalla porta della loro camera poteva scoppiare una guerra e non se ne sarebbe accorto.
 
I due sentirono quasi contemporaneamente l’orgasmo montare dentro di loro per la seconda volta, ed esplosero gridando, ansimando e gemendo, perdendosi l’uno nell’altra.
 
James, dopo un po', si ritrovò a sonnecchiare con la testa appoggiata al petto di lei – dal lato del cuore -, mentre un braccio circondava il pancione di lei, e Xx gli scompigliava i capelli, con una mano: ormai erano completamente per aria, senza più nessun ordine preciso.
 
 << Xx… credo di aver preso il tuo vizio. Dormire con la testa appoggiata sopra il cuore >>, le sorrise.
 
 << È vero, peccato solo che non possiamo farlo in contemporanea >>, confermò Xx.
 
James si girò su un fianco, puntellandosi su un gomito, le mani che sorreggevano la testa, il lenzuolo che arrivava a malapena a coprirgli il sedere, e si mise immobile a contemplarla.
 
 << What are you thinking abaut? >>, gli domandò, osservandolo, guardando con attenzione tutti i suoi nei e le sue lentiggini sparse nel corpo, tracciandoli con la punta di un dito
 
 << How you are beautiful >>, le rispose, guardandola con quei suoi occhi verdi così magnetici.
 
 << Mai quanto te >>, fece lei, avvicinandosi a baciarlo.
 
 << I tuoi baci sono come una droga. Ne voglio sempre di più… >>, gemette lui, una mano lungo il collo di lei.
 
 << James? >>, si fermò Xx, a due millimetri dalle sue labbra.
 
 << Mmm? >>.
 
 << Perché sento che mi stai per dare una notizia che non sono sicura mi piacerà? >>.
 
 << Perché… è così. Devo assentarmi per parecchi giorni… credo una decina. E non credo tu possa viaggiare, a questo stato della gravidanza >>, fece lui abbattuto.
 
 << No, infatti… senza contare che sarebbe una stancata, per me, inizio a essere un po' limitata nei movimenti, e la sera la pancia mi pesa, soprattutto sulla schiena… comunque, dove vai di bello? >>.
 
 << Mi dispiace lasciarti da sola… ma credo sarà l’ultimo, o il penultimo viaggio di lavoro prima della nascita di MiniPhelps >>, fece lui, sinceramente dispiaciuto che non potesse venire.
 
 << Non ti preoccupare. Poteva capitare… senza contare che non devo partorire domani, c’è ancora del tempo per quello. Mi dispiace solo che sarò qui da sola, ma sul serio, nulla di cui preoccuparsi >>, gli sorrise, baciandogli il collo.
 
 << Va bene… devo andare a Londra, per una partita di beneficienza e una raccolta fondi, e poi abbiamo un’altra serata di beneficienza, pochi giorni dopo, sempre per raccolta fondi… e poi Oliver mi ha ricordato che tempo fa avevamo preso i biglietti per una partita di rugby dell’Inghilterra del torneo sei nazioni, e mi ha chiesto se volevo ancora andarci… >>, fece incerto dell’ultima parte.
 
 << Ti ricordi si, che all’inizio della gravidanza ti avevo detto che potevi ancora uscire con gli amici, con tuo fratello, a vedere le partite o a fare viaggi di lavoro? Non ho cambiato idea, non intendo rinchiuderti in questa casa, quindi vai e divertiti… e magari la prossima volta verremo anche io e miniPhelps >>, gli sorrise sincera, intuendo dove volesse arrivare.
 
 << Sarebbe bello se veniste anche voi il prossimo anno! E mi piacerebbe portarvi anche a questi eventi e gala di beneficienza >>, si entusiasmò James.
 
 << Anche a me farebbe piacere accompagnarti, la prossima volta. Ma… quando dovresti partire? >>, gli chiese.
 
 << Fra cinque giorni… aspettavo il momento giusto per dirtelo >>.
 
 << Che è sempre molto vicino alla data di partenza. Guarda che non ti mangio mica >>, osservò divertita.
 
 << Riuscirai a stare tranquilla per qualche giorno? A non fare lavori pesanti eccetera? O ti devo legare a letto con le provviste necessarie di acqua e cibo? >>, fece lui guardandola severo.
 
 << Si, riuscirò a stare ferma, non preoccuparti. Parola di scout >>, rispose lei con una smorfia.
 
 << Posso chiederti solo una cosa? >>, domandò, continuando a tracciare la linea dei suoi nei.
 
 << Certo >>, rispose, carezzandole la pancia.
 
 << Suoneresti per me un paio di canzoni con la chitarra? >>.
 
 << Certo, anche subito se vuoi >>, rispose entusiasta.
 
 << Sarebbe magnifico >>, gli sorrise, e mentre lui era andato a prendere la chitarra, lei, senza che lui se ne accorgesse, accese sul cellulare l’app. per registrare.
 
 << Pronta? >>, sorrise felice James.
 
Xx annuì, e lui cominciò a suonare.
  
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