Crossover
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Autore: Crybaby    15/04/2009    1 recensioni
[Sailor Moon; Dragon Ball; Saint Seya; Naruto]
Il principale avversario di Sailor Moon è tornato, ma questa volta le sue intenzioni vanno ben oltre il desiderio di vendetta. Sette squadre di guerrieri, provenienti da quattro diverse realtà, partono alla volta dei quattro angoli dell'universo nel tentativo di riportare la normalità e sventare l'ultima, definitiva, minaccia di Chaos.
PARTE 1: ANTEFATTO
1-7 Prima parte
8-15 Seconda parte
PARTE 2: LE SETTE SQUADRE
16-28 Ub, Minako, Rock Lee, Tenten, Ami, Kiba & Akamaru
29-40 Gaara, Haruka, Shiriu, Shino, Temari & Mister Satan
41-50 Makoto, Shun, Michiru, Hotaru, Choji & Ino
51-61 Setsuna, Kankuro, Hinata, Goten, Pan & Naruto
62-75 Shikamaru, Rei, Hyoga, Shaina, Trunks & Usagi
76-83 Gohan, Ikki, Sakura, Videl, Neji & Seya
84-88 Vegeta & Bulma
PARTE 3: TUTTI CONTRO CHAOS
89-103 La Città
104-115 La Fortezza
116-119 Resa dei conti finale
PARTE 4(cap. 120): EPILOGO
Genere: Generale, Azione, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Tutti Dentro

L’ambiente in cui Gaara si ritrovò stravolse per un istante il suo senso dell’orientamento. In primo luogo, sotto i suoi piedi non c’era il pavimento ma una passerella d’acciaio sospesa nel vuoto; inoltre, l’intera parete alla sua sinistra era costituita da grandi finestre di vetro, dalle quali si riusciva a scorgere buona parte della città del Chaos.
-Ti do il mio personale benvenuto, Gaara del deserto.
La voce di P rimbalzò da una parete all’altra del locale, ma dell’androide nemmeno l’ombra.
-So a cosa stai pensando. Poco fa ti trovavi sottoterra, e ora sei al trentaseiesimo piano della fortezza di Chaos. Tranquillo, a tutto c’è una spiegazione. Ma te la fornirò più tardi, per adesso sentiti libero di dare un’occhiata in giro. Fa come se fossi a casa tua.
Gaara decise di assecondarla, per il momento, e si mise ad osservare il panorama sottostante. La passerella su cui sostava era sospesa sopra un vero impianto di piscine e vasche, con tanto di fontane, statue e scivoli di pietra. L’intero ambiente era illuminato da strane sfere verdi, sospese a mezz’aria.
-Ti piace, vero? Qui è dove io e le mie colleghe troviamo un po’ di svago tra un compito e l’altro. Nel caso te lo stia chiedendo: NO, l’acqua non intacca minimamente i nostri circuiti. Baby Bulma ci ha costruiti bene.
“Costruiti da Baby Bulma. Ho già sentito queste parole da qualche altra parte” riflettè Gaara. Prima di poter scavare nella propria memoria, però, si sentì colpire alle spalle e cadde in ginocchio. Rialzandosi, il ninja ebbe appena il tempo di vedere P gettarsi in un buco della passerella e sparire alla sua vista.
-Hai visto quello che ho fatto, Gaara? Se non hai fatto in tempo, nessun problema. Te lo mostro di nuovo.
Una botola apparve di fronte al ninja. Ne uscì l’androide, che attaccò prima con un pugno sotto al mento e poi con un calcio in giravolta, col quale scaraventò l’avversario all’indietro. P svanì di nuovo nella botola, per ricomparire fulminea alle spalle di Gaara cadendo dall’alto: qui, l’androide femmina usò la sua treccia per avvolgere il collo del ragazzo e tentare uno strangolamento.
-Credo sia ora di spiegarti in cosa consiste il mio potere. Io posso creare porte, botole, finestre, aperture di qualsiasi genere. Ma non me ne servo solo per spostarmi da una stanza a quella adiacente, affatto: le mie porte hanno anche la facoltà di trasportare chiunque le attraversi da un posto ad un altro lontano anche diversi chilometri. Posso creare da un minimo di una ad un massimo di cento contemporaneamente. Questo crea confusione nella mente dei miei avversari e li rende una facile preda. Ovviamente, tutto questo sarebbe inutile se io non sapessi combattere; ma, purtroppo per te, sono anche una discreta lottatrice.
Con Gaara immobilizzato, P ne approfittò per mettere a segno una serie rapidissima di pugni su tutto il corpo del rivale. Infine, vedendo che non accennava a reagire, la ragazza lasciò la presa al collo e lasciò cadere il ninja a peso morto, oltre la passerella.
-Fatti un bel bagno, ne hai bisogno… uh?
Non ci fu alcun rumore di tuffi. P si affacciò dalla passerella per vedere: Gaara era immobile, in piedi sul pelo dell’acqua. Ma non se ne stupì più di tanto.
-Anche noi dell’esercito sappiamo fare cose del genere. Trova un altro modo per sorprendermi… AHIA!
Il ninja scagliò dritto in mezzo agli occhi della rivale il tappo della sua giara, quindi ne liberò il contenuto. Un braccio di sabbia si lanciò su P: questa schivò l’attacco per un soffio e sparì in una delle sue porte, per risbucare sul fondo della piscina e cogliere di sorpresa Gaara, afferrandolo per le caviglie e trascinandolo con sè sott’acqua. Questo Gaara era però una copia di sabbia e si sciolse; P riemerse in superficie e vide l’originale guardarla dall’alto in basso, sulla passerella.
-Credi di farmi paura? Aspetta di vedere questo! Cento porte!
Decine di porte si materializzarono sulle pareti e sul soffitto della stanza; immediatemente, P ne aprì una e si nascose dietro.
“Forse ho esagerato. Tutte le cento porte a mia disposizione non ci stanno qui dentro, qualcuna per forza sarà apparsa da qualche altra parte. Speriamo che nessuno se ne sia accorto! Bah, per ora occupiamoci di quel moccioso dai capelli rossi.”

Ma P si era sbagliata.
Haruka e Michiru avevano appena finito di raccontare tutti i particolari a Setsuna e gli altri, quando una delle porte sfuggite al controllo dell’androide si materializzò di fronte a loro, sul tronco di un albero del parco.
-E quello che diavolo è? Da dove è saltato fuori?- borbottò Kankuro.
-Non ne ho la più pallida idea, ma qualunque cosa sia vale la pena di vedere cosa c’è dentro! Io vado!…
-Aspetta, Naruto. Fermo dove sei.
-Come? Cosa c’è, Michiru?
-Il mio specchio non avverte nulla di buono in quella direzione. È meglio non fidarci.
-Però se non entriamo non sapremo mai dove conduce- le disse Haruka, rivolgendosi poi agli altri -Setsuna, io e Michiru andiamo in avanscoperta. Voi altri restate qui: se non siamo di ritorno entro mezz’ora, venite pure a cercarci.
-MEZZ’ORA?!?- s’infervorò Naruto, come al solito -ma io non ce la faccio ad aspettare così tanto! Avete detto che Chaos Goku si trova da queste parti, no? Vi ricordo che mi ha aizzato contro Majin Bu sulla Terra, ho un conto in sospeso con lui! Quindi se c’è una strada per arrivare a lui voglio essere io il primo a trovarla!
-Spiacente ma ho già deciso! Tu rimani qui!…
-Andiamo, Haruka- le sussurrò Michiru, poggiandole una mano sulla spalla -che ti costa farlo venire con noi? E poi, lui ci ha aiutato a sconfiggere quel piccolo androide, in qualche modo lo dobbiamo ringraziare…
-Veramente siamo state noi ad aiutare lui… e va bene, mi hai convinta! Tanto va sempre a finire così! Naruto, vieni pure!… Naruto?
Sailor Uranus si guardò intorno, ma del biondo non c’era già più traccia.
-Qualcuno ha visto dov’è andato?
-È entrato ancor prima che finiste di parlare- risposero in coro Kankuro Setsuna e Hinata.
-Uff, immagino sia stata dura per voi averlo in squadra… Michiru, per la miseria! Aspettami almeno tu!
Sailor Neptune prima e Sailor Uranus poi, anche le due guerriere si tuffarono nel varco.

Le porte si aprirono tutte contemporaneamente. Colto, questa volta per davvero, di sorpresa, Gaara venne aggredito alle spalle con un doppio pugno e cadde dalla passerella, finendo su una delle fontane. Seguendo P con lo sguardo, il ninja la vide rifugiarsi in una porta laterale ma non riuscì ad anticipare il suo nuovo attacco. L’androide saltò fuori dall’acqua e lo frustò letteralmente con la sua treccia, scaraventandolo violentemente contro una statua che gli franò addosso.
-Ti sei fatto male? Bene, perché questo è quello che succede a chi osa introdursi nella fortezza di Chaos Goku. Spero tu abbia imparato la lezione…
Gaara riemerse da sotto i resti della statua, respirando affannosamente. In un gesto disperato, lanciò una piccola sfera di sabbia contro la nemica, la quale la schivò senza problemi e colpì in pieno il ragazzo con una ginocchiata in faccia, per poi saltare rapida dentro un’altra porta.
“Hai sprecato la tua ultima pallottola, mio caro. Ora lo prendo alle spalle e gli do il colpo di graziAH!”
Appena riuscì allo scoperto, P si trovò la strada sbarrata da un Gaara fresco come una rosa, e venne colpita in pieno volto con un pugno che la gettò a terra.
-Che cazzo… sei riuscito a capire da dove arrivavo! Non ti vantare troppo, la tua è stata solo fortuna!
-No. È tutto merito di quello.
Il rosso indicò sulla spalla dell’androide. Vi era attaccata la sfera di sabbia che aveva lanciato prima, e che vista più da vicino sembrava un vero e proprio occhio.
-COS’E’ STA ROBA?!?
-Essendo in grado di controllare la sabbia come fosse una parte di me, ho trasferito il mio senso della vista in quel bulbo oculare creato con la sabbia stessa. In pratica ho scoperto da che porta saresti uscita guardandoti alle spalle.
-A-a-a-a-ah… No, aspetta! Solo perché hai trovato un sistema per anticipare le mie mosse non vuol dire che tu abbia vinto! Ti ricordo che sono anche in grado di lottare corpo a corpo! Prendi questo… eh?
Invece di contrattaccare, Gaara entrò lui in una delle porte, sparendo alla vista dell’avversaria. Disorientata, P risalì sulla passerella e si fermò, in attesa che il nemico si rifacesse vivo. Dopo qualche istante, lo vide spuntare con la coda dell’occhio e gli corse incontro, ma si ritrovò davanti solo sabbia.
“Falso allarme. Ah, eccolo… no, aspetta, cosa diavolo sta succedendo?!”
Da ogni porta stava colando una piccola cascata di sabbia, che andò poi a circondare il corpo dell’androide, immobilizzandola. Solo allora Gaara uscì allo scoperto.
-Ora mi sono ricordato.
-Ricordato cosa?
-Ho già incontrato un androide costruito da Baby Bulma. Si era alleato con Ryu Shenron per ostacolare me e la mia squadra, ma ha fatto una brutta fine. SABAKU SOSO.
Gaara strinse un pugno: come per seguire il suo ordine, la sabbia si strinse attorno al braccio destro di P, polverizzandoglielo.
-Ho capito di chi parli. Viktor. Come ti ho già detto prima, io sono molto più forte degli androidi che avete incontrato!
Cacciando un urlo, P si scrollò di dosso il resto della sabbia e fece per ripartire all’attacco. Ma venne di nuovo bloccata.

Un’altra porta si materializzò ai piedi della navicella della squadra di Minako. Attirando inevitabilmente l’attenzione della leader, che insieme a Kiba Akamaru e anche Pan vi si era affacciata.
-Wow!
-Sembra profondissimo! Chissà dove porta…
-Ami, tu sei in grado di saperlo?
-Purtroppo no, i miei strumenti sono andati distrutti.
-Non preoccuparti- le disse Shino -manderò lì dentro uno sciame di coleotteri, ci penseranno loro a…
-E noi dovremmo starcene qui immobili a far muffa? Ah no, non ci penso proprio!
Detto questo Pan si gettò a capofitto nella botola, sotto gli occhi sbarrati dei presenti.
-Mh. Anche Naruto avrebbe fatto la stessa cosa- commentò Kiba -sai una cosa, Akamaru? Forse non hai tutti i torti, lui e Pan sembrano proprio fatti l’uno per l’altra!… Vabbè, sarà meglio seguirla.
-Aspettatemi voi due!- gridò Minako -vengo anch’io!
Ninja, cane ninja e sailor si tuffarono.
-Ami, va’ con loro- ordinò Shino -io resto qui con Tenten. Pare che Ub e Lee non si siano ancora svegliati.
-Va bene.

La sabbia che aveva imprigionato P questa volta era molto più dura e resistente.
-Non… riesco più… a muovermi… che scherzo… è questo…
-Io non ho fatto niente. Sei stata tu, portandomi qui, a condannarti. Ho rinforzato la mia sabbia grazie all’acqua di queste vasche.
-Non è pos…
P non finì di parlare. La sabbia le coprì prima la bocca, poi il naso, infine gli occhi.
“Con questo colpo ho distrutto un’intera città, senza pensare alle conseguenze, e ho fatto piangere mia sorella. È arrivato il momento che lo usi per fare qualcosa di davvero buono” -Addio, P come porta. SABAKU TAISOU.

Ingresso della galleria.
-…e fu così che sconfiggendo Ub all’ultimo torneo Tenkaichi ho dimostrato ancora una volta come la vecchia generazione, quella a cui appartengo io, l’immenso Mister Satan, sia sulla cresta dell’onda! BWAH BWAH BWAH BWAAAAAAAAAAaaaaaaaaahhhhh…
Esaurito il delirante resoconto della sua carriera Mister Satan sprofondò nell’ennesima botola spuntata dal nulla, materializzatasi proprio sotto i suoi piedi. Seppure controvogla, Shiriu si gettò all’inseguimento. Shun fece per seguirne l’esempio ma si fermò, notando che Ino e Temari non accennavano a muoversi.
-Ragazze, voi non venite?
-Non possiamo- rispose la prima, stravaccata su una panca, sbadigliando -dobbiamo aspettare che Makoto si rifaccia viva, ricordi?
-Ah, giusto. Beh, ci vediamo dopo- salutate le due bionde, anche Shun saltò nella botola.
-Bella scusa, Yamanaka- commentò Temari, seduta di fianco a lei -davvero sei così in ansia di rivedere quella Makoto?
-Ma stai scherzando!? Di quella non me può fregare una mazza. Piuttosto che passare un altro minuto con quella “pixellosa”, preferisco stare in compagnia di un androide assassino!
-Mi sa che sarai presto accontentata. Ascolta.
Le due drizzarono le orecchie, captando ben presto un rumore in lontananza. Qualcuno, due persone per la precisione, si stavano avvicinando a gran velocità.
-A quanto pare ci tocca combattere, Ino… INO!
Troppo tardi, anche Ino si era tuffata nella botola.
-Mpf… codarda. Ci penserò io a sistemare quei due.
Temari afferrò saldamente il ventaglio e si mise in posizione, pronta per combattere. Man mano che il rumore dei passi si avvicinava, però…
“Aspetta, così mi ritrovo da sola contro due androidi! Ripensandoci…” -Ino, aspettami!
Anche l’altra bionda saltò nella porta sul pavimento.

Pochi secondi dopo, un ragazzo e una ragazza giunsero sul posto. Ma non si trattava affatto di androidi.
-Eppure… sono sicuro di aver sentito delle voci, non posso essermi sbagliato…
-Forse la tensione ti sta facendo un brutto scherzo. Su, Shikamaru, andiamo avanti. A quanto pare qui non c’è nessuno.
-Forse hai ragione tu, Usagi… Andiamo.

  
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