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Autore: blackswam    12/06/2016    1 recensioni
Violetta Castillo, ventidue anni, sin da piccola da quando aveva assistito alla morte dei suoi genitori da dei colpevoli ancora ignoti, archiviando il caso come semplice suicidio. Da quel giorno la sua sola esistenza era basata nello scoprire omicidio irrisolti diventato con il tempo una detective di alto rango. Non riconosciuta dalla società e dalla gente per la sua piccola eta' decide di indagare sul caso di Sara Taylor, un altra giovane investigatrice, trovata assassinata misteriosamente.
Genere: Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Violetta Castillo non amava farsi i fatti suoi. Anzi tendeva sempre ad impicciarsi come una vecchia pettegola, ma non perché amasse spettegolare. Lei adorava sentire quelle brezza che gli accaparrava la pelle infondendoti una scarica di adrenalina, il sapore del mistero e il muoversi degli ingranaggi celebrali per arrivare alla soluzione del dilemma. E’ sempre stata molto brava nelle materie che richiedevano una logica estrema e aveva  molto spesso suscitato invidia da parte delle sue compagnie di scuola, ma a lei non importava. Era incentrata in un unico obbiettivo ovvero diventare una detective professionista, nonostante fosse una donna.
Nonostante le donne, con il passare degli anni, abbiamo acquisito molti diritti non tutti gli uomini ancora li rispettano. Era sempre stata giudicata da sua padre definendola una povera stupida che non la smetteva di farsi illusioni e da suo fratello che continuava ripetutamente a ribadire la sua superiorità. 
L’avevano sempre fatta sentire inferiore, un idiota, una bambina ancora legata a dei sogni altrettanto  idioti lontani anni luce dall’essere realizzati. Pero’ lei sapeva che volevano solo prottergerla dai pericoli che la  vita ci impone, spezzandole le ali prima di spiccare il volo. Solo sua madre l’aveva sempre appoggiata, sostenuta in qualsiasi situazione senza screditarla mai. 
Mamma, mi manchi tanto., sospira mentre tra le mani sorregge la foto della madre. Con l’indice accarezza la sua esile figura trasmettendogli ancora quel calore materno assente ormai da tempo.
Nonostante tutto avevano un legame familiare forte e indissolubile fin quando la morte non li aveva strappati via.
Erano passate ore, giorni, settimane ad analizzare i mille fascicoli che era riuscita a trovare nulla che la portasse alla soluzione del caso. 

 

Fascicolo 1
La vittima e’ stata identificata con il nome Sara Taylor. Ventitré anni. Aveva appena lasciato la proprio famiglia per dedicarsi all’ investigazione. In pochi mesi riesci ad affermarsi nella propria città. Stava lavorando al solito caso irrisolto e archiviato come suicidio dieci anni fa.

 

<< Ma come questo dice? E’ il caso?>>, si domanda Violetta rigirandosi furiosa i fogli tra le mani. Che cos’era questa mistero che non si può svelare?

 

Fascicolo 2
Non sono stata trovate segni di soffocamento sul copro della vittima. Nessuna parte del corpo e’ stata lesionata in alcun modo. La vittima e’ stata ritrovata rintanata nel ufficio del detective Vergas, presumibilmente, ancora intenta a dedicarsi al caso. Aveva il capo inclinato vero destro, distesa sul pavimento con un espressione di terrore che gli caratterizzava il viso. 


<< Probabilmente sapeva che era il momento di morire.>>, sospira amareggiata riguardando nuovamente il terzo fascicolo.

 

Fascicolo 3
Secondo alcune dichiarazioni la vittima era una conoscente di Leon Vergas. Detective in carica della città di Los Angeles. Non si sa come i due sino incontrati e del perché la vittima si stava ritrovata uccisa proprio nel suo ufficio. Caso aperto per omicidio.

Fascicolo 4
Leon Vergas scagionato dalle accuse protetto da un forte alibi. Il caso per omicidio prosegue indagando sulla famiglia della ragazza. Ancora oggi nessun colpevole.

 

Violetta non si dava una spiegazione del perché quei fascicoli fossero privi di contenuto, di documentazione. Qual era il mistero di cui tanto si parlava? Come mai non hanno indicato oltre sulla relazione che legava Sara con il detective Vergas?Secondo alcune dicerie si diceva che moltissimi altre detective che aveva voluto archiviare il mistero di sei anni fa era stati misteriosamente uccisi. Perché allora nessuno si fa della domande? Perché nessuno ne parla?
Akira Suzuki, ragazzo di origini giapponesi, ritrovato impiccato nella proprio residenza di campagna circa cinque anni fa. Sul corpo non sono stati trovati nessun segno di lesione. Archiviato come suicidio. Christopher Lee, ragazzo di origine americana, trovato ucciso durante il sonno a causa di una perdita di gas. Archiviato come incidente. Aurora Esposito, ragazza di origine italiano, morta caduta dal quarto piano. Archiviato come suicidio.
La lista si estendeva ad altre due ragazzi di origine francese morti a cause inspiegabile archiviate senza nessun processo, nessuna investigazione. Ora la domanda e’ questa perché Sara Taylor e’ stata uccisa? Che fosse arrivata alla soluzione? Ma perché si trovava nell’ufficio del detective?

 

<< Bhe, c’e’ solo un modo per scoprirlo.>>, sorride prendendo le chiavi della propria auto e partire a tutto razzo verso una meta che ormai conosceva.

 

<<  Ancora tu? Penso di aver risposto già a tutte le tua domande.>>, Leon era ormai stanco di dover rispondere alle domande di un insulsa ragazzina che giocava a fare il detective. Di solito era lui a fare le domande. << Non voglio interrogarti.>>
<< E allora che cosa vuoi?>>, sbotta Leon stressato. Era ormai una settimana che aveva ripreso la propria attività ed aveva parecchio lavoro accumulato.<< Perché Sara Taylor si trovava nel tuo ufficio?>>
<< Ho già riposto a queste domande.>>, risponde senza guardarla frugando sui i mille foglie davanti a se. << Stavate lavorando sul quel caso di dieci anni fa?>>
L
eon si ferma per almeno due minuti per poi ricominciare a scrivere senza guardare in volto. << Non sono affari che ti riguardano.>>
<< Si invece!>>, esclama sbattendo le mani sul tavolino.<< Sono stanca di essere trattata come una stupida buona a nullo. Ti ho fatto una domanda: stavate lavorando sul quel caso di dieci anni fa?>>

 

Lo sguardo di Leon si sofferma su di lei. Era freddo, glaciale, sembrava quasi che i suoi occhi verde come lo smeraldo  la traffigessero con lo sguardo. Erano incompatibili. Si sentiva a pelle. Si odiavano senza neanche conoscersi. Lui era stanca di quella ragazzina petulante dal sorriso incantevole a dalla forza di volonta’ forte come il ferro. Se non la odiasse così tanto sarebbe stato il suo tipo. Un corpo esile, seducente, un portamento impacciato. Dentro di se sorrideva nel osservare quella ragazzina mentre cercava di mantenere un comportamento professionale mentre vorrebbe trucidarlo vivo, 

 

<< E se ti dicessi di si cosa cambierebbe?>>

 

Violetta non si immaginava questa risposta, ma infondo magari implicitamente voleva dargli una risposta. Una possibilità.

 

<< Voglio accedere ai documento su cui voi avete lavorato.>>, afferma la ragazza. << Non posso.>>
<< Senti tu.>>, la ragazza viene prontamente zittita dal detective. << Sono stati rubati.>>
<< Che cosa?>>, domanda sbalordita sedendosi esausta sulla poltrona portando due dita sulla fronte per placare il suo mal di testa. << Purtroppo non ho avuto nemmeno il tipo di guardarli. Ero stato chiamato per un evento importante e avevo lasciato i documenti nel cassetto. Avevo chiesto a Sara di non leggerli, ma come puoi vedere non mi ha dato ascolto.>>
<< Perché non l’hai detto alla polizia? Perché tutti nascondete questo mistero come se fosse un segreto inconfessabile?>>, domanda Violetta sporgendosi verso la sua figura. << Per lo stesso motivo per cui non voleva che Sara li leggesse. La soluzione ti porta alla morte. Se la persona che ha ucciso Sara e ancora in giro devo stare attento. Non posso fidarmi di nessuno. Neanche di te.>>
<< Pero ti sei fidato. Mi hai raccontato tutto.>>, sorride tra se Violetta. << Si, ma non avrei dovuto farlo. Cosa vuoi fare? Farti uccidere?>>

 

Violetta sorride voltandogli le spalle.

<< No. Sono una detective, il pericolo fa parte della mia vita. Ormai ho scelto di vivere questa vita non posso tirarmi indietro. Tu puoi capirmi no?>>, sorride la ragazza non voltandosi verso il detective. Pero sapeva che anche lui stava sorridendo. << Lo capisco benissimo.>> 

 

  
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