E’ un giorno
qualunque di febbraio e dalla finestra aperta entra una brezza gelida che mi
accarezza il viso seminascosto tra le pesanti coperte. Non so quanti giorni
siano passati dal ritorno di Naruto ne tantomeno da quanto tempo mi trovo sotto
le coperte nel letto della mia stanza. L’ultimo ricordo che ho è
l’aggiornamento del mio diario la sera della festa. Guardo la sveglia, sono da
poco passate le dieci e io non ho nessuna intenzione di alzarmi.
- Hinata!- sento
una voce lontana che mi chiama.
- Hinata ti vuoi
svegliare?- il volume della voce sale e il tono non promette niente di buono.
Mugolo e mi giro
dall’altra parte.
- Ragazze, pronte
al piano B! se la bella addormentata non si sveglia la faremo svegliare noi!- percepisco
un enorme spostamento d’aria e tre sacchi di patate piombano sulla mia schiena,
arrestandomi la respirazione.
Quando finalmente
i tre sacchi si decidono ad alzarsi sento le costole che scricchiolando
ritornano al loro posto, per un momento mi era sembrato che andassero tutte in
briciole.
- Ti vuoi
muovere?- chiede Sacco 1
- No!-
Allora i tre
sacchi prendono il materasso per un lato e sbuffando mi buttano giù dal letto.
- Ma siete
impazzite?- chiedo ancora sconvolta, dal pavimento.
I tre sacchi,
alias Ino, Sakura e Tenten mi guardano dall’alto in basso con aria di
superiorità.
Mi guardo intorno
e mi accorgo che le loro cose sono sparse per la mia stanza. Ora ricordo oggi
è…il giorno dopo ieri, e quindi il giorno dopo la mia disastrosa festa di San
Valentino. Loro hanno dormito qui e in effetti aggiornare il mio diario è stata
l’ultima mia azione prima di addormentarmi. Adesso ho un mal di testa
incredibile, merito della sbornia di ieri sera. Chissà loro come fanno ad
essere arzille e pimpanti alla dieci di mattina. Mi guardo intorno, con aria da
Sherlock Holmes, e trovo l’arma del delitto: tre bicchieri mezzi pieni d’acqua
e la scatola di aspirina abbandonata tristemente sul comodino.
Mi alzo dal
pavimento, convinco le criminali ad aspettarmi in cucina e in dieci minuti le
raggiungo con la faccia in stile “la peggior figurina degli skifidol” ingurgito
un’aspirina e piano piano l’alone opaco che avvolgeva le cose fino a qualche
secondo fa scompare.
Guardo le mie
amiche con fare interrogativo, come dire “spiegatemi cosa è successo
esattamente ieri sera da quando sono svenuta e ditemi cosa ha toccato Naruto
che non lo pulirò finché campo”
Loro assecondano
la mia silenziosa richiesta:
- Allora, prima di
tutto vi siete baciati?- chiede Ino maliziosa. Scuoto la testa ancora troppo
dolorante per spiccicare parola.
- Stamattina ci
siamo svegliate presto (se per presto intendete le dieci meno un quanto ndme) e
siamo andate ad origliare le conversazioni dei ragazzi e abbiamo scoperto
che…-continua Sakura
- Rock Lee, per
paura di dover richiedere un mutuo per i biglietti aerei se ne è andato, Choji
e Shino sono andati a festeggiare San Faustino in un ristorantino di lusso
nella periferia di Konoha, Shika è ancora abbracciato ai divani, Sasuke
cazzeggia, Neji si è misteriosamente volatilizzato,-
- Si stava facendo
una doccia cretina!- sbraita Sakura
- Lo so ma volevo
aggiungere un alone di mistero al suo fondoschiena fantasma e evitare che tu e
Ino faceste battutine sarcastiche! Poi Kiba sta morsicando il cuscino e… Naruto,…Naruto
non c’è-
- Come non c’è’-
- Non c’è!-
In quel momento
suona il campanello, suona insistentemente e nessuno si decide ad andare ad
aprire, così tocca a me scomodarmi e andare ad aprire.
Giro la maniglia
della porta, mi tiro indietro per consentirle di aprirsi e mi ritrovo davanti
due angoli di cielo.
Naruto, tutto
spettinato, ma ancora più irresistibilmente sexy, mi sorride e mentre mi scosto
leggermente di lato per farlo entrare mi afferra dolcemente il polso e mi tira
a se. Non ho capito bene da dove prende un fazzoletto candido e mi benda gli
occhi. Mi prende dolcemente entrambe le mani e mi guida per non so dove. Vorrei
restare un questa coltre bianca per sempre con il ragazzo che amo da prima
ancora che cominciassi a parlare.(non è un tantino esagerato?ndme)
Ore 11.30 casa Hyuga.
Dlin…dlon
Oggi il campanello
di casa Hyuga non vuole smettere di suonare. È passata circa un’ora da quando
Hinata è andata ad aprire alla porta e non si hanno più sue notizie. Le amiche
non sono affatto preoccupate perché hanno visto a chi era affidata la ragazza,
ma i maschi nella dependance non sanno niente…
Hanabi va ad
aprire alla porta e…
- C’è Hinata?-
chiede un ragazzo dall’altra parte della porta.
Hanabi alza lo sguardo gli arriva a malapena
al petto, i suoi capelli castani le sembrano risplendere alla luce pallida del
sole di metà febbraio. I suoi occhi piccoli e scuri sono stati sempre un
mistero per lei, un mistero senza soluzione. Lei, che prendeva in giro Hinata
per aver sprecato al sua vita a sognare di perdersi negli occhi azzurri del suo
amato, sognava a sua volta di perdersi in quegli occhi piccoli, neri e
immensamente profondi, non inespressivi come quelli di Sasuke, ma carichi di
emozioni incontenibile che le parole non possono esprimere. Lei che aveva
giurato a se stessa di non innamorarsi mai, perché l’amore rende deboli e una
Hyuga non può essere debole, ora perdeva il conto dei milioni di battiti che il
suo cuore faceva quando lo guardava. Lei che era poco più di una bambina,
anziché giocare con le bambole preferiva perdersi in quei piccoli occhi neri.
Chi le avrebbe osservate dall’esterno non avrebbe potuto smentire che Hinata e
Hanabi sono sorelle perché, se è vero che la storia si ripete, Hanabi stava per
compiere lo stesso destino sofferto della sorella, con una sola differenza, lei
voleva reagire, non si sarebbe nascosta dietro gli alberi, non si sarebbe
accontentata di osservarlo da lontano, non avrebbe aspettato che qualcuno
glielo portasse via, anche se questo qualcuno era Hinata.
Il piano della
sera prima non era un semplice passatempo per occupare la serata, aveva uno scopo
ben preciso: strapparlo dalle braccia della sorella. Ebbene si, lei non lo
confesserebbe mai, ma questo fantomatico lui le ha rapito il cuore e lo ha
portato in una galassia chiamata AMORE. Hanabi, la piccola peste di casa Hyuga
che si innamora, è impensabile. Ma d’altronde le piccole pesti ottengono sempre
quello che vogliono, e lei lo voleva tutto per se. Nel suo cuore doveva esserci
solo il suo nome: HANABI, come nel suo c’era solo il suo: KIBA.
- No, è uscita!-
lui fa una faccia strana. Sembra aver fatto 2+2 Hinata non c’è, Naruto non c’è
non ci vuole un genio per capirlo.
- Dove è andata?-
- E io che ne so!-
le dà fastidio che tutte le sue attenzioni sono rivolte a sua sorella.
- Lo so che lo
sai, dimmelo!-
- Ti ho detto che
non lo so, e anche se lo sapessi non te lo direi mai!-
- La vuoi
proteggere?-
- No!- è
furibonda, davvero crede che gli direbbe dov’è la sorella così lui andrebbe
dritto a fiondarsi tra le sue braccia. Un’idea alquanto maligna si fa strada
nella sua mente, in fondo non ci sarebbe stato nulla di male e dirle dov’era ma
per farlo lui avrebbe dovuto abbassarsi e…
- E va bene te lo
dico!-
- Brava bambina!-
- Bambina a chi,
ho undici anni!-
- Dai scherzavo!-
- Non voglio che
le atre sentano, abbassati che te lo dico nell’orecchio, !- lui con sguardo
interrogativo si abbassa quei venti centimetri che permettono ai loro occhi di
trovarsi sullo stesso piano. Lei è veloce, gli appoggia la mano sulla guancia,
ma anziché bisbigliargli il luogo dove si trova la sorella gli volta la testa
in modo da trovarsi uno di fronte all’altre e senza aspettare che lui capisse
niente poggia le labbra su quelle morbide e calde del ragazzo. Lui troppo
sorpreso per fare qualcosa, resta lì in balia delle lebbra di lei, poi quando
gli si accende la lampadina la allontana dolcemente. Hanabi, delusa, ferita, lo
guarda, gli occhi di lui fissi nei suoi che ormai traboccano di lacrime. Kiba
la prende per le spalle e la porta fuori, dove nessuno può guardarli.
Si siedono su una
panchina libera nel parco di Konoha.
- Adesso mi
spieghi tutto dall’inizio!-
- Che ti devo
spiegare? Che mi sono innamorata di te? Che sono gelosa di mia sorella? Che
odio le tue attenzione rivolte a lei? Che sono una stupida bambina di undici
anni che non ha un cazzo da fare che continuare la tradizione di famiglia?-
singhiozza Hanabi.
Kiba all’inizio
resta colpito, poi si scioglie in un sorriso.
- So come ci si
sente a vivere un amore non corrisposto. Soprattutto quando si vive a stretto
contatto con la persona amata ma che a sua volta ama profondamente un altro! So
quanto fa male, quanto è difficile vedere le attenzioni che vorresti per te dedicate
al nostro acerrimo nemico. So che in questo momento tu odi tua sorella più di
qualsiasi altra persona al mondo. Ma io la amo, la continuerò ad amare anche se
lei se ne scapperà con Naruto, perché è con lui che è in questo momento, vero?-
- Si, scusa ma non
ho scelto io di innamorarmi proprio di te, ne avrei fatto volentieri a meno!- Kiba
ridacchia, le è sempre stata simpatica quella ragazzina, così diversa dalla sorella,
così solare, così simile a lui. Un’idea alquanto perversa gli balena in mente,
ma la scaccia subito via. Però c’è da ammettere che quel bacio non era niente
male, anche se era solo a stampo. Solo a stampo, ma a cosa andava a pensare,
lui aveva 15 anni e lei solo 11. Non era possibile, non ci voleva credere. Quel
solo contatto col le labbra di lei, così piccole e profumate di burro cacao
alla fragola, gli era piaciuto, piaciuto come quando sfiorava la mano a Hinata.
E’ strano ammetterlo che un bacio di una ragazzina di undici anni gli era
piaciuto. Si sfora le labbra impercettibilmente. Questo gesto non sfugge allo
sguardo della piccola Hyuga, sa che sta pensando al bacio, ma fa finta di niente.
- A che pensi?-
chiede come se niente fosse.
Lui perso nel
mondo dei sogni sobbalza e scuote la testa ripetendo – Niente, niente!- ma
Hanabi sa di aver fatto centro. Forse non tutte le speranza sono perdute, forse
può ancora strapparlo dalle grinfie di sua sorella. Non ha intenzione di
aspettare che sia lui a fare la prima mossa, perché sa che questo momento non
arriverebbe mai.
- Che cosa ti
piace in mia sorella?-
- Che sono queste
domande?-
- Per conquistarti
devo sapere i tuoi punti deboli!- detto questo Hanabi si siede meglio sulla
panchina in modo da arrivare più in alto. Kiba osserva con circospezione i
movimenti della piccola peste. Lei porta il suo viso all’altezza di quello del
ragazzo. E lo bacia di nuovo. Però questa volta lui non è sorpreso, se l’aspettava,
non la respinge e, sorprendendo anche Hanabi risponde al bacio.
Restano in quell’atmosfera
magica per qualche minuto, lei non vuole staccarsi perché sa che dopo
tornerebbe nel mondo reale dove Kiba ama Hinata e non bacerebbe mai lei. Lui non
sa cosa gli è preso, il suo corpo ha reagito da solo, nei meandri bui della sua
mente, però lui sa che, una piccola parte di lui lo voleva, perché gli era
sempre piaciuta Hanabi. Ma la sua parte razionale aveva sempre vinto, non
poteva frequentare una ragazzina così piccola, avrebbe fatto male alla sua
immagine, sarebbe sembrato un pedofilo. Allora aveva cominciato ad interessarsi
alla sorella ad Hinata, e quanto più tempo passava più l’amore per Hanabi si
affievoliva. Ma quando la peste l’aveva baciato era tornato prepotentemente a
dominare il suo io.
Alla fine però,
per mancanza di fiato si sono staccati, e, lui non voleva più Hinata, e lei era
finalmente riuscita nel suo scopo.
Alla fine vince
sempre il cuore.
Scusate per il
ritardo ma in questo periodo sono impegnatissima, tra la scuola, gli esami, e
tutto il resto appresso.
Mi scuso
immensamente con tutti i fan della coppia KibaHina ma non sapevo proprio come
farla continuare e seguendo il suggerimento di una commentatrice ho deciso di
farla continuare così. Mi scuso con tutti per il ritardo e per il capitolo
infinitamente schifoso, ma spero che continuiate a recensire.
hinata hyuga 1995: sono contenta che la
ficcy ti piaccia, ho seguito il tuo suggerimento. Per il bianco evidenziato, è
stato un lampo di genio: volevo fare venire un infarto ai lettori in modo che
recensissero,volevo continuarla per i miei lettori più accaniti, e volevo
trovare qualcosa di originale per attirare qualche lettore solitario, che aveva
bisogno di quel pizzico di originalità. Sono contenta condividiamo lo stesso
interesse per i cavalli, io l’anno scorso ho partecipato ai campionati
nazionali. Mi raccomando continua a recensire.
lety96: non mi
ammazzare per la soluzione che ho trovato. Avevi detto che ti andava bene
NaruHina, a patto che Kiba si mettesse con qualcun’altra, eccoti accontentata,
spero solo che ti piaccia. Continua a recensire
elysa_chan: spero tanto che troverai il tempo per farmi quella
recensione. Comunque mi dispiace che non ti sia piaciuta la mia trovata,
comunque non fa niente. Però ho come vedi ci avevi preso, Hanabi è davvero
innamorata di Kiba e poi… si mettono insieme. Spero che questo ti sia piaciuto
continua a recensire
A presto!
Genio95