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Autore: serre02    12/06/2016    1 recensioni
Era il figlio della grande Zanna Bianca della Foglia, noto come il ninja copiatore in tutte le grandi terre, divenuto Jonin alla sorprendente età di dodici anni, membro delle forze speciali Anbu... Eppure, quando era con lei, si sentiva piccolo, insignificante. Il cuore sembrava un uccellino impazzito che cercava disperatamente di uscire dalla gabbia toracica, sbattendo violentemente nelle costole, e faceva male. Ma non era un male proveniente dall'odio, piuttosto dalla paura; di cosa avesse paura, tuttavia, Kakashi proprio non riusciva a spiegarselo.
Genere: Avventura, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kakashi Hatake, Nuovo Personaggio, Pakkun
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Prima dell'inizio
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La ragazza si ritrovò tra le braccia del ninja; gli arrivava appena alle spalle, era così esile… Di certo il cibo dell’ospedale non l’aveva aiutata a prendere peso.
Non appena si rese conto di ciò che era successo sussultò, senza tuttavia ritrarsi immediatamente; si sentiva strana, ma non in modo negativo. Era una sensazione quasi piacevole come se… Si sentisse a casa. Dopo qualche istante fece un lento passo indietro, arrossendo e tenendo lo sguardo basso; si morse un labbro, in preda all’imbarazzo.
Kakashi si sentiva le gambe molli, il cuore rischiava seriamente di schizzargli via dal petto; per sua fortuna indossava la maschera, pareva che tutto il sangue gli fosse affluito alle guance. Si portò una mano dietro la testa ed abbozzò una risatina, cercando di sembrare il più naturale possibile, ma quando Haru alzò gli occhi e gli sorrise timidamente, il ninja avrebbe voluto sparire, diventare trasparente. Respirò a fondo in modo che non gli tremasse la voce «Andiamo?»
Non appena furono fuori, la ragazza fu abbagliata dalla luce del sole, ormai alto nel cielo. Le vie del villaggio erano quasi deserte, tutti erano rintanati a casa al riparo dall’afa di fine agosto; le cicale cantavano dall’alto degli alberi, nascoste nel fitto fogliame verde come i grandi occhi di Haru, che brillavano nel vedere Konoha così pacifica.
I due giunsero davanti all’accademia ninja; i cancelli erano chiusi ed il cortile vuoto. La piccola altalena dondolava spinta dalla brezza fresca che attenuava il caldo quasi insopportabile; Kakashi si accomodò su di una panchina sotto ad un grande ciliegio, ormai del tutto spoglio dai fiori che in primavera tingevano il paesaggio di rosa, ed invitò la ragazza a fare altrettanto. Doveva cercare di scoprire qualcosa sul suo passato, anche la più piccola informazione poteva essergli utile; solo che non aveva idea di come portarla ad aprirsi con lui. Si voltò a guardarla, lei si torturava le mani fissando le pieghe della maglietta bianca, forse un po’ grande per lei.
«Sai, qui al villaggio è tutto così tranquillo… Mi fa sentire a casa.» Un debole sorriso fece capolino sul suo viso, ma si spense subito «Mi chiedo se un giorno riuscirò a tornare al mio villaggio; sempre che esista un posto al quale appartengo… Ogni volta che chiudo gli occhi mi ritrovo in mezzo alle fiamme, sento urla di dolore, vedo sangue ovunque e…» le si spezzò la voce, le lacrime cominciarono a scorrerle sulle gote. Non voleva mostrarsi debole agli occhi di Kakashi.
Il ninja non sopportava di vederla piangere; doveva essere terribilmente dura per Haru non avere più nessuno. Lui sapeva bene come ci si sentisse a perdere tutte le persone care.
«Sono stanca di essere così incapace…» Si alzò «Kakashi… Ti prego insegnami ad essere un ninja!»
Rimase sgomento da quella richiesta così improvvisa «Ma Haru, sei appena stata dimessa e poi non so se possa essere all’altezza di…»
La ragazza non gli lasciò nemmeno finire la frase «Ma certo che sarai all’altezza! E ora sto molto meglio! Per favore… Sensei…»
A quel punto, non ebbe la forza di protestare ulteriormente; la sue determinazione era davvero incredibile… Gli ricordava tanto Obito. Si alzò a sua volta e le fece segno di seguirlo.
Erano passati quasi due anni dall’ultima volta che aveva trascorso del tempo al campo di addestramento, tutto era come lo ricordava; il grande fiume che scorreva nella radura circondata dalla foresta, le alte montagne verdeggianti all’orizzonte, i tre monconi allineati… Ogni cosa gli riportava alla mente ricordi che lo rendevano malinconico.
«Da dove iniziamo, Kakashi?» gli chiese impaziente.
«Non avere fretta.» rispose con calma «Cominceremo gli allenamenti domani, oggi devi riposare.»
«Ma io sto bene! Non ho bisogno di…» Una fitta al fianco la interruppe «Accidenti…» borbottò.
Kakashi sorrise, intenerito; la ragazza lo guardò negli occhi, sfoggiando un’espressione imbronciata da bambina che contribuì enormemente a mandargli in tilt il cervello.
Passarono il resto del pomeriggio distesi tra l’erba a rilassarsi e ad osservare le nuvole. Prima che se ne rendessero conto il tramonto infuocò il cielo, una folata di vento freddo fece rabbrividire Haru, che si accoccolò accanto al ninja. Egli le cinse la vita con un braccio e la strinse al suo petto, arrossendo lievemente; la ragazza era sorpresa di quel contatto improvviso, ma non si mosse. Stava bene quando era con lui, si sentiva al sicuro; chiuse gli occhi e si lasciò avvolgere dalla sensazione meravigliosa che aveva provato quella stessa mattina.
Il sibilo di un kunai li riportò bruscamente alla realtà; si conficcò a pochi centimetri dall’Hatake, che si alzò di scatto, parandosi davanti ad Haru.
«Ma che scenetta commovente» Un ninja della nebbia emerse dal fiume.
«Kakashi, chi è quello? E che cosa vuole?» domandò spaventata.
«Non preoccuparti, Haru. Stai indietro ora» Il suo braccio fu avvolto dai mille falchi.
«Tu devi essere il ninja copiatore, Kakashi dello Sharingan… Ho sentito molto parlare di te e non vedevo l’ora di testare la tua forza. Non sarà un problema farti fuori…» Ridacchiò con aria minacciosa «A meno che tu non mi consegni la ragazza»
Quelle parole la allarmarono “Vuole… Me?”
Kakashi scattò in avanti, il traditore parò prontamente il colpo sfoderando la grande spada che portava sulla schiena, il digrignare dell’acciaio si propagò per tutta la valle.
La ragazza non fece in tempo a muovere un passo, che uno shuriken gigante uscì dai cespugli.
«Dannazione!» esclamò il ninja
Il traditore ghignò beffardo «La trappola ha funzionato…»
Haru si buttò a terra, pronta al subire il colpo, ma il dolore non arrivò; si voltò e vide con orrore che Kakashi le aveva fatto da scudo umano, l’arma gli aveva trafitto la schiena.
«Stai bene… Vero?»
«Kakashi!» Le lacrime le si accumularono agli angoli degli occhi, colmi di terrore. L’Hatake si accasciò a terra, attento a non schiacciarla.
«Kakashi! Ti prego rispondi! Ti prego…» lo chiamò, invano; egli non si muoveva.
«No…» Le lacrime le rigarono il viso «No!» ripeté.
Si sentiva scottare, le girava la testa, la vista era offuscata dal pianto «Perché? Perché sono così debole? Così inutile?» Iniziò a tremare, scossa da una forza incredibile che le scorreva nelle vene.
Il suo chakra si fece sempre più potente, finché non fu tanto intenso da non essere più controllabile dalla ragazza; gli occhi solitamente verdissimi, in quel momento sembravano contenere una parte di universo. “Kakashi… Mi dispiace tanto, è tutta colpa mia!”

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Chotto Min’na-San! Finalmente il nuovo capitolo è arrivato! L’ho pubblicato oggi perché domani non avrò proprio tempo… Ringrazio tantissimo AkaneChan95, Hikaru Nekomi e Samarcanda2016 per aver recensito la storia! In questo periodo non penso di riuscire a mantenere il ritmo di un aggiornamento ogni lunedì, quindi chiedo venia se non sarò puntuale…
Alla prossima, non mancate, mi raccomando!
   
 
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