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Autore: Crepuscolina13    13/06/2016    2 recensioni
E se Emma fosse un angelo custode con il compito di vegliare, e di rendere di nuovo buona la famosa Evil Queen ?
Ovviamente SwanQueen.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Emma ascolta io..- provò a scusarsi Ruby appena fummo entrate nella piccola stanzetta a nostra disposizione.

-Non adesso!- la interruppi subito, perché davvero non era il momento.

La stanza era vuota, a parte per un piccolo divano posizionato nel centro esatto dell’ambiente quadrangolare, ma non era quello che mi interessava, e a passo spedito mi diressi subito verso l’angolo più lontano da me, dove Regina si era rintanata e in questo momento mi stava dando le spalle.

-Regina…- sussurrai accarezzandole un braccio, ma lei come se le mie mani stessero bruciando si scostò subito.

-Non toccarmi- esclamò arrabbiata e quelle parole furono per me una pugnalata al cuore.

-Regina per favore, non è come pensi-

-Vorresti dirmi che le parole di Ruby sono una bugia?- domandò girandosi, e guardarmi con occhi feriti.

Ciò mi devastò, potevo sopportare la sua rabbia nei miei confronti, ma non potevo sopportare il fatto che lei stesse soffrendo a causa mia.

-No quello che ha detto Ruby è vero ma è sbagliato il modo in cui lo ha spiegato- ed intanto la ragazza appena citata si era accomodata sul divano, in silenzio, cercando in tutti i modi di non guardare verso la nostra direzione, per concederci almeno un po' di privacy.

-Okay, allora spiegamelo tu- disse provocatoria e sprezzante.

-E’ vero ho stretto quell’accordo, ma solo per fare in modo che lei non andasse a spifferare tutto agli Anziani, cosa che ha fatto ugualmente, ma non posso di certo biasimarla visto che anche io non avrei comunque portato a termine la mia parte di accordo, perché anche se tu avessi ucciso Biancaneve io non ti avrei mai e poi mai lasciato, come ti ho promesso fin dall’inizio- spiegai implorante, cercando un contatto fisico che mi negava allontanandosi impercettibilmente da me.

-E allora perché non me lo hai detto?- domandò giustamente lei.

-Perché non volevo in nessun modo influenzarti, volevo che prendessi quella decisione in totale autonomia e sapevo che mettendoti al corrente del patto tu saresti stata più portata a non ucciderla per non farmi andare via-

-Per favore mi perdoni?- aggiunsi poi, con voce bassa ed insicura.

-Non so io..-

Ma un bussare alla porta interruppe la nostra riappacificazione.

Erano i miei genitori.

Appena richiusero la porta alle loro spalle non pensai molto e mi fiondai ad abbracciarli.

Circondai il collo di mia madre con le braccia immergendo il viso nei suoi corti capelli bruni e spiegando le ali abbracciai mio padre, spiaccicando tutti e tre uno contro l’altro.

-Mi siete mancati- sussurrai felice.

Poi una volta staccatami da loro abbassai la testa e tristemente dissi:

-Mi dispiace avervi deluso, potete perdonarmi per favore?-

-Emma noi non abbiamo niente di cui perdonarti- disse mio padre tirandomi su il viso per poi accarezzarmi una guancia.

-Non siete arrabbiati?- chiesi stupita.

-Assolutamente no, questa è la tua vita e sei libera di fare tutto gli sbagli che vuoi perché noi sosterremmo sempre la nostra piccolina- mi rassicurarono loro.

-Oh mamma ma io pensavo di avervi deluso, siete sempre stati così’ orgogliosi di me- continuai, incredula nel vedere effettivamente nei loro occhi quell’orgoglio che avevano da sempre avuto per me.

-Non pensarlo mai- mi rassicurò mia madre donandomi un altro piccolo e breve abbraccio.

-Certo ti meriti una leggera punizione, ma quello non è compito nostro- precisò papà sorridendomi comunque.

-Già- commentai abbassando la testa.

-Ma a quanto pare hai commesso degli sbagli per una buona causa- aggiunse subito la mamma con un tono di voce strano, stava tramando qualcosa.

Quella voce mi fece subito alzare la testa e sul suo viso vidi un’espressione da curiosa che non prometteva niente di buono.

-Possiamo finalmente conoscere questa famosa Regina Cattiva?- chiese mio padre, lanciando occhiate alle mie spalle, dove avevo lasciato la mia protetta.

-Per favore non chiamatela così, lei è semplicemente Regina- puntualizzai con voce sicura.

-Oh certo mia cara- acconsentì subito mia madre, lanciando un occhiata di rimprovero al marito e ciò mi fece sorridere come non facevo da tanto tempo.

I miei genitori si amavano così tanto e da così tanto tempo, ed io ero stata molto fortunata ad essere cresciuta da loro, se poi confrontavo Mary Margaret con Cora mi ritrovavo a ringraziare ancora di più la mia buona stella.

-Mamma, papà lei è Regina- presentai in imbarazzo ma lanciando occhiate rassicuranti verso di lei, visto che la vedevo molto in tensione.

-Regina, loro sono Mary Margaret e David-

-Sono felice di conoscervi- rispose lei imbarazzata, wow Regina imbarazzata, e questo bastava per far capire quanto strano fosse questo momento.

-Anche noi lo siamo- contraccambiò papà.

-Ci dispiace per tutto questo trambusto, ma sai abbiamo delle regole molto severe-

-No, certo, lo capisco- acconsentì lei accondiscendente e lì finì la conversazione.

Nessuno sapeva bene cosa dire, io in particolare non sapevo se Regina mi avesse perdonato e in più i miei genitori la stavano scrutando per bene, nessuno sembrava intenzionato a interrompere quel silenzio pressante.

Per fortuna qualcun altro bussò alla porta interrompendo quella conversazione che stava diventando sempre più imbarazzante.

La porta si aprì e da dietro spuntarono un uomo ed un bambino che non avevo mai visto prima, eppure loro guardavano intensamente nella mia direzione.

-O mio dio- sussurrò con voce strozzata Regina.

La guardai confusa in cerca di una risposta ma il suo viso era già pieno di lacrime che copiose scendevano sulle sue guance.

Cosa stava succedendo??

-Siete veramente voi?- chiese sconvolta.

I miei genitori mi guardarono anche loro confusi in cerca di qualche spiegazione che io non avevo, così alzai le spalle per fargli capire che non avevo la minima idea di cosa stava avvenendo.

Poi osservai meglio i nuovi arrivati e tutto fu più chiaro.

Se solo avessi prestato più attenzione avrei notato subito che il bambino era maledettamente identico a Regina.

-Si mamma- rispose la voce lieve e dolce del bambino.

A quel punto Regina pianse ancora di più e perdendo interesse per tutto ciò che la circondava corse verso di loro e si buttò tra le braccia di Daniel che si chiusero intorno alla sua schiena per accarezzargli poi i capelli e lei singhiozzò ad alta voce, fino quasi ad urlare di gioia.

Ma quell’abbraccio durò pochissimo perché poi si abbassò subito per soffocare di baci e abbracci il piccolo Henry.

Quella scena mi strinse il cuore, erano così dolci tutti e tre insieme.

-Chi sono?- mi chiese mio padre sussurrando per non disturbare il loro momento.

-La sua famiglia- risposi non distogliendo un attimo lo sguardo dal viso luminoso e splendente della mia amata.

Probabilmente era la prima volta che la vedevo così felice.

-Ma siete angeli, come è possibile tutto ciò??- chiese incredula accarezzando le ali del bambino.

-E’ opera degli anziani, quando siamo morti le nostre anime erano ancora così pure che hanno deciso di donarci una seconda possibilità per aiutare altre anime candide come le nostre-

Ma quella spiegazione non sembrò importare molto a Regina, che ricominciò a piangere.

-Mi dispiace, mi dispiace così tanto, è tutta colpa mia- e le braccia di Daniel furono subito lì, pronte a consolarla.

-Ma cosa dici, è stata Cora, non tu-

-Ma lei è mia madre, io avrei dovuto prevederlo, avrei dovuto fare qualcosa!- singhiozzò nei capelli dell’angelo.

-Mamma per favore non piangere- implorò il piccolino e quella voce dolce e gentile toccò anche me, e mi emozionai.

Regina lo prese in braccio e stringendolo al padre chiese scusa anche a lui.

-State bene? Insomma vivete bene qui fra gli angeli?- chiese cercando di darsi una calmata, asciugandosi le lacrime con la mano libera, quella che non era impegnata a tenere Henry.

-Si- la rassicurò Daniel.

-Ho sempre pensato che..che..- ma non ce la fece e scoppiò di nuovo in lacrime.

Daniel allora la fece accomodare sul divano, e Ruby alzandosi in piedi si andò a posizionare accanto a mio padre, si vedeva che era molto, molto imbarazzata.

-Regina calmati, prenditi tutto il tempo che ti serve- e questa volta ci pensarono le mani del piccolo Henry a raccogliere quelle luccicanti lacrime dal suo splendido volto.

Quella scena emozionò anche mia madre che con un braccio mi strinse a se, come a ricordarsi di quanto era fortunata.

-Ho sempre pensato che per colpa mia non avreste trovato la pace, per quello che sono diventata e per quello che non ho fatto- spiegò prendendo dei profondi respiri.

-E cioè?- chiese il giovane uomo accomodandosi accanto a lei.

-Non ho mai vendicato la vostra morte, non ho mai messo fine alla vita di Biancaneve-

-E noi siamo così felici che tu non l’abbia fatto-

-Mamma, uccidere qualcuno non è mai una bella cosa, me lo dice sempre la mia maestra- disse con voce da sapientino il piccolo Henry, e quelle semplici parole ma pronunciate da un anima così giovane e pura che ancora non conosceva i mali del mondo, quella voce così infantile ed innocente fece scendere altre lacrime sul viso di Regina.

-La tua maestra ha ragione piccolo mio- rispose lei baciando la fronte di suo figlio.

-Mi dispiace avervi deluso, non è mai stata mia intenzione farvi soffrire, ma quando siete...quando ve ne siete andati la mia vita non ha più avuto un senso- si scusò per l’ennesima volta con voce inclinata.

-Tu non ci hai assolutamente deluso, certo non ci ha fatto piacere sapere che così tante persone erano terrorizzato da te, siamo stati tristi a sapere cosa eri diventata ma adesso grazie ad Emma non lo sei più- e a quelle parole entrambi mi guardarono.

Lei con sguardo confuso, credo che ancora non si rendesse conto che tutto ciò fosse reale, lui con sguardo pieno di gioia e di gratitudine.

-Emma grazie davvero per quello che hai fatto- disse Daniel rivolgendosi a me.

-Hai permesso a Regina di cambiare, sei riuscita a tirare fuori quella parte di lei che da troppo tempo aveva sepolto sotto strati di malvagità, grazie per averla salvata dalle tenebre più oscure, grazie per aver salvato tutti noi-

-Non ringraziarmi, sono felice di averlo fatto- risposi sinceramente a quelle parole che venivano dal profondo del suo cuore e lui annuì.

A quel punto Henry scese dalle gambe della madre e a passo spedito si diresse verso di me, io mi abbassai un poco, curiosa di quello che mi avrebbe detto,e a quanto pare non ero l’unica, visto che tutti stavano fissando il bambino in attesa della sua prossima mossa.

-Allora tu sei il nuovo amore della mamma?- e quelle parole fecero sorridere tutti.

-Credo di si ragazzino- e lui sorprendendomi mi abbracciò.

Quel gesto mi prese di sorpresa e ci misi un po' a reagire ma poi le mie braccia contraccambiarono la stretta e i miei occhi si immersero in quelli della madre di Henry ed in quel momento successero due cose ben distinte ma entrambe furono meravigliose.

Mi guardò abbracciare suo figlio e mi sorrise, tutto nel suo volto stava esprimendo la gioia che stava provando in quel momento e non so come capì che lei mi aveva perdonato.

Aveva perdonato quella mia piccola bugia a fin di bene perché in fondo il nostro strano, confuso, unico ed impossibile amore poteva superare di tutto.

Poi un’intensa emozione mi colpì.

Era un qualcosa di strano, che era difficile da tradurre e da decifrare eppure per me fu così facile capire di cosa si trattasse.

In quel momento le numerose nuvole grigie, nuvole minacciose e cariche di pioggia furono prese a pugni da alcuni raggi solari che le distrussero in piccoli pezzi.

Questi raggi erano già presenti prima, ma erano scie deboli, come un sole primaverile che è appena nato e che ancora deve scogliere i ghiacci invernali, invece questo sole era forte e potente,un sole estivo che prepotente si prende lo spazio nel cielo che è suo diritto di nascita.

Forse furono le intense emozioni provate tutte in una volta, forse fu il suo amore verso di me, il fatto di avermi perdonata o forse fu il fatto di aver saputo che la sua famiglia stava bene, che le persone a cui teneva di più non stavano soffrendo a causa sua, forse fu rendersi conto per la prima volta che diventare la Regina Cattiva era la cosa peggiore che le fosse successo nella vita dopo l’uccisione dei suoi cari, o forse furono tutti questi eventi mischiati insieme.

Fatto sta che un grosso masso, che il mio cuore conteneva, fu sbriciolato.

Sentì il sangue di Regina ribollire nelle mie vene, sentì le mie ali, svegliarsi ed invigorirsi, sentì il mio cuore venir purificato da una pioggia costituita da acqua potabile appena nata dalla sua fonte, solo che non era il mio cuore, era quello di Regina.

Furono una serie di forti e potenti emozioni a farmi capire che il mio compito era finalmente arrivato a termine.

Regina era veramente e sinceramente cambiata nel profondo.

Ero stata brava, ero riuscita a redimere un anima sull’orlo del punto di non ritorno dalla malvagità più oscura, ero veramente orgogliosa di lei, ed anche di me stessa.

Adesso chiunque avesse provato a chiamarla Regina Cattiva avrebbe subito la mia ira, perché potevo affermare sinceramente che lei non lo era più.

Poi la porta si aprì e qualcuno ci avvisò che gli Anziani avevano finito la loro consultazione, era arrivato il momento del giudizio finale.

 

  
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