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Autore: obidoia    15/06/2016    0 recensioni
Dal testo: "E ancora nei secoli successivi alla grande lotta, le persone terrorizzate pregavano rintanate e nascoste nelle loro case affinché gli Dei potessero garantire loro la sopravvivenza. Ma si sbagliavano, perché non sempre il Dio che ci si aspetta di vedere davanti è quello giusto."
Kalia non credeva. Chiusa nella sua piccola bolla di quotidianità e ignoranza non voleva credere o vedere. Poi incontra Lui.
"IO SONO DIO"
E lei gli crede.
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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<< Siamo arrivati! Vieni Kyra guarda che bello! >>

Sharon correva da una parte all'altra come una matta, era sempre così euforica e piena di vita.

<< Beh niente male. >> Mi guardai un po' intorno, ammirando la città in tutto il suo splendore. Eravamo appena arrivate dopo un viaggio devastante e la bellezza inglese ci colpì subito.

<< Come niente male?! È semplicemente stupendo! >> Sharon sembrava già essersi adattata perfettamente al nuovo clima, tuttavia io avevo un po' freddo.

<< Si, si. >> risposi distratta.

<< Ehi ragazzi! Venite tutti qui un momento! >> I professori ci chiamavano a gran voce cercando, anche se invano, di attirare la nostra attenzione. Mi avvicinai insieme alla mia amica per sentire. Parlò il professore di inglese << Bene ragazzi avvicinatevi. Staremo qua cinque giorni, ma cominceremo a visitare Londra e dintorni solo a partire da domani, visto che è già tardi e sarete stanchi per il viaggio. Quindi per ora vi consiglio di andare su nelle camere per sistemare le vostre cose e magari schiacciarvi un pisolino. Questo sarà l'ultimo viaggio di istruzione prima della Laurea, ormai siete adulti, o almeno si spera, e sapete cavarvela da soli. Cercate di passare questi ultimi giorni assieme al meglio che potete! Non perdete i ricordi che formerete qui perché vi accompagneranno sempre durante la vostra vita. Ok, detto questo vi lascio liberi. >>

Appena finì di parlare tutte le persone presenti urlarono di gioia e iniziarono a parlare a gran voce fra di loro. Tutti erano entusiasti al massimo per questo viaggio. Il professore invece sembrava già essersi rassegnato, poveretto.

<< Ragazzi per favore non facciamoci riconoscere già dal primo giorno come al solito... ma nessuno mi sta ascoltando. >>

Era sempre la stessa storia in fondo. Non eravamo poi cambiati molto dalla prima superiore, mi faceva un po' pena quell'insegnante che ci aveva dovuto sopportare per cinque anni.

<< Non si preoccupi prof! >> Si levò una voce tra la folla, seguita da una risata generale.

<< Il ritrovo è qui nell'atrio dell'Hotel alle 20,00 precise! Cercate di essere puntuali! >>

 

La nostra camera era abbastanza carina e semplice, ma questo poco importava visto che dovevamo rimanerci solo per poche notti. La prima giornata passò tranquillamente, una bella dormita e qualche chiacchiera prima di andare tutti a dormire. Il giorno dopo gli insegnanti avevano organizzato una visita a delle strutture antiche, non che io fossi particolarmente attratta da queste cose, per me erano solo vecchie costruzioni prive di significato. Oltretutto io non ero neanche credente; non mi interessava tutta quella storia. Perché mai dovrei credere in qualcosa di così privo di logica e non scientificamente provato? I freni dell'autobus stridettero in maniera angosciosa quando ci fermammo per visitare l'ennesima cattedrale. Appena misi piede a terra un brivido percorse la mia schiena, solo io percepivo il freddo inglese? I miei compagni di classe cominciavano a essere stufi e si lamentavano con i professori che cercavano di calmare le acque.

<< Non vi preoccupate, - disse la guida – questa sarà l'ultima. >>

Incominciò a camminare attraverso un sentiero a malapena visibile. Speravo con tutto il cuore che non fosse tanto lontana. inciampai più volte tra i sassi, non ero preparata a fare trekking, né fisicamente né psicologicamente, e poi odiavo camminare, era faticoso. Presi per la milionesima volta un ramo in faccia e dopo quella che sembrava un'eternità ci ritrovammo davanti una chiesa immensa che sembrava essersi conservata molto meglio rispetto alle altre. Come avevamo fatto a non accorgerci di una chiesa così grande? E poi perché l'avrebbero dovuta costruire qui? Era lontana sia dal centro città che dalla periferia. Ci avvicinammo un po' all'entrata. La parte centrale era enorme, alta almeno 100 m, e anche le due guglie solitarie erano insolitamente alte. La sua struttura era architettata in maniera arcaica e perfino gli ornamenti sembravano essere molto antichi. Niente o ben poco era stato ristrutturato di recente. In alto nella facciata c'era un rosone dalla forma circolare e attraverso i vetri colorati vi era raffigurato un angelo. Tutt'intorno era pieno di affreschi, i quali simboleggiavano passi della Bibbia e altri avvenimenti sacri.

La guida iniziò il suo solito discorso: << Questa chiesa, come potete notare, è ben diversa dalle altre non solo data la sua magnifica conservazione naturale, ma anche nell'aspetto artistico riguardante la disposizione all'interno e all'esterno. Guardate attentamente nel rosone. Cosa vedete? >> Indicò il rosone con la punta dell'indice.

Io l'avevo già notato prima, un angelo su uno sfondo rosso.

<< Sembra qualcosa con delle ali e del fuoco. >>

<< Un angelo? >> I miei compagni tiravano ad indovinare, ma era abbastanza difficile vedere a quell'altezza. La guida sembrò piuttosto compiaciuta. Aveva un aspetto strano, un uomo dai capelli folti di un marrone scuro ma una barbetta rasata brizzolata. Ogni volta che sorrideva le fossette lo rendevano ancora più anziano di quanto sembrava, come se fossero rughe. Nonostante avesse una certa età non era per niente affaticato dalla camminata e non accingeva a smettere di parlare.

<< Quello è un demone, un dio della notte. >> Sorrise ora divertito nel vedere le nostre facce un po' sbigottite, perfino il solito brusio tacque in un colpo.

La figura là sopra era un demone, ma come si faceva a dire? Le differenze tra angelo e demone non erano poi così nette.

<< E qual è la differenza tra i due? >> La domanda mi venne fuori spontanea.

Entrambe sono creature leggendarie e inesistenti, ma lui non sembrava pensarla così e infatti mi rivolse un'occhiata circospetta.

<< Nel disegno potete vederla nella diversità dell'aspetto, guardate attentamente le sue ali e la sua espressione. >>

Dando un ulteriore sguardo notai che le ali erano scure, squamose e con dei tagli, ma non avrei saputo dirlo con certezza, nonostante le sue dimensioni il rosone era posizionato troppo in alto per far si che un occhio umano potesse vederlo chiaramente. La sua faccia mi incuriosiva, mostrava un'espressione terrorizzante, un miscuglio di rabbia, paura e dolore, era come se quel disegno volesse gridare.

<< Perché lo sfondo è rosso? >> Anche Sharon sembrava particolarmente interessata a quella raffigurazione.

<< Non c'è una versione ufficiale... Nella Chiesa, il rosso era un simbolo di autorità, fuoco pentecostale, del sangue di Cristo, del martirio, della crocifissione, della carità cristiana. Inoltre, poteva simboleggiare anche il satanico e il colore delle fiamme dell'inferno, le fiamme dei sette peccati mortali, è come se l'arrivo del male portasse distruzione, ovunque passi dietro lascia nient'altro che dolore. >>

Si creò un silenzio imbarazzante, nessuno sapeva cosa dire o commentare, neanche io sapevo se era giusto fare altre domande, con quest'argomento eravamo caduti un po' nell'incredulità. Il nostro accompagnatore meditava tra sé e sé, come se stesse cercando di rammentare qualcosa, poi tutto a un tratto si ridestò e continuò con la sua parlantina.

<< Un'altra cosa interessante da sapere è la posizione in cui la cattedrale è stata costruita. In questo luogo il tramonto cade esattamente nello stesso punto tutto l'anno, nella posizione perfettamente opposta a quella del rosone, e la luce rossa del Sole si riflette sul vetro già rosso rendendo l'immagine al centro ancora più spettrale. Purtroppo noi non avremo l'opportunità di assistere a questo spettacolo. Su ora diamo un'occhiata all'interno. >>

<< Ma possiamo? Non è vietato entrare...? >> intervenne il professore.

<< L'importante è che non tocchiate nulla dato che questa chiesa è antica di millenni e potrebbe sgretolarsi con un soffio soltanto. >>

<< Ma... >>

<< Non faccia quell'espressione corrucciata professore o gli verranno le rughe. >>

Ridemmo piano mentre il prof. borbottava qualcosa sulla sua incredulità.

Ci stavamo già avviando verso l'interno della chiesa, quando il mio sguardo cadde involontariamente sul rosone per la terza volta. La luce stava provocando uno strano effetto su di esso e cercai di mettere a fuoco i dettagli il più possibile malgrado la grande altezza.

Non so se fosse a causa dell'umidità, a uno scherzo della luce o a un difetto nella mia vista, ma l'immagine che vidi fu più spettacolare delle precedenti, il demone piangeva. Rimasi a fissare quella figura estranea come in trance. Era bellissima. Indefinita e indistinta in mezzo a tutto quel cremisi.

Mi ripresi quasi subito, in fondo era solo l'umidità del posto che brillava di fronte alle ultime ore di luce del sole.

La cella della chiesa in sé non era niente di straordinario in confronto alla magnificenza del rosone. L'unica cosa che la differenziava era, come ci aveva informato precedentemente la guida, la disposizione ambigua dell'interno.

 

 

  
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