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Autore: BlackTongue    15/04/2009    4 recensioni
Provate a immaginare se Lilith non avesse avuto la brillante idea di scatenare l'Apocalisse ... Castiel non avrebbe tirato fuori Dean dall'Inferno .. lui cosa sarebbe diventato? E Sam farebbe le stesse scelte di adesso? Enjoy ^^
Genere: Sovrannaturale, Suspence, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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Aria, di nuovo aria. Sentirla sulla faccia è piacevole. Se la ricorda molto bene,
quella sensazione di freschezza, quasi come spazzasse via tutta la sporcizia che
si ha addosso. Avrebbe voluto che accadesse, avrebbe voluto tante cose ma
mai come il desiderio infernale di bersi una birra e sentirla scivolare giù per la
gola. Sorrise, subito dopo. Dopo secoli, sorrise. L'ironia velata di quel
momento era abbastanza semplice. Aveva ancora desideri umani, nonostante
fosse un animale.
Era notte inoltrata e si stava dirigendo verso un pub, fortunatamente ancora
aperto. Un po' di buona volontà, una leccata ai culi giusti ed era riuscito ad
avere il suo vecchio involucro, a cui era tanto affezionato. Aveva svolto un
buon lavoro e l'avevano premiato, come si fa in ufficio.
Si faceva abbastanza schifo, ma ormai non poteva cambiare ciò che era
diventato; due anni all'Inferno sono un eternità e certe abitudini sono dure a
morire. Sentiva l'odore che un tempo gli apparteneva, da molto lontano, ma
ora che era in mezzo agli Umani era quasi fastidioso. Lo annusò
riempiendosene i polmoni, poi si aggiustò il colletto della giacca e andò verso il
bancone. Una volta seduto si guardò intorno, alcune coppiette e i soliti
ubriaconi, qualche ragazzo che giocava al biliardo e due cameriere che
servivano ai tavoli.
<< Dimmi. >>
Venne distratto da quella piccola parola e si spaventò sentendo una voce e non
un urlo. Osservò il barista accigliato, diede un colpo sordo al bancone e lo
osservo, senza sorrisi.
<< Una birra grazie, bella fresca. >>
Il barista annuì e lo lasciò li solo. L'illusione almeno di avere sete poteva
permettersela.
Dopo qualche sorso, posò i soldi sul bancone, così che il barista si avvicinò e lui
ne approfittò per strappargli qualche parola.
<< Ehi, un motel qui vicino? >>
<< A due miglia da qui ce n'è uno, non costa neanche tanto. >>
<< Grazie >>
Si alzò prendendo la birra con sè ed uscì.
Improvvisamente il pub si spense, diventò completamente buio, nessuna luce
nessun rumore. Il barista andò a controllare le luci, accese il salvavita ed
improvvisamente il locale saltò in aria.
Lui era fuori a godersi la scena, con gli occhi illuminati dalla luce intensa del
fuoco e le labbra bagnate di birra.
 
Stanza 302. Un giovane ragazzo, dalla faccia troppo stanca e imbevuto di caffè
stava davanti al pc, che era l'unica fonte di luce li dentro. Sentì l'impellente
bisogno di andare a svuotarsi la vescica, cosi scansando la sedia, raggiunse il
bagno. Afferrò con disgusto l'idea di dover illuminare quella stanza dato che
non c'erano finestre e centrare la tazza in quelle condizioni era da record. Si
abbassò la cerniera e fece quello che doveva fare.  Un sospiro, poi la luce si
accese e si spense. Due colpi secchi, come se qualcuno stesse giocando con
l'interruttore. Velocemente si ricompose e uscì dalla stanza; al buio seduto
davanti al pc c'era la persona che avrebbe desiderato vedere di più al mondo,
ma sapeva che se l'avesse rivista non sarebbe stato un buon segno.
<< Sammy >>
Il suono della sua voce, quel nome e il suo sguardo, gli stessi vestiti, quel
sorrisino sornione, Dean era tornato.
<< Che diavolo ci fai qua >>
Ovviamente Sam non l'avrebbe abbracciato, tutti e due sapevano che non
sarebbe stata una allegra rimpatriata famigliare.
<< Benjamin Bikermann? Che brutto nome ..  >>
<< Cosa ci fai qui >>
Scandì bene ogni parola. Non si schiodava dall'ingresso del bagno, proprio
accanto alla porta della stanza, stava li immobile con lo sguardo fisso su suo
fratello. 
<< Non mi saluti neanche? Sei diventato antipatico fratellino ..  >>
<< Io non sono più tuo fratello >>
<< Oh e io che pensavo ti facesse piacere rivedermi! Ho fatto fatica per riavere
il mio corpo e vedo che il più bello rimango sempre io .. >>
Dean aveva il suo solito humor e rise per un attimo.
<< Non fai ridere Dean >>
A quelle parole diventò serio e si alzò dalla sedia.
<< Dici? Ho vinto il premio Simpatia laggiù! >>
Fece qualche passo in direzione di Sam per poi deviare verso la borsa da
viaggio, era aperta sul letto. Frugò dentro e trovò il vecchio diario di John.
Sorrise, lo prese in mano e lo agitò indicando il fratello.
<< Sai Sammy, papà non sarebbe contento di sapere che stai facendo ..>>
Sam lo guardò interrogativo, ma l'espressione si fece immediatamente dura.
<< Che sto facendo io?! Ma guardati .. >>
Dean rise, di gusto.
<< Io per lo meno ho scelto di esserlo! Tu invece? Anzi, dov'è? >>
<< Dov'è chi .. >>
<< Non fare il finto tonto, non sai mentire ... >>
<< Non capisco a chi ti riferisci >>
Dean seccato dalla risposta, fissò intensamente Sam, quegli occhi verdi erano
più spaventosi e inquietanti di qualsiasi altro sguardo demoniaco.
<< Non fare giochetti con me, dov'è Ruby. >>
<< Ru - Ruby? >>
Fece qualche altro passo in avanti, verso il fratello, in due anni aveva imparato a
recitare ma non bisognava avere il sesto senso per capire quando uno mente e
quando no.
<< Sam, sappiamo tutti e due che è meglio parlare civilmente prima di
compromettere la struttura del motel per un tuo capriccio, anche perchè non
vorrai sacrificare delle vite per porteggere quella troietta, giusto? >> Sorrise
avvicinandosi ad una porta e aprendola di scatto, ma non trovò nulla. Cosi
accese la luce, la vicinanza con Sam si era ridotta di parecchio e nessuno dei
due sentiva paura.
<< Perciò perchè non mi dici dov'è, cosi tu torni ai tuoi lavoretti e io ti lascio in
pace per sempre? >>
Sam rilassò il viso che era mosso in una smorfia di incredulità. Si spostò dal
fratello e andò a sedersi sul letto, strofinandosi gli occhi per via della luce
accesa. Poggiò i gomiti sulle ginocchia e fece cadere la testa in avanti.
<< Non lo so .. >>
<< Sam .. >>
<< Non lo so davvero dov'è! L'ultima volta che ci siamo incontrati è stato due
mesi fa e da li non l'ho più sentita ne vista ..  Perchè la cerchi? >>
<< Questioni private ..>> disse il fratello arricciando il naso.
<< Sai Sam, prima di finire laggiù ti ho immaginato tante volte solo, tante volte
..  Ma mai avrei immaginato che saresti finito cosi. >> Nelle parole di Dean c'era
una forte nota di disgusto, aveva sempre visto Sammy innocente, pieno di
buoni propositi e incorruttibile.
<< Cosi come? Eh? Che dovrei fare? Tu te ne sei andato! >> Sam stava iniziando
ad alterarsi, parecchio, la voce si era fatta strana e Dean non lo guardava in
faccia.
<< Sam, c'è Bobby .. >>
<< Oh Bobby! Già! E secondo te dovrei fare la sua stessa fine? >> Sam si era
alzato in piedi e stava davanti a Dean.
<< Sempre meglio di succhiare del sangue da una troia e giustificare il tutto con
il fatto che salvi le persone! Stai diventando come lei! Come Me! >>
Erano faccia a faccia, si urlavano contro, erano amareggiati l'uno nei confronti
dell'altro e non sarebbe finita bene quella discussione.
 
  
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