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Autore: GirlFromTheNorthCountry    16/06/2016    1 recensioni
Le donne sono le migliori psicanaliste fino a quando non si innamorano.
“Io ti salveró” di Alfred Hitchcock
“Pronto, Alison Stone.”
“Sono Axl Rose, vorrei un appuntamento”. Disse una voce al telefono convinta che quella breve presentazione spiegasse tutto.
“Come prego?”
“Axl, l'amico di Izzy”
“Scusi, ma proprio non capisco cosa stia dicendo”
“Oh cristo! Ieri è venuto Izzy da lei per parlare di un suo amico, ecco quell'amico sono io”
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Axl Rose, Duff McKagan, Izzy Stradlin, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Giovedì sera | Steven's Home

“Perché vi drogate amici miei? Ve lo dico io, voi vi drogate per lo sballo, per il piacere. Voi vi drogate per divertirvi, io no. Io mi drogo per sopravvivere” disse Steven in piedi davanti allo specchio.
Eppure lì con lui non c'era nessuno, era con se stesso che stavo parlando.
Stava provando il discorso, stava raggruppando le idee per trovare qualcosa di sensato da dire agli altri. Era passato un mese dall'ultima volta che si erano visti tutti insieme. A quanto ne sapeva Izzy aveva preso la terapia riabilitativa molto seriamente, Slash ci aveva provato, Axl e Duff, intonsi nella loro aurea di perfezione, avevano continuato a lavorare alle loro canzoni. 
L'alcool era un male che veniva tollerato all'interno del gruppo, si poteva bere, bere fino a star male, ma la droga no. Gli era sempre sembrata una scelta piuttosto ipocrita. Comunque di tempo ne era passato e ora lui si sentiva come uno studente la sera prima di ritornare a scuola dalle vacanze estive. E lui, i compiti per le vacanze, mica li aveva fatti.
Non sapeva cosa aspettarsi, sapeva solo che Axl avrebbe preso in mano la situazione, avrebbe iniziato a camminare per la stanza facendo domande, stabilendo regole e fissando progetti. Izzy avrebbe annuito, Duff avrebbe annuito, Slash si sarebbe opposto, ma alla fine avrebbe ceduto. Quanto a lui? Beh, non gli restavano molte alternative.


Giovedì sera | Alison's Office

“Dio Axl, che spavento” disse Alison aprendo la porta del suo studio e vedendolo lì davanti “Che ci fai qui?”.
“Ho visto che erano le sette e ho pensato di venire a trovarti”.
Le luci dello studio erano spente, solo la lampada della scrivania era rimasta accesa. Dalle finestre penetravano le luci intense della città.
“Era parecchio tempo che non venivo qui, mi mancava questo posto” disse entrando e guardandosi intorno come se quella stanza fosse un museo.
“Beh, qui è tutto come prima”
Axl la abbracció stretta.
“Già, anche l'eccitazione che mi mette questo posto non è cambiata minimamente. Sai quante volte avrei desiderato prenderti su questa scrivania?”
“Non saranno più di quelle in cui l'ho desiderato io”
Axl le morse il labbro inferiore.
“Non è che ora ti trovi un altro paziente su cui puntare gli occhi, eh?”
“Beh, devo ammettere che il signor Craig non è male”.
Anche per lei aveva un che di eccitante quella situazione, era come rimettere vecchie barriere con cui però finalmente si poteva giocare.
“A proposito...” disse Alison frugando in un cassetto della scrivania “Ecco a te”.
Axl fissò il biglietto che Alison gli porse: “Suzy London, eh?”
“L'unico problema che ha è che è carina, per il resto mi fido abbastanza di lei”
“È indispensabile?”
“Di indispensabile c'è solo respirare, però diciamo che può essere utile. Pensaci, potresti iniziare ad andare da lei, magari ti trovi bene”.
Alison aveva conosciuto Suzy ad un convegno di formazione e le aveva fatto una bella impressione. Un po' troppo fissata con le teorie sulle vite precedenti, ma tutto sommato le era sembrata competente, ed Axl aveva assolutamente bisogno di una figura professionale al suo fianco che non fosse coinvolta emotivamente da lui. Ad ogni modo se con il tempo avesse notato qualcosa di strano sarebbe comunque potuta intervenire.
“Dicevi che è carina?”
“Non ci provare Axl”
Adorava vederla ingelosire, davvero pensava davvero che lui avrebbe potuto tradirla? 

“Comunque stasera andiamo da me, non voglio sentire storie” disse Axl una volta che furono in macchina.
“Ma come faccio? Non ho niente per domani”
“Hai tutto. Ti ho preso un completo, cioè Amanda l'ha scelto, io ho solo strisciato il bancomat”
Alison sgranò gli occhi tra lo stupito e l'incredulo.
“Mi piace il tuo gusto, sono scelta che avresti scelto bene”
“Già, avevo messo gli occhi su un vestito niente male, ma la faccia allarmata di Amanda mi ha fatto cambiare idea. L'ho preso comunque, lo metterai in altre occasioni”
Alison tirò giù il finestrino. Aveva bisogno d'aria e di una persona che non le facesse regali.
“Perché eri con Mandy?”  
“Sono andato da Duff a suonare, e beh lei era lì. Ovvio, dove avrebbe dovuto essere?”
Alison lo guardò di sottocchio. Sapeva esattamente dove voleva andare a parare. Amanda era la fidanzata modello, mentre lei era la sciagurata che non gli dava abbastanza attenzioni.
“Avete buttato giù qualcosa di nuovo?”
“Secondo te perché stiamo andando da me? Voglio farti sentire questa nuova canzone. La canteremo io e Duff insieme”
“Non doveva essere Izzy a fare qualche canzone per il nuovo album?”
“Beh, si. Anche lui ne farà. In realtà ha detto che sta buttando giù alcune cose, lavora sempre. Mi sembra davvero sereno. L'ho sentito tranquillo al telefono, sai?”
“Forse è sotto morfina”.   
“Quanto sarai stronza?”
“Dico solo che aspetterei di vederla in faccia una persona che è sotto riabilitazione per dire che è felice, tutto qui”
“Domani lo vedrò in faccia e ne avrò la prova”
“Già, anch'io non vedo l'ora di averne la prova...”
“È un modo velato per dire che ti manca?”
“Perché a te non manca?”

Entrarono in casa, ed Alison non poté fare a meno di notare che tutte le luci erano state lasciate accese. Si chiese se il senso dell'economia di Axl fosse stato mangiato dalle banconote nel suo portafoglio.
“Ti prego, dolce ecologista del mio cuore, non farmi la predica sul risparmio energetico! Sono uscito di fretta” Disse Axl notando la sua espressione.
Alison scoppiò a ridere. Era davvero un ottimo osservatore.
“Posso avere dei tuoi vestiti? Voglio mettere qualcosa di comodo”
“Fai quello che vuoi Alison, non devi chiedere il permesso” 
Quando tornó in salotto Axl stava stappando una bottiglia di rosso e riempì due calici.
“Non me lo sarei mai aspettato” disse asciugando il collo della bottiglia.
“Cosa?”
“Oggi mi hanno dato una notizia che ha dell'incredibile. Eravamo convinti di avere fatto una figura terribile, se non proprio pessima e invece...abbiamo fatto colpo”
“Non ti seguo” 
“Jagger. Ha chiamato, sono rimasti incantati da noi. Hanno detto che siamo dinamite”
“Oddio Axl! È stupendo! Non penso si possano ricevere complimenti migliori”
“Non è tutto. Vogliono che io faccia un pezzo con loro, ad un concerto ad Atlantic city, questo dicembre, che se ci penso, vuol dire tra meno di venti giorni”
Alison gli avvinghiò le braccia intorno al collo, era felicissima.  
“Mio dio, non starai più nella pelle immagino! Cosa canterete? No, fammi indovinare. Wild horse? Simpathy for the devil? No, I got the bluse? Adoro quella canzone! Non mi dire che farete Paint it Black o muoio qui sul  colpo”
Axl rise per l'eccitazione della ragazza, la musica era una di quelle cose che la faceva tornare bambina.   
“Canteremo e...fammi indovinare: adori quella canzone!”
Alison sgranò gli occhi dalla gioia, ma l'avrebbe fatto per qualunque parola fosse uscita dalla bocca di Axl. 
“Beh, allora: raise a glass to the good and the evil” disse alzando il bicchiere.
“C'è solo un problema però: hanno chiesto anche un chitarrista”
“Oh...” Commentó Alison abbassando il bicchiere.
Uno. Uno presupponeva scegliere. Uno presupponeva escluderne un altro. 
“A chi pensi di dirlo?”
“Al momento gradirei che Duff suonasse la chitarra”
“Già...”
“Come faccio a scegliere? Tra Slash e Izzy, sarebbe difficili in ogni caso, ma in una situazione come questa! Potrei affidarmi alla sorte” disse cercando nella tasca una monetina e appoggiandola sul tavolo.
“Forse dovresti proporlo a Slash, sarebbe un buon segno di resa e un simbolo per un nuovo inizio”
“Giusto! Così ci facciamo una vacanzina tutti e tre insieme. E dimmi tesoro, potrò partecipare anch'io oppure dovrò reggervi il moccolo?”
Alison si sforzò di capire per quale diavolo di motivo avesse pronunciato il nome di Slash. Come al solito Axl non voleva sentirsi dire ciò che era giusto, ma ciò che lui riteneva lo fosse.
“Preferisco non risponderti”
“Dai, si fa per scherzare”
“Una volta Axl si fa per scherzare, ma se scherzi ogni volta che pronuncio il suo nome non fa più ridere, diventa solo pensante”
“Comunque penso lo dirò ad Izzy”
“Ok”
“Mi mette più tranquillità, ed è una cosa che ho piacere a condividere con lui, vedila come una cosa tra migliori amici”
“Io non devo vederla in nessun modo, l'importante è che tu abbia le idee chiare”
Suonarono al campanello.
“Questi devono essere Duff e Mandy”
“Li hai invitati tu?” Disse irrigidendosi.
“Quindi? Che c'è di male? Puoi cercare di rilassarti, per favore?”
Ma non era certo questione di rilassarsi, era semplicemente che lei, di dover vedere gente la sera, non ne aveva voglia. Specialmente di vedere quei due. Separatamente li adorava, adorava Duff e adorava la sua Mandy. Ma insieme, mio dio, un calcio in bocca sarebbe stato meglio. Poi dopo una giornata di lavoro, i calci in bocca diventavano due.
“Alison!” Gridò Amanda quando Axl aprì la porta.
“Ciao Mandy”
“Finalmente Axl ti ha convinta a venire qui! Guarda che casa, stupenda! Dovresti trasferirti”
“A me va bene la mia...”
“Lasciala prendere Mandy, è una causa persa” disse Axl
“Duff, tesoro, guarda come ha sistemato quell'angolo con i tappeti e i divani, bello non trovi?”
Duff annuì sorridendo.
Erano tutti impazziti, dal primo all'ultimo.
“Ally, questa settimana siamo finiti su un giornale! Io e Duff, ti rendi conto?”
“Wow, incredibile!”
“Axl, tu quando pensi di farla uscire allo scoperto? Dovreste farvi vedere insieme!”
“La ragazza qui, dice che non vuole essere fotografata, dice che ne andrebbe della sua reputazione”
“Dico solo che è meno di due mesi che stiamo insieme...mi sembra prematuro”
“Quindi è come dico io, né fai una questione di credibilità”
“Axl, l'abbiamo già affrontato questo discorso. A me sinceramente di finire un un giornale interessa poco”
Notò un'occhiata tagliente di Amanda.
“Voglio dire, può essere una cosa divertente, ma al momento non mi sento pronta”
“Ti capisco Alison, anch'io la prima volta che ho visto la mia faccia in giro non volevo crederci, però uno ci si trova dentro. E se tu ed Axl continuerete ad uscire insieme sarà normale” disse Duff.
“Togli il se, Duff. E comunque, lo farei anche per rispetto a te, visto che le ultime foto mi ritraggono con un'altra donna e tutti pensano che io stia ancora con lei”
“Che nervi! Io solo per questo mi farei fare un book fotografico!” Disse Amanda.
Alison riempi di nuovo il bicchiere, una bella bomba su quel bel gruppetto, ecco cosa ci voleva. Ci mancava solo tirare in ballo Erin.
“Ragazzi, con calma, ok? Io non ho fretta” E tiro giù tutto il vino in un colpo solo.
Amanda la osservó e finalmente capì che era arrivato il momento di cambiare discorso.
“Beh, c'è qualcosa da mangiare in questa casa?”
“Il nulla più assoluto. Meglio se ordiniamo una pizza” disse Axl.

Alison notò che Duff, per tutta la serata, continuava a guardare l'orologio ansioso, però sicuramente non era per il fatto che anche lui sarebbe voluto andare a letto presto.
Erano da poco passate le undici quando il campanello suonò nuovamente. Il biondo si tirò sul dal divano entusiasta.
“Ragazzi, se non vi dispiace ho chiamato un ospite”
Gli altri si guardarono perplessi e osservarono Duff avviarsi verso la porta.
“Eccoti qua bastardo! Pulito con non mai, ho quasi paura a toccarti! Ehi, ma non sei solo?”
Izzy e Slash entrarono nel salotto sorridenti e un po' imbarazzati.
“Allora stronzetti? Quanto vi sono mancato?” Disse Izzy e tutti si alzarono per salutare i nuovi arrivati.
La sorpresa fu tanta, e così inaspettata, che perfino Axl si dimenticò di fare battute acide sul l'abbraccio tra Alison e Slash. Tutto sembrava tornato in armonia.
“Ragazzi, scusate! Ma non vi sembra che questa rimpatriata sia incompleta?”
Slash appena Amanda finì la frase si alzò andando verso il telefono. 
“Cazzone! Sono Slash, siamo tutti a casa di Axl. Muoviti a venire, ti stiamo aspettando”.
   
 
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