Anime & Manga > HunterxHunter
Segui la storia  |       
Autore: Tessie_chan    17/06/2016    2 recensioni
Mi chiamo Aithusa Duchannes Kuruta, e non sono una ragazza come le altre. Sono una Maga, una Guardiana, e il mio unico scopo è proteggere gli umani,o come li chiamamo noi, i Mortali, dai demoni, dai Rinnegati e da tutto ciò che di oscuro e malvagio ci sia a questo mondo. Oggi ormai ho quasi vent'anni, sono trascorsi dieci anni dal giorno in cui ho perso quasi tutta la mia famiglia nell'attacco al popolo dei Kuruta, e sono sul punto di realizzare il mio destino: affrontare la Brigata dell'Illusione, e fare finalmente giustizia.
E' quasi come una roulette russa. Sto per giocarmi il tutto per tutto, potrei vincere e essere finalmente una donna libera, oppure potrei perdere e morire, abbandonando così tutte le persone che amo al loro destino.
La mia storia comincia cinque anni fa, dal mio esame per diventare Hunter. Perchè è in quell'occasione che ho incontrato le persone che hanno stravolto la mia vita.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Killua Zaoldyeck, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Angolo autrice: Ragazzi scusate il ritardo, ma l'università mi sta uccidendo, non ho neanche il tempo di respirare. Godetevi il capitolo, un bacio!

Aithusa aprì lentamente gli occhi, infastidita dal sole che entrava dalla finestra aperta.
Accidenti.... chissà che ore sono....
Provò più volte a mettersi seduta, ma non ci fu niente da fare. La ragazza dette un'occhiata al letto, e capì subito il perchè.
Aithusa era completamente avvolta da un groviglio informe di coperte e lenzuola che la teneva saldamente bloccata; inoltre era adagiata ancora nuda sopra il corpo di Killua, con le braccia del ragazzo che la stringevano forte, impedendole di muoversi.
Come ci erano finiti in quella posizione? Aithusa sbattè assonnata le palpebre, cercando di ricordare cosa era successo.... e arrossì fino alla radice dei capelli.
Ricordò che, dopo aver fatto l'amore la prima volta, si era addormentata tra le braccia del ragazzo; ma era stato solo per poco, perchè neanche un'ora dopo si era svegliata, scoprendo che invece Killua non aveva chiuso occhio, e che era rimasto a fissarla per tutto il tempo con gli occhi ardenti dal desiderio. 
Aithusa non aveva saputo resistere a quello sguardo e si era di nuovo gettata su di lui, ed erano finiti a fare l'amore un'altra volta. Da quel momento era iniziata la "maratona": facevano sesso, crollavano esausti, si riprendevano e ricominciavano, e ogni volta erano sempre più... "focosi", per dirla in maniera elegante. 
Aithusa provò a contare quante volte l'avevano fatto. Non era semplice, i ricordi si mescolavano confusi....  ma era abbastanza sicura che fosse successo cinque volte... o sei...
Aithusa scosse la testa, imbarazzata. Forse era meglio lasciar perdere, e cercare di alzarsi.
La donna cercò di sciogliersi dalla presa di Killua senza svegliarlo. Il ragazzo sebbene stesse ancora dormendo la stringeva molto forte, così forte che se Aithusa fosse stata una persona normale si sarebbe fatta parecchio male. Alla fine, muovendosi molto lentamente e il più silenziosamente che potè, Aithusa riuscì a sgusciare fuori dall'abbraccio del ragazzo, e a rotolare dal proprio lato del letto.
Mentre si metteva seduta la Maga dette un'occhiata di sbieco allo specchio che si trovava di fianco al letto... e poi guardò di nuovo, sconcertata.
Ma come mi ha ridotta Killua?
Non erano state le vecchie ferite che Illumi le aveva inflitto tramite Killua a lasciarla senza fiato. I lividi sul collo ormai erano diventati giallastri, in via di guarigione, e la ferita del collo si era già completamente rimarginata, grazie anche all'aiuto del Nen. 
No, non erano state quelle ferite a shockarla, bensì tutto il resto! Le spalle, il petto, il ventre e tutto il collo erano ricoperti da segni rossi di succhiotti, di piccoli morsi, di mezzelune causate dalle unghie.....  dai segni della passione animalesca che li aveva uniti per tutta la notte.
Aithusa diventò ancora più rossa di prima, e si voltò a guardare il ragazzo. 
Lui era messo perfino peggio! La schiena era ricoperta di graffi, le spalle erano coperte da segni di morsi e unghie e le labbra erano gonfie, a causa di tutte le volte che i due ragazzi se le erano morse fra loro.
<< Tess, mi stai fissando. >>
Aithusa distolse lo sguardo, imbarazzata << Scusa. >>
Killua aprì gli occhi e si mise seduto dietro di lei, circondandola con le proprie braccia << Qual è il problema, Tess? Hai la faccia di un indiziato che sta per confessare un delitto. >>
<< Hai visto in che condizioni sei? Mi sa che mi è scappata un po' troppo la mano. >>
<< Be', tu non se messa molto meglio di me! >> rispose tranquillamente Killua, baciandole la nuca.
Aithusa represse un brivido << Sul serio, Killua. Ti fanno molto male? >>
Killua sorrise contro la sua pelle, e in una frazione di secondo Aithusa si ritrovò sotto di lui. Di nuovo.
<< Li vedi questi segni? >> chiese Killua, indicando le spalle della donna << Sono segni del nostro amore, non sono ferite di guerra. >> Killua si chinò a baciarle la spalla << Non fanno male. Sono ricordi, e sono segni che dicono che apparteniamo l'uno all'altra. Lo capisci? >> Aithusa annuì, e Killua risalì con le labbra fino al collo << Ci saranno sempre, perchè noi ne creeremo di nuovi ogni giorno. Prometti. >>
<< Ah... Killua.... >> gemette Aithusa quando Killua cominciò a succhiarle il collo.
<< Prometti! >>
<< Va bene, promesso.... >> sospirò Aithusa, e Killua si avventò sulle sue labbra, chiudendole in un bacio affamato.
<< Non dirmi che vuoi farlo di nuovo! >>
<< Sì.... ti voglio, ancora..... >> le mormorò Killua all'orecchio, per poi tornare sulla sua bocca.
Aithusa rispose al bacio con altrettanta foga, e non riuscì a trattenere una risata mista ad un gemito quando i capelli di Killua le solleticarono il ventre mentre il ragazzo le faceva un succhiotto sul bacino, e si preparò alla loro settima volta in meno di dodici ore.
***
Un'ora dopo Aithusa e Killua si avviarono al piano di sotto, ridendo fra loro. Ormai doveva essere quasi mezzogiorno....
<< Chissà gli altri che penseranno di noi, adesso... >> sospirò Aithusa con aria fintamente turbata, stringendosi al braccio di Killua.
<< Che dovrebbero pensare? Noi stiamo insieme, e quindi è normale per noi avere momenti di intimità! >>
Aithusa alzò lo sguardo verso di lui, sorridendo maliziosa << Tu lo sai che tutte le persone che abitano in questa casa hanno un udito finissimo, vero? Ci avranno sentito gridare... >>
<< E allora? Se sono invidiosi è un problema loro. >>
Aithusa scoppiò a ridere di cuore e stampò un bacio sulle labbra del ragazzo.
<< A proposito, poi ci hai più parlato con i tuoi genitori? >>
Il sorriso di Aithusa si spense << No, io.. non ne ho più avuto la possilibilità. Dopo tutto quello che è successo.... >> la ragazza sospirò di nuovo, ma stavolta era davvero turbata << Ero così arrabbiata con loro, e poi ci si è messo anche Illumi..... >> farfugliò, come se stesse cercando di giustificarsi.
<< Tess.... almeno li hai abbracciati? Hai detto loro che sei felice del loro ritorno, che ti sono mancati? Che gli vuoi bene? >> chiese Killua severo, senza farsi incantare dal tono contrito della ragazza.
Aithusa si fermò. No, non l'aveva fatto. Li aveva liberati, e la prima cosa che aveva fatto era stata aggredirli, chiedere loro spiegazioni per le bugie che avevano raccontato... per poi voltare loro le spalle, solo perchè ciò che aveva sentito non le era piaciuto.
Già, come se tu potessi giudicarli. Con tutto quello che hai combinato....
Che stupida che sono. Chi diavolo era lei per puntare il dito contro di loro?
Aithusa ripensò agli avvenimenti degli ultimi giorni. Vide sè stessa esanime per terra in un lago di sangue con i genitori che piangevano su di lei, terrorizzati al pensiero di perdere una figlia prima ancora di poterla ritrovare. Rivide i genitori fissarla dispiaciuti mentre lei parlava loro con voce fredda e carica di rancore. Rivide sè stessa sfidare apertamente Taranis, quasi come se fosse un nemico, e non suo padre.
Killua era rimasto a guardarla in silenzio con le braccia incrociate sul petto << Allora? >>
Aithusa abbassò lo sguardo e scosse la testa.
Killua le rivolse uno sguardo contrariato << Tess... >>
<< Lo so. Sono una persona orribile. >> gemette la ragazza << Sono brava solo a causare sofferenza a chi mi sta vicino... a te, ai miei genitori, ai miei fratelli.... >>
<< Ora non essere troppo severa con te stessa. Hai sbagliato, ma puoi rimediare! Vai dai tuoi genitori e dì loro che non sei più arrabbiata per le bugie che vi hanno raccontato. Dì loro che gli vuoi bene, e che ti dispiace per come sono andate le cose. Sono sicuro che capiranno. >>
<< Non lo so, Killua.... dopo tutto quello che ho combinato... >> 
<< Su su, non fare troppe storie! Scendi e va' da loro! >> la esortò Killua spingendola gù per le scale.
Aithusa scese di corsa le scale spintonata da Killua << Va bene, va bene, ho capito! Non spingere! >>
<< Occhio a non cadere! >> esclamò Killua.
Troppo tardi. Aithusa aveva già messo un piede in fallo, ed era volata in avanti,  giù per le scale. Killua tentò di afferrarla per il polso, ma la Maga sfuggì alla sua presa.
Fortuna che la ragazza sapeva volare! Aithusa lievitò ad un palmo da terra un attimo prima di cadere di faccia sul pavimento, e gridò << Killua! Accidenti a te, potevo avere il naso rotto a quest'ora! >>
<< Scusa, scusa! >> rispose ridendo Killua afferrandola per le braccia e rimettendola in piedi << Non credevo che saresti caduta! Ti facevo meno.... >>
<< Meno goffa, eh? >> concluse indispettita Aithusa al posto di Killua << Fai meno lo spiritoso tesoro, oppure qualcuno potrebbe venire a sapere di quella piccola cosa che hai sulla schiena... >>
<< No no, ti prego! Questo no! Giuro che non lo faccio più! >> esclamò terrorizzato Killua, giungendo le mani in segno di preghiera. Nessuno doveva sapere della sua schiena! Altrimenti avrebbe dovuto dare alla macchia per il resto dei suoi giorni....
<< Vedremo... >> rise Aithusa malignamente, passandogli una mano sul petto con un'espressione volutamente provocante << Se ti comporterai bene... >>
<< Cosa state combinando, voi due? >>
Aithusa e Killua si voltarono simultaneamente. Alluka e Desirée stavano osservando i due ragazzi ammiccando con aria maliziosa, ridacchiando fra loro come due vecchie pettegole.
<< Allora? Cos'è, non ne avete avuto ancora abbastanza? >>
Aithusa si allontanò dal fidanzato, arrossendo per la vergogna << Ve-veramente noi... >>
<< No, non provare a far finta di niente! Stanotte vi abbiamo sentito tutti! >> rise Alluka.
<< Credo che li abbiano sentiti anche quelli che vivono in Danimarca! >> borbottò Desirée.
<< Tutta invidia, la vostra! >> rispose divertito Killua, attirando di nuovo Aithusa al suo fianco << D'altronde come biasimarvi! >> continuò il ragazzo pavoneggiandosi.
<< Killua, smettila! >> sussurrò Aithusa, arrossendo ancora di più << Non mi sembra una cosa di cui vantarsi davanti a loro! >>
<< E perchè, scusa? Non c'è mica niente di male! >> intervenne Alluka, andando ad abbracciare l'amica << Dopo voglio tutti i dettagli! Anche quelli più imbarazzanti! >>
Ormai le guance di Aithusa avevano raggiunto una tinta di rosso che l'uomo non aveva ancora scoperto; si liberò dall'abbraccio di Alluka e si allontanò << Non ti racconterò mai niente di questo! Sono cose private! >>
<< Sì sì parla pure, tanto lo sai che alla fine ti costringerò a dirmi tutto! >> affermò Alluka sicura di sé << Ora andiamo, gli altri ci aspettano! >>
<< Sono tutti in salotto? >> chiese Aithusa prendendo sotto braccio l'amica.
<< No, non tutti. I tuoi genitori sono da qualche parte nel castello, e anche Kurapika non si vede da un po'. Invece Lysandro e Gon sono partiti per la Russia ieri sera tardi per andare a cercare Ofelia. Lysandro sembrava così ansioso di andarsene! Ogni volta che si sentiva un grido diventava tutto rosso, tappava le orecchie a Daisy e diceva che forse qualcuno avrebbe fatto meglio a venire a controllarvi, perchè dalle urla sembrava che vi steste picchiando! Tutti gli rispondevano che se voleva poteva andare lui a vedere, e lui accasciava di nuovo sul divano, arrossendo ancora di più! >> Alluka rise al ricordo << Ad un certo punto ha afferrato Gon per il braccio e l'ha trascinato via, ricordandogli che dovevano andare a cercare Ofelia. Gon ha protestato, facendogli notare che forse non era il caso di partire di notte, e Lysandro gli ha risposto che non aveva più intenzione di starsene seduto tranquillo ad ascoltare voi due che cercavate di demolire la casa! >> Alluka ormai piangeva per le risate, ignorando sia le guance rosse di Aithusa, sia l'espressione trionfante del fratello << Avreste dovuto vedere la faccia che aveva! >>
<< Va bene, va bene, basta! >> esplose Aithusa << Piantatela! Non c'è niente da ridere! >>
<< Veramente io non sono d'accordo! >> dichiarò Killua ridendo << Ah, che peccato! Pagherei una fortuna per poter assistere ad una scena simile! >> 
Ormai i quattro erano arrivati in salotto. Sentendoli ridere gli altri si voltarono a guardarli, e Aithusa desiderò sprofondare nel pavimento.
<< Ah, eccovi qua! >> esclamò Leorio con un sorriso a trentadue denti << Vi siete decisi a uscire da quella stanza? Sappiate che fino ad un attimo fa stavamo proprio litigando per decidere chi sarebbe dovuto venire a sfondare la porta! >>
<< E scommetto che tu ti sei offerto volontario! >> lo interruppe Killua con aria maliziosa.
<< E' ovvio! Io sono il più imparziale fra tutti noi, e poi vi conosco da quando eravate bambini! >>
<< Proprio una bella scusa, Leorio! Sei un pervertito! >> esclamò Aithusa con finto tono arrabbiato, tirandogli contro un cuscino.
<< Ma che pervertito! Io sono un medico, non ne faccio di questi pensieri! >>
<< Sì, come no! E il sole sorge ad ovest! >> rise Killua divertito.
<< Ok, ok, ora basta. >> sospirò Aithusa massaggiandosi le tempie doloranti << Dove sono i miei genitori? >>
<< Credo che siano in biblioteca, imouto. >> rispose Masahiro.
<< Va bene. Allora io vado... >> disse Aithusa rivolgendosi a Killua, che le fece un sorriso di incoraggiamento. << In bocca al lupo! >>
Aithusa si sforzò di ricambiare il sorriso, e si avviò verso la biblioteca, lasciando vagare la mente.
Prima la sceneggiata, poi la sua insolenza verso i genitori, poi la falsa accusa nei confronti di Killua... Aithusa si arrovellava. Come aveva fatto a combinare così tanti guai in così poco tempo?
Accidenti. Faccio più danni della tempesta!
E se Concorda e Taranis non l'avessero perdonata? Cosa avrebbe fatto? Dieci anni vissuti senza genitori non sembravano averle insegnato niente, se davvero era destinata a perderli in quel modo così stupido... qualcuno avrebbe dovuto metterla in quarantena. 
Se ripensava al modo in cui aveva sfidato il padre - il suo re , il legittimo e l'unico padrone di quel castello -, puntandogli un pugnale alla gola... Aithusa rimpicciolì per la vergogna, incassando la testa tra le spalle. 
Era ormai arrivata. Dopo qualche secondo di troppo bussò timidamente alla porta della biblioteca, e sussultò quando sentì la voce profonda del padre gridare << Avanti! >>
Aithusa entrò nella grande biblioteca. A parte la sala della musica, secondo la ragazza quella stanza era la più bella di tutto il castello: il profumo della carta vecchia e dell'inchiostro, gli alti scaffali ricolmi di ogni genere di volume, le immense volte di vetro dalle quali filtrava la luce del sole, i grandi tavoli per lo studio... quel luogo sembrava essere uscito da un sogno, ed era animato da una tale forza e una grande passione, che sembravano trascendere il tempo e lo spazio.
Aithusa individuò i genitori. Concorda e Taranis erano seduti l'una di fronte all'altro ad un tavolo in fondo alla stanza, e sembravano letteralmente seppelliti da libri che chiaramente non stavano consultando: il re e la regina infatti si limitavano a fissarsi negli occhi senza parlare, evidentemente comunicando a modo loro.
<< Se disturbo posso tornare più tardi. >> esordì la giovane con voce timida.
Concorda e Taranis fissarono la figlia con uno sguardo indecifrabile << Cosa c'è, Aithusa? >>
Aithusa aprì la bocca per parlare, ma le parole non sembravano voler uscire.
Aiuto. Fatemi sparire adesso, per favore! 
<< Be'... io, veramente... >>
<< Allora? Pensi di farcela prima di stasera? >> la interruppe freddamente Taranis, e Aithusa chiuse la bocca come una scatola.

Così non ci siamo. Forse dovrei dire semplicemente ciò che penso, e al diavolo le conseguenze....
Sì, buona idea. Aithusa inspirò profondamente, e parlò tutto d'un fiato:
<< Roba da matti. Ma che cosa ho nella testa? Sono un vero disastro! Voi siete miei genitori! Non avevo il diritto di rivoltarmi contro di voi come ho fatto. Neanche foste i peggiori delinquenti... mi sono montata troppo la testa, è questa la verità. Io non sono la regina di questo regno, e non sono un'eroina. Faccio solo quello che devo, e come posso, il che significa che spesso e volentieri faccio solo casino... però le mie intenzioni sono buone, questo dovrà pur voler dire qualcosa! E' il mio pessimo carattere che mi tradisce... ma questa non è una scusa. Perciò se volete schiaffeggiarmi, se volete ripudiarmi o sbattermi fuori dal castello, avrete la mia comprensione. Credo che anch'io lo farei al vostro posto. >>
Concorda e Taranis avevano ascoltato la figlia senza interromperla neanche una volta. La loro espressione non sembrava essere cambiata, ma Aithusa comprese comunque che, a dispetto delle apparenze, con le sue parole li aveva scossi nel profondo.
<< Be', ho detto quello che dovevo dire... e forse ora è meglio se vi lascio soli per un po'... >> cominciò Aithusa, ma non ebbe il tempo di finire. 
Concorda e Taranis avevano lanciato un grido, erano saltati in piedi e l'avevano raggiunta in una frazione di secondo, e ora la stavano abbracciando forte, bagnandola con le loro lacrime.
<< Questo vorrebbe dire.... che sono perdonata? >> chiese Aithusa con voce rotta, abbracciando forte i genitori.
<< Forse... ci dobbiamo pensare, vero Coco? >> rispose Taranis ridendo e piangendo allo stesso tempo, imitato da Concorda, che diede un buffetto al marito.
<< Mi dispiace tanto per come sono andate le cose... se avessi saputo prima che voi eravate vivi, avrei... >>
<< Non parliamone più. >> la interruppe Concorda, baciandole la fronte << Piuttosto... noi possiamo perdonarti, ma anche tu dovrai farlo. >>
<< Cosa, perdonare voi per le bugie che avete raccontato? Ma l'ho già fatto.... >> disse Aithusa confusa.
<< No, non noi. Pensavamo a qualcun altro, in realtà. >> rispose Taranis con aria eloquente.
Aithusa sospirò.
Ma certo. Parlano di Kurapika.
<< Allora, che dici? Pensi di potercela fare? >>
Aithusa non rispose, si limitò a ricambiare il loro sguardo.
***
Kurapika stava seduto nella sala della musica con la schiena contro il muro, e chiunque l'avesse visto si sarebbe chiesto come mai quel povero ragazzo fosse così avvilito.
E cosa avrebbe risposto lui? Be', Kurapika per prima cosa avrebbe tirato un pugno in faccia al povero malcapitato, poi si sarebbe scusato con voce piena di vergogna, dicendo che aveva reagito in preda alla rabbia. 
Kurapika sospirò, profondamente tormentato. Sentiva che la propria testa era sul punto di esplodere, come se tanti anni di dolore e vergogna gli fossero piombati addosso tutti in una volta. 
Non che non sapesse da tempo di aver combinato un casino dietro l'altro nella sua vita.Era perfettamente consapevole del fatto che aveva fallito come fratello, come figlio, come principe dei Kuruta,e come essere umano. Ma mai quella consapevolezza era stata così ineluttabile come in quel momento.... gli sembrava quasi di percepire la presenza della sorella che nell'ombra lo guardava sorridendo appena con aria triste, come se nonostante tutto provasse pietà per lui.
Senza rendersene conto, cominciò a parlare da solo, quasi lei fosse davvero lì vicino a lui << Mi sembra di aver perso tutto, Tess. Non si tratta solo di te.... ma anche di tutto il resto. Senza volerlo con il mio comportamento... ho allontanato da me tutti quelli che amavo, e che mi amavano. Se ti guardo ... preferirei quasi che tu mi odiassi. Invece mi rendo conto che per te non conto più niente. Ormai tu hai la tua vita, e in questa non c'è posto per me. Se solo fossi stato meno orgoglioso cinque anni fa, e meno egoista, se solo ti avessi ascoltato.... >>
<< Francamente io non credo di essere un buon esempio da seguire, fratello. >> rispose tranquillamente una voce che Kurapika conosceva molto bene.
Il Kuruta si voltò, incredulo. Aithusa era davvero lì vicino a lui, nascosta nell'ombra.
Kurapika si sarebbe voluto alzare, avrebbe voluto dire Dio solo sa cosa, ma era talmente sorpreso che non riuscì a muovere un solo muscolo, rimanendo a guardare con occhi spalancati la sorella che si sedeva accanto a lui con un sospiro.
Aithusa rimase in silenzio per qualche minuto, guardandosi attorno nella grande stanza con aria pensierosa, quasi fosse prigioniera di vecchi ricordi, poi si voltò verso di lui e parlò << Ti ricordi di quando eravamo bambini, e la mamma mi insegnava a ballare il valzer? >> Kurapika annuì inconsapevolmente, e Aithusa continuò << Tu venivi ogni volta ad assistere alle lezioni, e ogni volta la mamma ti chiedeva se non volessi imparare anche tu. E tu dicevi sempre di no, dicevi che il ballo non faceva per te. Io e la mamma sapevamo bene che tu mentivi, ma facevamo finta di niente. Ricordi? >>
<< Certo che me lo ricordo. >> disse finalmente Kurapika, guardando negli occhi la sorella minore.
<< Poi un giorno sei venuto a cercarmi qui quando ero sola. Me lo ricordo bene, mi stavo esercitando a suonare al pianoforte, avevo sette anni. Tu ti sei avvicinato, ti sei seduto accanto a me e mi hai chiesto di insegnarti a ballare. Io ero confusa, ti chiesi perchè lo chiedevi a me e non alla mamma, che sarebbe stata una maestra sicuramente migliore di me.... e tu mi dicesti " Perchè voglio che sia tu. Voglio condividere questa cosa solo con te." >>
Kurapika annuì tra sé, sorridendo al ricordo << E tu accettasti. Me lo ricordo bene. >>
<< Non me ne sono mai pentita. Eri molto bravo, avevi un talento naturale. >>
<< Ero bravo solo quando ballavo insieme a te. >>
Aithusa sospirò di nuovo, scostandosi i capelli neri dal viso << Hai mai più ballato da quando ci siamo separati? >>
Kurapika scosse la testa << No, ovviamente no. Senti Tess... >>
<< E' un vero peccato. Un vero spreco. >> lo interruppe Aithusa tranquillamente << Ma si può sempre rimediare, e recuperare il tempo perduto. E... non solo a questo, se vorrai. >>
Kurapika si voltò a guardarla di nuovo, incredulo. Aithusa si voltò, e gli rivolse un sorriso gentile, il primo dopo cinque anni.
<< Questo significa che... mi perdoni? >> chiese Kurapika, non osando sperarci.
<< Questo significa che è ora che tu ricominci a recuperare il vecchio te stesso, perchè onestamente lui era molto più simpatico. E significa che mi sto offrendo di aiutarti, se lo vorrai. >> Aithusa si alzò e porse la mano al fratello << Forza, alzati. Balliamo. >>
Kurapika si lasciò tirare su, ancora incapace di credere a ciò che stava accadendo. Aithusa non lo aveva detto apertamente, ma gli aveva fatto intendere... che gli avrebbe dato un'altra possibilità. Che lo avrebbe di nuovo accolto nel suo cuore.
Aithusa lo condusse al centro della stanza, e si mise in posizione << La dama solleva il braccio destro con le dita unite, mentre il cavaliere generalmente tiene le dita della mano della dama tra il pollice e l'indice. La dama Il braccio appoggia leggermente  e senza peso il braccio sinistro sul braccio destro del cavaliere tra il gomito e la spalla. Il cavaliere in posizione eretta con i piedi uniti, e tiene la mano destra della dama con la sinistra, mentre la mano destra deve collocarsi sotto la scapola sinistra della dama. Ok, perfetto... uno, due tre... >>
I due fratelli cominciarono a muoversi a tempo di valzer. Kurapika era molto aggraziato, e faceva roteare Aithusa con mano esperta, come se non avesse mai fatto altro nella vita.
La Maga sorrise e mormorò una formula magica. L'aria si riempi all'istante di una musica dolcissima, e senza smettere di ballare Aithusa cominciò a cantare:

I'm dying to catch my breath 
oh why don't i ever learn 
I've lost all my trust that i'm sure we try to 
Turn it around 

Can you still see the heart of me 
all my agony fades away 
when you hold me in your embrace 

Don't turn me down 
for all i need 
make my heart a better place 
give me something I can believe 
Don't turn me down 
you're far from the door now 
don't let it close 

He only had to go 
I wish I could let it go 
I know that I'm only one step away 
From turning around 

Can you still see the heart of me 
all my agony fades away 
when you hold me in your embrace 

Don't turn me down 
for all i need 
make my heart a better place 
give me something I can believe 
Don't turn it down 
what's left of me 
make my heart a better place 

i've tried many times but nothing was real 
make it fade away 
don't break me down 
I want to believe that this is for real 
save me from my fear 
don't turn me down 

don't turn me down 
for all i need 
make my heart a better place 

don't tear me down 
for all i need 
make my heart a better place 
give me something i can believe 
don't tear it down 
what's left of me 
make my heart a better place....


La musica finì, e Aithusa e Kurapika si separarono. Kurapika come da consuetudine si inchinò alla dama, e Aithusa ricambiò l'inchino, e sorrise felice << Eccellente. Lo sapevo che, in fondo, sei sempre lo stesso di sempre. >>
A quelle parole Kurapika non si trattenne più. Gemette per la felicità e il sollievo e corse a stringere la sorellina in un abbraccio << Tess... mi dispiace tanto, tanto... ti voglio bene, mi dispiace... >>
Aithusa lo strinse delicatamente << Non pensarci più, ormai è passata. >>, e Kurapika affondò il viso nei suoi capelli.
I due fratelli rimasero in quella posizione per un tempo che sembrò loro infinito, godendosi l'uno l'affetto dell'altra, senza pretendere niente in cambio, ma ottenendo invece tutto ciò che era loro mancato per cinque lunghissimi anni. 
L'amore tra due fratelli.


   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > HunterxHunter / Vai alla pagina dell'autore: Tessie_chan