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Autore: Scarlett Carson    18/06/2016    1 recensioni
- Crossover con il film Amori e incantesimi 1998 -
Fanfiction Dramione
Hermione Granger sa di essere un eccellente strega ma vorrebbe tornare a studiare ad Hogwarts per l'ultimo anno. Ma, nell'attesa una piacevole sorpresa la attende.
E se Hermione avesse nascosto le sue vere origini? Se avesse nascosto a tutti la vera origine dei suoi poteri e la verità sulla sua famiglia?
Genere: Commedia, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto, Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo 12.

 

“Quel ragazzo ti guarda come se volesse mangiarti” disse Carla eccitata all'idea che la ragazza avesse simili attenzioni.

“Sì?” sussurrò solo la ragazza.

“Non è nemmeno male come ragazzo” continuò Linda.

“Sì?” disse di nuovo Hermione.

D'altro canto, suddetto ragazzo, pareva non avere la minima intenzione di staccarle gli occhi di dosso, intento a divorare quella mela. Hermione si sentiva esattamente quel frutto nelle sue mani. Solo la figura accanto a lui entrò.

“Salve” disse Narcissa.

“Signora Malfoy... Narcissa” si corresse subito lei sapendo che la donna non piaceva più appellarsi a quel nome.

“Ero curiosa di vedere questo negozio, ti dispiace se do un occhiata?” chiese.

“Prego, faccia pure” disse gentile la ragazza.

Hermione ammirava quella donna in tutto e per tutto: era bellissima, portamento da vera signora aristocratica, sempre impeccabile in qualsiasi situazione.

Capiva da chi avesse preso Draco, che era rimasto fuori ma Hermione impallidì quando notò le ragazze di quella mattina avvicinarsi a lui e cercare una conversazione.

“E tua sorella?” chiese all'improvviso la donna mentre curiosava in giro.

“Ah è rimasta a casa, non si sentiva molto bene oggi” rispose la ragazza concentrata a seguire i movimenti del ragazzo con quelle due.

La donna, notando il tono distratto della ragazza si voltò, prima verso la ragazza per poi spostare lo sguardo verso ciò che pareva aver rapito la sua attenzione. Sorrise.

Andò verso il bancone in mano una boccetta di bagnoschiuma profumato alla lavanda

e lo appoggiò davanti alla ragazza che sembrò come ridestata da un sogno.

Imbarazzata, Hermione provvedé a mettere il prodotto dentro una busta di carta.

Narcissa le si avvicinò e le sussurrò, come solo una madre sapeva fare: “Stai tranquilla, Draco non ama certe attenzioni”.

“Io... non so di che parla” disse lei cercando si sembrare impassibile.

La verità era che, dopo l'episodio di quella mattina, era rimasta scossa e le procurava fastidio vedere quelle due.

Sì come no, Hermione” si disse poco dopo. In realtà, sapeva perchè in quel momento le desse fastidio e la cosa che più la faceva arrabbiare era che quelle due lo stavano facendo apposta: con lui a fare le civette davanti al suo negozio.

“Bè, noi andiamo a casa. Ci vediamo a cena. Siete nostri ospiti e non voglio sentire proteste” disse la donna.

“Va bene” si ritrovò a dire e, con un sorriso, si congedò.

Hermione la seguì con lo sguardo e notò di come Draco, una volta congedato le due arpie, prese a braccetto la madre e andarono via.

 

Arrivò la tanto sospirata cena. Harry, Ron, Hermione e Jillian si trovavano di fronte al cancello di casa.

“Mi sento strano” disse Ron.

“Ronald!” lo rimproverò Hermione.

“Intendevo per la situazione in cui siamo: a casa di quello che era stato il nostro peggior nemico per cena!” specificò lui.

“Dai, Ron ormai non è più lo stesso di prima” disse Harry.

“Forza e coraggio, andiamo” disse Jillian mentre, da lontano, scorse il padrone di casa andare loro incontro.

“Benvenuti” disse aprendo il cancello ed invitandoli a seguirlo all'interno dell'abitazione.

Entrando nella casa notarono l'arredo in legno scuro, molto elegante.

Niente era lasciato al caso: la casa era curata ed arredata in ogni minimo dettaglio.

“Abbiamo deciso di mangiare in veranda, se la cosa non vi dispiace” disse il ragazzo.

“Ma certo che no, si sta così bene fuori all'aria aperta” disse Hermione.

Lei camminava subito dietro di lui e, a seguire, c'erano sua sorella, Harry e per ultimo Ron.

Al rosso quella situazione stava sfociando nel ridicolo, ma quando sentì la voce tremante di Hermione rispondere a quella gelida della serpe, come se fosse in imbarazzo, gli si gelò il sangue nelle vene. Non poteva credere che gliela stava soffiando via da sotto il naso! E poi come aveva fatto ad abbindolarla? La sua Hermione, fino a qualche mese fa, avrebbe riposto a tono a quella serpe. Si chiedeva cosa l'avesse spinta a cambiare così tanto. Non aveva nemmeno obiettato quando aveva scoperto che sarebbero stati vicini di casa! No quella non era la sua Hermione, la strega più brillante del secolo, quella che lo riprendeva sempre per tutto, che correggeva i suoi errori e che aveva baciato nella camera dei segreti.

Sono certo ormai, è tutta colpa di quella viscida serpe!” si ritrovò a pensare.

Per il ragazzo sopravvissuto la faccenda era ben diversa da quella dell'amico. Immaginava cosa stesse provando, le aveva provate anche lui per Ginny, ma per lui era ormai un capitolo chiusa la rivalità tra lui ed il serpeverde.

Era ugualmente preoccupato per la sua amica, sperava che non soffrisse perchè la sua sensazione era proprio quella, per quanto lo potesse riguardare, ma sapeva anche che al cuor non si comanda anche se avrebbe preferito Ron al suo fianco.

Doveva ammettere, però, che Draco Malfoy non era più lo stesso, non solo dopo la guerra, ma aveva percepito in lui un cambiamento durante quella stupida guerra scatenata dalla follia di Voldermort e lo aveva dimostrato più volte. È vero, a scuola lo sfotteva sempre sia lui che tutti i suoi amici, ma non era cattivo a tal punto da uccidere. Non lo riteneva capace di un gesto simile.

Per questo aveva accettato la proposta di Narcissa di diventare amici e di dargli un altra occasione, perchè alla fine anche lui la meritava come tutti.

Hermione credeva di essere sull'orlo di una crisi di nervi. Non aveva smesso un secondo di fissare la figura davanti a lei senza pensare a quello che era avvenuto prima, nel suo negozio.

Si sentiva agitata, sì ma non era la stessa sensazione provata quando lei e Malfoy avevano parlato in modo molto ravvicinato. Non poteva smettere di ripensare a quella sera, per un attimo aveva avuto la sensazione che tutto sparisse e che fossero rimasti solo loro due, ma coi suoi amici dietro di lei, si sentiva ancor più in imbarazzo a provare quel genere di sentimenti. Da uno stato confusionale, era passata ad uno ben peggiore. D'istinto, afferrò la mano della sorella che, in quel momento, per lei, era l'unica cosa certa in quel momento.

Stringendosi le mani, non si accorsero che le loro rispettive cicatrici si erano toccate, potendo in questo modo comunicare telepaticamente senza esser disturbate. Se ne accorse Jillian percependo la scia confusa dei suoi pensieri sul ragazzo davanti a loro.

Smettila, carotina, o mi verrà il voltastomaco”

Non ci riesco Jilly e se mi trovo sola con lui è anche peggio”

Che problema c'è allora? Parlatene e mettetevi l'anima in pace!”

Non è così semplice, purtroppo. Non davanti a Harry e Ron almeno”

Non puoi evitarlo per sempre però”

Non so nemmeno io quello che provo realmente, Jilly. Un momento prima mi sento come se mi mancasse, un momento dopo vorrei solo che restasse più con me arrivando addirittura a desiderare che i miei amici se ne vadano al più presto”

E non è già una risposta questa al tuo quesito?”

Non sentendo nessuna risposta dalla sorella ed essendo ormai arrivati a destinazione, le lasciò la mano. Hermione si sentì subito spaesata, come se un pezzo di lei se ne fosse andato con quel contatto interrotto così bruscamente, ma si rasserenò quando le rivolse un dolce sorriso che non vedeva più da una vita.

 

“Oh, sono contenta che abbiate accettato il mio invito” disse Narcissa vedendo i suoi ospiti arrivare.

“Li avete praticamente obbligati, madre” disse subito il figlio.

“Oh, sciocchezze Draco! Prego accomodatevi” disse facendoli entrare nella maestosa veranda.

Erano tutti rimati di sasso: sembrava una di quelle verande che si trovano dei castelli.

Era enorme, adornata da piante fiorite e svariate decorazioni. Al centro un tavolo rotondo, perfettamente apparecchiato con un candelabro d'argento al centro con sette candele già accese.

“Avete sistemato tutto con la magia?” chiese Harry, era così diversa dalla Malfoy Manor che aveva visitato mesi addietro.

“Sì, è il passatempo preferito di mia madre” rispose Draco, porgendo un bicchiere di vino bianco a tutti i presenti.

Quando arrivò ad Hermione, alla ragazza venne in mente il loro Margarita di mezzanotte e, per paura di ripetere quella brutta esperienza, chiese senza curarsi delle occhiate che molti dei presenti le rivolsero: “Dimmi che non è tequila” disse lei timorosa di afferrare quel bicchiere.

Il ragazzo, sollevando un sopracciglio per la stranezza di quella domanda, rispose soltanto: “Non è tequila”.

Hermione, sentendosi sollevata da quelle parole ma non meno tranquilla dalla vicinanza del ragazzo, prese il bicchiere.

“Vorrei proporre un brindisi prima di sederci a tavola” disse Narcissa, attirando così l'attenzione dei suoi invitati.

“Grazie Harry Potter per aver sconfitto il Signore Oscuro, per averci liberato tutti dalla sua follia e per aver accantonato l'odio nei nostri confronti” disse con un velo di malinconia. Il ragazzo, imbarazzato, rivolse a tutti un timido sorriso.

Sollevarono i calici in aria e bevvero dal loro bicchiere.

Poco dopo, si ritrovarono tutti seduti a tavola. Chiacchierarono del più e del meno, anche se Hermione si sentiva un po' a disagio ed il motivo era semplice: la persona seduta alla sua sinistra era Draco Malfoy, alla sua destra c'era Jillian.

Ron osservava di sottecchi la ragazza che tanto desiderava tornasse sua vicina a quella serpe di Malfoy. La vedeva stranamente silenziosa e agitata, come se avesse le palpitazioni.

No, ma che vado a dire! Figurati se alla mia Hermione può piacere quella serpe di un Malfoy!”

Peccato che più ci pensava e più ne sembrava convinto. Ne avrebbe parlato con la diretta interessata in un momento più opportuno.

Era li per uno scopo preciso ed aveva perso fin troppo tempo, per quel che lo riguardava.

Decise che le avrebbe parlato dubito dopo cena.

 

Hermione era sempre più in imbarazzo, tutta quella situazione le sembrava assurda: seduta accanto a Draco Malfoy, che fino a poco tempo prima era suo acerrimo nemico, a chiacchierare allegramente allo stesso tavolo!

La ragazza, poco prima del dolce, afferrò la mano di Jillian.

Carotina, così me la stritoli! Cosa c'è?”

Scusa Jilly, ma ho bisogno che qualcuno mi calmi!”

Oddio, è peggio di prima! Scusa se te lo dico, ma ti stai comportando come un'adolescente innamorata del vicino di banco!”

Lo so, è proprio questo il problema!”

Devi capire cosa vuoi! Te l'ho detto, ma di che hai paura?”

Mi ha odiata per così tanti anni che mi sentirei una stupida dirgli una cosa del genere! Non credo che abbia totalmente smesso di disprezzarmi”

Magari ha cambiato idea, se è qui e ancora non vi siete ricoperti di insulti forse non ti odia più così tanto. Ricorda solo da un odio profondo può nascere un amore immenso” e detto questo, il dolce arrivò inseme a Draco e Narcissa e Jillian lasciò, per la seconda volta, la mano della sorella, sperando che prima o poi si sarebbe lasciata andare.

Hermione si irrigidì di nuovo quando un braccio posò davanti a lei una fetta di torta e si sedette accanto a lei. In quel momento un profumo che quasi le fece perdere la concezione della realtà la pervase. Un forte odore di menta si impossessò del suo subconscio portandola ad inspirare più profumo possibile. Non era più una semplice adolescente innamorata del vicino, era una ragazza che desiderava essere toccata da quel profumo fin dentro l'anima.

Ma che mi prende! Come posso pensare simili cose così in pubblico”.

Doveva allontanarsi da lui e calmarsi. Chiese così dove fosse il bagno e ci si fiondò come se fosse la sua unica ancora di salvezza.

Sentì solo Ron che chiese a Jillian cosa mai avesse. Fece in tempo a sentire solo la risposta tempestiva di quest'ultima: “Nulla ha solo bisogno di un momento da donna”.

Era arrivata alla sua destinazione e si chiuse a chiave la porta alle sue spalle e si avvicinò al lavandino. Aprì il rubinetto e prese a sciacquarsi le braccia con acqua fredda, passò poi alla fronte. Si guardò allo specchio e notò il rossore sulle sue guance e gli occhi con una luce che non aveva mai visto.

Poso le mai bagnate e gelide dietro il collo ed il suo respiro tornò regolare come il battito del suo cuore.

“Dannazione a te, furetto platinato!” disse al suo riflesso.

D'un tratto sentì la serratura della porta scattare ed entrare l'ultima persona che avrebbe pensato potesse raggiungerla.

“Cosa stai facendo?” disse Draco, calmo.

Lei chiuse l'acqua che era rimasta aperta.

“Non ti hanno detto che non si entra senza bussare?” rispose.

“Ti ho chiesto cosa stai facendo” disse lui avvinandosi; ormai stava già perdendo la pazienza.

“Cosa vuoi che faccia una ragazza in bagno, Malfoy!” disse lei, spazientita. Non aveva intenzione di rispondere ad una domanda tanto stupida!

“Perchè non ti credo. È tutta la sera che sei sulle tue!”

“Credo di aver contratto lo stesso virus di Jillian” mentì lei.

Lui la guardò, poi fece una smorfia di chi era poco convinto e se ne andò.

“Stupido, furetto! Perchè non ci arrivi da solo?” disse, ma lui ormai non la poteva più sentire.



Spazio Autrice:
eccomi qui! Sono tornata molto prima del tempo perchè sono andata avantissimo con la storia xd (mi stupisco di me stessa a volte!)
Che ve ne pare di questo capitolo? ;) 
Cosa sta succedendo a Jillian secondo voi? e ad hermione? il furetto platinato che avrà mai in mente? XD
ringrazio tutti quelli che seguono la mia storia ;) chi visualizza solo, chi commenta i capitoli e chi la aggiunge nelle tre cateorie ;) 
Grazie mille per seguirmi  :)
Spero di pubblicare la prossima parte la prossima settimana ;) 
Alla prossima
Kiss Kiss
Scarlett

  
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