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Autore: AndreMCPro    18/06/2016    1 recensioni
E se gli anime, i manga, i libri e i videogiochi non fossero pura fantasia? E se i creatori di tutti questi fossero stati ispirati da qualcos'altro? Immaginate: se esistono infiniti universi, non potrebbero essercene alcuni in cui tutte queste cose, che secondo noi sono frutto della fantasia, esistono davvero? Ma questo vale anche per le fanfiction, milioni di mondi paralleli a quelli delle opere originali.
E se vi siete inseriti nella vostra stessa storia? Ecco cosa è successo a me...
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Alternative Dimensions'
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Alternative Dimensions
Il Diario della Profezia

Cap.77 Mondo alternativo
 
«Ebbene? Questo sarebbe il tuo piano di fuga?» Mi deride Herobrine.
«Cavolo, perché non funziona? Eppure ero sicuro che…»
«Sciocco ragazino, come non posso uscire io nemmeno tu puoi farlo!» Riprende il dio, che si avvicina lentamente con i piccoli zombi che mi accerchiano ai lati tentando di raggiungere la porta
«Ecco perché i conti non tornavano… Mi fischiavano le orecchie ma non riuscivo a capire il perché»
Una piccola sbirciata alla pulsantiera mi conferma i tre segnali vitali che hanno raggiunto Enderia. Una buona notizia, almeno… A questo punto non mi resta che attivare le detonazioni e tenerlo qui dentro. Estraggo le mie armi.
«Folle… Davvero vuoi combattere e rischiare di saltare in aria con me? Fatti da parte e ti sarà fatta salva la vita!»
«Non ho l’indole dell’eroe, ma non sono nemmeno uno stupido. Se riesco a distruggerti il corpo perderai le forze, e da come stanno le cose, da quanto sarà infuriato al vostro prossimo incontro riuscirà non solo a tenerti testa, ma anche a mettere a frutto il mio ultimo piano… Una gabbia di faraday da cui non potrai mai più uscire!»
Lui mi guarda perplesso, non capisce di cosa parlo ma capisce benissimo che la sua esistenza è in pericolo e deve fare qualcosa. uno zombi mi azzanna la gamba, e un secondo approfitta del momento per aprire la porta riuscendo ad aprire dall’interno. Un fendente lo elimina e un calcio fa’ volare il secondo contro i suoi piccoli amici.
«Ci ha provato, ma la porta è chiusa anche dall’esterno» Richiudo e tolgo la chiave. «A noi due!»
Mi avvento contro Herobrine, che blocca la mia spada con una mano.
«Vuoi veramente saltare in aria?»
«Diciamo che la cosa non mi aggrada, ma se deve succedere… che sia mentre combatto!»
Ritiro la spada provocando un taglio sulla mano di Herobrine, che la guarda indifferente.
«Posso guarire usando…»
«…i tuoi poteri? Fallo pure, se ne hai coraggio!» Gli sorrido in maniera alquanto fastidiosa, vista la sua reazione, che scatta verso di me ma si ferma dopo due passi capendo le mie intenzioni. Qualsiasi cosa può provocare un’esplosione. Mi deve stendere in modo sicuro e veloce senza poteri e uscire da lì.
«Beh, visto che non vuoi farlo tu lo faro io» E tiro fuori una piccola granata. Tolgo la linguetta. «Prendi questa!» E gliela tiro contro. Lui sbarra gli occhi che si illuminano di bianco per l’imprevisto, ma un vortice lo attira al suo interno facendolo scomparire nel nulla. Dal vortice un occhio mi osserva, un occhio che conosco. Uno sguardo che conosco: il mio quando sono infuriato. Il vortice si chiude e la granata cade a terra senza scoppiare. In fondo avevo ROTTO la linguetta, ma lui non lo sapeva.
«Ma quello…?»
Un esplosione all’esterno della cupola, da sotto terra.
«Ma… questo è il reattore! Qualcuno deve aver interagito con una delle bombe»
Un mini zombi prende in mano la granata e mi guarda con i suoi occhi malvagi.
«Mettila giù, piccola peste!»
Lui mi ascolta, ma la lascia cadere, e un istante dopo questa esplode. L’ultima cosa che ricordo sono le fiamme che mi vengono incontro e una mano nera, ender, che mi afferra. Riesco a malapena a vedere i suoi occhi sbarrati prima di sparire da questa terra desolata e in fiamme.
Ma dove diamine sono riapparso?
Mi volto verso sud. Sotto di me la città. La nostra piccola opera di ingegneria è semidistrutta, circondata da un lago di lava e con dei piccoli incendi qua e là. E Villa Sethbling… la splendida villa supertecnologica non c’è più. Al suo posto solo macerie, e ne sono compiaciuto. Perché? Scendo dalla montagna che solo adesso riconosco: è la mia prigione, ma è a pezzi e ha perso la sua forma di lupo ululante.
Ma cosa è successo alla città? Faccio per andare verso la villa in cerca di Seth ma il mio corpo non mi risponde, e va nella direzione opposta.
«Ancora non ti sei arreso, vedo, ma ormai ho preso il controllo. Presto o tardi scomparirai per sempre»
«Chi sei?»
Quella voce… io la conosco, ma non è possibile!
«Oh sì che è possibile: io sono te e tu sei me. La distorsione che hai cercato di controllare ha generato due entità distinte in un solo essere, ma invece di impazzire o soffrire di bipolarismo il meccanismo di Sethbling ci ha separati»
«Ma tu… Come è possibile? Perché sei dentro di me?»
«Oh no, caro mio, sei tu dentro di me. Quando sei morto la tua forza vitale ha raggiunto la mia e io finalmente mi sono completato. Sei tu l’ospite, adesso, e purtroppo per te io ho libero accesso alla distorsione e tu non sei abbastanza forte per contrastarmi»
«Non mi arrenderò così facilmente! Riprenderò il controllo, e con Andrea ti eliminerò!»
L’essere inizia a ridere nello stesso momento in cui nomino mio fratello.
«Il tuo caro fratellino… Già, lui ora è con me, più o meno»
«Che vuoi dire…?»
«Lo sai bene, ma forse non te lo ricordi. Te lo farò rivedere»
Un vortice e mi ritrovo in una pianura. Davanti a me Andrea, ferito, ma negli occhi vedo tanta di quella rabbia da farmi paura. Al mio fianco Herobrine che lo guarda con aria altezzosa.
«Addosso!» Urla mio fratello. Ai nostri lati Angelo e Ettore attaccano con una grinta che non ho mai visto. mi faccio avanti e attacco Andrea, che rimane spiazzato ma risponde al mio assalto. Lo scontro prosegue per alcuni minuti. Non riesce ad avere la meglio, eppure ho la certezza che potrebbe farmi fuori in un colpo solo. Incrociamo le spade, e ormai faccia a faccia mi fa una domanda.
«Perché l’hai fatto? Perché hai ucciso Sethbling? Perché tradirci cosi? PERCHÉ TRADISCI TUO FRATELLO?»
Io rido e rispondo: «Perché è divertente…»
Lui sbarra gli occhi e gli assesto un pugno. Ferito barcolla e cade a terra. Su di lui si avventa Herobrine, che si prepara a colpirlo. Lui non ha più forze, mentre Ettore e Angelo sono a terra.
«Ora… tu morirai!» Afferma Herobrine.
«Aspetta! Se lo uccidi non potrai sfruttare il dono di tuo fratello!»
Andrea mi guarda sbalordito. Io mi avvicino, apro la mano e si forma sul palmo un cerchio grigio con il simbolo di Spiritus. La mano perde sostanza diventando semitrasparente e con quella estraggo l’anima di Andrea. Al suo posto metto quella di Herobrine, che nel frattempo si è lasciato prendere. Scambio i corpi, che riprendono vita.
«Che cosa hai fatto?» Mi urla Andrea nel corpo di Richard, ma Herobrain, più potente che mai, lo spazza via in un attimo.
 
«Ecco hai visto? Hai ucciso tuo fratello donando il suo corpo al nostro miglior alleato»
Non parlo più, sono scioccato dalla cosa. Che cos’ho fatto…?
«Bene, ora che hai visto rinchiuditi nei meandri oscuri della mia testa e scompari per sempre!»
 
Di nuovo una mano mi tocca la spalla, e mi risveglio nel tempio della Vecchia Signora. È tutto annebbiato, ma pieno di luce.
«Calmati Massimo, è tutto ok. Niente di quello che hai visto è reale, ma dovevi vedere»
«Dov’è Andrea? Come sta? Dove sono?»
«Respira a fondo» E mi posa anche l’altra mano sull’altra spalla. Finalmente lo vedo, è Marco… e inizio a calmarmi.
«Ora va meglio, vero?»
«Si, ma cosa…?»
«Hai visto quello che potrebbe succedere. La Vecchia Signora ha il dono della preveggenza. Quello che hai visto è un possibile futuro se tu muori o perdi il controllo»
«Vuoi dirmi che quell’essere esiste e se ne va in giro a piede libero?»
«Sì, l’hai visto ma non vuoi credere ai tuoi stessi occhi. La tua testa non lo riesce ad accettare, ma lo devi contrastare o sarà la fine di tutto»
«Ma come faccio?»
«Non arrenderti. La Vecchia Signora… gli devi essere simpatico se si è disturbata così tanto per te»
«Bart… L’ender che mi ha portato via… Era lui, vero?»
«Gli ha ordinato di far esplodere il reattore e tirarti fuori dalla cupola come possibile… ma non credo abbia capito chi gli parlava»
«Ma adesso dove sono? Non capisco»
«C’è solo un modo per comunicare con gli essere viventi, ossia quando sono più vulnerabili: nei sogni. Adesso però è ora che ti svegli… tuo fratello sta facendo il diavolo a quattro »
Mi lascia le spalle e io mi sveglio.
Mi tiro su, mi fa’ male la testa. Nel toccarla mi rendo conto che è fasciata alla meglio. Vedo sfocato tre oggetti che inizziano a muoversi
«Calmati Massimo, sei tra amici»
«Io… conosco la tua voce…»
Riesco a mettere a fuoco e vedo l’allegra brigata di Slamacow al completo che mi osserva. Bart ha una fascia al braccio.
«Come ci sono finito qui? Dove siamo?»
«Beh, sei qui grazie a Bart che però stranamente è atterrato al contrario, di testa. Ed ecco perche ti abbiamo fasciato. Per la seconda è un po’ un problema…»
«Non me lo dire… Non lo voglio sapere…»
Persi, e conoscendoli vagano per questo mondo da quando li abbiamo lasciati al tempio. Sono senza speranze…
  
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