Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: angioletta2901    18/06/2016    1 recensioni
Sophia Cohen è al secondo anno di liceo, dopo essersi appena trasferita a Londra da una cittadina gallese.
Ma all'improvviso tutto cambia: sua madre, la sua migliore amica, il ragazzo che le piace non sono come sembrano, e lei stessa scoprirà di essere parte di un mondo nascosto alla maggior parte della gente. Catapultata nel bel mezzo di una lotta tra angeli e demoni, Sophia si ritroverà a fare una scelta che cambierà per sempre il mondo.
-L'ultimo pensiero della ragazza prima che baciasse Gabriel fu che, se le falene continuano ad essere attratte dalla fiamma pur sapendo che perderanno la vita al primo contatto con essa, allora quell'unico contatto doveva valere una vita.-
Genere: Fantasy, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CADERE, RIALZARSI E AFFRONTARSI DI NUOVO

Passarono un paio di settimane.

In quelle settimane, Sophia si trovò costretta ad imparare a combattere sia con diverse armi che a mani nude.

Scoprì di essere molto veloce, ma dato che era anche di corporatura snella eccelleva nei combattimenti a distanza, mentre negli scontri frontali era un bersaglio molto più vulnerabile.

Con molta pratica, imparò a maneggiare diverse armi, ma tra tutte preferiva i coltelli da lancio: letale, precisa, grazie alla sua mira eccezionale non sbagliava un colpo, non importava quanto fosse distante il suo obiettivo.

Proprio per questa sua predilezione, alcuni dei Nephilim le fabbricarono dei coltelli da lancio molto particolari: non solo le ricomparivano in mano subito dopo aver colpito il bersaglio, in modo tale che lei non rimanesse mai disarmata, ma erano in grado di cambiare il materiale di cui erano fatti in base a ciò a cui era più vulnerabile l'obiettivo in questione. In più, solo chi era a conoscenza della loro vera natura li avrebbe visti come delle armi: a tutti gli altri sarebbero sembrati dei semplici accessori di abbigliamento.

Era stata istruita nel lancio dei coltelli dal miglior Nephilim del campo, Logan. Non aveva mai voluto dirle il suo cognome, di lui sapeva solo che era un Mezzo figlio di Lilith.

Quando glielo aveva detto, aveva sorriso tristemente- Non ho mai conosciuto mia madre. Ma, oltre che essere la puttana dell'Inferno, lei è anche la migliore a fabbricare armi per tuo padre, e una delle migliori guerriere mai esistite, seconda solo al signore degli Inferi. È per questo che io ho diretto la creazione dei tuoi pugnali, ed ecco perché hai così tanto talento nel combattimento. Tuttavia, devi anche imparare le tattiche di strategia e combattimento corpo a corpo, per non parlare poi del controllo dei tuoi poteri. Per questo io non posso aiutarti, ma ti posso assicurare che Gabriel è il migliore in questi campi.-

E così, dopo il combattimento a distanza sotto la guida di Logan, si era ritrovata a studiare complesse mappe per le sessioni di strategia, a passare ore a combattere contro Gabriel e poi subito dopo a immergersi in profonde meditazioni per imparare a dominare i propri poteri.

Sul fronte della strategia, non aveva grandi problemi. Sophia scoprì di essere un'abilissima stratega, capace di riportare grandi vittorie con minime perdite, cosa che la rendeva immensamente fiera di sé stessa.

Per quanto riguardava i poteri magici, Sophia si rese conto di essere straordinariamente dotata: velocità, forza e resistenza nei combattimenti, capacità di rendersi invisibile e, ovviamente, volo, erano solo alcune delle sue abilità.

Solo una cosa la inquietava: le sue ali. Come la stragrande maggioranza dei Nephilim, anche Sophia possedeva due grandi ali piumate simili a quelle degli angeli, che normalmente si ritraevano sotto la pelle delle scapole, la loro presenza indicata solo da due sottili, identiche cicatrici. Tuttavia poteva dispiegarle a proprio piacimento, ed erano forti e maestose proprio come lei aveva sempre immaginato fossero le ali degli arcangeli.

Eppure, il loro colore la inquietava. Erano nere, nere come la notte, nere come solo i peggiori incubi possono essere. Secondo le leggende, solo i demoni e i Mezzi più malvagi e potenti avevano ali di quel colore. In particolare, Lucifero e la sua discendenza erano famosi per quella caratteristica, e certo non erano noti per la loro bontà. La maggioranza dei Mezzi figli del diavolo erano stati malvagi come il padre, o addirittura peggio, sempre che fosse possibile. E da quello che Sophia aveva sentito, brandelli di conversazioni colti quando gli altri ragazzi non si erano accorti che lei stesse ascoltando...beh, quei pochi Mezzi figli di Lucifero che non si erano dimostrati malvagi erano morti molto giovani, e di solito molto dolorosamente.

Per questo la ragazza era tenuta a distanza e squadrata con sospetto dalla maggior parte degli altri Nephilim, che sospettavano che non fosse altro che una spia in cerca di informazioni.

Quando la ragazza aveva riferito la cosa a Gabriel, lui si era limitato a dirle- Facci l'abitudine. Siamo in tempo di guerra, e non possiamo fidarci di molti. Il tuo arrivo improvviso, le tue origini, i tuoi poteri...nel complesso, fai paura. Ma col tempo si abitueranno e non ti vedranno più così. Devi solo lasciar loro la possibilità di capire che non sei una traditrice.-

Già, Gabriel. Quel ragazzo continuava ad essere un mistero per Sophia. Quelle erano state due settimane dure per la ragazza, sentimentalmente parlando. Quel bacio sulla fronte...cos'era stato? Due amici potevano baciarsi sulla fronte, ma in quel bacio Sophia aveva percepito qualcosa di più. La ragazza era passata attraverso diverse fasi, in quelle settimane: euforia, gioia, impazienza all'idea di rivedere il ragazzo che le faceva battere il cuore, delusione, e adesso domande. Gabriel non aveva in alcun modo accennato a quel bacio sulla fronte, e il suo contegno nei suoi confronti era cortese ma in qualche modo...distaccato. Sembrava freddo, come se la volesse tenere a distanza. Eppure le aveva dato quel bacio, quindi come mai ora era così distante? Se prima era amichevole con lei, adesso era solo distante.

Si sarebbe aspettata che dicesse qualcosa di quella famosa sera, o che fosse più carino con lei. E invece lui si limitava ad insegnarle le tecniche migliori per planare, o per schivare gli attacchi durante un combattimento corpo a corpo.

Quella era l'unica cosa in cui Sophia aveva difficoltà. Per quanto provasse e mettesse in gioco anche i suoi poteri, contro Gabriel non riusciva mai a durare più di cinque minuti. Era veloce, sì, ma lo era anche lui.

In quel momento si stavano fronteggiando, forse per la decima volta quel giorno.

Fu Gabriel ad attaccare per primo. Veloce e scattante come un serpente, mosse il braccio in un pugno diretto al volto della ragazza, che si scansò facendo un mezzo giro di lato.

A quel punto partì il secondo pugno, diretto questa volta allo stomaco di Sophia. La ragazza mosse il braccio, intercettò il colpo prendendo il ragazzo per il polso e gli fece fare un mezzo giro su sé stesso, in modo tale che, se lei avesse avuto un coltello, avrebbe potuto poggiarglielo sulla gola.

Lui rimase fermo solo un istante, poi le mollò una gomitata nello stomaco, forte, che le tolse il fiato per un secondo.

Fu sufficiente. Gabriel approfittò del momento in cui lei cercò di riprendere a respirare, le afferrò il polso e, quando lei tento di liberarsi, aprì le ali, grigie come un cielo in tempesta, si sollevò in volo di mezzo metro e, sfruttando lo slancio della ragazza, la sollevò, sbattendola al tappeto di schiena, talmente forte che si sentì il suono dell'aria che usciva dai polmoni di lei per la violenza dell'impatto.

Gabriel rise, una risata cristallina, di cuore- Su, povera piccola perdente. Alzati, riproviamo. Di nuovo.-

Sophia sentì crescere la rabbia. Poteva accettare molte cose: che lui le facesse pensare di provare qualcosa per lei e poi non le dicesse più nulla. Che lui la sconfiggesse e la mettesse al tappeto, RIPETUTAMENTE. Ma NON aveva intenzione di accettare di essere chiamata perdente, nemmeno per scherzo. Perché lei era Sophia Cohen, maledizione. Ed era figlia di Lucifero. Questo doveva pur contato qualcosa.

Questa volta fu lei la prima ad attaccare. Dopo una serie di colpi così rapidi da essere quasi invisibili ad eventuali spettatori, Gabriel si alzò in volo, consapevole di essere ancora più forte in aria.

Sophia scoprì i denti. No, questa volta non gli avrebbe permesso di vincere così facilmente.

La ragazza incanalò tutta la sua rabbia e la sua voglia di vendetta, immaginando che i suoi sentimenti potessero trascinarlo nuovamente a terra. E fu così che avvenne.

Dalle sue dita si sprigionò una frusta di pura elettricità: sembrava una corda, dorata e crepitante. Ma la ragazza sentiva il potere scorrerle dentro e sapeva che avrebbe potuto causare danni inimmaginabili in un sol colpo.

Con una maestria a lei sconosciuta, Sophia roteò il braccio e avvolse la caviglia di Gabriel con la frusta elettrica, cogliendolo impreparato e strappandogli un urlo soffocato per il dolore inaspettato. Dopodiché lo butto a terra con un brusco strattone e, muovendosi velocemente, gli si sedette a cavalcioni per impedirgli di scappare, puntandogli poi uno dei suoi coltelli magici alla gola. Si, erano da lancio, ma erano anche ideali per essere usati nei combattimenti corpo a corpo, e lei non se ne separava mai.

In quel momento i due ragazzi si trovarono occhi negli occhi. In quelli di Gabriel c'erano stupore, orgoglio, soddisfazione. Forse, finalmente, era riuscita a renderlo fiero di lei.

Stranamente, il ragazzo non vide le stesse emozioni negli occhi di lei. Quegli occhi azzurro scuro erano pieni di domande, confusione, e il Nephilim sospettava di esserne la causa.

Sophia si alzò, permettendo a Gabriel di rimettersi in piedi. Ma quando si accorse che il ragazzo stava per andarsene lo afferrò per un braccio, fermandolo.

-Io e te dobbiamo parlare.-

Gabriel sospirò. Aveva cercato di rimandare quel momento il più possibile, ma ormai non poteva più evitare quel discorso, se ne rendeva conto.

Angolino dell'autrice:
Smetterò mai di chiedere scusa? No, penso di no.
SCUSATESCUSATESCUSATE questo ritardo di mesi, ma tra la scuola e un blocco dello scrittore davvero terribile non sono riuscita ad aggiornare. Finalmente ecco il nuovo capitolo.
Allora, questo è un capitolo che trovo un po' noioso, ed è di passaggio, ma mi serviva per introdurre brevemente un nuovo personaggio (Logan) e per far maturare Sophia dal punto di vista delle sue capacità.
Spero di riuscire a pubblicare presto il prossimo capitolo, più interessante e, spero, anche un po' più corposo.
A presto!
angioletta2901
 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: angioletta2901