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Autore: SofyTrancy    19/06/2016    1 recensioni
Ciao a tutti!
Questa è una FF AU sul mondo di Bravely Default, raccontata alternamente dai quattro personaggi principali!
In questa storia troverete tutti i personaggi appartententi al gioco... in vesti molto diverse dalle loro!
Curiosi? Allora iniziate a leggere!
(ATTENZIONE: Possibili SPOILER per chi non ha finito COMPLETAMENTE il gioco.)
(Coppie principali: Ringabel/Edea e Tiz/Agnés)
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Agnés Oblige, Edea, Ringabel, Tiz, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
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Edea

Stupida
 

I miei occhi erano fissi sulla figura dell'albino, steso sul letto dell'ospedale.

«Arriviamo subito Edea. Aspettaci lì!»”

Quelle erano state le ultime parole che Tiz aveva pronunciato prima di riagganciare al telefono.

Le lacrime ricominciarono a uscire dai miei occhi.

Non sapevo neanche come ero arrivata in ospedale, tanta era l'ansia e la preoccupazione con cui avevo chiamato l'ambulanza e la polizia...

Che stupida.

Se da subito avessi chiamato la polizia, a Ringabel non sarebbe successo nulla... anzi, forse sarebbe stato a divertirsi con la sua ragazza e non in un letto di ospedale, incosciente.

Il rumorino della macchina a cui era collegato era l'unica cosa che rompeva il silenzio della camera, che io ormai percepivo come una prigione.

Era tutta colpa mia se lui si trovava lì.

Singhiozzai nuovamente, portando le gambe al petto.

Ero stata terribilmente stupida.

Stupida ogni volta che avevo osato pensare che l'albino fosse una cattiva persona, stupida ogni volta che l'avevo trattato male, stupida quando l'avevo respinto mentre mi baciava...

Le mie guance si tinsero di un rosso scarlatto, realizzando ciò che avevo appena pensato.

Mi colpii con forza il viso con entrambe le mani.

Non era certo il momento di pensare a quelle cose! Stupida, stupida, stupida!

Ringabel era su quel letto, con una pugnalata al braccio e io ero lì a pensare a quelle stupidaggini!

«Edea!»

La voce di Agnès arrivò dal corridoio, facendomi voltare giusto in tempo per vedere Tiz spalancare la porta e precipitarsi nella stanza.

«A-Agnès... T-Tiz...» sussurrai, non smettendo di piangere.

Il ragazzo si avvicinò al letto, posando lo sguardo su Ringabel.

«Se la caverà.– mi disse poi, voltandosi verso di me e sorridendomi dolcemente –L-lui non è un tipo che si fa facilmente uccidere.» aggiunse, la voce che si lasciava sfuggire un tremito.

«E' t-tutta colpa mia...» risposi io, notando gli occhi lucidi del ragazzo di fronte a me.

«Non dirlo neanche per scherzo!– esclamò Agnès, il viso già rigato dalle lacrime –A-anche io se fossi stata nella tua s-situazione avrei chiamato aiuto!!»

Scossi la testa, accucciandomi ancora di più sulla sedia accanto al letto.

«S-sono solo una stupida!– urlai, nascondendo il viso e ricominciando a piangere –P-per colpa mia Ringabel è q-quasi morto e-e i-io...»

«N-non mi mettere nella tomba prima ancora che ci debba finire, Angelo.»

Alzai immediatamente lo sguardo, incrociandolo con quello dell'albino.

«R-Ringabel...!» esclamai, alzandomi in piedi e correndo al suo fianco.

«In c-carne ed ossa.– mi rispose lui, sorridendomi sofferente –Sono tutto d'un pezzo... più o meno...» aggiunse poi, ridacchiando.

Senza smettere di piangere portai le mie braccia al suo collo, stringendolo con forza.

«E-ehy... Edea...»

«Zitto!– urlai, aumentando la presa e non smettendo di piangere –N-non fiatare!»

Lo sentii soffocare una risata, per poi iniziare ad accarezzarmi dolcemente la schiena con la mano del braccio sano.

«Non sai quanto ci hai fatto preoccupare Ringabel...» disse Agnès, asciugandosi le guance bagnate dalle lacrime.

Mi staccai velocemente dal ragazzo, le guance rosse per l'imbarazzo.

Cazzo. Mi ero dimenticata che c'erano anche loro due...

«Oh, ci sei pure tu piccola Dea.» esclamò l'albino, mettendosi seduto.

Tiz si avvicinò velocemente al lettino, facendo nuovamente sdraiare il ragazzo con la forza.

«Ahia Tiz!– si lamentò Ringabel, massaggiandosi la testa –Mi fai male!»

«Sta giù e zitto.» rispose sorridendo l'altro in modo poco raccomandabile.

«Piccola Dea... Tiz è cattivo con m...» iniziò il ragazzo, piagnucolando.

«ZITTO.» ripeté l'altro aumentando la presa.

Soffocai una risata, mentre la castana guardava la scena senza capire che stesse succedendo.

«Certo però...– mi intromisi –non mi aspettavo certo di fare qui il primo incontro di gruppo...» ammisi, asciugandomi gli occhi e smettendo finalmente di piangere.

«Noi siamo un gruppo speciale, e quindi ci ritroviamo in posti speciali.» rispose prontamente Ringabel, facendomi l'occhiolino.

«Non siamo noi ad essere speciali, sei tu ad essere un idiota.»

«Tiz! Perché sei così cattivo!– piagnucolò nuovamente l'albino –Lo sai che ti voglio bene!»

«Io no.»

«Tu...!»

«Signori,– l'infermiera si affacciò alla porta, gli occhi assonnati –è quasi mezzanotte. Non potete fare tutta questa confusione...»

«Scusi, ce ne stavamo giusto andando.» le rispose dolcemente Agnès, sorridendole.

«Te ne vai di già piccola Dea?» chiese Ringabel, leggermente deluso.

Notai Tiz stringere i pugni.

«Sì, ho il coprifuoco.» spiegò la castana, sorridendo nuovamente.

C'era qualcosa che non andava in quel sorriso...

Era... falso? Triste?

«Ti accompagno a casa.– disse Tiz, facendo un passo in avanti –Edea, puoi rimanere con Ringabel finché non torno? Poi ci passo io la notte con lui...»

Annui, notando per la prima volta l'affetto che il ragazzo provava nei confronti dell'albino... un affetto quasi fraterno.

«Non ce n'è bisogno.» rispose Agnès lapidaria.

I miei occhi si spalancarono, mentre mi voltavo verso la castana con sguardo interrogativo.

Cosa cavolo era successo per renderla così fredda nei suoi confronti?

«Agnès...»

«Ciao.» disse poi, uscendo dalla stanza.

 

«Cosa hai combinato, Tiz?» chiese Ringabel, una volta che la castana se ne era andata.

In risposta il ragazzo lo colpì in testa.

«Ahia! E questo per cosa era?!»

«Per non aver badato a quella troia di Airy come ti avevo chiesto.» rispose, guardandolo male.

«Non potevo certo portarla con me mentre andavo ad aiutare Edea! E poi che cosa avrà mai combinato? E' solo la tua ex!»

Cazzo.

«No, fermi tutti... Agnès ha conosciuto la tua ex?!» esclamai.

«NON E' LA MIA EX!»

«Signori!– l'infermiera aprì nuovamente la porta –Se dovete litigare andate fuori di qui!»

«Ci scusi...» dissi io, dispiaciuta.

«Non è la mia ex.– ripeté con più calma Tiz, una volta che la donna se ne era andata –E' solo una che pensa di esserlo.»

«Non ti seguo...»

«Comunque,– si intromise Ringabel –non vedo quanti danni possa aver fatto...»

«Ne ha fatti eccome. Hai visto pure tu come mi tratta adesso Agnès!– disse l'altro, voltandosi verso di lui –Ah, a proposito.» aggiunse poi, colpendo nuovamente l'albino.

«Ahia! E questo?!» piagnucolò lui, massaggiandosi la fronte.

«Mi pare di averti detto di non chiamarla piccola Dea.»

Soffocai una risata, mentre le guance di Tiz diventavano leggermente rosse per l'imbarazzo.

Ringabel alzò gli occhi al cielo.

«Perché invece di stare a lamentarti con me non provi a seguirla? Magari riesci a farci pace...»

«Mi eviterà sicuramente...– sussurrò il ragazzo, abbassando lo sguardo –e poi, oramai sarà tornata a casa...»

Afferrai la borsa, tirando fuori un bigliettino rosa e lo tesi a Tiz.

«Cosa...?»

«Qui ci sono scritti numero di telefono e indirizzo di Agnès, se non me ne fossi ricordata non avrei neanche potuto avvertirvi del fatto che eravamo qui in ospedale...– gli spiegai, sorridendogli –Prova ad andare lì, tentar non nuoce.»

Il ragazzo afferrò il fogliettino.

«Grazie!» mi disse, sorridendo a sua volta.

«Adesso vai a conquistare il suo cuore soldato!» esclamò Ringabel.

«Ah, prima che me ne dimentichi...» iniziò Tiz, avvicinandosi nuovamente all'albino.

«Sì?» chiese quello.

Altro colpo in testa.

«AHIA! Mi spieghi che ti ho fatto adesso?!»

L'altro non rispose, avviandosi verso la porta e aprendola.

Poco prima di mettere il piede fuori dalla stanza però, si voltò.

«Mi hai fatto preoccupare. Ecco cosa hai fatto.» disse poi, uscendo dalla camera mentre un piccolo sorriso si formava sulle labbra dell'albino.

   
 
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