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Autore: GirlFromTheNorthCountry    19/06/2016    2 recensioni
Le donne sono le migliori psicanaliste fino a quando non si innamorano.
“Io ti salveró” di Alfred Hitchcock
“Pronto, Alison Stone.”
“Sono Axl Rose, vorrei un appuntamento”. Disse una voce al telefono convinta che quella breve presentazione spiegasse tutto.
“Come prego?”
“Axl, l'amico di Izzy”
“Scusi, ma proprio non capisco cosa stia dicendo”
“Oh cristo! Ieri è venuto Izzy da lei per parlare di un suo amico, ecco quell'amico sono io”
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Axl Rose, Duff McKagan, Izzy Stradlin, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Tieni un po' più a lungo quel sol!” Disse Izzy comodamente seduto sull'amplificatore della sala prove.
Slash, con un lieve cenno del capo, fece capire di essere d'accordo a quella variazione.
“E tu Duff, quando canti il “to me”, continuale fino a che non attacchi con l'altra strofa”
“Posso provarci, ma non ti assicuro niente”
“Ok dai, rifacciamo da story of a man”.  
Non passarono nemmeno quaranta secondi.    
“No! No! Cazzo, non è questo il punto di attacco” urló Axl.
“Non ti sai spiegare tu, allora! Se ne io ne izzy partiamo correttamente vuol dire che hai spiegato male i tempi”. 
Steven si alzò per recuperare una birra dal mini-frigo, lì dentro c'era a morire di caldo e comunque a lui, quella nuova canzone, faceva schifo.
“Esco a fumare”
“Fermo! Resta qua, come diavolo facciamo a suonare senza batteria?”
“Axl, faccio veloce! Il tempo che Duff impari a tenere la tonalità e sarò di ritorno”.
Il cantante scaraventò il microfono a terra.
“Va bene allora, come volete. Pausa per tutti”
Izzy gli battè una mano sulla spalla, cercando di tranquillizzarlo. 
Il fine settimana dopo la rimpatriata era andato a meraviglia, ma i giorni successivi non erano stati poi così meravigliosi. Da quattro giorni avevano ripreso a lavorare insieme e dell'alchimia di un tempo non se ne vedeva neanche l'ombra. Sembrava essere passato molto più tempo di quello che era trascorso in realtà e ora si sentivano quasi degli sconosciuti in sala prove.
Uscirono tutti sulle scale di emergenza e raggiunsero Steven che, seduto alcuni gradini più in basso, tirava lunghi inspiri alla sigaretta. Si era tirato su il cappuccio della felpa blu, non aveva voglia di parlare. Il sole stava già tramontando, quella stanza era un mangia tempo, perdevano completamente la concezione delle ore quando entravano là dentro.
Izzy si soffiò nelle mani intorpidite per cercare di riscaldarsele e poi le ricacciò nelle tasche del cappotto, avrebbe voluto fumare anche lui, ma le sue mani si opponevano.
“Comunque tra un'ora io devo andare, ho promesso a Mandy che stasera sarei stato a casa in orario”
Ognuno, discretamente e individualmente, alzò esasperato gli occhi al cielo. 
Izzy ed Axl rientrarono dentro prima degli altri, ed Axl si sedette sul divanetto prendendo in mano l'ultimo numero del Rolling Stones.
Izzy chiuse accuratamente la porta dietro di lui.
“A proposito, hai detto a Slash del concerto degli Stones?”
Axl alzò gli occhi dalla rivista scocciato.
“Mi sono dimenticato, domani lo farò...”
“Dovesti parlargliene il prima possibile...”
“Izzy, ti dispiace? Sto cercando di leggere! Ti ho detto che lo farò, basta stressarmi”
“Posso farlo io se vuoi. Non ha senso aspettare, prima o poi dovrà saperlo” 
Axl mise da parte il giornale. Alla fine non c'era niente che potessero dirgli di nuovo rispetto a quello che lui aveva vissuto in prima persona, ma lo divertiva sempre vedere quello che i giornalisti avevano inventato.
“Certo che tu ed Alison, siete della stessa scuola. Quando vi mettere a rompere i coglioni su un fatto non mollate facilmente” disse alzandosi e prendendo in mano la chitarra.
“Semplicemente cerchiamo di farti ragionare”
“Senti questa...” Disse ignorando il discorso ed iniziando ad arpeggiare, “Ti piace?”
“Bella melodia, sì”
“Pensavo di fare una canzone dove suono la chitarra nel prossimo album, ti sembra una buona idea?”
“Vedremo che ne verrà fuori, secondo me stiamo mettendo troppa carne al fuoco! Che vuoi arrivare a fare? Steven al basso? Slash alla batteria? Stiamo esagerando, manteniamoci sul semplice”
Axl fece spallucce deluso dal poco entusiasmo del suo più fedele amico. Aprì alla porta e tirò un urlo agli altri componenti del gruppo, intimandogli di darsi una mossa dato che a breve per uno di loro sarebbe scattato il coprifuoco.
“Ed Ally come sta? Giovedì non l'ho vista alla grande”
“È una settimana che è stressata, non so che le prenda. Tra di noi va tutto alla grande, ma c'è qualcosa che la preoccupa” 
“Mmm, non saprei. Magari è agitata per Berlino” disse Izzy concentrato più sull'accordare la sua chitarra che su quello che gli usciva dalla bocca.
“Che c'entra Berlino...? 
Duff rientrò dentro in quel momento dicendo di avere avuto un grande idea su come far partire Izzy e Slash al momento giusto, almeno per le prove. Avrebbe detto “guitars come on”  al punto giusto e loro sarebbero pariti. Secondo lui era un'idea così figa che si sarebbe potuta lasciare anche nella registrazione. Eppure nessuno lo ascoltó.
“Izzy parla, cosa c'entra Berlino?”
Il moro si sentì nascere dei sudorini freddi lungo il collo.
“È una cosa che mi aveva detto un po' di tempo fa, ai tempi che tu non le rivolgevi parola...ricordo che il termine per ricevere i risultati scadeva ad anno nuovo, magari è in attesa oppure proprio non aspetta più niente”
“Per cosa?! Cosa deve aspettare?”
“La lettera...per un lavoro a Berlino”
Rientrarono anche Steven e Slash e restarono sulla porta perplessi.
“Lui lo sapeva?” Disse Axl indicando Slash furioso.
“Cosa? No, io non credo. Penso l'abbia detto solo a me, ma non so se è una cosa importante. È passata una vita!”
“C'entra il lavoro, no? Allora come fa a non essere importante? È la sola cosa che le importi nella sua cazzo di vita!”
“Dove vai, ora?” Urlò Slash.
“Cazzi miei! Per oggi fine delle prove” rispose Axl uscendo dalla porta principale. 
 
Camminò lungo il vialone verso la sua macchina a passi lunghi e veloci, ormai il sole se ne era andato del tutto. Dopo poco realizzó che non poteva aspettare di raggiungere casa di Alison per sfogarsi, aveva bisogno di farlo molto più velocemente. Accostò ad una cabina telefonica e digitò il suo numero.
Tre squilli e partì la segreteria “Non sono a casa, lasciate un messaggio”
È così fece. 
“Complimenti amore, davvero una bella sorpresa. Suzy London eh! ? Certo, ora ha tutto un senso! Te ne scappi a Berlino e mi devi lasciare la badante! Quando pensavi di dirmelo? Se, pensavi di dirmelo...E ora dove cazzo sei? Perché diavolo non me l'hai detto Alison? Io per te mi sto impegnando a cambiare ma tu? Stai facendo qualcosa, ti stai impegnando? Mi sembra che tu non ci creda minimamente in questa storia. La verità è che non ci vedi un futuro! Mentirmi su una cosa del genere?! Non ho parole. Stasera non aspettarmi sveglia, né addormentata...non pensò proprio che verrò a trovarti”   

 
   
 
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