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Autore: Bunny05    20/06/2016    2 recensioni
Cosa accade quando due mondi completamente diversi si incontrano?
La protagonista sarà costretta a cambiare il suo modo di vita, che è molto burrascoso, e entrare in un nuovo mondo, fatto di persone diverse da lei, di situazione diverse dalle sue. Nuove conoscenze, amicizie e amori sconvolgeranno la sua vita. Scoprirà che le persone di cui è circondata non sono proprio come le vede e che hanno qualcosa di più profondo.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Cose che non ti aspetti. 

Sono nella mia stanza, piango e non riesco a respirare. Le luci spente, il silenzio assoluto, mi stringo le ginocchia al petto per cercare di non sentire il dolore, il dolore di aver perso qualcuno che amavo, il dolore di aver fatto male a quell’uomo senza volerlo. Non riesco a fermare i pensieri nella mia testa, le lacrime continuano a scendere e non vogliono fermarsi, la gola secca, il vuoto che sento dentro. Mi sento così debole, così sola. Non avrei mai pensato di arrivare a questo, far sapere a tutti cosa mi è successo, per colpa mia un uomo è morto ma non volevo farlo, non volevo che accadesse, ho solo cercato di difendere il mio piccolo fratello in difficoltà. Con la testa nascosta fra le ginocchia, i singhiozzi che non finiscono mai, ricordo ancora perfettamente quella scena, riesco a sentire ancora la paura, il dolore e il senso di colpa che ho provato, non ho avuto una vita facile, questo lo sanno tutti ma non volevo che sapessero anche questo, non volevo che sapessero che convivo con questa sensazione da tutta una vita ormai, che ogni singolo giorno mi divora e non si toglie mai dalla mia testa. Sento la porta dell’alloggio aprirsi, sono seduta in terra appoggiata con la schiena al muro, cerco di asciugarmi le lacrime velocemente con la mano, e quando alzo lo sguardo sulla soglia di camera mia vedo comparire Jorge, mi guarda dispiaciuto, come se si sentisse in colpa, come se fosse stato lui a esporre le mia storia, i miei sbagli, a tutti. Si accovaccia vicino a me, delicatamente appoggia una mano sul mio viso e toglie una lacrima dalla mia guancia, << Martina mi dispiace >> borbotta poi sedendosi vicino a me, anche lui con la schiena appoggiata al muro, << Non dovresti essere qua >> borbotto io << Dovresti essere alla festa e divertirti Jorge >> dico con la voce un po’ rotta dal pianto, << Non vorrei essere in nessun’altro posto >> risponde lui con delicatezza, << Sono una persona orribile >> borbotto poi, << No, non puoi dire questo >> esclama lui << Stephie… lei non sa quello che dice o quello che fa, come hai detto tu le importa solo di lei, non riesce a capire che la vita degl’altri è importante, e se ne approfitta se hanno dei problemi >>, << Che bella ragazza gentile e premurosa che hai! >> esclamo io facendo un leggero sorriso, << Non è più la mia ragazza >> esclama poi, io volto la testa e guardo Jorge, << Come? Cioè tua madre… >>, << Non mi interessa >> mi interrompe lui, << Sinceramente non mi interessa più niente, non voglio stare con una persona così, lo sapevo prima e ora ne ho ricevuto una conferma, non voglio stare con una persona come lei, non ho mai voluto stare con una così! >> ribadisce poi. Rimaniamo per un po’ in silenzio, nel buio, riuscivo a vederlo a malapena, intravedevo le sue forme, il suo viso, << Come ti senti? >> mi domanda poi, << Vorrei dire bene ma non è così >> rispondo, << Cosa è successo? >> chiede in modo molto gentile e pacato, appoggiando una mano sulla mia sul pavimento, prima di rispondere faccio un gran respiro, raccontarlo per me non è facile, << Non sono pericolosa >> inizio a dire, << Certo che no >> risponde lui convinto stringendomi un po’ la mano, << Eravamo in una casa famiglia, ma il signore che ci ospitava non era sempre gentile, aveva attacchi di rabbia, aveva questa rabbia repressa e alcune volte sfogava questa rabbia su di noi, sai non sono tutte brave persone, ci spintonava, qualche calcio e qualche schiaffo, cose che io potevo sopportare, ero forte, dovevo esserlo per me e soprattutto per Francisco >> a quel nome la mia voce trema un po’, << Cercavo sempre di tenerlo al sicuro per questo ogni volta che sentivo che quell’uomo si arrabbiava lo facevo andare nella sua stanza in modo che se la prendesse con me e non con lui >>, anche nel buoi vedo Jorge sgranare gl’occhi, riesco a sentire il suo respiro pensante, come se si stesse immaginando tutto nella sua testa, << Una sera mi addormentai, dalla stanchezza, e mi svegliò un pianto, il pianto di Francisco, quando uscii dalla stanza, ero terrorizzata, vidi quell’uomo strattonarlo e lui piangeva, riuscivo a sentire la sua paura, riuscivo a percepire il male e non so cosa mi prese, erano vicino alle scale e io corsi verso di loro, volevo solo allontanarlo, fare in modo che lui scappasse e lo spinsi, solo che la mia forza era sovrastata dalla paura e dalla rabbia, lo spinsi forte e cadde giù dalle scale, rotolava giù mentre io presi mio fratello e lo abbracciai, impaurito e tremante, poi guardai quell’uomo e non si muoveva, lo guardavo dall’alto delle scale e non si muoveva, quando la polizia arrivò, insieme all’ambulanza e agli assistenti sociali io ero ancora sulle scale che lo guardavo, pochi giorni dopo morì, gl’assistenti sociali dissero che dovevano dividerci perché il nostro rapporto mi rendeva imprevedibile, dissero che per il mio bene dovevo separarmi da lui, perché ero troppo emotiva nei suoi confronti e così me lo portarono via, e da allora vivo con il rimorso e la paura di quello che ho fatto >>, << Non è colpa tua Martina >> esclama lui << Chiunque avrebbe fatto quello che hai fatto tu >>, << Non lo so, ho perso l’unica cosa che contava per me >>, << Ma l’hai salvato, hai rischiato tutto per lui, questo è amore vero >>, << Vorrei solo smettere di pensarci, vorrei dieci minuti della mia vita, solo dieci, senza dover pensare a tutto questo, la mia mente non si ferma mai, voglio fermarla, voglio liberare la mia testa da questi pensieri >>, dico io in uno sfogo emotivo, era vero volevo smetterla di pensare, volevo smetterla di ricordare, anche solo per poco. Volto lo sguardo verso Jorge con la testa ancora appoggiata al muro, e lui fa lo stesso, le nostre facce sono distanti di pochi centimetri, lui mi guarda e io guardo lui nell’assoluto silenzio, le mie guance ancora inzuppate nelle lacrime, << Io so come fare >> dice poi leggermente, << Ti fidi di me? >> chiede poi mentre appoggia una sua mano sulla mia guancia, io annuisco leggermente e molto lentamente si avvicina a me, << Non pensare a niente Martina >> dice a bassa voce mentre le sue labbra si appoggiano sulle mie.
 
Un bacio bagnato, le lacrime che scivolano sulle mie guance fino ad arrivare alla bocca, quel gusto salato mescolato alla dolcezza di questo bacio, così forte, così voluto. Due corpi che si cercano, due anime che diventano una sola, riesco a percepire il battito del mio cuore, forte, tutto il mio corpo è sopraffatto da tutto questo, eppure riesco solo a pensare di toccarlo, di baciarlo fino alla fine dei miei giorni. Mentre le nostre labbra continuano a sfiorarsi, tra dolci baci e piccoli morsi, le sue mani mi accarezzano, come se non aspettavano altro che toccarmi. Non so spiegare cosa provo, non ci sono parole per spiegarlo, so solo che mi sento piena d’amore come non mi sono mai sentita prima d’ora. Il suo respiro lento mentre mi bacia, le sue dolci mani che mi sfiorano, ho la pelle d’oca per tutto ciò, una sensazione indescrivibile, un amore mai provato. Il mio corpo è in estasi, il sangue mi scorre caldo nelle vene e la mia mente è concentrata solo su Jorge, tutto di me si lascia andare e senza pensarci mi siedo a cavalcioni su di lui mentre ancora mi bacia e mi sfiora, poi appoggia la sua fronte sulla mia, con il fiato corto, << Se fai così mi mandi fuori di testa >> esclama lui accennando un piccolo sorriso, guardandomi dritta negl’occhi in cui potevo vedere il desiderio, la frenesia che prova in questo momento, io senza dire una parola, lentamente inizio a baciarlo ancora, piccoli e dolci baci sulle labbra che poi si trasformano in baci appassionati, non mi importa più di niente, volevo fargli capire che volevo solo essere sua. Jorge si alza con me ancora sulle gambe, sono in braccio a lui con le gambe strette al suo corpo mentre una sua mano mi tiene e l’altra accarezza la mia gamba, baci e sguardi che mi fanno salire un brivido profondo, che non ho mai sentito in vita mia, lo voglio, lo voglio più di qualsiasi altra cosa al mondo. Poi ci troviamo sdraiati sul mio letto, lui sopra di me che mi bacia il volto, il collo, le spalle, baciando tutto il mio corpo e riesco a sentire quanto lo desidera, quanto lo ha desiderato. Ad ogni suo bacio il mio corpo trema, il respiro mi manca e la mente si annebbia. Mi tiro su a sedere avvolgendogli il viso tra le mani, non resistevo più a tutta quella attrazione, inizio a baciarlo ancora mentre lentamente gli sbottono la camicia per poi appoggiare le mia mani sul suo petto nudo, lo accarezzo mentre lui sembra in estasi. Gli sfilo la camicia e lui mi avvolge tra le sue braccia, nel suo corpo caldo, mentre con quei piccoli e sinceri sorrisi che mi rivolge io mi sento al settimo cielo, su un altro pianeta, in un'altra dimensione, con delicatezza Jorge fa scivolare la cerniera del mio vestito verso il basso, mentre le mie mani accarezzano ancora il suo corpo e le sue morbide labbra passano dalla mia bocca al mio collo. Tra tante carezze, tanti baci e passione finiamo in un mondo d’amore tutto nostro, così dolce e selvaggio, così forte ma leggero. Le luci dell’alba mi svegliano, sono arrotolata tra le coperte, ancora nuda, apro leggermente gl’occhi, Jorge è in parte a me sdraiato, tiene la testa sollevata appoggiata al braccio e mi guarda, le coperte lo coprono fino alla vita, appoggio una mano sul suo petto muscoloso e la trascino su e giù per sentire ogni singolo tratto della sue pelle, i suoi muscoli, le sue costole, le sue spalle, sembra un dio, una statua greca, con tutti i capelli arruffati, quei occhi verdi che continuano a guardarmi, ha un aria felice, serena e questo mi rende tranquilla. << Sei ancora qui! >> esclamo io poi posando i miei occhi sui suoi dopo averlo guardato per bene, << Pensavi che sarei scappato? >> borbotta lui con una leggera risatina e poi mi accarezza il volto << Non potrei mai andarmene, resterei qui per giorni solo a guardarti >> dice in modo molto dolce, posando le sue labbra sulle mie per darmi un leggero bacio. Io faccio un piccolo sorriso e lui ricambia, << Vorrei poter fermare il tempo precisamente in questo momento >> dico guardando verso l’alto ripensando alla notte appena passata, dopo tutto quello che è successo, mille emozioni, mille sensazione ed ora eccomi qua, e in qualche strano modo mi sento felice, << Quindi ti piaccio! >> ride lui affondando il suo volto tra il mio collo e la spalla, << E’ stato… >> inizio a dire io, << Indimenticabile! >> esclama lui togliendomi le parole di bocca, << Lo so >> continua poi guardandomi e baciandomi di nuovo, in modo passionale, mentre le sue mani ricominciano ad accarezzarmi, il respiro mi manca di nuovo, e il mio corpo ricomincia a vibrare ad ogni sua carezza e bacio, << Non mi resisti? >> chiede in modo dolce e scherzoso lui, << Sei tu che non resisti a me >> borbotto io ridacchiando e ansimando, << E’ vero >> risponde in modo delicato vicino al mio orecchio per poi baciarmi il collo. Ad un certo punto qualcuno bussa fortemente alla porta, << Ehi! >> urla la voce di Mechi, << Cazzo Mechi >> dico io alzandomi di scatto trovandomi seduta difronte a Jorge, sgrano gl’occhi e lo guardo un po’ in imbarazzo, osservo il suo corpo incantata ancora per qualche secondo e lui fa un sorrisetto malizioso, avvicina la testa alla mia << Credo ci abbia sentito stanotte >> dice sorridendo e a bassa voce, << Cosa? >> domando io un po’ agitata, << Guardate che potete uscire >> borbotta poi Mechi, << Un attimo >> urlo io guardando Jorge, << Non ci posso credere, che figura >> dico a Jorge mentre si alza dal letto e comincia a rivestirsi, << Non ci ha visti Martina ci ha solo sentito… forse >>, << E’ colpa tua >> rispondo io, << Mia e perché? >> chiede, << Perché mi fai perdere il controllo >>, dopo aver indossato i pantaloni viene verso di me gattonando sul letto, << Allora sono bravo >> dice appoggiando ancora le sue labbra sulle mie, mordicchiandomi le labbra, il mio corpo di nuovo si lascia andare, << Smettila Jorge >> dico quasi ansimando, << Tu non sai quanto sei splendida >> dice per poi ricominciare a vestirsi. Quando usciamo dalla mia camera Mechi è nel salotto e ci guarda, << Era ora >> esclama sorridendo << Vi siete divertiti? >> chiede poi, io rimango in silenzio un po' imbarazzata e mi volto verso Jorge, << Noi…. Noi… >> non so cosa dire, << Siete così belli >> sorride lei e io la guardo stranita, poi si alza e viene verso di noi spingendo leggermente Jorge, << Te ne puoi andare, dovrei parlare con la mia amica >> continua lei spingendolo verso la porta, << Si, vado Mechi anche perché sicuramente mia madre saprà già tutto >> dice mentre è vicino alla porta, dentro di me non voglio che se ne vada, voglio restare in quel letto per sempre con lui. Jorge mi guarda, afferra la maniglia ma prima di aprirla vado verso di lui e gli do un leggero bacio sulle labbra, << A dopo >> mi dice sorridendo, << A dopo >> rispondo io mordendomi le labbra.
 
Jorge Blanco.
 
Cammino verso il mio alloggio pensando alla notte appena trascorsa, fantastica oserei dire, incredibile, indimenticabile. Tutte quelle sensazioni che ho provato non credevo di poterle provare, almeno non così intensamente. Mi sentivo in paradiso, per una volta tutti quei problemi che mi invadono la mente se ne erano andati, non pensavo a niente, solo a lei, sempre e solo a lei. Ma ora è tempo di tornare alla realtà e affrontarla, perché non sarà facile per me uscire da tutto questo, sicuramente avrò dei guai, sicuramente mia madre se la prenderà con me. Appena arrivo al mio alloggio fuori dalla porta Stephie mi aspetta, con lo sguardo arrabbiato, le braccia incrociate al petto, lo sguardo incattivito, << Dove sei stato? >> urla lei appena si accorge di me, << Non ti importa >> rispondo io facendola spostare dalla porta, << Eri con lei… vero? >> chiede arrabbiata, << Non ti interessa Stephie e per la cronaca quello che hai fatto ieri è stato orribile >>, << Tu non capisci >> dice poi con quello sguardo da altezzosa << Lei è pericolosa, quello che ha fatto… >>, << E’ stato umano >> ribatto io << Quello che ha fatto era umano è questo che non capisci, perché sei sempre troppo concentrata su te stessa da non vedere che le persone hanno un anima, e tu le ferisci, le ferisci sempre, lo fai con tutti, ma se qualcuno prova a ferire te diventi una strega, cerca di capire che non esisti solo tu, che non puoi star bene solo tu anche gl’altri se lo meritano >>, << Sai vero che non puoi lasciarmi >> esclama lei con un sorrisino finto e diabolico, << Mi pare di averlo già fatto ieri >> borbotto io aprendo la porta del mio alloggio, << Non puoi >>, << Si invece >> ribatto, << Vedremo >> dice poi lei voltandosi per andarsene. Faccio un sospiro e entro nel mio alloggio dove Diego è vicino al tavolo a prepararsi la colazione, << Ecco chi è tornato! >> sorride lui << Stavi litigando con Stephie? >> domanda poi, << Si esatto >> borbotto io << Non gli va giù che l’ho lasciata >>, << Secondo me hai fatto la cosa giusta amico! >> esclama lui avvicinandosi a me e dandomi una pacca sulla spalla, mi siedo sul divano e Diego mi affianca, << Sono nei casini >> dico poi, << Ne uscirai, come fai sempre >> mi conforta lui << Martina come sta? >>, << Non saprei, credo meglio, almeno lo spero >>, << E sei stato tutta la notte con lei? >> chiede poi malizioso, io lo guardo << Non è importante questo >>, << O si che lo è >> esclama lui entusiasta, << Diego per favore >>, << Per una volta che fai ciò che vuoi fare tu… >>, << Ok, sono stato con lei tutta la notte >>, << Era ora! >> esclama poi, << Non è semplice e comunque non so come stanno le cose per ora >>, << Non lo dirai a Stephie vero? >>, << No, proprio no, se no Martina non avrà una vita facile >>, << Ora ti toccherà affrontare anche tua madre >>, << Si esatto, sto aspettando il momento che entra da quella porta >>, << Spero di non esserci >> dice poi in modo sarcastico che mi fa scappare una risatina. Appoggio la schiena al divano << Non mi sento così da anni >> dico poi, << Allora la nostra Martina ti fa bene >> mi sfotte lui, << Davvero, mi sento più che bene, se non fosse per quello che ora dovrò subire sarei al settimo cielo >>, << Sono comunque contento per te, anche per lei, non sarà stato facile dover sentire la verità detta davanti a tutti, ma almeno c’eri tu a consolarla >> ridacchia poi lui << Scherzo, però almeno gli sei stato vicino, povera ragazza, non posso immaginare quello che ha provato >>, << Già, è stata dura per lei convivere con tutto questo >>. << A proposito come è andata la festa poi? >>, chiedo io << Beh non troppo bene, Stephie urlava, Mechi anche, le ragazze difendevano Martina mentre noi cercavamo di tenerle ferme >>, << E con Mechi? >> chiedo io, l’espressione di Diego cambia, << C-cosa? >>, << Non gli hai detto ciò che provi per lei >>, << Non era il momento giusto >>, << E quand’è? >> domando guardandolo stranito, << Non ne ho idea >>, << Smettila di aspettare, trovi sempre una scusa per non dirglielo, metti fine a questa cosa così starai in pace con te stesso >> blatero io alzandomi dal divano, << Non è semplice come pensi >>, << Lo dici a me che ho dovuto avere una relazione che non volevo? Niente è semplice Diego, ma non aspettare, anche tra me e Martina è difficile, non devi rinunciarci solo perché non è semplice, le cose complicate in un certo senso sono anche le migliori, quelle che ti fanno provare più emozioni, buttati e vedi cosa succede, ma credo che lei aspetti solo te, conosco troppo bene Mechi >>, << Io ci devo ancora riflettere, devo riflettere e vedere ciò che voglio realmente >> esclama lui, << Fai in fretta amico, se no la perdi di nuovo >> rispondo io << Ora vado a farmi una bella doccia e mi preparo per l’inferno >> dico allontanandomi e andando verso il bagno. Quando sono solo ripenso a lei, sento ancora la morbidezza della sua pelle, quel suo profumo buono che mi è rimasto addosso, il sapore della sue labbra sulle mie, e penso a quanto vorrei averla qui in questo momento per poterla stringere a me, baciarla, sfiorarla. Passerei la mia vita con lei, ogni secondo, ogni istante, è come se non potessi più immaginarmi la mia vita senza lei, senza quei occhi grandi e pieni di emozioni, di paure, di ricordi, senza quel sorriso che quando è sincero riesce ad illuminare le giornate più brutte. Sotto l’acqua fresca che mi scivola addosso riesco solo a pensare a lei, solo a lei.
 
E’ pomeriggio quando la porta del mio alloggio si spalanca, Stephie è davanti e entra per prima seguita da mia madre ed infine mio padre, Diego fa una faccia incredula, << Puoi lasciarci soli Diego >> dice mia madre e senza dire una parola Diego esce dall’alloggio ma prima mi guarda come per dirmi buona fortuna. << Si può sapere cosa stai combinando? >> chiede mia madre arrabbiata, sedendosi difronte a me, mio padre mi guarda e non dice una parola, << Non puoi capire >> ribatto io, << Non mi interessa capire, hai lasciato Stephie solo perché ha detto la verità su quella ragazza? È una cosa stupida >>, << Non è stupida, è una cosa seria e lei non doveva permettersi di farlo >>, << Tu dovresti stare dalla sua parte >>, << Io non voglio distruggere le persone, farle sentire inutili o calpestarle per sentirmi più grande >>, << Ma dovrai pur in qualche modo far capire alle persone che non ti devono mettere i piedi in testa perché tu vali più di loro >> ribadisce lei, in modo serio << No, io non voglio perché credo che siamo tutti uguali >>, << Uguali? >> dice sbuffando << Da dove ti vengono queste stupide idee? Dobbiamo portare in alto il nostro nome e tu lasci la tua ragazza per una che non conta nulla nel mondo >>, << Sei senza cuore >> borbotto io. Rimaniamo in silenzio per un po’, << Tu non avrai niente a che fare con quella ragazza e ritornerai con Stephie >> dice come un ordine, << NO! >> rispondo io alzandomi << Sono stanco di fare quello che vuoi tu >>, mia madre mi guarda stupita dalla mia reazione, << Quella ragazza ti sta facendo impazzire per caso? Cosa ti è successo ti ha influenzato? Ti ha raccontato delle belle storielle per mandarti in pappa il cervello e tu ci stai cascando, lei non vuole te, vuole solo una bella vita >>, << Non la conosci, non puoi parlare così di lei >>, << E’ una vipera pericolosa >> esclama Stephie << E lo sai anche tu >>, << Ma vi sentite voi due quando parlate, a me le vipere sembrate voi >>, << Dobbiamo unire le nostre famiglie e non ti tirerai indietro, devi smetterla di star dietro a quella lurida sgualdrina >> urla mia madre alzandosi, << Non chiamarla così >>, << Se non obbedisci sarà peggio per te >> dice lei sfidandomi. Rimaniamo in silenzio occhi negl’occhi, Stephie con un sorrisino soddisfatto e mio padre in silenzio, come sempre perché a comandare è mia madre. Mio padre si schiarisce la voce e fa un passo avanti, << Credo che Jorge possa fare ciò che vuole, se non vuole stare con Stephie non possiamo obbligarlo >> dice e tutti rimaniamo sbalorditi, mio padre non è mai stato uno che prende posizione, lasciava fare tutto a mia madre, come lei pensa che il nome della famiglia vada portato in alto ma non si è mai intromesso in queste cose in prima persona, << Ma come ti salta in mente di dire queste cose? >> chiede mia madre, << Jorge può fare quello che vuole, e un mio parere è che Stephie non si è comportata bene con quella ragazza, e tu non hai mai ascoltato tuo figlio >>, << Non importa ciò che vuole lui, deve fare quello che è stato stabilito >>, << Quello che hai stabilito tu! Non ne è obbligato >>, << Ma da che parte stai? Difendi anche quella randagia >>, << Smettetela di offendere quella ragazza, io l’ho conosciuta e non mi sembra niente di quello che dite, credo che sia meglio di tutti noi messi insieme, perché noi ci attacchiamo sempre alle cose materiali, invece lei ha sentimenti, puri, veri, li ha vissuti sulla sua pelle, è per questo che è meglio di noi che litighiamo per il patrimonio che avrebbe nostro figlio se sposasse Stephie >>. Mia madre guarda mio padre arrabbiata, << Questa conversazione non finisce qua >> dice arrabbiata guardando mio padre e poi me << In qualche modo ti farò ritornare con lei e non provare a stare con quella ragazza intesi, se no la spedisco da dove è tornata >> e poi esce dalla mia stanza seguita da Stephie, arrabbiata anche lei perché pensava di risolvere tutto portando qui mia madre e invece gli è andata male. La porta sbatte e mio padre mi guarda, << Figliolo sei libero di fare quello che vuoi >>, << Ma la mamma… >>, << Non ti preoccupare di lei >> dice sorridendo leggermente, con lo sguardo un po’ perso, << Perché mi hai difeso? Hai sempre voluto anche tu che sposassi Stephie >>, << Volevo quando pensavo che tu l’amassi, pensavo se la ama perché no, unire le nostre famiglie, arricchire il matrimonio, poi ho notato che non l’amavi più, o forse non l’hai mai amata veramente, però non potevo andare contro a tua madre, era difficile farlo >>, << E cosa ti ha fatto cambiare idea? >>, << Quella ragazza, Martina >> dice poi sedendosi e io mi siedo in parte a lui, << Vedevo come la guardavi, sentivo che era con lei che volevi stare >>, << E ti andava bene anche se lei non è ricca come noi >>, << Oh non mi importa se la tua ragazza è ricca o no, se viene dall’india o dall’Europa, mi importa che tu sia felice e poi mi ha fatto ricordare che anche io un tempo amavo così tanto una persona >>, << La mamma? >> chiedo io, << No, non la mamma, vedi più o meno quando avevo la tua età ero innamorato perso di una ragazza, lei amava me, io amavo lei alla follia, ma io ero uno di quei ragazzi ricchi e lei era una semplice ragazza che viveva in una fattoria, i suoi genitori erano dei contadini e non erano ricchi, pensavo che sarebbe stata la donna della mia vita, finchè un giorno i miei genitori mi fecero conoscere tua madre, mi dissero che era un buon partito, che se l’avessi sposata ci saremo arricchiti di più, all’inizio non volevo, avevo la mia ragazza che amavo alla follia >>, << E poi cosa hai fatto? >> chiedo io, << L’ho lasciata, il più grande errore della mia vita, ma quello che i miei genitori mi dicevano sembrava avere un senso, tutte quelle cose che mi mettevano in testa iniziavano ad avere un filo logico e la lasciai, e me ne pentirò per il resto dei miei giorni >>, << Io non sapevo tutto questo >>, << Perché tua madre mi ha proibito di parlarne, guasterebbe la nostra immagine se la gente saprebbe che ero innamorato di una contadina, ho amato tua madre, in modo diverso ma l’ho amata, ma con gl’anni è cambiata parecchio, prima le importava della famiglia ora non le importa più niente se non dei soldi e del potere, e vederla obbligare il proprio figlio, mio figlio a fare ciò che non vuole non posso tollerarlo, non fare il mio stesso errore, ama chi vuoi amare Jorge, non hanno importanza i soldi, non ha importanza il posto, il tempo, amala se la ami e non lasciare che queste cose stupide influiscano sui tuoi sentimenti, mai >>, mi sento un po’ in colpa per lui, mi dispiace per quello che ha dovuto passare, mi dispiace che non sia potuto stare con chi amava, ma ha ragione non posso fare il suo stesso errore, << Grazie papà, per avermelo detto, ora so che non devo far comandare i miei sentimenti da nessuno >>, << Fammi solo un piacere, non farti troppo vedere con Martina per ora, cioè che state insieme, perché tua madre non sarà clemente, anche se io farò di tutto per fermarla, state un po’ nascosti intanto che cerco di sitemare tutto>> mi fa l’occhiolino lui, << Ora vado, ora è il mio turno di affrontare tua madre >>, mi dà una pacca sulla spalla e poi esce dall’alloggio, lasciandomi li a pensare a tutto ciò che mi ha detto, solo il fatto che lui sta dalla mia parte mi fa sentire meglio, mi fa credere che forse potrei vivere sereno con chi voglio stare.

P.S: Ecocci qua con il nuovo capitolo, spero vi sia piaciuto. Succedono un pò di cosa, in primis vediamo JOrge che corre da Martina per vedere come sta, e lei gli racconta cosa è successo, è triste, depressa e non riesce a fare a mano di pensarci, soprattutto ora che tutti lo sanno. Ma finalmente l'amore che provano l'uno per l'altra esplode e non vedevo l'ora di arrivare a questo punto, perchè si sono sempre tenuti distanti in qualche modo e non li abbiamo mai visti cosi vicini come ora, da troppo tempo reprimevano tutto questo finchè finalmente il tutto è uscito. Abbiamo momenti molto dolci tra loro, poi arriva il momento per Jorge di affrontare Stephie e sua madre, ques'ultima insiste sul fatto che Jorge deve fare quello che lei dice ma stavolta il padre la ferma, per il bene di suo figlio sa che deve stare dalla sua parte e poi scopriamo che anche lui amava una ragazza non ricca e rimpiange ancora il fatto di non essere rimasto con lei. Ringrazio tutti quelli che leggono e commentano e spero che questo capitolo vi sia piaciuto. A lunedi prossimo con il prossimo capitolo e vedremo cosa succederà! ;) un bacio a tutti!! 
 
   
 
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