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Autore: Minipage    20/06/2016    1 recensioni
{Le tante avventure di Magnus Bane e Alexander Lightwood}
1 - Piano Days (I giorni di pioggia portano la musica)
2 - The Ultimate Illusion (Gli incubi possono essere molto realistici)
3 - Puppies in the Rain (Non si può resistere ai cuccioli)
4 - Sick Days (Persino gli shadowhunters si possono ammalare)
5 - Il Giorno del Matrimonio (Non si dovrebbe mai arrivare in ritardo ad un matrimonio)
6 - Stregoni, Shadowhunters e draghi - Oh mio Dio! (Magnus non si trova e c'è un drago in libertà)
7 - Things that change and remain (Il mondo va avanti, anche se le persone muoiono)
8 - Last Days (La morte non uccide solo una persona)
9 - Bambino per sbaglio (Un incantesimo va storto e Magnus viene trasformato in un bambino)
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: Raccolta, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Things that change and Remain - cap 7

Minipage è un'autrice straniera, il link alla sua pagina originale è inserito nelle note dell'account, che è attualmente gestito dalla persona che traduce le sue storie, con il suo consenso.

Things that change and remain

Era rimasto un solo posto a New York che facesse del cibo cinese d'asporto perlomeno decente. Per pura casualità era lo stesso posto che Magnus aveva frequentato per esattamente un secolo.

I volti e il menù erano cambiati, ma non più di tanto.

Il Tao's Diner era famoso per aver mantenuto la gestione del ristorante strettamente in famiglia. A Magnus andava bene, ma era aperto anche ai cambiamenti.

In quel mondo non c'erano limiti.

Le macchine volanti potevano portare dovunque in un'ora, se si sapeva quali pulsanti premere e quali guardiani del traffico evitare.

Gli edifici erano diventati sempre più alti. La maggior parte aveva un parcheggio al piano centrale, per separare la parte bassa da quella alta. Il suo appartamento era nei piani alti, lontano dai parcheggi troppo rumorosi.

Il mondo abitava il cielo, ormai.

Solo i morti rimanevano a terra.

I morti e i poveri.

Anche il Tao's Diner si era spostato venti piani in su rispetto al ristorante originale.

E Magnus si era spostato con lui.

Ma qualcosa lo teneva ancorato a terra.

Una volta a settimana, ogni venerdì, scendeva al pian terreno con indosso una giacca di pelle nera e degli occhiali da sole e , indipendentemente dal tempo, usciva in strada con in mano un sacchetto bianco pieno di cibo cinese preso da Tao's.

E arrivava a Battery Park, uno dei pochi spazi verdi ancora rimasti in città, e ci rimaneva da mezzogiorno all'una.

Lì c'era una quercia. Era l'unica rimasta in tutto lo strato ed era sotto la protezione di decine di leggi con titoli lunghissimi.

Sotto l'albero c'erano una piccola targa di bronzo e una panchina.

Magnus si sedeva su quella panca, tirava fuori tutte le scatole di cibo d'asporto e poi iniziava a mangiare e parlare con la quercia.

Quella era stata una settimana particolarmente difficile. Era la prima settimana d'estate e l'albero stava riconquistando tutta la sua forza e la sua vitalità. Era la prima volta che si sedeva lì senza dover fare i conti con la neve, la pioggia o la rugiada.

"Buon pomeriggio" disse, sistemando la borsa al proprio fianco.

C'era una leggera brezza e il sacchetto tremò.

"Non crederesti alla settimana che ho avuto" disse. "Io... uh... Ho dovuto testimoniare contro Cat. Tu mi diresti semplicemente che la Legge è la Legge e che è dura e..." aprì il contenitore di gamberetti lo mein* e separò le bacchette, cercando di togliersi dalla testa il modo di pensare dei Nephilim. "... e che era nel torto. Non avrebbe dovuto uccidere quel lupo mannaro. Ma è anche la mia migliore amica."

Emise un sospiro tremante e iniziò a mangiare.

Fu tutto silenzioso per qualche minuto.

"Oggi ha chiamato Isabelle" disse. "Non stava molto bene. Non sta molto bene... Non dovrei usare il passato per parlare degli anziani. Ad un certo punto, però, gli infermieri hanno interrotto la comunicazione. Clary mi ha mandato un messaggio per dirmi che andrà a trovarla domani. Si può curare il cancro, ma non l'Alzheimer" sospirò. "Viviamo proprio in un mondo di merda."

Magnus selezionò tutti i gamberetti e se li mangiò.

"Hanno bruciato i noodles**" mormorò. "Odio quando lo fanno."

Il vento soffiò leggermente, trascinandosi dietro un tovagliolo di carta.

Era biodegradabile, quindi lui non lo rincorse.

Era tutto biodegradabile.

Aveva con sé anche una scatola di riso e mise i noodles avanzati nella borsa. Il Presidente Miao II (o Sec, come aveva iniziato a chiamarlo) li avrebbe adorati. Mangiava praticamente qualsiasi cosa.

"Io e Clary abbiamo anche parlato di creare un albero genealogico. È una specie di progetto. Includeremmo Jace nella famiglia Lightwood, così potremmo comprendere anche i discendenti suoi e di Clary. A proposito dei loro discendenti, Gabriel ha sposato la figlia di Emma Blackthorn e la ragazza è già in dolce attesa. Lui ha detto che mi chiamerà domani per chiedermi qualcosa. Non so cosa, però."

Il riso era leggermente salato, quindi mangiarlo non era poi così male.

C'era, però,ancora un non so che di monotono e mondano nel masticare.

"Clary pensa che vogliano chiamare il bimbo come te" disse. "Alexander."

Amava ancora pronunciare quel nome.

"Immagino che quel bambino sarebbe il tuo pro-nipote. Il nostro pro-nipote. Devo includermi anche io."

Lo stregone gettò uno sguardo verso la quercia alle sue spalle.

"Mia madre amava le querce" disse.

Quell'albero in particolare era stato importato da Charleston, nel Sud Carolina. Un esperto aveva stabilito che dovesse avere almeno 1500 anni. Era più vecchio di Magnus.

Gli occhi dello stregone si spostarono sulla targa. Ottenere quella dedica era stato faticoso.

Ma, con un po' di persuasione, era riuscito a convincere il commissario della città a lasciare che fosse lui a scegliere a chi dedicarla.

Ad Alexander.

Eccolo lì.

"Mi manchi" sospirò.

Chiuse gli occhi.

Non aveva più lacrime. Le aveva versate tutte subito dopo la morte di Alec.

Ora doveva andare avanti.

Qualcosa di caldo gli baciò una guancia.

Spalancò gli occhi e voltò la testa.

"Alec..."

Non c'era nessuno.

Un bacio fantasma.

Il suo cuore accelerò i battiti.

Analizzò il parco. Era deserto, come al solito.

I mondani che ora vivevano in cielo non apprezzavano più la bellezza della natura.

"Sto impazzendo" mormorò Magnus.

Ma non era rimasto nessuno ad ascoltarlo.

Isabelle stava morendo e a Clary non rimaneva molto tempo.

Catarina sarebbe stata punita per l'uccisione di un nascosto il giorno seguente, ad Idris.

La razza Shadowhunter si stava dissolvendo. La nuova generazione non aveva più interesse. Avevano perso il loro senso del dovere e il Conclave non si era mai ripreso abbastanza da riuscire a liberarsi dalla corruzione. Alec e Jace avevano disperatamente tentato di impedirlo, ma era troppo tardi. Molto presto non sarebbe rimasto più nessuno a difendere quella dimensione.

Magnus non voleva essere presente quando il Mondo delle Ombre si sarebbe innalzato.

Sarebbe arrivato fino al cielo.

Note della Traduttrice:
* Si tratta di un piatto cinese. Ecco la ricetta: http://it.wikihow.com/Preparare-il-Lo-Mein

 Allora, prima di tutto mi scuso per la mia assenza nell'ultimo mese. La scuola, il teatro, il tennis e gli impegni famigliari si sono schierati contro di me per impedirmi di accendere il pc. Comunque ora è tutto finito e sono libera. Quindi gli aggiornamenti saranno sicuramente regolari^^

Per quanto riguarda la long che sto traducendo, voglio evitare che accadano cose del genere (lunghe assenze da parte mia) e quindi aspettare di avere qualche capitolo pronto e betato prima di iniziare la pubblicazione, quindi potrebbe uscire da metà luglio circa (ma dipende anche dalla mia beta) ^^

Ringrazio la pazientissima Eryla per aver betato la storia, tutti coloro che l'hanno inserita tra le preferite, le seguite, le ricordate o l'hanno solo letta e  Emrys3103 che ha recensito l'ultimo capitolo.

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto ^.^

A lunedì,

-Kat

Prossimo capitolo:
Last Days

La morte non uccide solo una persona.

Link alla storia originale: http://archiveofourown.org/works/4501863

Traduttrice: Katerina Hummel Di Angelo

   
 
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