Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
Segui la storia  |       
Autore: realwaysd    20/06/2016    0 recensioni
Caroline Crawford, diciassettenne ribelle, vive con la sua amata zia dopo essere stata cacciata da casa per i suoi continui guai. Sfortunata in amore decide di fare una scommessa con la sua migliore amica Clelia Buxton. Caroline dovrà accettare dieci inviti, se nessuno di questi andrà bene, la bella Caroline dovrà fare un obbligo scelto dall'amica . Fino adesso, nove dei sui appuntamenti sono stati disastrosi, riuscirà ad avere un fantastico, decimo appuntamento?
©realwaysd
Genere: Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Justin Bieber
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Volevo andare a mare. Ne avevo bisogno. Era estate, c’erano quaranta gradi fuori e io stavo coricata così tranquillamente nel divano a guardarmi le unghia, non scherzo.
Quella scema della mia migliore amica, Clelia, mi aveva abbandonata. Era partita con i suoi genitori, era andata in Italia. E ovviamente non mi andava proprio di andare a mare da sola. Aspettavo in ansia il suo ritorno così non sarei stata più sola e non dimentichiamoci della scommessa andata male. Dovrò fare un obbligo scelto da lei, cioè capite la mia ansia. Clelia era pazza.
Sentii il mio cellulare vibrare. Presi l’iPhone e lo sbloccai per leggere il messaggio.
Era un fottutissimo annuncio per i saldi del negozio vicino al parchetto.
Oh ma almeno qualcuno mi pensava, se non ci fossero i loro messaggi.
Potrei andare benissimo da sola a quel negozio per comprare qualcosa ma c’erano due problemi. Avevo miliardi di vestiti e mia zia mi avrebbe uccisa se avessi comprato roba che molto probabilmente userò una o due volte e poi, molto probabilmente, starà appeso nel mio, ormai, piccolo armadio. Il secondo problema, e non meno importante, stavo benissimo dove stavo, niente e nessuno potrà separarmi da quel comodissimo divano.
Sentii vibrare di nuovo l’iPhone.
Be’ nessuno che non sia Justin ovviamente. Oh Gesù, Justin Bieber, ragazzo super figo mi aveva inviato un fottutissimo messaggio. In quel momento, sì che mi sentivo importante.
Da: Sexy Bieber Ehy bellezza, non so quello che tu stia facendo ma mi piacerebbe fare un giro insieme a te ;)
Bitch please, voleva fare un giro con me.
A: Sexy Bieber Non sto facendo assolutamente nulla ahah passa a prendermi e faremo questo giro.
Gli scrissi anche la via. E rileggendo quel messaggio che scrissi secondi fa mi accorsi che aveva un doppio senso assurdo. Spero che non pensi male.
Andai in camera e mi preparai. Misi un vestitino semplice verde acqua con un cinturino nero e dei sandali neri con la zeppa. Mi lavai la faccia, mi truccai e mi pettinai i capelli. Mmh, molto carina. Presi una piccola borsetta e ritornai in salotto aspettando con ansia Justin. Ero così agitata. Sarebbe stato un appuntamento o una semplice uscita tra amici, per conoscerci meglio comunque? Sentii bussare alla porta, okay era qui. “Caroline stai tranquilla”. Feci un lungo sospiro e mi decisi ad aprire la porta.
Oh Santo cielo, vestito in quel modo, con dei semplici jeans strappati, una maglietta lunga bianca e delle semplici Vans era ancora più bello.
Dio, in quel momento non sapevo cosa stessi provando. O gratitudine od odio. Gratitudine per essersi presentato così perfetto davanti casa mia, cioè non era una cosa di tutti i giorni che una povera ragazza si ritrovasse un ragazzo così sulla soglia della porta di casa sua. E odio perché era stato l’unico a farmi sentire in imbarazzo dal primo momento che lo incontrai.
Cioè ieri.

«Io panna e fragola- disse al gelataio, poi si girò verso di me- tu cosa preferisci?» mi sorrise.
«Io cioccolato con del cioccolato sopra, grazie» dissi impaziente. Avevo una voglia matta di quel gelato. Gli diedi un leggero schiaffo sul braccio quando Justin rise.
«Ecco a voi» il gelataio ci diede le nostre coppette, pagammo e andammo a sederci in una panchina.
Mentre mangiavamo i nostri gelati lui iniziò a ridere e io lo guardai confusa. «Cosa c’è di tanto divertente?».
«Sei tutta sporca» disse continuando a ridere. Oh, oddio lo sapevo che non sarebbe stata una buona idea mangiare il gelato con lui. Facevo solo figure di merda.
Presi un fazzoletto dalla borsa e me lo passai sul viso, mancando le parti sporche probabilmente.
Gli porsi un altro fazzoletto pulito. «Fai tu, per favore» dissi imbarazzata. Rise. «Che onore». Gli diedi un altro schiaffo sul braccio ridendo.
«Pulita» si alzò per buttare il fazzoletto in un cestino lì vicino. Appena tornò mi indicò la borsa, ridendo.
«Probabilmente dovresti buttare anche quella». Guardai la borsa e iniziai ad imprecare. Cazzo, era tutta sporca di cioccolato. D’un tratto divenni rossa e provai a pulirla ma non serviva a nulla anzi peggioravo la situazione. Sospirai.
«Non ridere e aiutami, scemo» lo rimproverai ma iniziai a ridere anch’io.
Adoravo così tanto la sua risata. «Cosa dovrei fare?» rise per poi alzarsi dalla panchina. Lo guardai confusa.
«Ti porto a casa» disse sorridendomi con quel sorriso meraviglioso.
Cosa? Di già? Ma io non volevo ritornare a casa, io volevo stare con lui.
Lui notando la mia espressione confusa, disse:
«Vediamo cosa possiamo fare con la borsa». Oh, mi aiuterà a togliere la macchia.
Sorrisi quando mi mise un braccio attorno alle spalle mentre andavamo verso la sua bellissima auto.

«Voglio guidare anch’io un’auto come questa!» sbattei un piede facendo il labbruccio.
Rise. «Non hai la patente?».
Sbuffai. «Sì, ma sono sicura che quello fosse ubriaco quando mi diede la patente , insomma, faccio schifo nel guidare» dissi attaccandomi i capelli in un chignon con l’elastico che portavo sempre al polso. Faceva tanto caldo.
«Ma potresti sempre farmi migliorare tu e farmi provare a guidare la tua auto!» aggiunsi guardando la auto con un sorriso enorme per poi voltarmi verso Justin.
Scosse la testa. «Non se ne parla. Riesci a malapena a non rovinare una borsa, non voglio pensare a cosa succederebbe se lasciassi guidare la mia adorata auto a te» urlò scherzosamente entrando in auto, nel posto del guidatore. Ero sicura che lo pensasse davvero.
Lo guardai offesa. «Ma se non mi fate guidare non potrò mai migliorare, idioti» incrociai le braccia al petto.
Rise. «Ora offendi pure? Bene». Accese il motore della macchina e partì.
«Non offendo. Anche poi questo è un complimento» lo guardai e gli feci la linguaccia.
Molto maturo da parte tua, Caroline.

«Losing him was blue like I’ve never known Missing him was dark grey all alone» urlai più che cantare, presi un prodotto trovato sulla vasca del bagno e lo usai come microfono. Tutto questo mentre Justin mi guardava scioccato e allo stesso tempo rideva come un pazzo tenendosi con le mani sul lavandino. Lo guardai continuando a ballare e ridere. Non m’importava di essere presa per pazza, sapevo di poter scherzare e dire quel che mi pareva e lui non mi avrebbe giudicato mai. Potevo essere me stessa con lui come potevo esserlo con Clelia. E da quanto lo conoscevo, due giorni? Dio, questo ragazzo era così fantastico.
«Dai balla con me! Ti piace Taylor?» chiesi continuando a fare la scema.
Rise. «Non è male». Si asciugò le mani e si avvicinò a me, mi prese per i fianchi e iniziò a muoversi con me. Chiusi gli occhi al suo tocco e continuai a ballare. Avvolsi le mie braccia al suo collo e lui mi sorrise accarezzandomi la schiena. Ricambiai. Quei denti perfettamente bianchi e quelle labbra perfettamente rosee e a cuoricino. E quel suo tocco così delicato.
Poi mi svegliai da quel stato di trance. «Dovresti sentirti onorato. Non ballo e canto spesso, davanti gli altri soprattutto».
Mi staccai avvicinandomi al lavandino prendendo la borsa ormai pulita e iniziai ad asciugarla con il phon. Siamo riusciti a togliere il cioccolato.
Mentre asciugavo la borsa lui si sedette sul bordo della vasca mettendosi poi una mano sul petto. Fece finta di essere commosso e asciugarsi una lacrima.
«Davvero, potrei mai avere questo onore, di nuovo?».
Ci pensai su. «Forse» dissi sorridendo.
Mi fece l’occhiolino. «Dovrei andare, adesso. I miei probabilmente mi aspettano a pranzo». Uscì dal bagno e andò in salotto e io lo seguii.
«Oh, ovviamente, non vogliamo far arrabbiare la mammina» lo stuzzicai.
Scoppiò a ridere, spingendomi un po’. «A presto» disse dandomi un bacio sulla guancia per poi uscire da casa.
Mi portai una mano sulla guancia dove poco prima Justin aveva posato quelle labbra stupende e andava a fuoco.

Spoiler

«Sai, mi annoio. Qui la compagnia non è delle migliori». Guardai Justin e risi quando mi mostrò il dito medio. «Sei sempre sola? E quel ragazzo figo di cui mi hai parlato l’altro giorno? Perché non esci con lui?» io alle parole di Clelia divenni tutta rossa mentre Justin scoppiò a ridere.

-E’ incredibile come mi faccia sentire così bene un ragazzo che conosco da così poco tempo. Lo abbracciai di scatto e gli sussurrai un “Ti voglio bene”.

**
-Mi scuso per eventuali errori, mi appresterò a correggerli

   
 
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber / Vai alla pagina dell'autore: realwaysd