Crossover
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Autore: Suikotsu    16/04/2009    4 recensioni
Un malvagio negromante cerca di impossessarsi degli artefatti più potenti del creato per realizzare i suoi diabolici scopi: quattro eroi, riuniti dalla volontà degli dei, uniranno le loro forze per sconfiggere lui ed i suoi spietati generali. Mentre la guerra infuria, un potentissimo elfo corrotto, seguendo la volontà del suo dio, ha liberato un terrificante esercito di demoni, per poi stringere un'alleanza con gli elfi oscuri.
Questa è la mia prima fic: all’inizio sembrerà un po’ banale, ma ci saranno numerosi personaggi e alcuni colpi di scena; consigliata a chiunque piacciano le storie ricche di combattimenti. Se vi ho incuriosito leggete, e lasciate un commentino!(ma non siate troppo severi)
Ho messo “non per stomaci delicati” perché le scene di combattimento spesso sono violente.
Importante: se dovessi commettere dei plagi fatemelo sapere. Grazie!
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anime/Manga, Libri, Videogiochi
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Violenza
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CAPITOLO 87: LA FINE DI DECIO


Dopo la sconfitta subita in battaglia infertagli dadi Samanosuke e Gargant Arthas era partito alla ricerca delle ultime due gemme.
"Eccomi." - pensò il generale notando una caverna.
Il guerriero scese da cavallo ed ordinò ai soldati di attenderlo fuori, poi entrò nella grotta e percorse il sentiero.
“Stando alle parole del mio signore dovrò affrontare non solo i due guardiani delle gemme, ma anche tutti coloro che tentarono di prenderle…non molti, in verità.”
Mentre camminava un rumore lo fece fermare: qualcosa si muoveva nella terra sottostante.
“Arrivano.”
Dal sottosuolo sbucarono delle mani che gli afferrarono i piedi, mentre dei non-morti sbucarono alle sue spalle.
“Ma che credete di fare?”
Con un colpo di Frostmourne spazzò via gli avversari senza neanche voltarsi, per poi staccare le braccia a quelli che gli avevano afferrato le gambe.
Il generale si tolse gli arti di dosso per poi alzare lo sguardo e notare due file di arcieri.
Arthas batté le mani e le appoggiò al muro: una parte di esso assunse la forma di un gigantesco pugno di pietra e schiacciò i soldati.
“Non sono avversari degni di me!” - borbottò andando oltre.
Un ruggito alle sue spalle lo costrinse a voltarsi.
“Te la sei cercata!” - gridò afferrando lo zombie e facendolo esplodere al solo contatto.
Eliminato l'ultimo nemico poté andare alla ricerca dei guardiani.
Dopo poco arrivò alla fine della grotta, dove lo attendevano due figure sopra a delle colonne.
Le creature erano strane: avevano un corpo umanoide, ma più grosso ed erano più alti di Arthas, e non avevano la testa; entrambi portavano una spada dentata. “Il custode rosso del Fuoco e il custode azzurro del Vento. Io sono qui per le gemme: consegnatemele!”
I guardiani non risposero, ma si alzarono in piedi e scesero.
“Ho capito. Volete combattere. Meglio così. Mi divertirò un po’!”
I due attaccarono insieme, ma Arthas parò gli attacchi e ingaggiò con i due una prova di forza con le spade; dopo qualche istante i combattenti si staccarono.
Il guerriero rosso generò una vampata, che venne dispersa facendo roteare Frostmourne.
“Tutto qui?”
Un tornado creato dal secondo guardiano spinse Arthas sul soffitto.
“Ma allora volete proprio che vi faccia male!”
Dandosi una spinta con le gambe il guerriero si buttò su uno dei nemici, attaccandolo con tutta la sua forza: i suoi colpi erano micidiali, e il guardiano era visibilmente in svantaggio. In suo aiuto venne il secondo che attaccò con la sua spada il pretendente alle gemme, che però afferrò l’arma.
“È tutto inutile! La mia forza è sovrumana!”
Con un colpo di spada sbatté a terra il guardiano del Fuoco e spezzò la spada di quello del Vento.
La creatura però era forte e con qualche gesto scatenò un tornado che intrappolò Arthas; subito dopo l’altro guardiano creò delle fiamme che avvolsero il tornado.
I due attesero per qualche istante che il nemico morisse, ma al contrario le fiamme cominciarono a spegnersi e il vento a disperdersi.
“Ha ha! Avete visto? Come alchimista non sono male, vero? Ho inglobato tutta l’energia in un pugno…ed ora riprendetevela!”
L’attacco partì e travolse i due, che caddero a terra.
“Ma così non c’è neanche gusto…”- borbottò il generale cercando le gemme.
“Ma dove…vuoi vedere che…”
Arthas si voltò di scatto: i guardiani erano ancora in piedi.
“Le gemme sono dentro di voi!”
Con un colpo di spada spezzò l’arma rimasta, poi atterrò l’avversario e gli piantò la spada nel corpo.
Il guardiano del Vento però era ancora in piedi ed attaccò: Arthas cercò di estrarre Frostmourne, ma era ben conficcata ed il demone del Fuoco fece di tutto per impedirgli di toglierla.
“Non c’è tempo!” - pensò battendo le mani - “Tecnica dell’esplosione!”
Il guardiano fu colpito in pieno e venne spezzato in due, senza tuttavia perdere una goccia di sangue.
“Semplici fantocci…” - comprese il generale.
Arthas si voltò sul secondo e vide che era in piedi, ma non lo lasciò reagire e gli sferrò un poderoso calcio rotante che lo spedì contro il muro.
“Sparisci!” - gridò conficcandoli la spada nel corpo e scatenandone i poteri.
La creatura si divincolò, poi si accasciò e sparì. 
"E questo è l'ultimo."
Il generale abbassò lo sguardo e vide una gemma rossa e, dietro di lui, una blu.
"La Gemma del Fuoco e quella del Vento. Ora tutte le gemme diventeranno del mio padrone!"
"Non così in fretta, Arthas!"
Il cavaliere si voltò: davanti a lui c'erano decine di soldati con alcune armi d'assedio, capeggiati da un uomo di corporatura robusta, con pugni ed avambracci protetti da dei guanti di metallo dotati di lame.
"Ehi, ma tu non sei...Decio?"
"Proprio io."
La balista fece partire il suo dardo che colpì Arthas, mandandolo contro la parete e facendoli perdere le gemme.
"Prendetele!"
I soldati le raccolsero e le portarono al loro generale.
Gli artefatti vennero appoggiati sui guanti di Decio, e si fusero con essi, venendo incastonate.
"Siiiiiiì! Ora posseggo due delle famose Gemme Elementari! Nessuno potrà più fermarmi! Prima mi libererò di te, poi sarà il turno di Caim!"
Arthas non si scompose minimamente.
"Che stolto. Cosa ti fa credere di potermi battere? Sarai anche forte, ma contro di me non hai alcuna speranza."
"Ha ha! In fondo ti devo ringraziare! È grazie al tuo padrone se ho saputo dove si trovavano! Ha ha!"
"Stai sprecando il tuo tempo ed anche il mio."
"Taci!"
Decio attaccò con entrambi i pugni, ma Arthas li fermò e lanciò di peso l'avversario con facilità.
L'uomo volò per aria ma si riprese subito, generando un vento che lo spinse contro l'avversario, sferrando un pugno infuocato.
Arthas lo attese, poi, con un colpo secco, gli tagliò il braccio.
Decio cadde a terra e rotolò per alcuni metri, urlando di dolore.
"Generale!" - gridò un soldato.
Arthas rise, poi camminò contro i guerrieri.
"Addio. Spira mortale!"
L'uomo lanciò una sfera verde-nera che travolse tutti i soldati, trasformandoli in morti viventi.
Un istante dopo sentì uno spostamento d'aria che lo fece barcollare.
"Decio...fai finta di non capire?"
L'uomo alzò il braccio sinistro e cercò di sferrare un pugno, ma Arthas lo afferrò e frantumò il metallo.
Anche la seconda gemma andò perduta.
Decio, umiliato e sconfitto, cadde in ginocchio.
"Perché ho perso? Io possedevo ben due gemme..."
"Ma non eri capace di controllarle."
"Di cosa parli?"
"Tu potrai avere le doti intellettive sufficienti, ma ti manca la forza, per non parlare del dettaglio basilare: un cuore puro."
"Un cuore puro? Ma allora nessuno di voi potrà..."
"Noi no, ma sappiamo cosa fare. Addio."
"NO!"
Frostmourne tagliò l'uomo a metà per lungo.
"Hai avuto quello che ti meritavi. Ora raggiungerò l'accampamento e da lì andrò dal mio signore per aiutarlo ad occupare Mistdale."




Credo che col suo gesto Arthas abbia guadagnato punti agli occhi dei lettori.
Ringrazio harua_96, Bankotsu e Illidan. Grazie per tutti i commenti che mi lasciate!

  
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