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Autore: thisisawar    21/06/2016    4 recensioni
Root è davvero morta?
Un viaggio attraverso i sentimenti di Shaw scritti in un diario che porterà alla verità.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Giorno 3

In totale sono state 7053 le simulazioni che ho dovuto subire. Mettevo tutto in discussione, pensavo aveste perso la fiducia che mi avevate riposto, ma il pensiero che Tu non avresti mai smesso la ricerca non mi faceva arrendere. Al mio inconscio bastava immaginare la tua voce dire "Non ho mai smesso di cercarti".
Mi sono immaginata tutto di te quando ero sul punto di cedere, perfino le tue carezze così dolci, che potevo sentirle anche chiudendo gli occhi.
Non ho mai ceduto. Per Te non l'ho mai fatto.
Durante l'addestramento con l'attività di supporto all'intelligence, in caso di tortura, insegnavano ad andare con la mente da un'altra parte, in un posto sicuro, ma in quegli anni non andavo da nessuna parte, non c'erano posti sicuri.
Solo durante quelle simulazioni ho capito il vero significato. Il posto sicuro non letteralmente un luogo, ma una persona o un oggetto a cui puoi aggrapparti quando le cose vanno male.
In un istante, nelle simulazioni, ho capito di essere giunta ad avere piena consapevolezza che iniziavano ad essere le mie scelte a condizionare il percorso: le scale.
Le scale nel sogno rappresentano un'ascesa di tipo spirituale, ma anche la realizzazione di noi stessi, il successo, anche se per un breve momento, dato che dopo pochi gradini, ho trovato un muro.
Il susseguirsi delle vicende ci portavano a fare il gioco di Samaritan.
La cattura di Greer.
Un attacco al cuore vederti prendere un proiettile vagante, fortunatamente sulla spalla.









Giorno 4

La situazione precipita sempre di più e ormai ho capito che tu sei stata trasformata, l'unica cosa è scegliere se ucciderti, e proseguire con la simulazione, oppure finirla qui e non rivelare niente.

Tiro fuori la pistola
"NON CE LA FACCIO PIU'. Non so chi mi stia controllando. Ho sparato a John e ora sparerò anche a te."
"Perché non l'hai fatto prima allora? Perché da qualche parte, nel tuo cuore sociopatico, lo sai che ci apparteniamo."
QUELLO SGUARDO CHE SEMBRAVA COSI' VERO...

Lì ho detto quello che avevo realizzato sul posto sicuro.
"QUANDO LE COSE ANDAVANO MALE, C'ERA UN UNICO POSTO NELLA MIA MENTE IN CUI VOLEVO ANDARE: QUI, CON TE. TU ERI IL MIO POSTO SICURO, MA NON PIU' ORAMAI. E NON RIESCO A CONTROLLARLO. QUINDI L'UNICA COSA CHE POSSO CONTROLLARE E' QUESTO."

Da quella simulazione in poi l'unico mio obiettivo era suicidarmi piuttosto che uccidere Te. Non esitavo mai. Non l'avrei mai fatto. Il tuo amore mi ha resa forte ogni giorno.






















 
Note:

Volevo intervenire non solo come voce narrante e apparentemente vicina ai sentimenti di Shaw, ma anche come, lasciatemelo dire tra virgolette, "scrittrice".
Quindi è ora di far sentire la vostra voce anche se il lutto perchè Person of Interest finisce non ci abbandonerà facilmente.
Ho voglia di leggere un po' di vostri commenti a caldo anche sui capitoli precedenti. :D

E Ve lo prometto, il capitolo più lungo arriverà, ma resistete con Shaw fino alla fine ;)

Un grazie intanto a chi mi sta seguendo in questo primo percorso.
   
 
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