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Autore: _ThisIsOverdose_    21/06/2016    5 recensioni
[HunHan]
Luhan sorrise, e nei suoi occhi si poteva leggere un velo di tristezza.
-Lo so bene che succederà ancora, ma è una cosa che non posso evitare- il suo sorriso era costruito, consapevole e malinconico.
Ne era già al corrente, più tempo passava lì, più sarebbe diventato debole e più sarebbe stato male. Ma non voleva pensarci, in quel momento l'unica cosa che poteva fare era godersi quei giorni, incerto su quello che ne sarebbe stato di lui in futuro.
Sehun capì che qualcosa non andava. Che fosse affetto da una grave malattia? Da come ne parlava, dedusse che quel ragazzo nascondeva qualcosa.
-Perché non la puoi evitare? Sei forse malato?- si rivolse in modo schietto e diretto. Il moro scosse la testa in segno di diniego.
-Io... lascia stare, non capiresti comunque...- lasciò la frase in sospeso, entrando in quel luogo a lui ormai familiare e aspettando che entrasse anche l'altro ragazzo, che al momento appariva stralunato.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Lu Han, Lu Han, Sehun, Sehun, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 25


Si dice che con il tempo molte cose cambino, niente rimane come prima. E questo è vero. Andando avanti, ognuno di noi subisce una piccola crescita, dettata da quell'insieme di esperienze e situazioni che definiamo ormai come “passato”, come momento concluso della nostra vita, come capitolo a cui ormai è stato messo un punto. Il tempo è in grado di far guarire le ferite, superficiali o profonde che esse siano, è in grado di protrarci verso nuovi orizzonti e nuove speranze, è in grado anche di farci riflettere, di farci analizzare attentamente la persona che siamo, in modo da decidere cosa cambiare in noi e, soprattutto, se voler cambiare o meno.
E questo Sehun l'aveva fatto. Era andato avanti, pian piano aveva ripreso a sorridere, ad essere felice. Che si trattasse di piccoli cambiamenti a livello fisico o comportamentale, Sehun era comunque ritornato la persona di sempre, l'unica differenza rispetto al passato era la consapevolezza di possedere qualcosa in più, un vissuto in grado di renderlo una persona più matura e allo stesso tempo più forte.
Era ormai passato più di un anno da quel triste giorno, il giorno in cui Luhan era andato via.
Da quando il giovane idol aveva deciso di riprendersi in mano la sua vita, aveva deciso anche di smettere di cadere in quella malinconia che piombava prontamente su di lui ogni qualvolta si soffermasse qualche minuto in più su certi particolari, che fossero un braccialetto, o lo stesso negozio di Bubble Tea, o che fosse un luogo in cui quella persona era stata insieme a lui.
Nonostante i suoi occhi non riuscissero a nascondere quel velo di oscurità che li inghiottiva, schiacciando la luce rimanente nelle sue iridi, Sehun aveva imparato ad accettare la realtà. Nonostante il suo cuore a volte facesse ancora male, pulsando così dolorosamente da dover trattenere le lacrime, Sehun cercava di pensare alle cose belle che aveva nella sua vita, alla sua famiglia, ai suoi amici, a tutti quei fans che lo adoravano quasi fosse una divinità, e sorrideva di nuovo.
Ma questo non significava che avrebbe dimenticato. No, questo mai. Il tempo avrebbe potuto portarsi via qualsiasi cosa, ma mai i suoi preziosi ricordi e il rumore che facevano i battiti del suo cuore nel momento in cui li riportava in vita. Il tempo poteva lenire, archiviare, risanare e confortare, ma mai fargli dimenticare. Non avrebbe mai potuto dimenticare il viso della persona che continuava ostinatamente ad amare con tutto se stesso. Continuava ad amare Luhan silenziosamente, senza far trasparire nulla al di fuori di lui. I suoi amici vedendolo sorridere di nuovo, vedendolo parlare e impegnarsi come prima forse non ci facevano caso più di tanto, ma Sehun qualche volta prendeva il cellulare solo per mandare stupidi messaggi a quel numero che conosceva a memoria, pur sapendo che non avrebbe ricevuto alcuna risposta. Sehun si assicurava di tenere un certo prezioso braccialetto sempre con sé, in un modo o nell'altro. Sehun la sera, anche inconsapevolmente, voltava lo sguardo verso il cielo, restando fisso a contemplarlo per alcuni minuti.
Perché nonostante tutto, nonostante i suoi occhi si fossero abituati a quell'assenza, o il suo cuore a quel dolore, ancora c'era quel briciolo di speranza ad alimentarlo dentro, ad accompagnare ogni sua giornata.
Lo sapeva che era sbagliato aspettare, e ancora aspettare, ma non riusciva a farne a meno. Quella dannata speranza riusciva ancora a condizionarlo, a renderlo schiavo del suo volere, forse perché in fondo rifletteva pienamente il suo desiderio più grande, ciò che agognava più di qualsiasi altra cosa al mondo.
Per cui Sehun aveva ripreso a vivere, ma senza dirlo a nessuno allo stesso tempo aspettava, sopportava e aspettava. Dove trovava tutta quella forza di aspettare non lo sapeva neanche lui, in fondo era già passato più di un anno, tuttavia ancora non era stanco di quell'attesa, affievolita certo, ma ininterrotta.

 

Stava fissando attentamente la sua immagine davanti allo specchio, mentre riceveva gli ultimi ritocchi dalle truccatrici.
Quella era una serata importante, anzi di più, importantissima. Quella sera tutto il loro duro allenamento, il loro sudore, tutte quelle ore passate in sala prove dovevano essere ripagate. Questo era il loro obiettivo, e i sei ragazzi erano davvero determinati a vincere, oltre che divertirsi.
Si trattava di una delle più grandi competizioni musicali, e solo uno tra i tanti gruppi che vi avrebbero preso parte avrebbe avuto l'onore di essere eletto come migliore artista dell'anno. Fra qualche ora gli occhi di migliaia e migliaia di persone sarebbero stati puntati su di loro, per cui si sentivano in dovere di essere impeccabili e di regalare un'esibizione altrettanto impeccabile, degni di quella fama che avevano toccato con le loro dita e che non potevano permettersi di lasciar scappare via.
Non potevano non ammettere di sentirsi un po' nervosi, ma la fiducia che riponevano in loro e tra di loro superava tutta l'ansia e le paure.
Sehun l'aveva promesso a se stesso quella sera. Niente pensieri. Solo salire su quel palco e dare il suo meglio, come aveva sempre fatto fin'ora. Si erano impegnati così tanto per raggiungere certi risultati, e non si sarebbe mai perdonato un solo errore dovuto a quei piccoli momenti di distrazione che a volte gli facevano perdere di vista l'obiettivo.
Si alzò dalla sedia, gettando un ultimo sguardo alla sua immagine riflessa nello specchio, prima di sospirare e dirigersi con i suoi amici verso la limousine con cui sarebbero dovuti arrivare al luogo prestabilito in circa mezz'ora di viaggio.

Quel piccolo lasso di tempo passò fra chiacchiere e risate, poi arrivò il momento di scendere dalla lussuosa macchina, ed andare incontro a tutte quelle fotocamere e videocamere puntate esclusivamente su di loro.
I ragazzi scesero uno dopo l'altro, guardandosi intorno un po' disorientati, prima di percorrere a passi sicuri e con elegante postura il tappeto rosso posto di fronte a loro, non mancando di accennare sorrisi e saluti verso tutte quelle persone e quei fans che calorosamente li accoglievano già dall'esterno della struttura.
Sehun era rimasto quasi accecato da tutti quei flash, e la confusione che c'era non lo aiutava di certo a rilassarsi. La cosa diventò ancora più pesante quando dovettero fermarsi e posare per tutti quei giornalisti e reporter venuti da ogni parte della nazione per garantirsi l'esclusiva migliore di quella serata. E ancora, la presentatrice si avvicinò subito a loro con un microfono in mano, rivolgendo alcune domande che fortunatamente il loro leader si prese la briga di rispondere.
Intanto gli occhi di Sehun vagavano sorpresi su quell'immensa folla, incredulo davanti alla quantità di persone presenti. Notò un'altra limousine avvicinarsi di più verso l'entrata, mentre quella che li aveva portati si allontanava per garantire accesso all'altra. Si chiese curioso chi sarebbe stato il prossimo gruppo ad arrivare, ma la sua curiosità non venne saziata in quanto finita quella mini-intervista di cui lui comunque ci aveva capito ben poco, tutti furono congedati da quel posto, e invitati a proseguire ed entrare nel luogo in cui avrebbero trascorso il resto della serata.
E fu in quel momento, proprio mentre gettava un'ultima occhiata sulla folla, che il ragazzo si arrestò per un attimo sui suoi passi, bloccandosi quasi. Gli era sembrato di intravedere qualcosa di tremendamente familiare. Due occhioni tremendamente familiari. E il suo cuore, da bravo impostore qual era, aveva perso un battito, togliendogli la capacità di respirare. Ma era bastato sbattere le ciglia, e in questioni di secondi quegli occhi non c'erano più.
Doveva essere stata la sua immaginazione, e anche lui lo sapeva bene, in quanto più volte gli giocava brutti scherzi. O probabilmente era quel bisogno, quel desiderio che non si era mai spento dentro di lui di rivedere Luhan a influenzarlo e a proiettare l'immagine del suo volto su visi di sconosciuti. Ma non poteva permettersi questo, non stasera. Doveva restare lucido, e fare il vuoto nella sua mente e nel suo cuore in modo particolare.
Sentì una mano spingerlo gentilmente, quasi scongelandolo dall'immobilità in cui era caduto.
-Sehun che ti prende? Cammina!- sussurrò Kai al suo orecchio, cercando di non concentrare ulteriore attenzione su di loro e suscitare sguardi straniti.
L'altro sembrò ridestarsi, e scosse lievemente la testa, incamminandosi di nuovo accanto all'amico, lo sguardo confuso e trepidante ancora rivolto verso quella folla, come se ci fosse un magnete ad attrarlo. E dentro di sé si rimproverava.
Devi smetterla Sehun.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Gli occhi tremanti di Luhan si erano riempiti di calde lacrime non appena l'aveva visto.
Il suo Sehun.
La sua vita.
La persona che non aveva smesso di amare un secondo per tutto quel tempo.
Era lì, su quel tappeto rosso, avvolto da una miriade di luci, perfetto. E Luhan non ricordava più come respirare o muoversi. Era così bello da togliere il fiato. Non poteva credere che a distanza di un anno fosse cambiato così tanto.
I suoi capelli erano diventati neri, e acconciati così bene da renderlo tremendamente affascinante. I suoi occhi, contornati da un lieve strato di trucco, erano ancora più profondi e intensi di come li ricordava. Sembrava ancora più alto, e si notava chiaramente da sotto quell'elegante completo che portava una muscolatura ben sviluppata, merito probabilmente dei continui allenamenti e del ballo.
Riportò la sua attenzione su quel viso bellissimo, su quelle labbra, che in passato aveva avuto la fortuna di assaggiare, e che voleva di nuove sue, solo per lui, per risentire il suo sapore, il suo respiro, il suo tutto.
Strinse i pugni ai lati del suo corpo, tremante, sia per l'emozione di averlo rivisto, sia per la voglia che aveva di farsi vedere, di correre di lui, buttarsi fra le sue braccia e finalmente dirgli che era tornato per rimanere, per stare con lui. Era così intenso quel bisogno, il suo cuore batteva così forte, non riusciva a trattenersi, non quando dopo così tanto tempo i suoi occhi potevano finalmente rivederlo, quando Sehun era lì, reale, e non più il frutto della sua immaginazione, di tutti quei momenti passati sul suo pianeta a tracciare linee immaginarie con le dita, a stringere al petto quel ciondolo per sentirlo vicino, per trarne forza e ripartire nei momenti di difficoltà, a chiudere gli occhi e sognarlo, sognare loro insieme, mano nella mano, felici.
Finalmente ci era riuscito. Finalmente era ritornato. Ce l'aveva fatta.
Appena arrivato con Lay, si era subito precipitato dal signor Kim, che aveva pianto di gioia mentre lo riabbracciava ancora incredulo, ma pieno di felicità. Era stato così bello rivedere quegli occhi lucidi, segnati da occhiaie, emozionarsi così tanto, e quel sorriso rugoso accoglierlo calorosamente. Finalmente si erano riuniti.
Avevano rimandato ogni domanda e discussione a dopo, dal momento che il suo cuore scalpitava dalla voglia di andare da lui. E l'uomo gli aveva spiegato di come questa giornata fosse davvero importante per Sehun e per il suo gruppo, di come fosse stato invitato anche lui, e del fatto che probabilmente avrebbe dovuto aspettare ancora un po' per riabbracciarlo.
Ma questo a Luhan non importava. Nonostante fosse stanco di quell'attesa, durata troppo tempo, pazientare ancora qualche ora sarebbe stato nulla, poteva farcela. O almeno questo si era ripetuto continuamente mentre si dirigeva con gli altri due in quel posto.
Ma ogni buon proposito era crollato non appena lo aveva rivisto. Non riusciva ad aspettare, non poteva proprio farlo. Voleva essere lì con lui, toccarlo, baciarlo, ma allo stesso tempo era consapevole dell'importanza di quella serata per Sehun e i suoi amici, quindi doveva frenarsi, doveva farlo perché non poteva destabilizzarlo con il suo arrivo improvviso e inaspettato, distrarlo e procurargli sicuramente un enorme shock.
Ma non riusciva a nascondere quella voglia immensa che aveva di essergli accanto, in quanto i tremolii che assalivano il suo corpo e i suoi occhi riempiti di copiose lacrime parlavano per lui.
Da una parte aveva anche paura di essere odiato, rifiutato, ma non voleva pensarci, avrebbe affrontato tutto ciò che lo aspettava se necessario. Tutto, pur di riavere il suo Sehun.
Il signor Kim gli circondò le spalle con le sue braccia, cercando di dargli un minimo di conforto, nonostante sapesse quanto fosse importante quella situazione.
-Calmati Luhan, lo so quanto vorresti essere con lui, ma è per il suo bene, e lo so che tu hai sempre voluto il suo bene più di chiunque altro- affermò l'uomo non mancando di lasciar intravedere un cipiglio preoccupato verso il suo giovane ragazzo, in lotta con i suoi stessi sentimenti.
A Luhan era mancato tanto quel calore, quell'affetto in grado di scaldargli il cuore e farlo sentire amato. Per cui si strinse all'uomo, chiedendo implicitamente con i suoi grandi occhi, marcati da così tante emozioni a volte contrastanti, conforto e aiuto.
Poi si voltò verso Lay, osservando quanto fosse fisso e attento a contemplare Suho, che attualmente stava rispondendo a delle domande che la presentatrice continuava a rivolgergli, anche se purtroppo loro non riuscivano a capire nulla per via della confusione e della distanza. Anche Lay sembrava davvero perso nel suo mondo, e probabilmente anche lui avvertiva quella voglia immensa di correre dall'altro.
-Se continua a guardarlo in quel modo lo consumerà con lo sguardo- avvertì scherzosamente il signor Kim, suscitando una piccola risatina da parte di Luhan, che cercava di asciugarsi le lacrime al meglio con la manica della maglia.
Poi quei sei ragazzi iniziarono a lasciare quella specie di mini-palco per dirigersi all'interno della struttura in cui avrebbero dovuto passare tutta la serata, e Luhan sentì subito una morsa al cuore nel vedere l'uomo che tanto amava allontanarsi sempre di più da lui, quando adesso lo sentiva così vicino, così raggiungibile.
Ma poi, improvvisamente, Sehun voltò la testa proprio verso il punto in cui lui si trovava e, quasi inconsapevolmente, i loro occhi si incontrarono, anche se solo per questione di qualche secondo, e quello bastò a Luhan per fargli accaldare ancora di più le guance e renderlo vulnerabile come non mai. Perché ne era sicuro. Sehun aveva guardato nella sua direzione. Non lo aveva immaginato, era successo davvero, aveva subito percepito l'intensità di quello sguardo, l'unico in grado di fargli tremare le gambe e renderle molli come gelatina, l'unico in grado di rapirlo e trasportarlo completamente in un'altra dimensione.
Era stato solo un attimo, perché ritrovatosi poi spintonato qua e là da altre fans che cercavano di addentrarsi anche loro verso l'entrata, e piene com'erano di cartelloni e striscioni di supporto per il gruppo, gli avevano bloccato la visuale.
Luhan strinse una mano al petto, proprio nel punto in cui si trovava il suo cuore, in preda alla voracità di battiti quasi impossibili, causati da quell'immensa emozione che stava provando.
I loro occhi si erano incontrati, e di questo ne era più che sicuro.

 

Nonostante si fosse ripromesso di aspettare, di pazientare ancora un po', alla fine Luhan aveva ceduto alla tentazione, ritrovandosi fra le mani il cellulare del signor Kim, in preda a quell'incontrollabile voglia di cliccare sul simbolo della cornetta verde e chiamarlo, anche con la sola intenzione di risentire per un momento la sua voce.
Gli altri due erano impegnati ad ottenere informazioni sulla scaletta della serata. A quanto pare il gruppo di Sehun era uno degli ultimi ad esibirsi, per cui avevano ancora un bel po' da aspettare.
Il moro sospirò, sapendo che avrebbe dovuto passare momenti difficili in mezzo a tutta quella confusione. Con le mani tremanti guardò ancora una volta lo schermo del telefono, il numero della persona che più aspettava e agognava proiettato davanti a lui. Voleva chiamarlo. Ma allo stesso tempo si tirava indietro. Gli avrebbe risposto? Probabilmente era impegnato a prepararsi per la sua esibizione, forse non avrebbe visto neanche la chiamata.
Luhan aveva il cuore in gola, non si accorse neanche di aver stretto così tanto nella sua presa quel povero cellulare, che di colpe in fondo non ne aveva. Si morse più volte il labbro inferiore, strizzando gli occhi. L'emozione di poter finalmente risentire la sua voce unita alla paura di non ricevere risposta dall'altro lato lo ponevano in una lotta continua. Ma la voglia di provarci era troppa, e alla fine avvicinò lentamente l'indice su quel simbolo, che in quel momento rappresentava tutto per lui.
Era fatta.
Con i battiti a mille avvicinò l'apparecchio elettronico all'orecchio, aspettando impazientemente. Fortunatamente in quel momento c'era meno confusione, in quanto i fans avevano già iniziato ad entrare all'interno della struttura.
Quei fastidiosi squilli gli stavano mettendo un'ansia assurda.
E poi, dopo una buona manciata di secondi, finalmente arrivò la risposta.
-Pronto? Signor Kim?-
Ma no, quella non era la voce di Sehun purtroppo, bensì di Suho. Gli occhi di Luhan si rattristarono, mentre abbassava sconfitto le spalle. Era così difficile riuscire ad avere un misero contatto con lui?
-Signor Kim! Signor Kim mi sente?- esclamò il leader del gruppo dall'altra parte, cercando di ricevere una risposta.
Il moro non sapeva cosa fare. Era meglio chiudere la chiamata o rispondere? In fondo non si trattava di Sehun, quindi forse poteva... rivelarsi, accertare finalmente anche agli altri il suo ritorno.
-S-Suho...- chiamò con voce insicura e incerta, temendo un po' la reazione dell'altro.
-Mh? Con chi sto parlando?- la confusione dell'altro era evidente nel suo tono di voce.
-S-Suho s-sono io... L-Luhan...- il ragazzo rivelò timidamente, non sapendo cosa aspettarsi. Prima seguirono secondi di assoluto silenzio dall'altra parte. Probabilmente Suho stava assimilando la notizia.
Poi l'esplosione.
-C-cosa?!-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fu così che i ragazzi si incontrarono in un corridoio all'interno dell'edificio, quasi dalla parte opposta del camerino del gruppo.

Luhan scrutò attentamente gli occhi increduli e sorpresi di Suho, che passavano dall'esaminare la sua figura, per poi finire su quella di Lay, e infine dare un'occhiata anche al signor Kim.
Luhan si sentiva imbarazzato e preoccupato, soprattutto nel momento in cui quegli occhi scuri si fermarono in modo particolare su di lui, non riuscendo a nascondere una nota canzonatoria nei suoi confronti. Lo sguardo che aveva conosciuto in precedenza, quello dolce e gentile, era sostituito da un cipiglio e da una malcelata durezza che non lo caratterizzavano affatto, ma Luhan lo sapeva e lo capiva. Suho aveva tutte le ragioni del mondo per essere arrabbiato e diffidente nei suoi confronti. Ma questo non l'avrebbe fermato. Avrebbe fatto di tutto per riavere ciò che considerava ormai suo, ciò che amava e di cui non poteva più fare a meno.
Per questo motivo prese coraggio e iniziò a parlare.
-Prima che tu dica cose che so già, lasciami parlare Suho. Lo so, gli ho fatto tanto male, l'ho lasciato senza dire nulla, sono andato via. L'ho dovuto fare contro il mio volere, ti prego di credermi. Non posso spiegarti le ragioni, ma mentre ti dico queste parole, ti assicuro che non sono mai stato più sincero in vita mia. Non c'è stato un giorno che io abbia smesso di amarlo, di desiderarlo e volerlo accanto. In tutto questo tempo lui è stato la mia forza, la mia speranza, e lo è ancora. Quindi ti prego, ho bisogno anche del tuo aiuto. Ho bisogno di rivederlo, ho bisogno di lui, anche io ho sofferto tanto durante questa separazione... adesso sono ritornato per restare, puoi credermi Suho?- i suoi occhi lucidi e sinceri imploravano la comprensione dell'altro, che lo ascoltava attento, guardandolo intensamente. Poi sospirò lievemente.
-Non è che io non ti creda Luhan, d'accordo, ci saranno stati questi “motivi” a tenervi lontani. Ma guardala un attimo dal mio punto di vista. Sai cosa vuol dire ritornare a casa e vedere una delle persone a cui tieni di più a pezzi, letteralmente, che si rifiuta di ascoltarti, che si isola dal resto del mondo, che non vuole mangiare, non vuole uscire, che ha perso la voglia di vivere?- e a queste parole le lacrime di Luhan avevano iniziato a fare capolinea dai suoi occhi. Si sentiva così colpevole in quel momento, cosa aveva fatto passare al suo Sehun?
-Sai cosa vuol dire dover sopportare tutto questo senza riuscire a fare nulla per cambiare le cose? C'è voluto molto tempo prima di farlo ritornare così com'è ora, e anche se lui ce lo nasconde, lo sappiamo bene che ancora soffre, che nonostante tutto questo tempo non è ancora riuscito a dimenticarti. Come posso fidarmi di te Luhan? Chi mi dà la certezza che non lo distruggerai ancora, che non lo lascerai di nuovo? Non sopporterei una seconda volta di vederlo in quello stato, gli voglio troppo bene per permettere che accada di nuovo una cosa del genere- la serietà nel suo tono di voce era tagliente come una lama, le sue parole facevano male, ma dimostravano quanto Suho ci tenesse a Sehun.
E Luhan non poteva che dargli ragione. Anche lui al suo posto si sarebbe comportato allo stesso modo.
-Suho, io credo che Luhan capisca il tuo punto di vista, ma adesso cerca di capire anche tu il suo. Cosa faresti se un giorno fossi obbligato a lasciare la persona che più ami, senza avere alcuna certezza di rivederla o meno, ma vivere aggrappato solamente ai vostri ricordi e ad una misera speranza di potervi rivedere? E' difficile da comprendere, lo so, è strano, e so anche questo, ma io sono stato per tutto questo tempo accanto a Luhan, e posso dirti che se adesso si trova di nuovo qui, se ha lottato, se non si è arreso nella sua battaglia, è semplicemente perché sapeva di aver lasciato indietro qualcosa di troppo prezioso per lui, se ha fatto tutto questo è stato solo per poter coronare il suo sogno di poter continuare a stare accanto a Sehun. Davvero vuoi impedire questa possibilità che adesso ha di rimediare a tutta la loro sofferenza? Davvero vuoi fermarli? Ti prego di riflettere attentamente sulle mie parole- Lay era intervenuto nella conversazione perché si sentiva in dovere di difendere Luhan, lui più di chiunque altro sapeva cosa aveva dovuto passare il povero ragazzo durante quell'arco di tempo. Lo sguardo determinato e penetrante che rivolse a Suho sembrò avere un qualche effetto sull'altro, che non riuscì più a mantenere il loro contatto visivo e abbassò di poco lo sguardo, meditando su quelle parole appena dette.
-I-io... io non sono nessuno per fermare il corso del destino, non voglio prendere affatto la parte del cattivo, so che probabilmente anche Sehun rivedendoti sarebbe felice. Ho solo paura, paura di rivedere quel fantasma, quel corpo senza vita, non riesco a fidarmi completamente di te Luhan- il modo afflitto ed esausto con cui pronunciò quelle parole provocò una morsa nel cuore di Luhan. Sapeva bene di dover rimediare, sapeva bene che lo aspettava un compito arduo, ma non poteva arrendersi, non poteva rinunciare al suo sogno più importante.
-Lo capisco, e non ti chiederò di farlo, tanto meno ti farò grandi promesse. Solo dammi la possibilità di dimostrarti davvero che sono degno di riavere quella fiducia che ho perso, permettimi di guarire il suo cuore, di ricucire quelle ferite che ho lasciato. Permettimi di amarlo, di riaverlo ancora una volta tra le mie braccia... lui è il mio tutto Suho, lui è la mia casa. Ti prego, aiutami!- il moro ci mise tutto il suo cuore e la sua anima nel pronunciare quelle parole, e sperava vivamente che fossero riuscite a toccare anche il cuore dell'altro. La sua voce implorante, stanca, i suoi occhi consumati dalle troppe lacrime che aveva versato fino ad ora, che trattenevano una miriade di emozioni, le sue labbra tremanti, tutto sperava gli fosse arrivato.
Passò qualche minuto di silenzio, prima di udire un lungo sospiro provenire dall'idol.
Per Luhan la risposta che avrebbe dato rappresentava tante cose in quel momento. Per questo si sentiva teso, e con i suoi grandi occhioni aspettava impazientemente di sentirlo pronunciare le prossime parole, da cui sarebbe dipeso tanto.
-D'accordo, ti aiuterò, noi tutti ti aiuteremo. Per adesso aspetta ancora un po', ci rivedremo dopo. E spero vivamente che questa volta le cose vadano diversamente- disse Suho, marcando soprattutto le ultime parole, non facendo scomparire del tutto dal suo tono di voce una leggera nota di freddezza.
Ma Luhan era felice, sentendosi più sollevato adesso. Gli sorrise, un sorriso colmo di gratitudine.
-Grazie, grazie davvero- esclamò, riconoscente per tutto.
Suho annuì, facendo comparire un lieve sorriso sulle sue labbra.
Mancò di notare lo sguardo di ammirazione che gli rivolse Lay, che lo guardava sorridendo a sua volta. Lay lo aveva capito fin dall'inizio, incontrare una persona come Suho è sinonimo di fortuna. Quel carattere gentile, comprensivo, di chi è capace di ascoltare e allo stesso tempo difendere ciò a cui tiene con tutto se stesso l'aveva conquistato. Ancora una volta i suoi occhi non riuscivano a smettere di fissarlo. E quando l'altro si voltò nella sua direzione, entrambi arrossirono lievemente.
-Ehm a proposito... L-Lay, il tuo camice e il tuo berretto di lana... non so se ricordi, me li avevi prestati un giorno in farmacia...- l'idol iniziò, un tantino in imbarazzo, cercando di non guardarlo dritto negli occhi. Non sapeva perché, ma gli provocavano uno strano effetto. Forse perché era passato tanto tempo dall'ultima volta che si erano visti... già, doveva essere così!
-Oh... si, mi ricordo- l'altro diede una risposta affermativa, annuendo col capo.
-D-devo restituirteli. Dopo quella volta non ho avuto più occasione di vederti e ringraziarti in modo appropriato per avermi aiutato...- affermò Suho, cercando di nascondere quello strano calore che ricopriva lievemente le sue gote.
-Non è stato nulla di che, figurati, comunque sono sicuro che avremo modo di rivederci in questi giorni... p-potresti anche lasciarmi il tuo numero? Ti contatterò io- Lay si sorprese di questa improvvisa ondata di coraggio, ma ci teneva davvero, voleva davvero conoscere questa persona, l'unica verso cui provava un interesse tutto nuovo e particolare.
Quelle parole fecero colorare ancora di più le gote di Suho. Era sicuro che se i suoi amici l'avessero visto in quel momento, l'avrebbero preso in giro a vita.
-O-ok- riuscì solo a rispondere.
E dopo avergli dato il numero di telefono, Suho si congedò, dichiarando di dover andare a prepararsi per l'esibizione.


Il signor Kim e Lay decisero di godersi la serata, mentre Luhan aspettava trepidante il momento in cui avrebbe potuto finalmente rivedere Sehun. La sua mente era occupata solo da quel pensiero fisso, tutto il resto si dissolveva intorno a lui.
Passarono più di due ore prima che arrivasse il momento per quei sei ragazzi di salire sul palco.
E quando arrivò il loro momento, Luhan provò quasi un senso di nostalgia, ricordando quella volta in cui lui e il signor Kim erano stati invitati da Sehun al loro primo concerto di apertura a Seoul. Quella sera Luhan aveva realizzato tante cose, e più ci ripensava, più sorrideva.
Ma questa volta era diverso, questa volta stavano lottando per ottenere un premio, per essere riconosciuti come miglior gruppo, per cui ne andava del loro orgoglio e del loro duro lavoro.
Ma certe cose non sarebbero mai cambiate. Ne era un esempio il modo in cui il suo cuore sobbalzò non appena lo vide fare il suo ingresso sotto i riflettori, splendido, bellissimo, perfetto. I suoi occhi erano riempiti solo e soltanto di lui. I suoi movimenti, i suoi sorrisi, ogni sua singola espressione era ben impressa nel suo cuore, e come quella volta più di un anno fa, sentiva quel bisogno di nasconderlo da tutti quegli occhi, si sentiva egoista e lo voleva solo suo. Solo lui voleva ricevere quei suoi bellissimi sorrisi e quegli sguardi, tutte le attenzioni possibili, Luhan voleva essere il centro del suo mondo, e dentro di sé sperava che Sehun non si fosse davvero dimenticato di lui, che lo pensasse ancora, e soprattutto che lo amasse ancora. Avvolto in queste speranze lo ammirava, con il cuore che minacciava di scoppiargli nel petto.
Da quei movimenti fluidi ed eleganti traspariva una sicurezza incredibile, accentuata da quel modo quasi sfacciato e convinto con cui i suoi occhi incontravano le telecamere, lasciando dietro una serie di sguardi profondi e a volte provocanti, tali da mettere in difficoltà chiunque avesse avuto la fortuna di vederli.
E in quel momento Luhan si sentiva davvero, davvero fortunato.
Tu per me hai già vinto amore mio. Lo hai fatto già molto tempo fa.
Nel mio cuore sarai sempre al primo posto.
Sorrise, la voglia di riaverlo era incontenibile, la voglia di ritornare fra quelle braccia, essere avvolto nel suo profumo, stringerlo così forte da diventare una cosa sola, da non distinguere più la fine di uno dall'inizio dell'altro, risentire il sapore delle sue labbra sulle sue, guardarlo dritto negli occhi e finalmente dargli quella certezza di cui aveva bisogno. Luhan voleva far diventare quel sogno ad occhi aperti la realtà, non riusciva a nascondere quella fretta, quella necessità che aveva. Il suo cuore scalpitava, i suoi occhi avevano riacquistato la loro luminosità, il suo corpo fremeva.
Questa volta era ritornato per restare, era ritornato perché era diventato difficile anche solo respirare senza averlo accanto, era ritornato perché voleva realizzare quel sogno, il sogno di riaverlo di nuovo accanto e passare il resto della sua vita con lui, con il suo Sehun.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ciao a tutti!
E' passato un bel po' di tempo dall'ultima volta che ho aggiornato eh? ^^”
Tra impegni vari, un po' di pigrizia e soprattutto il comeback degli EXO il tempo è volato! XD
Beh, in ogni caso finalmente sono qui a postare questo nuovo capitolo!
E... come avrete visto ci sono buone notizie, Luhan è ritornato! ^^
Forse il prossimo sarà il conclusivo, ma non ne sono sicura ancora, devo vedere...
Ringrazio come sempre tutte le persone che seguono questa storia,e che hanno sopportato questi immensi ritardi xD
Ringrazio in particolare Wonderland__x, TaigaTakasu, KpopBias e _Beautiful_Nightmare_ per avermi lasciato i loro pareri, grazie davvero! :)
Alla prossima!

  
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