Anime & Manga > Detective Conan
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Autore: SatoSerelover    21/06/2016    1 recensioni
Sequel di "Niente di meglio"
Il piccolo Conan, figlio di Shinichi e Ran, sta crescendo. Ormai ha 7 anni.
Vive con i genitori e la sua vita procede sempre più bella, ma quando un vecchio nemico di Shinichi tornerà, più cattivo che mai e intento a farla pagare al detective... toccherà al piccolo Conan, risolvere la situazione.
Insieme ai suoi amici.. Shizuka e Satoshi, comincerà ad indagare, come solo lui sa e potrà fare, coinvolto in un caso più grande di lui e prenderà le redini del padre!
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'Una sola e vera verità, un solo il vero amore'
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Spazio d'autrice:
Scusate l'attesa, se devo essere onesta, questo capitolo era già pronto, fin da quando ho postato quello precedente. Anche il successivo lo era, è solo che non ho trovato tempo per postarveli! Oggi però lo farò!! Due capitoli per voi!



Capitolo 9: Indagini nelle ventra dei corvi (Parte 2: Il troppo)


Conan poi lesse il foglio trovato la sera precedente, lasciando di stucco la ragazzina.

“Wow! Cosa c’è scritto negli altri??” Chiese lei, prendendo in mano anche gli altri appunti di Vodka.

“Adesso lo vedremo!” Conan prese i fogli e cominciò a leggere.


“Giovedì 19…

 

Gin è estremamente nervoso, irascibile e comincio seriamente a pensare che abbia perso la ragione. Si comporta come un pazzo serial killer.

Per quanto abbia il sangue da criminale, non capisco il bisogno di far soffrire altra gente oltre a Shinichi Kudo.

Gin dice che dobbiamo trovare il momento giusto per farlo soffrire. Non capisco bene il significato di tutto ciò. Continua a ripetermi che dobbiamo far del male a sua moglie e a suo figlio, perché è il modo più sicuro per fargliela pagare.

Sebbene la cosa sia alquanto crudele, non mi da fastidio. Ho parecchi conti in sospeso con quel tipo e ho bisogno anch’io di fargliela pagare. È colpa sua se sono stato in carcere tanto a lungo. Inoltre il boss è morto per colpa sua e anche Gin stava per fare la stessa fine, sebbene per sua scelta.
Come andrà a finire questa storia?


Vodka”




Shizuka sentì un terribile sentimento dentro a sé. Era spaventata per il suo amico. Quei tizi volevano far male a lui e alla sua famiglia. La ragazzina si avvicinò all’amico e gli prese la mano “Conan?”

Il ragazzino era sorpreso e lievemente arrossito. Si girò verso l’amica, chiedendosi perché gli avesse afferrato la mano, quando in verità, lo sapeva benissimo “Non preoccuparti! Non succederà nulla di male!”
le disse rivolgendogli uno sguardo molto dolce e comprensivo.

Il feeling dei due lasciava parecchio turbato l’amico di Conan. Sapeva che i due erano migliori amici e per chi li osservava dall’esterno, poteva dire che tra due bambini molto legati era una cosa normale. Ma a lui non la davano di certo a bere. Aveva notato che Conan aveva una piccola cotta per Shizuka.. (piccola?) e a volte lo prendeva anche in giro su questo. Gli faceva piacere, ma anche un po’ lo disturbava, visto che sentiva di provare qualcosa per la ragazzina.

“Andiamo avanti ragazzi? Le smancerie le teniamo a più tardi?” Disse lui prendendoli in giro.

I due ragazzini arrossirono e si staccarono subito. Conan prese un altro foglio e cominciò a leggere


“Venerdì 20..

Gin non c’è, è andato ad occuparsi di alcune pratiche. Forse sta spiando i Kudo, come ritengo probabile, però non mi vuole attorno.

Mi chiedo di continuo cosa succederà dopo… con dopo, intendo cosa ne sarà di me e Gin? Una volta fatta pagare a Kudo, continueremo le nostre malefatte? Porteremo avanti il nome dell’organizzazione? Cercheremo di far evadere anche gli altri membri? Ne troveremo di nuovi?

Arrendersi alla polizia non è di certo nel vocabolario di Gin e la cosa ovviamente darebbe di sicuro molto fastidio anche a me. Non ci voglio tornare in carcere. Anche perché ho scampato la pena di morte per un soffio, figuriamoci se mi arrestassero di nuovo. Non voglio né finire dietro le sbarre, né morire. Ma non voglio nemmeno scappare in altri paesi, per poi andare in “pensione” tra virgolette.

Il mio passato da criminale riemerge sempre più e mi sta facendo pensare seriamente di riprende a pieno titolo i miei ruoli che coprivo nell’organizzazione, come uomo in nero. I crimini sono il mio pane, il sangue delle vittime che nuociamo io e Gin, è il mio nettare.

Si, sto riprendendo pian piano, ogni mia certezza. È un bene o un male?


Vodka”




Conan, che sudava per tensione, prese il foglio sottostante e lesse pure quello.
 
“Sabato 28…

Passa il tempo e io ne trovo sempre di meno per scrivere. Io e Gin abbiamo in mente qualcosa di grosso.
Talmente grosso, per Kudo, che sarebbe troppo da scrivere. Posso solo riassumerlo in poche parole:

Rapimento

Obbligo

Inganno

Famiglia

Omicidi

Sofferenza

Tortura

Morte

Non ha esattamente un significato tutto ciò. O almeno per chi potrebbe mai leggere questi appunti. Sento sempre di più la voglia di agire. Ormai sono tornato Vodka. Nessuno potrà fermarci.


Vodka”



Satoshi deglutì con esitazione.

 
“Mercoledì 1 Agosto

Non scriverò per un bel po’. Gin mi trova sospetto e come se non bastasse..

dobbiamo continuare il progetto che abbiamo in mente. Rischieremo il tutto per tutto.

Vodka”




Fu ora il turno di Conan, di sospirare. Era un bello shock, leggere tali cose. La paura entrava nelle vene, solo leggendo lettera per lettera.


“30 Giugno

 

È passato tantissimo tempo dall’ultima volta che ho scritto. Sono stato impegnato con i preparativi. Abbiamo trovato ogni informazione su Shinichi Kudo e la sua famiglia.. abbiamo recuperato un sacco di armi, munizioni e utensili utili. Siamo riusciti a far evadere gli ex membri dell’organizzazione e ne abbiamo trovati di nuovi.

Stiamo tornando e siamo più cattivi di prima. Gin ha preso le redini come nuovo Boss. Anche se Shinichi Kudo si accorgesse che siamo in libertà, non potrebbero di certo immaginare quanto la situazione sia diventata pericolosa per lui e la sua famiglia.

Non può nemmeno sapere che siamo tornati e più armati di prima. Abbiamo una nuova base e nessuno la può trovare. Nessuno ci fermerà! Non questa volta!

E chiunque ci proverà, verrà spazzato via dalla nostra forza!

Vodka”




Conan sbarrò gli occhi. Quella lettera era recente. Il 30 Giugno era il giorno del suo compleanno.. ancora più ora poteva rabbrividire. Non immaginava che quei corvi fossero tornati così potenti. Lui credeva che ci fossero solo Gin e Vodka, invece la situazione era ben più seria. Prese infine l’ultimo foglio, non sapendo più cosa aspettarsi, visto che ogni lettera era peggiore dell’altra.


“9 Luglio..

 

Non ho tempo di scrivere molto. Abbiamo scoperto che qualcuno ci spiava ed era niente meno che il figlio di Kudo. Un mocciosetto come il padre, irritante e curioso.

Il piano è cambiato, siamo tornati alla cascina a prendere armi e altra roba utile ai nostri scopi. Il piano ha inizio e l’operazione è attiva. Dobbiamo sbrigarci, perché i poliziotti sono alle nostre calcagna…

Ma noi ce la faremo.. Shinichi Kudo e la sua famiglia, verranno annientati, in un modo o nell’altro.

Lascerò i miei fogli qui, nessuno li troverà.. nessuno può farlo.

Lunga vita all’organizzazione, al boss e al male”

 


Conan piegò i fogli e li rimise nello zaino, senza il coraggio di parlare. I suoi occhi erano fissi e il suo sguardo pietrificato. Ma che diavolo aveva fatto? Se avesse scoperto tutto questo prima, lo avrebbe di certo detto a suo padre, cosa poteva fare ora?

“C-Conan… che f-facciamo?” Chiese Shizuka con voce tremante.

Satoshi incrociò le braccia, anche lui incerto sul da farsi. Era anche un po’ in pena per l’amico.. era in un brutto guaio. “Dovremmo dirlo a tuo padre?”

“No…” Mormorò Conan “Non possiamo. È tardi per farlo, non possiamo dirglielo, potrebbe cadere in una trappola. Non ci resta che indagare per conto nostro. Loro non possono sapere che dei bambini stanno agendo.. Non avranno tempo di pensare a come fermarci, agire sul fattore a sorpresa!”

Shizuka strinse le mani sul tessuto dei suoi vestiti “Ma… Conan e se invece succedesse qualcosa a te? Insomma, vogliono fare del male a te e alla tua famiglia.. non si scherza con queste cose. Non è un gioco…”

“Credi che non lo sappia???!!!! Cosa pensi che provo?! Ho paura anche io per la mia famiglia!!” Alzò la voce lui, senza accorgersi di aver esagerato..

Satoshi sentì il bisogno di intervenire “Hey calmati! So che sei nervoso, ma urlarle non risolve le cose! Shizuka vuole solo aiutarti ed è in pena per te. Cerca di non esagerare!”

Conan rimase sorpreso.. girò la testa versa Shizuka, che aveva le lacrime agli occhi.. “…Scusami…”

La ragazzina si asciugò le lacrime “Fa nulla…”

“Dobbiamo affrettarci.. stasera dobbiamo usare altre tattiche per i nostri piani…”

“Esatto. Shizuka, ci puoi aiutare?” Chiese Conan.

Shizuka non sapeva come poteva essere utile, volevano portarla con loro quella notte?

“Ascolta, stanotte avevamo usato Locke.. ma non credo che funzionerà di nuovo. Mio padre è più sospettoso e se non vede una persona reale sotto le coperte, siamo fritti! Inoltre Locke ci servirà per fiutare le tracce di quei criminali!”

Satoshi si avvicinò all’orecchio dell’amico “Ma quante cose hai insegnato a Locke?”

“Più di quanto tu creda! Cosa credi che faccia bloccato qui in casa?” Conan rispose cono tono ovvio e scontato. “Comunque, continuando… Shizuka potresti chiedere ad Aoi di darci una mano?”

“Beh si, ma le dovrò spiegare tutto?” Chiese Shizuka.

“No, inventati una scusa! Sai che Aoi spesso si lascia scappare qualcosa!”

Si, Aoi è l’ultimogenita della famiglia Suzuki. Era molto amica di Shizuka, ma non era membro dei Detective Boys. Aveva un fratello, Tsubasa e una sorella, Sanae. Entrambi, più grandi di lei, Tsubasa di due anni e Sanae di tre. Beh, Sonoko si era data da fare…

“Cosa farò, allora?”

“Dille solo che vuoi fare uno scherzo ai miei genitori, un test! Tu e Aoi vi metterete dei pigiami con il cappuccio e prenderete il nostro posto stanotte. Potete dire ai vostri genitori che andate in campeggio con il dottor Agasa! Non lo chiameranno di certo! Ormai sanno che a volte lo facciamo!”

“Uhm… posso provarci…”

“Bene! Spero solo che vada tutto per il meglio. Mio padre tornerà e probabilmente sarà molto diffidente. La situazione è sempre più seria e pericolosa. Confido in voi!”

I tre ragazzini tesero le mani in avanti e le unirono “Detective Boys, in azione!”

…………….

Quella notte, le due amiche, fecero come previsto. Si misero un pigiama con il cappuccio, per coprire i capelli e poi filarono nei posti letto, prendendo il posto dei maschi, che ora si trovavano in centro città.

Entrambi avevano dei berretti, per tenere nascosti un po’ di più i loro volti. Guai se qualcuno li avesse riconosciuti. Conan posò Locke a terra e poi tirò fuori dallo zaino, con un fazzoletto, la pistola presa la notte precedente.

“Annusa Locke!” Conan la avvicinò al cucciolo, che cominciò ad annusare bene l’arma.

“Ruf!” Abbaiò il meticcio scodinzolando.

Conan sorrise, capendo che era il momento “Trova una pista! Annusa in giro!”

Il cucciolo cominciò a correre, sniffando in giro. C’era sempre un po’ di gente di notte, soprattutto a Tokyo, in centro città. Essendo una città grande, era molto più attiva di altre, anche di notte.

Girarono per parecchie ore, cominciando a dubitare se davvero Locke stava seguendo la pista giusta e chiedendosi se mai avrebbero concluso qualcosa quella notte.

“Hey Conan, mentre seguiamo Locke, perché non chiacchieriamo un po’?”

“E di cosa?”

“Cosa ne pensi al momento, del tuo rapporto con tuo padre?”

“Mio padre?” Chiese Conan. Girò lo sguardo verso la strada, con assenza “Non lo so… Vedi, prima di ammalarmi sembrava che lo odiassi. Gli avevo detto cosa provavo e poi l’ho ignorato per un po’. Poi quando stavo male, lui era lì con me e si è preso cura di tutto. Ora a volte gli rivolgo la parola, ma non so se davvero l’ho perdonato..”

“Almeno ora va meglio no?”

“No, io credo vada tutto peggio… Se mio padre scopre che gli ho mentito, anche se penso abbia dei sospetti da tempo, il nostro rapporto andrà peggio. Se scopre cosa sto facendo, di sicuro provvederà e non potrò indagare più. Rischio anche di perderlo per sempre. Quei tizi potrebbero ucciderlo! Lui sconfisse l’organizzazione come bambino, all’oscuro di tutti e con l’aiuto dell’FBI, della CIA e la polizia segreta giapponese! Anche con l’aiuto di Ai, Agasa e altre persone! Ora non ha tutte queste risorse! Loro conoscono la sua identità e i suoi mezzi. L’unica chance che abbiamo è lasciare che sia io ad indagare.”

Satoshi rimase in silenzio per qualche secondo, lasciando come rumore di sottofondo, solo le auto che passavano velocemente di fianco a lui e Conan. Stanco però del silenzio, decise di parlare “Ma almeno sai quello che fai?”

Conan pure aspettò prima di rispondere “Vuoi una risposta sincera, o una confortante?” rispose seriamente

Satoshi si infilò le mani in tasca “Mi piacerebbe che la verità fosse confortante… ma non credo sarà così, vero?”

Conan sospirò, senza fiatare.

“Sai quello che fai?” Richiese il ragazzino di Osaka.

Conan si fermò e girò la testa “…Forse no..”

Locke improvvisamente abbaiò e corse dentro ad un vicolo, zampettando allegro. Solo quando si fermò di fronte ad una porta, cominciò a mugolare, con la coda tra le zampine e le orecchie abbassate.

“Cosa gli prende?” il piccolo bimbo leggermente abbronzato chiese.

Conan si abbassò e lo prese in bracciò “Ha capito che non è un bel luogo! Forza, entriamo!”

“Ho un brutto presentimento…”

“Anche io, ma qualcosa di normale… sai, tipo quando io e mio padre scoprivamo i cadaveri… non so se mi spiego. Quando senti quella puzza da detective! Mio padre mi ha detto una volta, che i detective sono come gli squali!”

Satoshi stava per ridacchiare, ma si trattenne, sapendo che non era né il momento, né il luogo“Squali? Tuo padre a volte è strano!”

“Nah, per me invece la similitudine era azzeccata!”

Conan si guardò in giro.. era un edificio di quelli in cui affittano gli appartamenti per breve tempo. Tipo “Bed and Breakfast”. Anche se però era di sicuro uno di quelli squallidi, era tutto pieno di polvere, ragnatele ed era poco curato. Tutto ciò si addiceva a dei criminali che volevano passare il tempo in posti in cui non davano troppo nell’occhio. Dopotutto chi dei proprietari si sarebbe stupito, nell’accogliere degli uomini vestiti tutti di nero e misteriosi, se gestivano così un luogo?

Improvvisamente Conan inciampò in qualcosa. Seccato alzò lo sguardo, borbottando qualcosa di insensato, però il suo sguardo cambiò quando vide ciò che l’aveva fatto inciampare.

“Conan ma che com…. COSA!?” Satoshi pure era scioccato. Era un cadavere, di un vecchio uomo con i baffi. Un colpa da arma da fuoco in testa… l’avevano eliminato. Sembrava ovvio chi fosse stato.

Conan e Satoshi si scambiarono uno sguardo spaventato e così corsero in fretta, per verificare una cosa. Ecco perché c’era così tanto silenzio! Ovunque, in tutte le stanze….

Erano tutti morti. C’erano cadaveri ovunque. Tutti uccisi a colpi di pistola, alle tempie, cuori, colli o comunque zone in cui era veloce la morte. Uno scenario agghiacciante, c’erano almeno 16 morti.

“Conan, non abbiamo nulla su cui indagare, né testimoni.. è finita! Cosa facciamo se arriva la polizia???”

“Prima di tutto calmati!” Conan ispezionò un po’ una delle vittime “Il fatto è avvenuto da un bel po’, almeno un paio di giorni. Se la polizia non c’è è perché quei tipi hanno usati dei silenziatori e quindi nessuno sa di questa strage!”

“Ma allora come facciamo?”

“La chiamiamo noi, ma prima, cerchiamo degli indizi sul luogo in cui sono andati ora, Locke non può girare tutta la città, inoltre le tracce sarebbero troppo vecchie. Dobbiamo trovare qualcosa che sia appartenuto a loro”

Satoshi non riusciva a capire come facesse Conan a trovare sempre una via d’uscita ad ogni problema… o almeno a credere che ce ne fosse una. “Non so se l’hai notato, ma ci sono cadaveri ovunque e quindi nessun testimone. Come credi che riusciremo a…”

“Shhh…”

“Shhh????” Chiese ormai pronto a scoppiare “Shhh a me!? Hey ma si può sapere che ti prende?”

“Vieni qui! Guarda!”

“Uhm?” Satoshi raggiunse l’amico, che si trovava nella cabina dove stava di norma chi assegnava le stanze. Il cadavere era di un uomo di mezza età, con i capelli marroni.
Non era un bello spettacolo, vedere il corpo di quel tipo. Aveva gli occhi e la bocca aperta ed era morto di certo più lentamente degli altri, vista la ferita alla gamba. Era morto dissanguato.. o più scientificamente.. per emorragia esterna.

“Vedi il braccio? Questo tizio ha cercato di darci un indizio. Non conoscendo quelle persone non poteva darci morte informazioni, ma guarda… sotto la mano, ha un foglietto!”

Conan alzò il braccio dell’uomo, sempre con un fazzoletto e gli tolse dalla mano il bigliettino.

Sul pezzetto di carta straccia, c’era il disegnino di un quadrato, sopra a delle linee curve.

“Che vuol dire?”

“Si! Ho capito! Era ovvio!!” Conan disse a gran voce, contendo di aver capito tutto.

Satoshi gli diede uno sguardo alquanto confuso, per il gesto.. e anche per la conclusione “C-Come lo sai?”

“Come lo so? Semplice! Sono un detective!”

“Ehhhhh?? Che razza di risposta è? Anche io lo sono!”

“Un detective di classe inferiore!”

Satoshi voleva saltargli addosso, ma si trattenne “Si…..certo…. ? Sei incomprensibile!”

Conan lo guardò esasperato “Tu sei incomprensibile! Aspetta.. questo non lo disse pure mio padre, ad Hattori, anni fa?.. ah boh…” Pensò lui

“Mi rispondi?” Gli diede un pugno sul braccio fasciato, provocando l’effetto inverso, di ciò che si aspettava.

Conan deglutì “MA SEI IMPAZZITO!!!!????” Urlò toccandosi il braccio. Certo, non gli faceva male più come prima, ma era ancora un po’ indolenzito e non aiuta di certo ricevere un pugno.

“RISPONDIMI! COSA C’ENTRA TUTTO QUESTO!?”

“Non posso dirtelo….”

“Eh?!” Sbarrò gli occhi Satoshi, che gli prendeva? Prima faceva il misterioso e poi non gli diceva nulla? “Ma perché???”

Conan si alzò in piedi e mise il foglietto nello zaino “Perché.. non è il caso di dirlo adesso. Te lo spiegherò domani.. mi sento osservato…..”

“Osservato? Che intendi?” Chiese l’amico.

“Non so” Conan si guardò attorno, un po’ agitato “Ma è come se qualcuno è qui… e ci spia”

Satoshi sbarrò gli occhi e la bocca “Ma è impossibile! Sono tutti morti!”

“Si, comunque è meglio chiamare la polizia… andiamo!”

I due ragazzini presero ed andarono via…

in quel momento qualcuno emerse dal buio, appoggiando la mano al muro.

La figura si guardò in giro, osservando i cadaveri.. si abbassò e poi rialzò, ad ogni vittima, quando finalmente infilò le mani in tasca…


“….No…… perché……?”



Spazio d'autrice:
Ho pensato che le lettere di Vodka fossero una cosa carina da mettere, nell'ultima c'è anche un particolare che sembra banale, ma è importante. e poi..... Chi sarà il tipo misterioso????
   
 
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