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Autore: ClosingEyes_    23/06/2016    1 recensioni
I sogni possono rilevare parti di noi che non conosciamo, cose che non ricordiamo ci vengono in mente senza motivo.
Rin sognerà una persona particolare e con l'aiuto di Kagome scoprirà chi è.
Tante avventure l'aspettano, e presto si troverà davanti ad una scelta.
Spero di avervi incuriosito :)
Buona Lettura :D
Genere: Romantico, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Rin, Sesshoumaru, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Rin/Sesshoumaru
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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-Kanna dimmi, chi ha aiutato la fuggitiva ?- disse Kagura.

Lei lo sapeva bene, ma voleva vedere fino a che punto arrivasse la falsità di Kanna, fino a quanto avrebbe retto questa sua parte benevole e traditrice.

-Non lo so, io l'ho solo aiutata a partorire- disse Kanna.

I suoi occhi vuoti non mostravano nessun segno di stupore, portava fra le sue mani quel famoso specchio che a volte faceva paura anche a Kagura, credendo che probabilmente in un momento di follia, sarebbe stata risucchiata al suo interno, nel più profondo oblio.

-Kanna, non mentire- disse una voce dietro di lei.

Naraku lo sapeva, Kanna aveva aiutato la donna a fuggire, niente sfuggiva nel suo castello, neanche un atto di tradimento.

I lunghi artigli di Naraku si conficcarono nel collo di Kanna che, di conseguenza, non mosse neanche un muscolo.

Restava inespressiva, senza un'anima, un contenitore vuoto irriempibile, sarebbe morta per il miasma ma ciò non le toccava neanche il petto, lei dopotutto era una morta tornata in vita grazie ad una sfera corrotta e falsa, era un cumulo di ossa e terra, come d'altronde i suoi “padroni”.

-Naraku, non mi fai paura- disse Kanna con la sua voce flebile.

Non riusciva ad emmettere molti suoni, le sue corde vocali erano strette in quella forte presa che non accennava a diminuire, ma cosa le importava, poteva anche morire di nuovo.

-Insolente- disse Kagura cacciando il ventaglio.

-Ed ora, sorella mia, che non ti servo più, ti metti dalla parte di costui, sciagurato ed imprudente, sarai uccisa con questo mostro dai demoni delle Terre dell'Ovest, morirai da perdente e nullità- disse Kanna mostrandole lo specchio.

Vi era il suo futuro, da morta sul campo di battaglia, senza neanche la pietà di una sepoltura, ma con l'indegno e l'indifferenza di un insulso demone privo di anima.

Calpestata da tutti i piedi dei maggiori condottieri, quello era il suo destino e da tale non avrebbe potuto fuggire.

-Stupida ragazzina!- disse Kagura.

Una folata del suo ventaglio le spezzò il petto, il suo specchio ndò in frantumi, la sua anima uscì da quel corpo inesistente, volando stavolta nel cielo, con la consapevolezza di aver fatto del bene nelle ultime sue ore di vita.

Era corrotta Kagura, non sarebbe più tornata fluida e pura come il vento, ma sporca e pesante di atrocità commesse e di sangue sparso.

Che destino, solo una semplice cattiveria diventata fame di potere, che ti distrugge dall'interno senza che tu te ne accorga.

Il miasma che corrompe gli animi , anche i più puri.

Non c'è mai fine al peggio.

-Meritava la morte Kagura, hai fatto bene..- disse Naraku.

Doveva mantenere la sua ostilità verso chiunque la ostacolasse, incitandola ad uccidere ogni essere vivente le si presentasse davanti.

Si allontanò da quel corpo ormai scomparso nelle ceneri, il suo cuore, anche se non fra le sue mani, ebbe un'esitazione a quel gesto, ma subito Naraku lo intrise di miasma, togliendo anche ogni tipo di luce.

Ma stavolta la luce avrebbe vinto su di lui, solo che ancora non lo sapeva.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Kanna..

Dei brividi mi percossero la schiena, come se uno spirito mi fosse passato alle spalle, che sensazione strana, cosa stava mai accadendo nell'epoca Sengoku.

Non ci pensai troppo, ero in sala operatoria, stavo operando un bambino, non potevo deconcentrarmi, non adesso.

Bastò un secondo a mandare tutto in fumo: la situazione diventò critica, il sangue non smetteva di uscire e non si riusciva a trovare il vaso che creava quella grande emorragia, la pressione stava scendendo e i valori erano disastrosi.

-Maledizione!- dissi cercando come un'ossessa la causa.

Non poteva morirmi, non nella mia sala operatoria, non sotto le mie mani, io dovevo salvarlo, poteva esserci mio figlio su quel tavolo e l'istinto di madre si fece sentire.

Rin salvalo, fa che non muoia, non voglio vedere un'altra vita scomparire nel nulla..

Quella voce, così flebile e minuta, mi ricordò Kanna.

Come è possibile, perchè la sentivo nella mia testa, cosa stava accadendo maledizione!

Rin, lascia che ti aiuti..

Non so se era un miraggio dovuto alla stanchezza, ma vidi le sue candide mani sulle mie, premere in un punto specifico, un punto così impossibile da rompere che eppure si è distrutto.

Un vaso poco conosciuto ma molto resistente, si era rotto.

Sbarrai gli occhi , in preda allo stupore, subito presi il bisturi elettrico per suturare al massimo quel vaso e in meno di cinque minuti i valori tornarono normali, incredibile.

-Grazie, Kanna..- dissi sottovoce.

-Dottoressa, tutto bene?- mi chiese un'assistente.

-Si, continuiamo prego..- dissi sorridendo appena.

Quando si dice che gli angeli ti proteggono, il mio lo ha fatto.

 

 

-Eccoci arrivati-disse Sesshomaru.

Dinnanzi a loro uno spettacolo raccapricciante, non poteva credere ai suoi occhi.

Era una palude, ma stranamente di flora e fauna non vi era nulla.

Pozze enormi di ciò che poteva sembrare sangue, ed effettivamente lo era, contornavano quell'enorme palazzo inquietante, circondato da delle nubi nere di probabile miasma e una forte barriera protettiva.

Gli alberi che prima circondavano quella palude, ora erano diventati solo degli scheletri, spettatori purtroppo, di una natura che non è più loro.

-Crede che una semplice barriera possa proteggerlo?Tzè, userò Tessaiga con il Konhgosoha e la butterò giù come ho già fatto una volta!- disse Inuyasha puntando la sua spada contro la barriera.

-Aspetta Inuyasha, non sentite questo strano fruscio?- chiese il padre ai figli.

Come dargli torto, si sentiva chiaramente che quella brezza leggera, eppure così pesante nell'animo, non era altro che il vento di Kagura.

-Benvenuti generali, è un piacere avervi al castello- disse Kagura uscendo dalle nubi di miasma.

Il suo spirito era ormai perso nella più profonda oscurità, neanche Tenseiga avrebbe potuto liberarla e purificarla.

-Stavolta giuro che ti uccido sul serio..- disse Inuyasha pronto a farla a fettine.

-Calmati cucciolo, oppure dovrò usare le maniere forti- disse Kagura aprendo il suo ventaglio.

-Quanta fastidiosa insolenza!- disse il Grande Generale Cane, sferzando un suo attacco contro quel cumulo di ossa.

Con un solo movimento degli artigli, la incatenò nel muro, graffiandole il viso e penetrando nella carne.

Eppure resisteva al veleno, almeno quello la doveva corrodere.

-Finchè c'è sangue, c'è vita- disse Kagura liberandosi nel nulla.

La sua voce propagava nell'oscurità della nebbia, era quasi impossibile vederla e anche percepirla risultò difficile, c'erano troppi odori.

-Quindi il sangue qui attorno è il tuo elisir di lung vita?- disse Sesshomaru calmo.

-Bravo il principino, come cane non sei poi così stupido..- disse Kagura ridendo di Sesshomaru.

Aveva sbagliato preda, Sesshomaru non si sarebbe tenuto dentro un simile oltraggio.

Sfoderò Bakusaiga e riuscì a colpirla, sentendo il solo rumore del suo vortice demoniaco.

Ora bisognava capire come purificare tutto quel sangue, se ci fosse stata Rin o Kagome sarebbe diventato molto più semplice, con una freccia potevano purificare il sangue contaminato in acqua e rugiada.

-Kagura- disse una voce.

Uscì allo scoperto Naraku, accompagnato dalle sue solite vespi e dai suoi soliti demoni, da solo non valeva neanche un quarto di demone.

-Siete due contro tre.- disse Inuyasha.

-Ti sbagli, sono due contro otto..- si sentì una voce.

Da dietro le loro spalle, videro delle facce che non si aspettavano di vedere neanche lontano un miglio.

Il bonzo, la sterminatrice di demoni, il lupastro con la compagna e anche Shippo, ormai diventato grande demone volpe.

Inuyasha fece una faccia sbalordita, non se lo aspettava proprio che i suoi amici, vecchi amici, potessero seguirlo di nuovo in questa folle avventura.

-Naraku abbiamo ancora un conto in sospeso!- disse Koga scricchiolandosi le dita.

-Credo che forse il nostro aiuto vi servirà poco, ma siamo una squadra, ricordi Inuyasha?- disse Sango guardandolo.

Inuyasha si limitò al suo solito “tzè, fate come volete”, ma era felice di vederli lì e loro lo sapevano bene.

Affianco a Naraku si accostarono Byakuya e Kagura, erano comunque in netto svantaggio.

Sesshomaru si limitò a non parlare, certo non era proprio contento di vedere quei umani e demoni minori al suo fianco, ma più si è meglio è.

-All'attacco!- disse il Grande Generale Cane.

La guerra era appena iniziata.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-Kagome che c'è, hai una brutta cera- chiesi, vedendo Kagome che aveva gli occhi come se fossero assenti.

-Nono sto bene, solo che riprendere questo ritmo non è proprio il massimo..- disse Kagome grattandosi la tempia.

Non me la raccontava giusta, aveva un brutto presentimento e non me lo voleva dire.

-Kagome cosa succede..- dissi insistendo.

-Vedi ecco io.- disse.

-Dottoressa Higurashi presto venite, abbiamo un codice blu nel pronto soccorso!- disse un infermiere , richiamando Kagome.

-Devo andare!- disse scappando via come una scheggia.

Mi limitai a fare le spallucce e sospirare rumorosamente, non potevo certo bloccarla in una di quelle situazioni gravi.

Giocherellai con la tasca del mio camice e fra le dita mi capitò la chiave dello studio di Sesshomaru: era arrivato il momento forse di entrare in quella stanza, non potevo evitarla per sempre, o almeno finchè lui non fosse tornato.

Salì al piano di Neurologia e arrivai davanti al suo studio con un'angoscia mai avuta in tutta la mia vita: avevo paura di rivivere dei ricordi, volevo lasciare immacolata quella stanza che sicuro aveva il suo profumo.

Con il senno di poi aprì la porta e subito un'ondata di profumo entrò prepotente nelle mie narici e subito mi scese una lacrima ribelle sulla guancia.

Mi chiusi dentro, tanto ero in pausa, osservando ogni suo singolo oggetto, posizionato in una giusta posa, era tutto così preciso che avevo una grande voglia di scombinare tutto, ma non sarebbe stato più un ricordo.

La mia attenzione fu richiamata da un oggetto, probabilmente molto vecchio, rinchiuso in un cassetto, ma non così bene da sfuggire ai miei occhi: una scatola di velluto blu come la notte nascondeva un gioiello preziosissimo, stupendo, di ineguagliabile bellezza.

Un pettinino da capelli, con un fiore di loro d'oro e dei piccoli cristalli incastonati al suo interno, spettacolare, il regalo che tutte le donne vorrebbero.

Chissà se era per me quel fermaglio, non lo avrei mai saputo, meglio posarlo.

Brividi, di nuovo brividi, ma stavolta più forti, da farmi perdere l'equilibrio e cadere a terra.

Dal mio petto uscì del sangue e la ferita che si stava formando era così grande che non sembrava neanche essere reale.

Scossa da tremori cercai di avvicinarmi alla porta il più possibile, ma il dolore era talmente lancinante che anche muovere un dito era doloroso.

Tutto in una manciata di secondi e poi svanì il dolore, svanì il sangue, svanirono i brividi e i tremori.

Che diamine mi era successo? Eppure ero da sola nella stanza, il camice è di nuovo pulito, che fosse un presentimento.

Oh no, Sesshomaru...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-SESSHOMARU!- urlò Inuyasha.

Il fratello era piegato in due, ormai esausto, attraversato dagli artigli di Naraku che non accennavano a mollare la presa, vagavano per la sua carne in cerca del centro del suo potere demoniaco e Sesshomaru non riusciva a controllarlo.

Inuyasha tentò in tutti i modi di spezzare la barriera che Naraku aveva appositamente creato attorno a sé per nono essere colpito.

-Il tuo potere sarà presto mio, dì addio alla tua amata, non la rivedrai mai più..- disse Naraku sogghignando di cattiveria.

La mia Rin, non sarei mai più tornato da lei.

Non ce la faccio più a reagire, il petto mi brucia e mi sento il cuore esplodere, sto per morire,io Demone Cane, morto a causa di un altro morto di ossa e terra, che lurida vergogna.

No, non posso morire.

Il corpo di Sesshomaru fu scosso da delle scariche di energia, come se qualcosa si fosse riattivato nel suo petto.

-Io non morirò, lurido mezzodemone!- disse Sesshomaru tirando gli artigli di Naraku fuori dal suo petto e scaraventrandolo via da lui.

-L'unico che oggi morirà sei tu!- disse Inuyasha continuando a colpirlo.

Sesshomaru era sicuramente esausto e fuori forma, ma non poteva arrendersi.

Doveva combattere per Rin e per Otsukimi, non poteva lasciarli soli, lui era non solo generale ma anche padre adesso e aveva delle responsabilità.

Rin, non morirò..

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Uscì dalla stanza di corsa, chiudendola a chiave e scappando verso l'ascensore.

Dovevo avvisare Kagome, stava per succedere qualcosa di orribile, non potevo permetterlo.

Sapevo che probabilmene dicendoglielo non avremmo comunque potuto fare nulla, eravamo bloccate in quell'epoca e adesso non sapevamo se potevamo tornare o meno.

-Kagome, Kagome !!!- dissi correndo verso di lei con il fiatone.

-Rin che ti succede?- disse Kagome guardandomi sorpresa.

-Sesshomaru è in pericolo!- dissi convinta che non mi avrebbe creduto.

-Ma no dai Rin vedi che andrà tutto bene- disse sorridendomi.

-No Kagome perchè prima ero nella sua stanza e ho avuto prima dei brividi, poi delle convulsioni e poi ho visto del sangue uscirmi da petto ma in una manciata di secondi è scomparso tutto e non era una allucinazione perchè io ho sentito il dolore di quando una spada ti trafligge- dissi tutto di un fiato.

Kagome mi guardò stupita, non sapeva se credermi o darmi qualche farmaco per calmarmi, ma purtroppo anche lei aveva percepito delle brutte vibrazioni, non potè che darmi ragione.

-Andiamo, presto!- disse Kagome trascinandomi fuori dall'ospedale.

Non avevamo tempo per cambiarci, dovevamo correre al pozzo!

Passammo per casa per prendere arco e frecce e raccomandando ad Izayoi di tenere buoni i bambini fino al nostro ritorno.

Sfrecciai il più possibile con la macchina per arrivare in tempo, non poteva essere troppo tardi, non potevo permettermi di perderlo.

Sapevo che non era stata una buona idea andarsene, che da soli non sarebbero riusciti a fare nulla, maledizione!

Arrivammo tardi, il pozzo era ormai sigillato e chiuso e niente so smuoveva, non sapevamo cosa fare, perchè ci hanno nascosto la verità, se avessimo saputo che non saremo tornate indietro mi sarei opposta con tutta me stessa.

-Rin guarda!- disse Kagome indicandomi la scritta.

 

 

Solo il figlio di un demone completo può aprire il varco..

 

 

Un figlio di un demone completo?Otsukimi..

No, mio figlio non doveva essere coinvolto, cosa c'entrava adesso quel cucciolo di demone con tutta questa maledetta storia.

Dopo una lunga riflessione, mandai Kagome a prendere Otsukimi a casa, insieme ad Izayoi.

Mi misi una mano davanti agli occhi, non potevo crederci, mi si stava rigirando tutto contro maledizione, prima Sesshomaru adesso anche mio figlio, cosa volevano più da me?

-Rin..- disse Kagome, era tornata.

Aveva fra le braccia il mio piccolo Otsukimi, che dormiva beatamente, sembrava un angelo.

Me lo porse dolcemente e lo coccolai, svegliandolo delicatamente, per evitare che i suoi pianti si espandevano per tutta la città.

-Amore della mamma, devi fare una cosa..- dissi.

Come potevo sperare che un bambino così piccolo potesse capire cosa doveva fare, ci voleva solo un miracolo.

Otsukimi battò le sue piccole manine, stropicciandosi di tanto in tanto gli occhi, era ancora mezzo rincoglionito poverino.

-Pa..- emise un suono.

-C-cosa?- dissi incredula.

Era così piccolo e già riusciva a dire qualcosa, ma come era possibile, ma che mente ha questo bambino?

-Pap..- cercò di dire.

-Papà tesoro, è dall'altro lato del pozzo e noi non possiamo aiutarlo- dissi cercando di trattenere le lacrime.

-Papà..- disse completamente Otsukimi.

Non ci credevo, lo ha detto, ha detto papà, il cuore mi è scoppiato di gioia, se solo Sesshomaru potesse sentire.

Il figlio del Grande Demone Cane.

 

 

 

 

 

 

 

Papà..

Sesshomaru si fermò improvvisamente, restando sbalordito nel sentire la voce di suo figlio chiamarlo papà.

Non poteva crederci, suo figlio lo stava chiamando e lui poteva sentirlo, forse era un miraggio, considerato che era passato un mese che non lo vedeva ad Otsukimi, nell'epoca Sengoku il tempo passa in modo diverso.

Si, forse era solo un miraggio.

Però...

 

 

 

 

 

 

 

-Papà..- disse Otsukimi battendo le mani.

Improvvisamente una forte luce uscì dal pozzo ed istintivamente coprì Otsukimi con il mio petto, se fosse stato un demone non mis arei mai perdonato ogni tipo di sfreggio al mio bambino.

-Rin guarda! Tenseiga!- disse Kagome sbalordita.

Tenseiga?Cosa ci faceva Tenseiga qua, perchè non era con Sesshomaru a proteggerlo.

La spada, come se fosse mossa da un potere più forte di lei, si avvicinò ad Otsukimi, poggiandosi sulle sue dolci gambine, come se volesse che lui la toccasse.

Solo il figlio di un demone completo poteva distruggere il sigillo, questo significa che Otsukimi doveva farlo, ma come?!

Improvvisamente iniziò a gattonare con Tenseiga fra le mani e , spinto da chi non saprei dirlo, conficcò delicatamente la spada in un foro del pozzo.

Mi sentivo dannatamente stupida, io quando ero una poppante non sapevo neanche parlare, invece i demoni a quanto pare sanno fare molte più cose.

Tenseiga iniziò a tremare ed improvvisamente si aprì un varco sopra il pozzo, come se si fosse scaturato il Meido Zanghetzua da solo.

Allontanai Otsukimi e lo porsi a Izayoi.

-Torneremo presto piccolo mio, aspettaci!- dissi dando un dolce bacio a mio figlio sulla fronte.

-Papà!- disse battendo felice le manine.

Mi faceva così tenerezza, grazie a lui sarei andata a prendere il suo papà e finalmente potevamo essere una famiglia felice.

Kagome mi seguì all'interno del varco, ancora stupita di ciò che aveva fatto mio figlio, non poteva crederci, era davvero assurdo.

-Rin come è possibile secondo te?- mi chiese.

-Non lo so, ma è successo e sono fiera di lui..- dissi.

Sesshomaru, sto arrivando!

 

 

 

 

 

 

 

Naraku era più forte di quanto potesse sembrare, stava mettendo in difficoltà tutti, ormai erano esausti.

Persino Kirara, il demone di fuoco di Sango, era ormai al limite.

Inuyasha continuava a sferzare attacchi uno dietro l'altro, ma se prima non avesse eliminato la loro linfa vitale, non avrebbero mai vinto.

-Maledizione!- disse Inuyasha ormai piegato a terra.

-Che c'è Inuyasha?Sei stanco per caso?- disse Kagura, lanciando un altro attacco verso di lui.

Inuyasha lo prese in pieno il suo attacco, finendo ad almeno trenta metri di distanza dal campo di battaglia.

Era tremendamente ferito, esausto, senza un briciolo di forza nelle braccia e nelle gambe, forse sarebbe morto lì, da debole.

Vide Kagura avvicinarsi, finchè non sentì un suo piede sopra lo sterno premere forte, sentiva un dolore lancinante ma cercò di non farsi uscire neanche un gemito.

Non doveva dargli la soddisfazione di vederlo soffrire, nonostante gli occhi erano aperti a malapena e il sangue non accennava a smettere di uscire dalla bocca.

-Quindi questa è la mia fine?- disse Inuyasha.

-Muori, mezzodemone..- disse Kagura pronta a dargli il colpo finale.

Eppure le sue narici sentivano ancora il suo profumo di pesco e vaniglia, trasportato dal vento fra gli alberi, la sua Kagome che non avrebbe mai più rivisto, eppure era così vicino quell'odore.

Forse anche troppo.

Pronto a ricevere il colpo di grazia, si abbandonò a quell'elisir di profumi, ma nonostante l'attesa, il colpo non arrivò a destinazione.

Una freccia, ma non era quella di Kagome ne era certo, aveva bloccato Kagura a mezz'aria, ferendola gravemente nel petto.

-Non azzardarti, donna!- disse una voce fra gli alberi.

Avevo ancora l'arco teso, pronta a lanciare una seconda freccia contro quell'essere infido, se doveva morire era per causa mia.

Avrei restituito volentieri tutto quello che lei ha causato a me, non aspettavo altro momento.

-Ma guarda chi si rivede..- disse Kagura mantenendosi a stento in piedi.

-La tua morte, Kagura..- dissi scoccando un'altra freccia che stavolta la scaraventò via da Inuyasha.

-Inuyasha!- urlò Kagome correndo da lui.

Era ridotto veramente male, aveva bisogno di cure e al più presto.

-Perchè siete venute, è pericoloso..-disse Inuyasha dolorante.

-Sta zitto e dici solo grazie..- dissi avvicinandomi a loro.

Mi guardai intorno e , a parte notare che c'erano anche gli altri, non riuscì a scorgere Sesshomaru.

Mi ci volle un po a capire che era praticamente incastonato nella pietra con Naraku che lo teneva immobile, colpendolo.

Con tutta la rabbia che possedevo nel corpo, scoccai un'altra freccia nella direzione di Naraku, prendendolo in pieno alla nuca.

-Toccalo ancora una volta e giuro che ammazzo anche te..- dissi avvicinandomi al campo di battaglia.

-Ma cos..- disse Naraku dolorante.

-Pensavi che una donna umana, anzi demone, come me non potesse ucciderti?Che stupido..- dissi scoccando un'altra freccia.

Intanto Sango riuscì a recuperare Sesshomaru, portandolo a terra: i suoi occhi non si aprivano ma non era morto sicuro, il suo cuore batteva ancora.

-Maledetta..- disse Naraku cacciando gli artigli.

Troppo lento.

Con i miei artigli velenosi, gli strappai le braccia e mai come allora le sue urla di dolore furono musica per le mie orecchie.

-Ti restituisco quello che hai fatto a Sesshomaru..- dissi continuando a colpirlo.

Kagome si avvicinò con Inuyasha, bloccandomi di colpo.

-Va da Sesshomaru, qua ci pensiamo noi..- disse.

Annuì e corsi da Sesshomaru, steso a terra e privo di forze.

Mi inginocchiai e presi la sua testa fra le mani e la poggiai sulle mie gambe, accarezzandogli quella pelle che tanto mi era mancata.

Era ridotto davvero uno straccio: aveva ferite gravi ovunque, sangue che usciva dalla bocca e dal petto, probabilmente aveva una emorragia interna e anche abbastanza grave.

-Sesshomaru svegliati ti prego..- dissi fra le lacrime.

Dopo qualche momento di esitazione, riuscì a scorgere quei due bellissimi occhi dorati che sognavo ogni notte.

La sua espressione era di dolore e sofferenza, non riusciva neanche a muoversi e poteva perdere i sensi da un momento all'altro.

-R-rin..- disse flebilmente.

-Si sono qui, tranquillo ti curerò io..- dissi senza smettere di piangere.

-Non piangere, io st-sto b-bene..- disse mentendo.

-Permettimi almeno di purificarti dal miasma..-dissi.

Il miasma stava corrodendo la pelle e probabilmente Naraku gli aveva inferto una bella dose, bastardo!

Mi concentrai sulle ferite e su quella nube che gli stava oscurando il cuore: la mia energia spirituale lo stava curando, quasi a fatica, per la gravità della situazione, ma doveva stare bene, non poteva sicuramente combattere in quelle condizioni.

Bene o male riuscì a bloccare le emorragie e lo purificai del tutto, ma stavolta ero io quella esausta, usare tutto quel potere spirituale richiedeva molta concentrazione.

Sesshomaru subito si sentì bene, come se fosse rinato e infatti mi prese lui fra le sue braccia, quella che stava per svenire ero io.

-Rin!- disse Sesshomaru prendendomi al volo.

-Sto bene, ho usato molta energia ma sto bene- dissi cercando di muovere qualche muscolo.

-Sei appena uscita dal lavoro eh?- disse prendendomi in braccio per farmi alzare.

-Tuo padre è un grandissimo infame per i turni che abbiamo avuto- dissi furibonda.

Ci avvicinammo ad Inuyasha e Kagome, affiancandoli nella battaglia, ma il mio unico obiettivo era Kagura.

-Kagura dove sei?!- dissi puntando la freccia nel vuoto.

-Dietro di te..- disse.

Sentì dietro alla mia schiena un pugnale trafiggermi, un dolore lancinante mi fece piegare a terra, sputavo sangue e i miei occhi erano ormai da fuori.

Ma durò poco il dolore, poiché ne avevo subito uno simile nello studio di Sesshomaru, probabilmente quando lui è stato colpito.

-Stupida..- mi voltai e scoccai la freccia di nuovo nel suo petto.

Stavolta Kagura era davvero morta: cadde a terra,nella pozza di sangue attorno a lei, il viso contornato da una smorfia di dolore e sofferenza e delle lacrime solcarle il viso.

-Piangi perchè sai che stai morendo?- dissi con cattiveria.

-Insulsa umana..- disse prima di svanire nel completo oblio.

Naraku ebbe un sussulto e subito si voltò verso di me, sapendo che ero stata io ad uccidere la sua cara Kagura.

-Naraku vuoi morire anche tu?- dissi pulendomi la bocca dal sangue.

-Rin, dovete purificare la palude con le frecce!- disse improvvisamente Miroku.

Il vortice era tornato, la maledizione non lo lasciava in pace, risucchiava milioni di demoni, attento a non prendere le vespe velenose.

Purificare la palude?Giusto, il sangue.

Mentre Inuyasha e Sesshomaru tenevano a bada Naraku, io e Kagome scoccavamo frecce in tutte le pozze di sangue, trasformandole in acqua pura.

Vidi il Grande Generale Cane combattere affianco ai suoi figli, ma anche lui era abbastanza ridotto male, non avrebbe retto ancora un altro attacco.

Ma Naraku ad ogni purificazione diventava sempre più debole, come se la sua linfa vitale stesse diminuendo man mano.

Fu quello il momento in cui l'ultima pozza di sangue svanì nel nulla, fu quello il momento in cui Naraku disse per sempre addio alla sua vita da mezzodemone inutile.

Le due spade, Tessaiga e Tenseiga, di nuovo collaborarono insieme ,di nuovo per portare la luce nel buio.

Nel buio c'è sempre la luce , ma stavolta aveva vinto.

Il Grnde Generale Cane si fece da parte, non possedendo più Sounga, osservò l'opera dei suoi figli, fiero di aver procreato una stirpe di demoni potenti.

Stavolta io e Kagome dovevamo farci da parte, era la loro guerra e non potevamo intrometterci.

Questione di un attimo, Naraku svanì nel nulla con tutte le sue maledizioni e l'ambiente intorno divenne di nuovo fiorito e splendente, con l'erba che cresceva per chilometri, su quei buchi dove ormai il sangue non esisteva più.

Gli alberi si riempirono di nuovo di fiori e di frutti e un forte profumo di Natura riempì i nostri polmoni.

Era quella la pace?Forse.

Era finita, davvero finita.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Eccoci qua!

Finalmente Naraku è morto, insieme ai suoi scagnozzi e la pace regna di nuovo nell'epoca Sengoku!

Mi fermo qua con il capitolo per scrivere l'ultimo!

Speriamo che mi riesce bene questo finale !

Ci aggiorniamo all'ultimo capitolo!

Baci baci!

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