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Autore: Arashi_art    24/06/2016    0 recensioni
Vi presento una "long"(non avrà molti capitoli), una NaLu ovviamente :3
MI RACCOMANDO siate almeno arrivati alla fine della saga di Tartaros ;)
Trama: Natsu e Lucy sono ad Onibus per una missione alquanto facile, ma succederà qualcosa che romperà la loro "tranquillità".
Dal primo capitolo:
Il mago si sfilò la sciarpa mostrando la cicatrice che aveva sul collo. Erano così vicini che potevano respirare la stessa aria dell'altro. il suo cuore non smetteva di accelerare...
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Kimi no ashita terasu yo

Il tuo domani si illuminerà

 

Erano già passati tre mesi da quando Lucy si era risvegliata nell'infermeria della Gilda. Lo ricordava fin troppo bene quel momento: confusa ed esausta mentre cercava di mettere a fuoco la vista. Era sola nella stanza e cercò di sedersi quando una fitta al fianco la bloccò al letto. La ferita era stata fasciata e medicata con cura, ma con movimenti bruschi sentiva la pelle lacerarsi. Tentò di riordinare i pensieri, si sentiva come un ubriaco in preda i postumi della sbornia. Come era tornata a Magnolia? E soprattutto Natsu dov'era? Dei sprazzi di ricordi le disordinavano la mente; rammentava il Dragon slayer accanto a lei, ma temeva che fosse tutto frutto della sua fantasia. Una morse strinse il suo stomaco per la preoccupazione.

- Lu-chan! - la scripter si precipitò nella stanza saltellando. - Sei sveglia finalmente! -

A Lucy sembrò rivivere un deja-vu: era davvero partita per la sua missione? Non era affatto sicura.

- Levy-chan, per quanto ho...-

- Tre giorni. Sì, sembra ripetersi la stessa situazione ogni volta. - Levy parve averle letto nel pensiero e l'aiutò a sistemarsi contro lo schienale del letto.

La frase dell'amica le aveva appena confermato che era realmente partita. Quindi...

- Natsu....? - fece per chiedere, ma un nodo alla gola bloccò la domanda a metà.

- Natsu è nell'altra stanza insieme al a Master e Polyuska. Sta bene, ma a quanto pare ha dimenticato tutto ciò che è successo. Allora ha deciso di farsi aiutare da Polyuska per ricordare. Era angosciato soprattutto per la tua ferita al fianco, voleva sapere se fosse stato lui a procurartela. Avresti dovuto vederlo quando siete arrivati qui, nessuno l'aveva mai visto così preoccupato. - Nel frattempo che raccontava le porse un bicchiere d'acqua.

- In che modo l'hanno aiutato? - domandò la maga mentre il cuore faceva le capriole dalla felicità.

- Una piccola pozione, niente di complicato. - la tranquillizzò la turchina. - Sono felice che siate tornati sani e salvi, tutti lo sono! - aggiunse con un largo sorriso.

Lucy pensò che probabilmente sarebbe stato meglio se Natsu non avesse recuperato la memoria. Levy aveva minimizzato la situazione, ma sentiva che l'amico non l'aveva presa alla leggera.

- Oh, ho ancora la sua sciarpa! - esclamò sorpresa. In quei giorni si era abituata a sentire quel tessuto soffice attorno al collo. - Puoi chiamarlo, Levy? -

- Bè...credo che sia meglio che gliela consegni tu, appena sarai in forma. Ha ancora i postumi della pozione in questo momento. - spiegò l'amica - È un po' confuso, ma vedrai che domani sarà tornato come nuovo. - ammiccò facendo arrossire Lucy fino alle punte dei capelli.

 

 

Si svegliò completamente rinvigorita e vogliosa di uscire da quella stanza. Nè Natsu nè Happy erano andati a farle visita il giorno prima, per questo si insospettì. La ferita al fianco era ormai una cicatrice grazie alle miracolose cure di Polyska. Quando Lucy le aveva chiesto spiegazioni sulla pozione recupera memoria, aveva risposto in maniera vaga e scorbutica come era solita fare con tutti. Si era persino offesa per aver dubitato, fraitendendo la domanda, delle sua capacità di curatrice. Così alla fine la ragazza si era arresa ed era rimasta con molti dubbi irrisolti.

Con la sciarpa svolazzante, si diresse verso il salone della Gilda sperando di trovare il Dragon Slayer insieme al suo gatto blu. Tutti la accolsero con grande gioia, eccetto la persona che stava cercando. Nella confusione generale, tra boccali di birra e cazzotti, riuscì a capire da Mirajane che Natsu si era fatto vedere pochissimo in quei giorni. Nessuno si accorse della scomparsa di Lucy, pienamente coinvolti nei festeggiamenti, sgattaiolò carponi fuori dall'edificio. Sul tragitto verso la casa del mago, si chiese il motivo di quello strano comportamento. Forse la sua magia aveva alternato il suo carattere? Continuava ad assillarsi di domande inutili e poco sensate finchè non si ritrovò di fronte all'uscio della casetta.

- Natsu? Happy? - chiamò mentre bussava . - Sono Lu...-

- Lo so. - Natsu da dietro la porta la interruppe con voce cupa - Ti ho sentita. -

Dimenticava sempre che era impossibile coglierlo di sopresa grazie ai suoi sensi sviluppati.

- Natsu...perché non apri eh? - propose gentilmente. Si rese subito conto che qualcosa non andava e sospettava di esserne la causa.

- Vai via, Lucy. - Non risultò un ordine deciso, ma quasi una supplica.

- Ma che stai succedendo? Sei strano... -

Il mago spalancò l'uscio urlando - Perché devi sempre insistere? -

Lucy per lo spavento ammutolì ed arretrò. Poi sentì ammontare la rabbia nel vederlo in quello stato: indossava solo i pantaloni, aveva i capelli arruffati, le occhiaie e una brutta cera.

- E perché tu mi allontani sempre? - chiese a bruciapelo.

Per tutta risposta Natsu si accigliò e contrasse le spalle. Evidentemente stanco, la lasciò entrare mentre sbuffava e borbottava contrariato.

- Dov'è Happy? - la domanda le sorse spontanea. Nel frattempo notò con piacere che la casa non si trovava in condizioni pietose come il proprietario.

- Quando ho sentito che ti stavi avvicinando l'ho mandato da Charle. - disse chiudendo la porta.

- Ah, adesso vuoi allontanare pure lui da me? - Sbottò offesa, ma si accorse troppo tardi di aver esagerato. Lui, ancora con la mano sul pomello, abbassò il capo senza voltarsi. Non era mai stato bravo a mentire.

- Non volevo che assistesse a tutto questo. - confessò quasi sottovoce.

- Mi spieghi che ti sta succedendo? - era talmente difficile rimanere così distante da lui che incrociò le braccia. Tentava a tutti i costi di comportarsi da dura, ma il cuore le consigliava tutt'altro. Non aveva intenzione di sembrare aggressiva, ma doveva costringerlo a parlare.

- Io... - Natsu esitò senza distogliere lo sguardo dal pavimento. - Adesso ricordo tutto. Quando mi sono trasformato la mia coscienza era sempre sveglia. - deglutì

- Mentre ti ferivo non ho mai provato ad impedire al mio corpo di farlo, era come se lo desiderassi davvero...- la sua voce si ruppe come il cuore di Lucy.

Non avrebbe mai immaginato che fosse cosciente durante la trasformazione

-Non devi darti colpe che non hai. Non eri tu. - Comprendeva la sua angoscia, mettendosi nei suoi panni. Non sopportava vederlo così tormentato, l'aveva salvato perchè tornasse il Natsu di sempre. Non resistette a lungo, così si avvicinò con cautela . Gli sollevò il mento tra le dita costringendolo a guardarla negli occhi. Il mago rimase completamente spiazzato da quel gesto e socchiuse appena le labbra.

-Non potrò mai perdonarmi per quello che ti ho fatto. - mormorò con un filo di voce.

-Perdonare se stessi è la cosa più difficile. Ma sto bene, siamo vivi entrambi. E' questo che conta davvero. - lo incoraggiò mantenendo lo sguardo fisso.

Seguì ciò che le diceva il cuore, per cui l'abbracciò all'improvviso. Sentì i muscoli del mago contrarsi inizialmente, per poi rilassarsi sotto la sua stretta. Da quando si era risvegliata nel profondo del suo anima, non aspettava altro. Un contatto vero, senza inganni o secondi fini, le era mancato terribilmente. La sua pelle era calda e profumata come la ricordava. Adagiò la testa nell'incavo del collo e ascoltò il suo cuore che aumentava i battiti.

Natsu rispose all'abbraccio cingendole i fianchi, dopo di che risalì fino al viso. Le circondò le guance con le mani ruvide sollevandole il capo. I suoi occhi verdi profondi in quel momento erano solo per lei. Fu travolta da una miriade di emozioni ed audecemente posò le mani sul suo petto nudo. Le sembrò di tornare indietro nel tempo, come se nulla fosse successo. Non poteva vivere lontana da lui, era la sua droga quotidiana: senza sarebbe caduta in una crisi d'astinenza. Quanto aveva pensato ed immaginato quel momento? Un'infinità di volte. I giorni dopo la sua scomparsa non aveva fatto altro che disperarsi. Più scorreva il tempo, più sprofondava nel buio. Lui impersonificava letteramente il fuoco che illuma persino l'oscurità più profonda.

I loro volti si accostavano sempre di più finchè non condivisero lo stesso respiro. Nel momento in cui le loro labbra stavano per sfiorari, Natsu la discostò.

- Luuuuucy, Naaaaatsuuuuu! - Il viso della maga divampò. Cosa era appena successo?

Happy entrò dalla finestra e planò sul pavimento seguito da Charle.

- Vi stanno cercando tutti alla Gilda. Vogliono ancora festeggiare! - Per fortuna il gattino blu era più ingenuo di quanto pensasse.

- Ehm...Happy, tu....tu avviati con Charle. Vi...Vi raggiungiamo subito. De...Devo cambiarmi.- balbettò il Dragon slayer in completo imbarazzo.

- Abbiamo interrotto qualcosa per caso? - insinuò Charle a braccia conserte.

- Oh...Capisco. Quindi vi piaaaaaaacete! - esclamò il gatto con un sorriso malizioso e una zampina sul musetto.

Lucy non resistette alla tentazione di defenestrarlo con un calcio e Charle lo raggiunse svolazzando annoiata.

- Lu! Sei sempre così cattiva con lui – brontolò Natsu

- Se lo merita. - sentenziò lei, fumando di rabbia. Poteva essere il momento più bello della sua vita e quel gattaccio aveva rovinato tutto. In più aveva detto la sua solita frase con quel tono fastidioso che le urtava i nervi. Avvertì gli occhi di Natsu su di sé e ne capì il motivo: la sua faccia stava andando a fuoco.

  • Natsu, quasi dimenticavo. La tua sciarpa. - gliela porse, vogliosa di cambiare argomento.

  • Grazie, Lucy. - la sua espressione era tornata seria. Solo mentre tendeva la sciarpa verso di lui, i suoi occhi si posarono sui muscoli del suo petto. La consapevolezza di ciò che aveva appena osato fare, le ricadde sulla schiena come un masso di una tonnellata.

Un'altra vampata di calore le incendiò il viso, così si affrettò verso l'uscità. – Na...Natsu, cambiati. Io ti aspetto alla Gilda. - e uscì dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle.

 

Durante tutti i festeggiamenti, Lucy era rimasta imbabolata con il boccale tra le mani. Seduta al solito tavolo per tutta la sera, fissava un punto in mezzo alla folla movimentata. I maghi di Fairy tail parevano non stancarsi mai e anche Natsu si divertiva bisticciando con Gray. Le ragazze della gilda si erano avvicinate a lei varie volte per chiederle cosa le succedeva. La ragazza rispondeva sempre con lo sguardo perso nel vuoto che non si era mai sentita meglio. La mente non aveva intenzione di funziore a dovere. La sensazione che aveva provato ore prima con Natsu, non voleva abbandonarla. Così si era lasciata avvolgere da quel senso di calore tanto piacevole. Scatenatasi l'ennesima rissa, il Master ordinò a tutti di tornare a casa, in modo da placare un poco gli animi. Come guidata da un marionettista, Lucy si diresse meccanicamente verso casa. Era notte inoltrata, per cui nessuno le raccomandò di fare attenzione ai margini del canale. Si ritrovò nella sua stanza senza rendersene nemmeno conto. Finalmente sola, potè sfogare la sua felicità: balzò sul letto talmente tanto che cadde sul materasso con il fiato corto. Chiuse gli occhi continuando a sorridere al soffitto.

All'improvviso si ricordò della chiava datale da Virgo qualche giorno prima. “Chissà se lo spirito sia uguale a Natsu.” pensò tra sé e sé. Mossa dalla curiosità, si diresse verso la scrivania su cui era adagiato l'astuccio delle Chiavi.

  • Dovrò pur fare il contratto, no? - si interrogò ad alta voce, quasi esortando se stessa.

Con le mani tremanti, recitò la formula dell'evocazione.

– Apriti, Portale del Drago eterno! Eien Ryuu! - La chiave argentata si dissolse nell'aria, inghiottita dal fuoco. Scintille e fiamme danzanti si composero come tessere di un puzzle, ergendo dal pavimento della camera, una figura infuocata. A causa del calore sprigionato, Lucy si coprì gli occhi con le braccia. Quando la temperatura diventò più sostenibile, potè osservare lo spirito di fronte: le squame rosse ricoprivano tutto il suo corpo fino al collo dove scemavano verso il viso. Entrambe le mani e i piedi erano dragonifizzati, le spalle sormontate da un paio di ale membranose. La coda scarlatta sbatteva a destra e a sinistra ripetutamente sul pavimento. Le corna, che ricordava fin troppo bene, spiccavano tra i capelli corvini.

– Ciao, Lucy. - la salutò con la voce di Natsu.

– Ti ricordi di me? - La maga ne rimase sorpresa. Il timbro della sua voce era identica a quella del mago, ma più graffiante e cupa.

– Ovviamente. Come potrei dimenticarmi della persona che mi ha sconfitto? - Sorrise mostrando i denti affilati. I suoi occhi gialli non la mollavano un secondo. Pensò amaramente che se non avesse salvato Natsu, sarebbe rimasto quel mostro per sempre.

– Bene... - cercò di ricomporsi e deglutì. - Adesso sei uno spirito stellare, quindi dovremmo stipulare un contratto...-

  • Riflettici ben. Non è corsì facile evocarmi, Bambolina. - la interruppe il demone mentre accorciava le distanze, un passo dopo l'altro.

    - Se mi chiami, non potrai utilizzare un altro spirito per un bel po'. Il consumo di magia con me è tre volte più alto. - In un attimò si portò a pochi centimetri dal viso di Lucy. Di conseguenza lei finì per picchiare la nuca contro la parete dietro di sè.

– Oh, puoi stare tranquilla. Non posso farti del male. - rise divertito a causa della sua reazione spontanea.

Non aveva mai avuto paura di un suo spirito, era inconcepibile anche il solo pensarlo.

– Allora significa che se avrò mai bisogno di te, sconfiggerai subito il nemico visto che sei così potente. -

Il demone si allontanò con la bocca arricciata in un ghigno di disprezzo. - Lo stai mettendo in dubbio? - ringhiò.

– Certo che no. Ma non sei più un demone libero, quindi starai alle mie regole. - replicò la ragazza. Tutti gli spiriti stellari che possedeva li considerava amici, ma con lui era tutto diverso. Doveva mostrare un po' di fermezza se voleva utilizzarlo. Come poteva ritenerlo un amico dopo tutto ciò che era accaduto?

Per la prima volta il drago ammutolì. Nonostante gli sbuffi di quest'ultimo, alla fine stipularono il contratto.

  • E non chiamarmi mai più bambolina! - dopo di che chiuse forzatamente il portale, a dimostrazione che sapeva tenergli testa. Non era solita comportarsi a quel modo con i suoi compagni, ma doveva tenerlo a bada in qualche modo.

    Finalmente trasse un profondo respiro di sollievo e rilassò le spalle. Aveva appena riposto l'astuccio nel cassetto del comodino, quando una figura oltrepassò la finestra e cadde al centro della stanza: Natsu. Non aspettandosi quella visita, Lucy scattò a sedere con il cuore in gola.

  • Ehi, Lucy!- salutò il mago a mò di soldato.

  • Mi hai spaventato! - Esclamò lei, lanciando il cuscino che lui afferrò al volo.

  • Bè? E' questo il modo di salutare? - chiese sbucando da dietro al cuscino con un largo sorriso.

Il braccio con il quale stava per lanciare l'abat-jour, si bloccò a mezz'aria. Si sentì ridicola perchè un semplice sorriso era bastato per mandarle in tilt il cervello.

  • Quella mi avrebbe fatto male! - esclamò il mago con il dito putanto contro di lei, fraintendendo il suo gesto.

  • Proprio per questo motivo stavo per tirarla. - confessò, riponendo la lampada al suo posto.

  • Sei permalosa e cattiva, Lu. - si sedette sul tappeto con le braccia e le gambe conserte, imbronciato.

  • Ti sembra questo il modo di entrare nella stanza di una ragazza? - ribattè lei, proseguendo con l'elenco di tutti i comportamenti innopportuni e molesti che tenevano lui e il suo gattaccio nei suoi confronti. Fu una lista infinita, tanto che Natsu commise l'errore di appisolarsi. L'abat-jour atterrò con precisione millimetrica sulla fronte del mago, catapultandolo all'indietro.

  • Va bene, basta! Scusa, Lu. - disse agitando le mani per placarla, poi si rialzò dolorante. - Sono venuto perchè volevo ringraziarti...- ammise, solleticandosi una guancia con l'indice.

  • Ringraziarmi per cosa? - riflettè ad alta voce. Subito dopo avvampò nel vederlo così in difficoltà.

  • Bè...a casa prima... - Non ebbe nemmeno il tempo di concludere la frase che Lucy lo interruppe subito. Sapeva di essere arrossita fino alla punta dei capelli e pregò che Natsu fosse più ingenuo del solito.

  • Tranquillo! Non c'è bisogno di ringraziarmi! - si affrettò a dire. Nel frattempo la mentre frullava all'impazzata con lo scopo di trovare un altro argomento di cui parlare.

  • Comunque, perchè sei ridotto così? - Non l'aveva notato fino a quel momento: la maglia e i pantaloni erano macchiati ovunque, come la tavolozza di un pittore.

  • Non te ne sei accorta? E' cominciata l'ultima rissa per colpa di quello stupido ghiacciolo di Gray: mi ha tirato la torta di Erza addosso. Di conseguenza tutti hanno inziato a lanciare cibo e bevande. Per questo il nonnetto ci ha mandato tutti a casa. - rise di gusto.

Quell'atmosfera spensierata la riportò indietro nel tempo. Sembrava una sera come tante, una quotidianità che le era mancata terribilmente. Non si era minimamente resa conto di tutto quel trambusto alla Gilda, talmente era presa dalla felicità. La contagiò con la sua risata come non accadeva da tempo, poi rabbrividì pensando ad un'Erza infuriata che scagliava piatti e boccali su tutti.

  • Sei proprio strana, Lucy. - bofonchiò il mago del fuoco e si distese comodamente sul divano con le braccia incrociate dientro alla testa.

  • Aspetta un momento...hai intenzione di dormire qui stanotte? - Il cuore della ragazza scalpitò nel petto.

  • Certo! - confermò tutto contento. Stava già chiudendo gli occhi, quando Lucy lo ammonì per essere sdraiato con i vestiti sporchi. Data la testardaggine del Dragon slayer, intuì che non si sarebbe mosso da lì, nemmeno sotto tortura.

  • Spero di avere qualcosa che ti possa andar bene. - brontolò, mentre frugava nei cassetti alla ricerca di qualche indumento extralarge.

  • Bingo! - esclamò, sollevando una canotta bianca e un paio di pantaloni neri. Non ricordava come fosse finiti nel suo guardaroba, ma non le importava.

    Roteò verso il divano per mostrare soddisfatta i risultati della sua ricerca Si pietrificò con le braccia sollevate a mezz'aria: Natsu, già a petto scoperto, le stava porgendo la maglia che indossava un attimo prima.

  • Sa..sarebbe meglio che ti lavassi prima...- suggerì nonostante la gola secca e il volto in fiamme di nuovo.

Il mago concordo con lei, così afferrò i vestiti puliti e si diresse in bagno.

“Possibile che mi fa sempre questo effetto?” si chiese, uscendo dall'apnea. Ogni volta non poteva farne a meno di osservare con attenzione il suo corpo scolpito. Quelle cicatrici poi...

Si prese il volto tra le mani nel tentativo di cancellare quell'immagine dalla mente che tanto la imbarazzava.

Quando Natsu uscì, lei stava per andare in iperventilazione: la canotta rimaneva molto attilata, risaltando ancora di più i suoi muscoli tonici.

“Vuole uccidermi stasera?”

 

Era notte inoltrata, quando Lucy dal suo letto sentì dei lamenti provenire dal divano. Aveva la mente annebbiata per colpa del sonno, ma si sedette per controllare meglio. Natsu si muoveva nervosamente e sussurrava il suo nome. Poteva risultato un gesto molto dolce, ma non appena iniziò ad agitarsi di più, decise di avvicinarsi. Malgrado la poca luce vide che il mago era molto sudato, per cui aveva gettato la coperta a terra.

  • Natsu?- lo chiamò piano, tenendosi i capelli che ricadevano in avanti.

  • Lucy, no! - gridò lui scuotendo il capo da una parte all'altra.

La ragazza questa volta lo richiamò, toccandogli una spalla. Così lui si sollevò di scatto con gli occhi spalancati in stato confusionale.

  • Stai bene? - domandò, inginocchiandosi per essere alla sua altezza.

Inizialmente non rispose, inspirava a pieni polmoni per controllare il respiro affannoso.

  • Si, credo...- deglutì lui, passandosi le dita tra i capelli. - Scusa se ti ho svegliata. - aggiunse senza guardarla negli occhi.

  • Cosa è successo? - Era talmente strano vederlo così spaventato che si preoccupò.

  • Io...lascia perdere. Torna a domire. - disse. Nel mentre aveva raccolto la coperta e l'aveva piegata sul bracciolo, sempre senza incrociare il suo sguardo.

  • Natsu, cosa c'è che ti tormenta? Puoi dirmelo, lo sai. - insistette invece lei e d'istinto posò una mano sul suo braccio. Ebbe la sensazione di essere tornata a quello stesso pomeriggio a casa sua.

    - Io...ho sognato di essere tornato demone, ti facevo del male... - lasciò in sospeso la frase, ma fu necessario continuare, Lucy capì tutto.

  • Non devi più preoccuparti, è tutto passato. Te l'ho già detto, no? - disse, sfoggiando uno dei suoi più sinceri sorrisi. Il Natsu che conosceva non si abbatteva mai, non poteva cedere adesso che erano di nuovo insieme.

  • Grazie ancora, Lu. - Questa volta la guardò, abbozzando leggermente un sorriso.

  • Non ho fatto nulla di che. - sussurrò la ragazza, mentre si arricciava impaziente una ciocca di capelli.

  • Mi basta averti accanto per stare meglio. -

A Lucy fischiarono le orecchie, non credeva a ciò che aveva udito. Era stato talmente diretto e sincero che la spiazzò completamente. Si lasciò accarezzare delicatamente una guancia dalle sue dita. In un attimo si trovò ad un palmo dal suo viso, tanto che percepì il tuo respiro caldo sulla pelle. Le loro labbra si sfiorarono leggeramente e, dopo un momento di esitazione, si toccarono. Non fu assolumente paragonabile a quando l'aveva baciata da demone. Questo era dolce e travolgente allo stesso tempo. Le sue labbra scottavano piacevolmente sulle sue, mentre muovevano le lingue all'unisono.

In fondo al suo cuore, Lucy non aveva aspettava altro da tempo. Si fece comandare da lui, abbandonandosi totalmente alle sue emozioni. Non pensava ad altro, tutto era scomparso, tutto il resto non importava. Natsu le circondò il viso con entrambe le mani, premendo con forza la bocca contro la sua. Entrambi senza fiato, si bloccarono un istante, mantenendo comunque un lieve contatto.

  • Lu...- parlò lui contro le sue labbra.

    - Non dire niente. - lo zittì con piccoli baci consecutivi. Travolta dalla situazione, posizionò audacemente le ginocchia sul divano, accanto alle sue gambe. Dopo di che schiacciò il petto contro il suo, baciandolo con più trasporto. Per tutta risposta lui le cinse i fianchi con forza, stringendola a sé.

Probabilmente passarono ore perchè la ragazza scorse la tenua luce dell'aurora entrare dalla finestra. Erano abbracciati con la testa sul bracciolo mentre si scambiavano baci fugaci. Nessuno dei due aveva intenzione di fermarsi. Poi Natsu aveva capito come farla impazzire: ogni tanto le mordicchiava dolcemente il labbro inferiore. In tacito accordo avevano optato per lasciare le parole al giorno dopo. Il Dragon Slayer esausto, si era addormentato tra le sua braccia come un bambino con la testa sul suo petto. Invece lei non riusciva a prendere sonno, era troppo felice ed emozionata.

Il sole che sorgeva da dietro le montagne, illuminando a poco a poco tutta Magnolia, sembrava dirle:

Il tuo domani si illuminerà.

THE END

 

Angolo autrice
Ciao a tutti! Eccomi qua per l'ultimo capitolo *^* 
E' venuto più lungo degli altri, per questo ci ho messo tanto. Scusate per la millesima volta T_T
Spero vi sia piaciuta la storia, è stata la mia prima long. Ho ancora tanto da migliorare!
Ho già in mente un'idea per la prossima, ma dovrete aspettare un pò perchè non 
ancora come svolgere la storia ;_;
Bando alle ciance XD 
Grazie a tutte le persone che mi hanno seguito e recensito, mi avete spinto ad andare avanti <3
A presto, spero **
Ja na...

ps. scusate per i pallini prima dei dialoghi T_T

 

   
 
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