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Autore: Sarugaki145    27/06/2016    1 recensioni
Hermione, oppressa dagli sguardi che la giudicavano nel mondo della magia, sempre pronti a puntarle il dito contro se a parere loro sbagliava, ed essendo crollata la sua relazione con Ron, decide di tornare a vivere nel mondo dei babbani, sperando di riuscire a sentirsi parte di loro e a ricostruirsi una vita senza la magia.
Quando però decide di iscriversi al college non immagina quello che l’attende come suo nuovo vicino di casa e compagno di corso, scappato come lei da un mondo in cui si sente giudicato, per potersi ricostruire una vita.
Impareranno a sopportarsi o tenteranno di sabotarsi in qualsiasi modo?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Il Draco della porta accanto.


Sex.

 

L'unico modo di salvaguardare la propria solitudine è ferire tutti,
A cominciare da quelli che amiamo.
- Emil Cioran

 

Draco era sdraiato nel letto da quasi un’ora, con gli occhi spalancati che fissavano il vuoto sopra di lui.

Era un problema. Un fottutissimo problema.

Lui piaceva ad Hermione Jane Granger.

E il peggio era che non si era mai sentito più felice per una notizia del genere!

Lui, Draco Lucius Malfoy, era abituato a ricevere dichiarazioni d’amore da qualsiasi ragazza e la cosa non l’aveva mai minimamente toccato.

Si era sempre limitato a scoparsele se erano belle e poi a buttarle via, pronto a passare a quella dopo.

Mai una volta si era sentito emozionato o felice per una cosa del genere. Era una in più all’elenco, tutto qui.

Forse un’eccezione era stata Astoria, ma in quel caso sapeva che fosse la cosa giusta.

Eppure non era mai successo che perdesse una nottata di sonno per un motivo del genere e il fatto risultava inconcepibile alla sua testa ottusa.

Cos’era diventato dopo averla conosciuta?

Una scamorza romantica? Uno stupido innamorato?

Ma la domanda che più martellava il suo cervello purosangue era: lui cosa provava per lei?

Odio?

Amicizia?

Affetto?

Familiarità?

Amore?

No, niente di tutto questo. Lui stava bene in compagnia della mezzosangue e basta, non doveva farsi grandi domande su tutto ciò.

Il ragazzo si scompigliò nuovamente i capelli, cercando di prendere finalmente sonno, ma sembrava che il sonno ormai appartenesse ad un altro pianeta quella notte.

Quando si girò per l’ennesima volta tra le lenzuola decise di alzarsi, perché ormai sapeva che quella notte non avrebbe dormito niente.

Si vestì velocemente e si smaterializzò.

Con un “pop” apparve davanti ad una camera buia e sfiorò la porta bussando.

Sapeva che lei aveva il sonno leggero, sicuramente l’avrebbe sentito e avrebbe aperto. Così fu, dopo pochi minuti la porta si socchiuse per farlo entrare.

-Sei tornato alle vecchie abitudini Draco? Una volta almeno ti presentavi con un regalo!-

Sussurrò Pansy Parkinson accomodandosi sul letto ed osservando il biondo che girava per la stanza.

-Cosa ti cruccia Draco? Era dai tempi dell’oscuro signore che non ti vedevo così agitato.-

Domandò la donna con un tono che sembravano tutte fusa.

-Non farmi tornare in mente quei tempi Pansy..-

Mormorò lui, lasciandosi andare completamente sul letto, passandosi poi una mano tra i capelli.

-Da quando tieni i capelli così scompigliati? Ti preferisco quando li porti ordinati indietro. Non dirmi che lo fai per la Granger!-

Draco non rispose, ma chiuse gli occhi esausto.

Non sopportava più sentire quel nome, era veramente arrivato ad un punto di saturazione.

La ragazza si sdraiò accanto a lui, iniziando ad accarezzargli il petto.

-Sembri proprio cotto, mio caro! E si che avevi giurato che mai ti saresti innamorato di una sporca mezzosangue..!-

-Non sono innamorato!-

Ribatté inviperito scostandola.

-E allora perché sei nella mia camera? Sai benissimo che io te la farò dimenticare per una notte ed in questo momento hai solo bisogno di questo. Ti conosco Draco, meglio di quanto tu creda.-

Rispose lei ruffiana, accarezzandoli una coscia con la punta delle dita.

-Non possiamo scopare senza tanti giri di parole?-

Propose quello irritato, facendole illuminare gli occhi.

-Mi piaci così brusco, come ai vecchi tempi!-

Rispose quella mettendosi a cavalcioni sopra di lui ed iniziando a slacciargli i pantaloni.

Sesso.

Aveva sicuramente bisogno di sesso Draco.

In fondo erano mesi che non si faceva una sana scopata, da quando aveva iniziato a frequentare la Granger.

Sempre quel nome.

Tutti i suoi problemi erano concentrati in una sola persona: Hermione Granger.

Quella maledetta mezzosangue che ogni volta che si accingeva a combinare qualcosa gli tornava in mente.

Pansy iniziò a spogliarsi, mostrando quelle curve che Draco aveva già gustato più volte, che l’avevano distratto così tante volte.

Quella Serpeverde era sempre stato quello. Una macchina del sesso che lo distraeva quando voleva.

Non gli era mai piaciuta Pansy, era una stupida oca, ma almeno era capace di distrarlo in momenti del genere, come serviva a lui.

La ragazza iniziò a baciarlo con trasporto sul collo, per poi scendere pian piano, sempre più giù.

Il biondo però non provava nemmeno un brivido di piacere e i suoi pensieri rimanevano fissi su quella mora che si era lasciata scappare una parola di troppo quella sera.

-Stupida Granger.-

Sibilò piano Draco scostando bruscamente Pansy ed alzandosi in piedi. Aveva la camicia e i pantaloni slacciati e si sistemò il tutto in fretta.

La ragazza, scandalizzata, lo osservava dal letto.

-Sei diventato una merda Malfoy.-

Sibilò lei inviperita. Draco nemmeno la degnò di uno sguardo ed uscì dalla stanza, smaterializzandosi subito dopo in mezzo ad una strada deserta, iniziando a camminare.

Faceva fresco quella notte e lui non si era coperto abbastanza, nonostante ciò non aveva nessuna voglia di tornare a casa, perché sapeva che li solo un muro l’avrebbe separato dal motivo dei suoi pensieri.

Camminò per quasi mezz’ora senza pensare a nulla, non facendo caso a ciò che lo circondava, a quello che stava succedendo attorno a lui.

Fu probabilmente per quel motivo che quando una donna gli finì addosso lui tornò alla realtà confuso, non capendo quello che stava accadendo.

Due uomini si stavano accanendo contro la ragazza che si era scontrata con lui, la quale, con le lacrime agli occhi, chiese implorante aiuto al ragazzo.

Da li accadde tutto molto velocemente, Draco si trovò addosso a quei ragazzi e la rissa scattò in pochi secondi.

Non aveva mai amato fare a botte, lasciava sempre il lavoro sporco a Tiger e Goyle, per non sporcarsi le mani, quindi fu una sorpresa inaspettata tutta l’adrenalina che iniziò a vibrargli in corpo.

Prese diversi pugni, soprattutto per il fatto di essere uno contro due, ma resistette egregiamente, prima di finire a terra.

Uno dei due uomini si stagliò alto di fronte a lui, sfoderando qualcosa da sotto la pesante giacca..

-Io so chi sei tu.-

Sibilò l’uomo, mentre il compare riprendeva la donna bloccandola e mettendole una mano sulla bocca per impedirle di urlare.

Draco cercò di aprire anche l’occhio che gli bruciava con scarsi risultati, per poter mettere pienamente a fuoco l’uomo davanti a se. Non lo riconobbe neanche dopo quello sforzo, quindi cercò di tirarsi in piedi, mentre chiedeva:

-Chi sei?-

L’uomo lo ributtò a terra con un calcio, gracchiando poi:

-Hey Bart! Non riconosce neanche più quelli che ai tempi erano dalla sua parte! Bel traditore che sei Malfoy!-

Quando vide l’occhio di vetro del compare ricordò di averli visti a Villa Malfoy, quando l’Oscuro Signore l’aveva scelto come quartier generale.

Bart guardò con schifo Draco e sfoderò la bacchetta da sotto la veste, puntandola alla gola della donna.

-Vediamo se ti piacerà vederla torturata un po’, prima che ci dedichiamo a te.-

Il panico negli occhi della ragazza fece reagire Draco, che sfoderò a sua volta la bacchetta buttandosi davanti alla donna e urlando:

-Protego!-

I due scoppiarono a ridere e risposero:

-Sei ancora capace di usare la magia allora! Non sei ancora uno sporco babbano!-

-Andatevene.-

Sibilò Draco nero di rabbia, mentre la donna arretrava alle sue spalle nel terrore. Il biondo ringraziò mentalmente di aver preso la bacchetta quella sera prima di uscire, una mossa che faceva raramente da quando viveva tra i babbani.

-Assolutamente no.-

Rispose sprezzante il primo, mentre il secondo sfoderava a sua volta una tozza bacchetta e mormorava:

-Crucio.-

Una fitta di dolore invase le membra di Draco, che urlò di dolore mentre si sentiva bruciare da dentro. Avrebbe preferito morire piuttosto che subire ancora quel dolore lancinante, quando improvvisamente com’era arrivato scomparve, lasciando Draco ansimante a terra.

Coperti dalle sue urla i due ex mangiamorte non avevano sentito arrivare quattro auror, che li inchiodarono a terra disarmandoli. Molto più velocemente di quanto si aspettasse venne soccorso da un uomo, che domandò:

-Come stai?-

Draco però non stava pensando a se, ma domandò con un filo di voce:

-Come sta la ragazza?-

L’uomo, che sembrava sempre più sfuocato ai suoi occhi, rispose:

-Sta benone Malfoy. Stai tranquillo.-

Draco si lasciò trasportare in uno stato di semi incoscienza fino al ministero, dove venne lasciato in un’angusta stanza fino a nuovo ordine, per poter essere interrogato, mentre qualcuno gli faceva sorseggiare del succo di zucca.

La luce era soffusa e non c’erano rumori che lo disturbassero, quindi appoggiò la testa alla parete dietro di lui e socchiuse gli occhi, esausto.

-Malfoy! Sei tu?-

Una voce famigliare fece aprire gli occhi a Draco dopo una decina di minuti, per farlo sospirare rassegnato di fronte alla nuova apparizione.

-Oh Morgana. Ci mancava lo sfregiato da incontrare questa notte..-

Commentò il biondo brusco per troncare qualsiasi conversazione e poter continuare a riposare, mentre si rendeva conto di stare decisamente meglio, a parte i lividi rimediati nel pestaggio.

-È un piacere anche per me vederti..! Devo però ringraziarti per aver difeso quella babbana da quei pazzi invasati!-

Ribatté Harry tranquillo accomodandosi accanto al biondo e stiracchiandosi intorpidito.

Aveva un’aria decisamente sana, a parte le due occhiaie che mostravano come anche il prescelto avesse bisogno di dormire alle quattro passate del mattino.

-Ormai sono stato redento dalla Granger, pensavo leggessi i giornali di gossip!-

Rispose il biondo acidamente, nella speranza che l’eroe del mondo magico lo lasciasse riposare in pace su quella sedia scomoda e dura del ministero della magia.

-Diciamo che la vicinanza di Hermione ti è stata utile! Sei una persona completamente diversa ora!-

Scherzò Harry massaggiandosi le tempie dopo essersi tolto gli occhiali esausto.

-È così evidente?-

Domandò Draco con una vena di disperazione nella voce, cercando uno sguardo di conferma da parte del ragazzo.

-Cos’hai Malfoy? Sei uno straccio anche se togliamo l’occhio nero e il labbro gonfio..-

Affermò Harry ri-inforcando gli occhiali e iniziando ad osservare attentamente il ragazzo affianco a lui.

-Non ne parlerò certamente con te, sfregiato.-

Lo liquidò Draco, issando una barriera immaginaria attorno a se, nella speranza che Potter scomparisse dalla sua vista.

A dispetto delle speranze Harry si accomodò di fronte a lui e lo guardò negli occhi, cercando di essere il più comprensivo possibile.

-Malfoy, penso di essere una delle poche persone che ti ascolteranno senza lamentarsi e giudicarti. Quindi mettiamo da parte il passato per un attimo e parliamone.-

Ci fu un lungo momento di silenzio, in cui Draco considerò tutti i pro e i contro del confidarsi con il nemico di una vita.

La sua testa diceva di tirare un pugno ad Harry e tornare al Manor, dove nessuno l’avrebbe disturbato ancora.

Eppure qualcosa nel suo inconscio cercava di convincerlo che quel ragazzo non avrebbe cercato di approfittare di quanto stava per dirgli, quindi con un sospiro, ammise:

-E va bene, la Granger mi ha confessato che gli piaccio.-

Harry sorrise dall’ovvietà della cosa, era lampante che Hermione si fosse innamorata di Draco, gli unici che non l’avevano capito erano i due diretti interessati.

Sapendo però che il fare presente la cosa avrebbe parecchio irritato il biondo, già poco incline alle confidenze, chiese:

-E tu?-

Le pupille del biondo si dilatarono leggermente, confuso per la domanda appena ricevuta.

-E io voglio tornare il Draco di un tempo, Potter.-

Rispose Malfoy prendendosi la testa tra le mani e sbuffando esasperato.

-Se le vuoi bene diglielo, no?-

Cercò di farlo ragionare Harry, sempre con un tatto che non avrebbe altrimenti usato.

Se Hermione si era innamorata di quel purosangue spocchioso che aveva di fronte voleva dire che c’era del bene in lui.  Quindi tanto valeva far capire a Draco quanto valesse la sua migliore amica, perché quei due meritavano di essere felici insieme. Harry non era mai stato un sentimentale o particolarmente sensibile ai problemi di cuore altrui, ma aveva visto finalmente Hermione felice, come non lo era da tempo e non avrebbe permesso all’orgoglio di Draco di farla spegnere nuovamente.

-Non dire stronzate. Io sono un Malfoy, non posso permettermelo.-

Ribatté quello freddamente guardando Harry negli occhi e mostrando come le convinzioni sul sangue puro fossero profondamente radicate in Draco.

-Ma se hai detto alla stampa che siete fidanzati! Non vedo dove stia il problema se la cosa diventa reale!-

Tentò di capire il ragazzo sopravvissuto, capendo però che la sua logica e quella di Malfoy potevano essere inconciliabili.

-Potter, non puoi capire. Non hai alle spalle una delle più grandi famiglie di purosangue che si aspettano il massimo da te. I miei antenati si stanno rivoltando nella tomba e probabilmente i loro quadri mi insulteranno se mai metterò piede in casa mia. Per non parlare di mio padre. Non ti dico come mi ha guardato quando l’ho intravisto. Il suo unico figlio è anche il suo più grande disonore.-

Harry aveva di fronte a se un uomo distrutto.

Draco era letteralmente schiacciato dal peso delle responsabilità che annetteva il suo cognome, che non gli permettevano di vivere veramente. Era scappato da tutto ciò andando nel mondo dei babbani, per ritrovarsi semplicemente ancora più incastrato di prima in quella morsa fatale.

-Non dire stronzate. Se Hermione ha fatto cambiare idea a te sui babbani, non vedo perché non possa farlo anche con tuo padre!-

Sbottò Harry dimenticando i mezzi termini e agitandosi sulla sedia spazientito.

-Perché lui è Lucius Malfoy, non so se rendo l’idea! Sarebbe pronto ad ammazzare entrambi.-

Spiegò Draco con sguardo vacuo, mentre già immaginava le torture a cui sarebbe stato sottoposto.

-Malfoy.. Tu le vuoi bene. Che tu lo voglia o meno ammettere con te stesso è evidente.–

-No Potter. Non è evidente. Tu non parlare ad anima viva di questa discussione o non sarai più il sopravvissuto.-

Sibilò Malfoy alzandosi e uscendo dalla stanza, per tornare a casa, fregandosene delle testimonianze che doveva dare e sperando soltanto di addormentarsi e dimenticare tutti quei pensieri per una manciata di ore.

- To be continued.

 

  
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