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Autore: belle_delamb    27/06/2016    0 recensioni
-Voglio solo che tu sappia che ti ho sempre amato e che ti amerò per sempre- sussurrò lei, stretta tra le braccia di lui, le lacrime che pungevano per uscire –non importa quello che hai fatto, non mi è mai importato, so che è solo colpa delle incomprensioni, so tutto e capisco, solo che non posso permettermi di ignorare questa storia, ne andrebbe del mio onore e non posso proprio permetterlo-
-Ormai quel che è fatto non può essere cambiato- sussurrò lui.
-Purtroppo lo so e voglio che tu sappia che se questa storia si fosse potuta cambiare avrei rinunciato a ciò che più mi è caro al mondo- sospirò –credimi, fa più male a me che a te- e con un movimento rapido lo pugnalò al cuore, vincendo la resistenza dei muscoli del torace, strenua difesa di un corpo che non vuole arrendersi.
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rosa passava le giornate principalmente da sola, sempre più annoiata. Si sedeva sui gradini e lasciava le gambe a penzoloni oltre la balaustra. Poi un giorno le venne una folle idea: esplorare i sotterranei del castello, un luogo in cui non era mai stata. Di nascosto, senza far sapere le sue intenzioni a nessuno, nemmeno a Madame Blanche, s’introdusse nelle cucine e da lì aprì la vecchia porta che portava laddove ben pochi essere umani avevano messo piede. Una nuvola di polvere si sollevò immediatamente facendola tossire. Una ripida rampa di scale le si presentò di fronte con scale rotte e traballanti. Rose si chiese se era il caso di proseguire, ma dopotutto perché no? Doveva pur far passare le ore che la separavano alla notte in qualche modo e quello era il modo più avventuroso. Si apprestò a scendere, mise il piede sul primo scalino, posò la mano sul corrimano scheggiato, ispirò a fondo, quindi iniziò la lugubre discesa. Un paio di volte dovette lottare con l’impulso di tornare indietro, con la paura opprimente di cadere, di farsi male, di finire nella bocca di un mostro. Il cuore le batteva così forte da farle male, le mani le tremavano, la pelle era diventata gelida, il respiro affannoso. Aveva paura, ecco la verità, forse avrebbe fatto meglio a non scendere. Ma ormai la discesa era iniziata. Ispirò a fondo ancora una volta. Era buio là sotto e la ragazza dovette fermarsi per abituarsi a tutto quel buio. Alla fine proseguì e dopo un tempo che le parve infinito finalmente giunse alla fine delle scale e si ritrovò in un luogo freddo. Fece qualche passo nell’ampio ambiente e improvvisamente si accorse che quella era una catacombe, un luogo di morte. Suo padre era lì da qualche parte? Era troppo buio per poter leggere le targhette che accompagnavano ogni sepoltura. Lì dentro si trovavano i suoi antenati? E che persone erano? Donne nobili, eroine morte per amore o per onore, uomini di grande spirito, grandi intellettuali e guerrieri? Oppure si trattava di persone disonorate, infelici, incapaci di amare o di provocare amore negli altri? Chissà, com’erano … ma cosa poteva capire Rosa da una tomba? Ormai erano tutti uguali … eppure quel posto esercitava un certo fascino su di lei, le piaceva. Erano così diversi da lei, avevano così tante cose da raccontarle, peccato che non avevano più la voce per farlo, altrimenti lei si sarebbe seduta lì accanto a loro e avrebbe ascoltato. Sospirò e si accomodò lì, sedendosi a terra. Restò lì fino a quando non sentì una voce lontana chiamarla, solo allora lasciò quel luogo e tornò su, al mondo dei vivi.

Le giornate di Rose divennero così meno monotone e la giovane iniziò a esplorare le catacombe, sempre con una candela in una mano. Non temeva i fantasmi, anzi, si sentiva uno spirito ad essi affine e in cuor suo si considerava loro amica. Vagò così tanto in quel labirinto desolato che incontrò il luogo di riposo del padre. Si mise in ginocchio accanto ad esso e si chiese dove fosse la sua anima in quel momento. Dentro la bara insieme al corpo in decomposizione? Oppure chissà dove là fuori? Là fuori tutto solo, oh, non poteva sopportare che suo padre soffrisse la solitudine, così parlava alla bara, se l’anima era ancora lì almeno non si sarebbe sentita sola. Passò così tanto tempo tra i morti che rischiò di dimenticarsi dei vivi. Madame Blanche fu la prima a capire che c’era qualcosa che non andava, con il suo intuito sviluppato e un pomeriggio seguì Rose nel suo rifugio. Non rimase molto sorpresa quando scoprì il segreto della ragazza, ma comprese subito che non era bene che lei passasse tanto tempo lì. Ci mancava solo che la fanciulla diventasse malinconica! Fu così che ideò un piano per impedirle di entrare là dentro. La mattina seguente, di buon ora, scese nelle cripte e distrusse i gradini che a esse portavano.
-Mi dispiace- disse –ma è necessario, anche voi potete capire quanto sia fondamentale che la ragazza s’interessi di cose vive e non dei morti-
Non si può descrivere il dolore di Rose quando scoprì ciò che era successo. La spiegazione più probabile era che le vecchie scale ormai marce avessero ceduto sotto il loro stesso peso. Mai la giovinetta sospettò dell’amata Madame Blanche. Così la sua vita riprese monotona, senza nessuna distrazione.
   
 
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