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Autore: Martachan 55    28/06/2016    2 recensioni
Kaiyo D. Tori, una ragazza che porta sulle spalle il cognome della donna più famosa del mondo. Dopo anni di ubbidienza ai Draghi Celesti decide di liberarsi, cercando di portare a termine l'obbiettivo che sua madre non è riuscita a terminare. Nel suo pericoloso viaggio incontrerà persone che la sosterranno sempre, ma anche altre pronte a colpirla alle spalle alla buona occasione. Non ostante i numerosi ostacoli che le si pareranno contro la persona che sta all'altro capo del suo filo rosso sarà sempre lì con lei, anche quando il mondo le cadrà addosso.
Riuscirà insieme ai nostri eroi a distruggere il governo mondiale? Scopritelo entrando!
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ciurma di Barbabianca, Mugiwara, Nuovo personaggio, Portuguese D. Ace, Un po' tutti | Coppie: Rufy/Nami
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Non-con, Tematiche delicate, Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'Il demone rosso'
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- Piccola, sveglia -
Ace scosse leggermente Tori per le sue esili spalle, tentando di farle aprire gli occhi.
- Mmm, ancora cinque minuti -
Si girò dall'altra parte coprendosi gli occhi con l'incavo del braccio facendo sbuffare Ace che le levò via con un movimento brusco le lenzuola, facendola rannicchiare su se stessa.
- Amore dai! Dopo che abbiamo salutato Eiji torniamo a dormire -
Appena sentì pronunciare il nome del fratello aprì di scatto i suoi grandi occhi color rubino svegliandosi completamente.
- Eiji... -
Sussurrò cercando di tirarsi in piedi venendo aiutata dal moro al suo fianco che le posò la sua felpa rubata sulle spalle.
- Si esattamente, dobbiamo salutarlo -
La portò in bagno e la aiutò a lavarsi il viso.
- Ok, sono sveglia -
Annunciò riuscendo finalmente a tenersi in piedi. In pochi minuti scesero di nuovo sull'isola. I raggi dorati dell'ombra la illuminavano facendola risplendere e rispecchiandosi sul mare sembrava che le onde fossero fatte di oro liquido.
- Ace, sorellina! Vi stavamo aspettando! -
Il biondo era circondato dai comandanti delle flotte, qualche infermiera e l'Imperatore Bianco che si reggeva in piedi solo grazie al suo bisento.
- Oniichan... -
Eiji l'abbracciò di slancio non permettendole di continuare la frase stringendo il suo esile corpicino scosso dai singhiozzi tra le sue forti braccia.
- Lo so sorellina, è dura. Ma tu, sei la persona più forte che abbia mai conosciuto, sei stata otto anni senza di me puoi starne anco... -
Un forte schiaffo lo fece smettere di parlare.
- é proprio perché sono stata otto fottutissimi anni senza di te che non voglio che tu parta! Prova ogni tanto a metterti nei miei panni! -
Le lacrime le scendevano copiose sulle sue guance e la mano sinistra era ancora sospesa a mezz'aria tremante e un fastidioso formicolio aveva iniziato a propagarsi per l'intero braccio stordendola.
- Imooto... -
Sussurrò il fratello talmente piano che per poco non si riuscì a sentire neppure lui. Si schiarì la gola posando le mani sulle sue spalle abbozzando mezzo sorriso.
- Perché ogni volta che qualcuno cerca di farti un complimento riesci sempre a rovinare tutto? -
Le scompigliò i capelli sorprendendola.
- Anche io vorrei restare qua con te sorellina, ma non posso. Tra qualche anno capirai meglio l'importanza di questa missione e mi salverai, anzi ci salverai tutti, infondo tu sei la prescelta -
Sussurrò con voce rauca asciugandole le lacrime, mentre Tori lo guardava con uno sguardo confuso non riuscendo ad emettere neanche una parola.
- Ma per adesso lascia a me il compito di proteggerti.Qui dentro c'è lo spirito dell'Akuma, non perderla mai, capito? -
Le mise al collo la collana che gli aveva dato la maga dell'isola, lasciandola, solo, sempre più confusa.
- Bene figliolo, direi che è giunta l'ora che tu parta e vada per la tua strada -
Interruppe il silenzio imbarazzante che si era venuto a creare.
- Hai ragione Babbo, se si dovessero svegliare anche tutti gli altri non riuscirei più a partire. Stammi bene vecchio! -
Eiji lo abbracciò, salutando poi uno ad uno gli altri comandanti.
- Fratello sono sicuro che mi sostituirai alla grande e che ti prenderai cura della mia sorellina -
Eiji sorrise ad Ace sistemandosi meglio il cappello e iniziando a cercare qualcosa dentro la sacca che portava sulla spalla.
- Ah, e se lei decidesse di non dartela proprio, quà dentro ci sono scritti degli indirizzi di alcuni bordelli di mia conoscienza. Non fare troppo l'avaro e condividili anche con gli altri, eh -
Gli passò un quadernino di cuoio consumato facendogli l'occhiolino.
- Starai bene senza di me? -
Chiese incupendosi e guardandola preoccupato.
- Starò benone e poi non sono sola, ho i miei compagni, Ace e tutti gli altri. Non ti preoccupare -
Gli sorrise tranquillizzandolo.
- Tieni. Con questa ci terremo in contatto e mi racconterai tutto -
Gli mostrò una mini radio snail che il biondo non esitò a prendere e a dare un bacio sul capo della sorella.
- Non fare cazzate -
Le raccomandò infine per poi trasformarsi in un drago spiccando il volo dirigendosi verso il mare aperto lasciandosi dietro tutta la sua famiglia.

- Andrà tutto bene -
Ace la abbracciò da dietro racchiudendo dentro di sè tutto il metro e sessanta della ragazza cercando di rassicurarla.
- Mm-mm -
Annuì lei nascondendo il viso sul suo petto.
- Andate a dormire figlioli, vi do una giornata libera -
Esordì Barbabianca incamminandosi verso la passerella che collegava la sua nave con l'isola bevendo il suo amato sakè sotto lo sguardo attento delle infermiere che avevano iniziato a rimproverarlo.
- Che cosa?! Ma se non fanno mai niente! -
Commentò acido Marco già pronto ad incaricarsi le mansioni che i due giovani non avrebbero svolto in quella giornata.
- Ma lasciali stare ananas! -
Controbbattè Satch che aveva deciso di diventare il loro angelo custode.
- Hanno lavorato tanto in questi ultimi giorni, si meritano una pausa -
Disse Vista facendo l'occhiolino a Tori che gli sorrise grata.
- Ah si? Ma se il pomodoro non ha fatto altro che cazzeggiare per tutta la settimana con Eiji? -
Rispose infastidito dal comportamento dei suoi fratelli.
- Ed è proprio qua che ti sbagli, è tutta la settimana che lei ed Eiji ci aiutano -
Affermò Izou.
- Indovina un po' chi ha preparato la cena di ieri sera, gallinella! -
Lo prese in giro il cuoco ricevendo un'occhiataccia come risposta.
- Il pomodoro? -
Domandò sconvolto il comandante della prima divisione.
- Esattamente -
Incrociò le braccia gonfiando il petto soddisfatto.
- E l'altro ieri mi ha aiutato a lucidare le spade nell'armeria -
Esclamò Bramenko seguito a ruota dagli altri comandanti.
- Ok, ok. Ho capito, si merita una giornata di riposo -
Ammise sconfitto cercando di calmare la folla assatanata che una volta era i suoi fratelli.
- Pensate di continuare o qualcuno di voi mi aiuta a preparare la colazione per tutti gli altri.
S'intromise Satch, non ostante fosse stato lui a scatenare tutta quella confusione, guardando Speed Jil e Namyuul.
- Ti aiutiamo noi, oh padrone supremo -
Risposero i due sotto lo sguardo allibito degli altri.
- Avete perso una scommessa? -
Li guardò divertito Fossa per poi scoppiare a ridere quando i due guardarono a terra annuendo sconsolati.
- Andiamo schiavi! -
Li richiamò Satch ravvivandò il suo ciuffo cotonato con un gesto della mano, sorridendo.
- Arriviamo, oh padrone supremo -
Risposero rassegnati sotto le risa degli altri che gli urlavano frasi di consolazione ed invogliavano il "padrone supremo" a non essere troppo duro con loro.
- Chissà su cosa avevano scommesso! -
Si lisciò i suoi lunghi baffi Vista ricevendo come risposta una menefreghista alzata di spalle dai presenti.
- Non lo voglio sapere -
Commentò Marco iniziando a salire sulla nave seguito a ruota dagli altri che tornarono nelle proprie cabine a dormire.

Tori si era ributtata a letto, distrutta. Vedere suo fratello partire e lasciarla da sola di nuovo l'aveva uccisa, non che non fosse abbastanza forte da non potercela fare ma si sentiva sola. Ormai erano giorni che continuava a ripetersi che era giusto che suo fratello partisse, eppure sentiva dentro di sè che non avrebbe dovuto permetterglielo.
- Ace... -
Sussurrò richiamando l'attenzione del moro che si era seduto dall'altra parte del letto consultando il quaderno che gli aveva dato Eiji.
- Dimmi piccola -
Lo posò sul letto iniziando ad acarrezzarle i capelli vermigli.
- Che cosa c'è scritto in quel quaderno? -
Domandò facendo sobbalzare il ragazzo. Non voleva mentirle ma per il momento non poteva fare altrimenti; le avrebbe spiegato tutto quando sarebbe arrivato il momento.
- Niente di che, roba per noi uomini grandi e virili -
Gonfiò il petto dandosi poi un pugno su un pettorale mimando la sua "virilità", facendo sorridere la rossa che si era girata a pancia in sù.
- Grandi e virili, eh? -
Domandò ironica inarcando un sopracciglio facendo ridacchiare Ace che le si sdraiò accanto accarezzandole la sua guancia morbida con le nocche della mano.
- Eh già -
Sospirò avvicinandosi a lei ed iniziando a baciarle delicatamente le tempie, la fronte e la nuca per poi scendere lentamente verso le sue carnose labbra assaporandole dolcemente come se vosse l'ultimo gelato prima della dieta. A quel contatto Tori si svegliò iniziando a contraccambiare il bacio iniziando, subito dopo, a giocare con i suoi capelli morbidi e setosi.
Quando i loro pomoni incominciarono a richiedere ossigeno si staccarono a malincuore uniti solo da un sottile filo di saliva.
- Vuoi fare qualcosa oppure stiamo tutto il giorno qua? -
Le domandò mettendole una ciocca dietro l'orecchio.
- Che ore sono? -
Chiese alzando leggermente il busto cercando di intravedere l'ora dall'orologio appeso alla parete di legno.
- Le sei -
Rispose il ragazzo al suo fianco che aveva iniziato ad accarezzarle un braccio provocandole tanti piccoli brividi e la pelle d'oca, che non mise molto a notare.
- Stiamo qua ancora un po' e poi andiamo a vedere come sta il mio drago -
Disse abbracciandolo e posando la testa sul suo petto nudo in modo da poter ascoltare il suo battito accellerato. Adorava sentire che il suo cuore batteva così forte solo grazie a lei e alla sua presenza. Chiuse gli occhi concentrandosi solo su quel dolce suono fino a quando non si addormentò tra le sue braccia che la facevano sentire così al sicuro.
Dopo poco anche gli occhi di Ace cedettero e cadde anche lui tra le braccia di Morfeo stringendo il piccolo corpo della sua amata.

>Ahhhh!
Un acuto urlo fece aprire di scatto gli occhi ai due innamorati svegliandoli completamente.
- Fermo! Così mi distruggerai tutta l'infermeria! -
Le urla di Angel continuarono seguite da un frastuono allucinante e dal rumore di un vetro infranto. I due ragazzi si guardarono sgranando gli occhi.
- Il mio drago! -
Esclamò Tori staccandosi dal caldo abbraccio di Ace che la seguì fino in infermeria bloccandosi appena entrato.
Sembrava fosse appena scoppiata una bomba: c'erano vetri su tutto il pavimento, decine di bottigliette erano rotte e il loro interno si riversava sulle assi di legno rendendole scivolose, Angel era in piedi vicino ad un lettino con una siringa in mano e i capelli scompigliati, evidentemente stava cercando di fare una puntura al drago che a quanto pare non doveva aver gradito molto.
- Non essere così dura con lui! -
La sgridò Tori accarezzando il muso squamoso del draghetto che si era rifugiato tra le sue braccia.
- Non essere così dura?! Ma hai visto che cosa ha fatto alla mia infermeria?! -
Rispose isterica la dottoressa mostrando con un ampio cenno delle braccia il disastro che quella creaturina aveva combinato.
- Hai bisogno di un calmante... -
Commentò la più giovane guardandola preoccupata ma ricevendo come risposta uno sguardo assassino che le fece venire la pelle d'oca.
- SCUSA? -
Domandò la bionda guardandola male.
- Hai. Bisogno. Di. Un. Calmante. -
Scandì bene le parole sotto il suo sguardo sempre più feroce.
- FUORI DI QUI! -
Urlò sbattendoli tutti e tre via. Si sedette sul lettino prendendosi la testa fra le mani, forse aveva davvero bisogno di un calmante.

- Come hai intenzione di chiamarlo? -
Chiese annoiato Ace, ormai era quasi mezz'ora che stava facendo le coccole al drago e stava iniziando a provare una sorta di gelosia nei confronti di quell'animaletto squamato.
- Non lo so! -
Ammise sincera la ragazza grattando la pancia del draghetto.
- Grandioso! -
Commentò ironico il moro allargando le braccia e sedendosi sulla sedia della scrivania.
- Sei geloso? -
Domandò Tori abbozzando un sorriso.
- Io? Perchè mai? -
La guardò stranito grattandosi la testa. La rossa si alzò dal letto mettendosi poi a cavalcioni su di lui guardandolo dritto negli occhi.
- Perchè non ti sto dando attenzioni -
Rispose dandogli un veloce bacio a stampo.
- Ma dai, come mai potrei essere geloso di un drago? -
Affermò accarezzandole una guancia.
- Bugiardo -
Soffiò lei posando poi la sua mano sulla sua chiudendo gli occhi rilassandosi. Esattamente in quel momento delle strane immagini le attraversarono la mente: un drago nero, illuminato da una strana luce bianca si era avvicinato ad una figura stesa per terra ridandogli la vita tramite una strana fiammata bianca.
Tori aprì gli occhi di scatto osservando confusa l'animale che si era addormentato sul suo letto mentre nella sua mente rimbombava una sola parola.
- Shiro -
Sussurrò piano guardando gli occhi confusi del suo ragazzo.
- Che cosa? -
Domandò scrutando il drago.
- Il drago. Si chiama Shiro -
Affermò iniziando a giocare con la collana che le aveva dato suo fratello.
- Bel nome -
Si limitò ad apprezzare quel nome senza fare domande notando quanto fosse scossa. La prese in braccio posandola delicatamente sul letto e sedendosi di fianco a lei iniziando ad accarezzarle i capelli cercando di rilassarla.
- Ho paura che possa succedere qualcosa ad Eiji. Lo so che non devo preoccuparmi ma ho una strana sensazione che mi sta opprimendo -
Lasciò che una lacrima le rigasse una guancia scendendo poi verso il naso e lasciando una piccola macchia sul lenzuolo.
- Stai tranquilla, è perfettemante normale che tu abbia paura anzi, sarebbe grave il contrario per cui prova a rilassarti e a non pensarci -
Le asciugò la lacrima e l'abbracciò accarezzandole il capo e la schiena non facendo caso ai brividi che l'attraversavano facendola tremare.
- Prima, penso di aver avuto una visione o qualcosa di simile -
Sussurrò con la voce rauca perdondosi in quei pozzi color pece che aveva al posto degli occhi.
- Una visione? -
Domandò mettendole una ciocca dietro l'orecchio.
- Si, erano diverse immagini che si susseguivano l'una all'altra creando una specie di filmato. C'era un drago ma doveva essere un dio o comunque qualcuno di sacro e stava curando una persona che era distesa a terra con una fiamma bianca e delle voci continuavano a ripetermi il nome Shiro -
Incominciò a parlare a raffica cercando di spiegare il meglio possibile ma riuscendo solo a confondersi di più.
- Che cosa vuol dire Shiro? -
Chiese il moro confuso.
- Ha tanti significati, principalmente vuol dire bianco che è il colore delle divinità e delle sacralità, infatti rappresenta qualcosa di puro, buono e positivo -
Spiegò lei accarezzando Shiro.
- E questo cosa c'entra con quel drago? -
- Non lo so -
Ammise ributtandosi a letto e facendo segno ad Ace di imitarla.
- Lo scopriremo poi -
La abbracciò da dietro posandole un delicato bacio sul collo ed accarezzandole il braccio fino a che non si addormentò.


^-^Angolo degli unicorni^-^
Bounjour madame et moisseu e benvenuti nel sesto capitolo di Hi to umi! *la folla vi acclama e vi applaude*
Mi congratulo con tutti quegli intrepidi viaggiatori che hanno avuto il coraggio di arrivare fino a qua, Sebastian! Porta le medaglie!
Prima di dileguarmi e scomparire nel mio triste angolo di depressione ringrazio Ale_chan22, Annapis e Kuroko no yoko per aver recensito lo scorso capitolo, e tutte le altre deliziose personcine che hanno messo la storia tra le preferite, ricordate e seguite. 
Come al solito vi invito a lasciare una piccola recensione per fermare l'estinzione dei poveri polli-ananas altrimenti avrete il rimorso per tutta la vita. Ci si becca al prossimo capitolo. Bacioni!
Martachan^-^

P.S. Chiunque abbia voglia di chiaccherare un po' non abbia paura a scrivermi^^ *se ne va nel suo piccolo angolo di solitudine*
   
 
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