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Autore: _Nimphadora_    28/06/2016    1 recensioni
Raccolta di one shot ambientata nel periodo dei Malandrini, in particolare di genere “Wolfstar”.
Dalla storia:
«Basta!»
Sirius sentiva ancora il sapore del sangue contro il palato, le dita gonfie e il petto colpito da fitte atroci al termine di ogni respiro mozzato.
Remus ora era fermo, non si muoveva di un centimetro nonostante fosse ridotto anche peggio di Sirius. Adesso la rabbia sembrava sparita, rimpiazzata dall'elettricità che impregnava l'aria tutt'intorno a loro.
Si erano pestati, ricoperti di graffi e lividi dentro e fuori.
«Basta...»
Aveva ripetuto ancora Remus, il tono strascicato a causa del labbro gonfio e violaceo.
Nel vederlo ridotto in quello stato a causa sua Sirius si sentiva morire dentro eppure tornando indietro non lo avrebbe cambiato, sentiva ancora la rabbia viva fluirgli nel sangue inisieme alla fame.
Una fame che non si spegneva mai.
Così l'aveva preso, afferrato per il colletto sporco della divisa da Grifondoro.
«Sei un mostro»
Gli aveva sussurrato sulle labbra, specchiandosi in quegli occhi verdissimi, ora arrossati.
Non sapeva più se parlava a Remus o a se stesso.
Gli morse le labbra, forte, fino a farle sanguinare ancora e poi lo baciò, con la stessa forza.
Ancora.
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James Potter, Peter Minus, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: Remus/Ninfadora, Remus/Sirius
Note: AU, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Più contesti
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- Questa storia fa parte della serie 'When Love Hurts'
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Non ho mai voluto l'aiuto di nessuno, avrei anche morso la mano che mi nutriva per orgoglio.
 
«È la donna della mia vita, Padfoot. Me lo sento»
Sirius scosse la testa, fingendosi contrariato.
«Oh, ti prego. Potremmo per favore smettere di parlare della Evans per mhm... Diciamo dieci minuti? O rischio di farmi scoppiare il cervello»
«Sai una cosa Sir? Vaffanculo»
Rispose Prongs piccato, per poi spingerlo via giocosamente.
L'antipatia per la Evans Sirius alla fine se l'era fatta passare. Era stupido continuare ad essere geloso di lei, era una tipa a posto e poi rendeva felice- anche insopportabile, ma sono dettagli -uno dei suoi migliori amici. 
Oh, e faceva ridere Remus.
Una di quelle risate senza secondi fini, risate serene. Sirius non avrebbe mai potuto farlo ridere in quel modo.
«È solo che quando sono con il mio migliore amico vorrei poter parlare con lui senza troppe intrusioni indesiderate, sai com'è»
James sorrise malandrino, la sala grande era piena di studenti e si sentiva un piacevole brusio in sottofondo.
Lily e Remus invece studiavano in biblioteca per il compito di Storia della magia.
«Ma andiamo! Tu passi metà della giornata attaccato a Moony e non faccio tutte queste storie! Ti comporti da bambino»
Sirius d'un tratto sentì la gola diventare secca.
«Che stronzata! Insomma, non è la stessa cosa... Io Remus mica me lo porto a letto, Dio, a volte sai essere davvero un idiota!»
Disse poi, sforzando una risata nervosa. James sorrise ancora, in maniera più maliziosa.
«Ah no? Ne sei sicuro?»
Sirius, sentendosi minacciato, scattò subito in piedi prendendo le distanze da James.
«Si può sapere che ti prende oggi?! Io vado a farmi un giro, sono davvero stanco di sentire le tue stronzate»
E si allontanò senza neanche voltarsi, quasi correndo.
James non può sapere, cazzo non lo sa nessuno. 
Che poi non è nemmeno così sveglio.
 No. 
Non sa un cazzo.
Continuava a ripetersi per calmarsi.
«Padfoot? Pad! Aspetta!»
James lo inseguì senza neanche pensarci, riuscì a fermarlo fuori dalla sala afferrandolo per un braccio.
«Che ti è preso?!»
«Fai sul serio Prongs? Semplicemente non voglio sentire quello che dici, una marea di stupidaggini»
James scosse la testa, si sentiva sia stizzito che colpevole. Non voleva che questo argomento venisse trattato in quel modo ma ormai non si poteva tornare indietro.
«Andiamo Padfoot, siete i miei migliori amici. Credi davvero che non me ne sarei accorto? Persino Peter lo sospettava!»
Sirius sgranò gli occhi, sembrò pietrificassi.
D'un tratto credette persino di poter dimenticare come si parlava.
«N-Non capisco di cosa stai parlando...»
James alzò gli angoli della bocca a formare un breve sorriso.
«Avete una storia, lo so già da un po'. Non devi mentire, non a me»
E James fece un passo verso di lui, pronto ad abbracciarlo, a rassicurarlo.
Non era stato facile capire all'inizio, si era sentito tradito, ma da tempo James aveva anche compreso che al cuore non si possono impartire comandi.
Bastava pensare a Lily per ricordarglielo.
«Guarda che non mi cambia niente eh, non sono così idiota»
Sirius scosse la testa, sembrava sotto choc. Dovette impegnarsi con tutte le sue forze per parlare ancora.
«Te l'ha detto lui vero? Te l'ha detto Remus...»
E nel pronunciare quelle parole il giovane Black si scoprì a digrignare i denti come un animale prima di attaccare la sua preda.
Come aveva potuto dirlo a James? Come aveva potuto tradirmi?!
«Cosa? No! Ha troppa paura di perderti per venirmelo a dire, penso che tu lo sappia anche più di me. Devo essere sincero, è stata Lily ad aprirmi gli occhi. Certo è che prima o poi me ne sarei accorto anche da solo, non ci voleva un genio»
Il tono di James era divertito, amichevole come sempre eppure le sue parole sembravano scivolare sulla pelle di Sirius senza lasciare traccia.
Era come immune a qualsiasi consolazione. Semplicemente, non voleva sentire più niente.
«Io vado»
«Eh?»
Il tono di Sirius era atono, senza alcuna inclinazione emozionale, niente.
Sembrava quasi un automa e a James fece quasi paura.
«Ho bisogno di stare da solo, James»
Ripeté, con quel tono che faceva venire i brividi.
Prongs annuì appena.
«Va bene, ci vediamo stasera allora»
Sirius gli mostrò le spalle e questa volta non rispose, era altrove.
Non sapeva cosa fare, si sentiva perso. Era come se all'improvviso tutto fosse diventato reale: la sua relazione con Remus, la sua attrazione per i ragazzi, l'amore, non erano più una semplice fantasia.
 James sapeva, e chissà già da quanto, questo lo rese tangibile.
Non aveva più modo di nasconderlo.
Si sentì nudo, spogliato. Si sentì privato dal dire la verità o dal negarla.
Stava bene nel suo dolore, non conosceva altro, non ha mai voluto essere salvato.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice/SHIPPER COMPULSIVA: EHI. Come va? Sono tornata, e ne sono felice.
Ho già il prossimo capitolo pronto, e in un paio di giorni sarà pubblicato ma... Sono indecisa. Il capitolo 13 doveva essere l'ultimo eppure, ora che ho abbastanza tempo e ispirazione, potrei anche decidere di allungare la storia con altri capitoli o scrivere uno spin-off o un estratto al riguardo. Voi che mi consigliate?
Baci,
-Nimph
  
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